L’integrazione
sociosanitaria e le
politiche del Comune
di Bergamo
Ente capofila dell’Ambito Territoriale 1 di Bergamo
Dr.ssa Elena Lazzari
Servizi in favore di Persone e Famiglie
Comune di Bergamo
9 giugno 2016
Normativa di riferimento
• L. 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema
integrato di interventi e servizi sociali”;
• L. 3/2008 «Governo della rete degli interventi e dei servizi
alla persona in ambito sociale e socio-sanitario»;
• DPCM 30.3.2001, quale strumento di regolazione dei
rapporti di sussidiarietà orizzontale, riconducibile, sotto il
profilo giuridico, alla figura dell’accordo procedimentale di
collaborazione di cui all’art. 11 della legge 241/1990,
dell’art. 43 della legge 449/1997 e dell’art. 119 del TU
267/2000;
• DGR Regione Lombardia n. 9/1353 del 25 febbraio 2011 ha
dettato linee di indirizzo al fine di rendere uniformi sul
territorio regionale le forme di collaborazione tra enti locali
e soggetti del terzo settore;
• L. R. 23/2015 Evoluzione del sistema sociosanitario
lombardo
Il Comune
• Si configura quale Ente di riferimento e di
coordinamento di tutte le attività sociali del territorio,
nonché Ente di promozione dello sviluppo sociale
locale per l’affermazione del diritto di cittadinanza.
• Il Comune è sempre più impegnato ad assicurare
un’ampia condivisione e partecipazione dei diversi
soggetti alla realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali, mediante la valorizzazione e
lo sviluppo di effettive strategie di rete per la
promozione di benessere sociale
Il ruolo di governance dell’ente locale
Funzioni del Comune:
 indirizzo e programmazione/definizione delle strategie di
politica sociale e delle finalità generali d’intervento;
 valutazione e controllo
 garante per quanto attiene alla presenza dei servizi sul
territorio, all’omogeneita’, qualità e accessibilità degli
stessi;
 promotore di una rete nella comunità locale;
 responsabilità di amministrazione delle risorse finanziarie
pubbliche;
 tutela dei diritti di cittadinanza e della capacità di
sviluppo e crescita delle persone;
 gestione associata dei servizi a livello di Ambito.
 integrazione sociosanitaria con ATS e ASST
WELFARE COMUNITARIO
(Che chiama in causa un pluralità di soggetti pubblici e privati che
operano nelle comunità locali)
WELFARE DELLE RESPONSABILITA’
(Sistema di responsabilità allargato nel quale le istituzioni giocano un ruolo fondamentale di garanzia)
RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA
ALTRI ENTI PUBBLICI:
• ATS
• ASST
• PROVINCIA
COMUNE/AMBITO
• Indirizzo e programmazione
• Valutazione e controllo
• Garante per quanto attiene la
presenza di servizi sul
territorio, all’omogeneità,
qualità e accessibilità agli stessi
• Promotore di una rete nella
comunità locale.
SOGGETTI DEL TERZO
SETTORE
• Organismi non lucrativi
di utilità sociale
• Cooperative
• Associazioni
• Enti di promozione
sociale
• Organizzazioni di
volontariato
• Fondazioni
• Enti riconosciuti delle
confessioni religiose
Welfare delle responsabilità
 La legislazione sociale più recente promuove lo sviluppo del
Welfare delle responsabilità ovvero di un welfare plurale
costruito e sorretto da responsabilità condivise, ai fini della
formulazione/programmazione, realizzazione e valutazione
delle politiche sociali.
 Ai fini della programmazione sociale si va sempre più
affermando l’orientamento verso forme di co-progettazione e
co-valutazione degli interventi sociali sul territorio, in cui i
diversi soggetti pubblici e del terzo settore concorrono alla
costruzione di reti di protezione sociale e di promozione del
benessere altrimenti impensabili.
La programmazione sociale
la programmazione sociale si configura, quindi, come un
processo a più attori, collocati a più livelli, che apportano
competenze, ideazioni e risorse all’interno di una progettazione
quanto più partecipata.
processo di costruzione di conoscenza diffusa come leva
fondamentale per l’integrazione delle reti del welfare locale,
ripartendo dai bisogni e dal ripensamento dei servizi in
relazione ai bisogni, con un metodo fondato sull’analisi
condivisa di dati ed evidenze.
costruzione di un processo conoscitivo condiviso che consenta
di intercettare, conoscere i problemi ma anche le risorse e le
possibilità presenti nella comunità locale.
La coprogettazione come «accordo
procedimentale di collaborazione» nel sociale
Natura giuridica
La coprogettazione è pienamente riconducibile, sotto il
profilo
giuridico,
alla
tipologia
dell’accordo
procedimentale di collaborazione, ma con alcuni
contenuti specifici derivanti dalla disciplina del DPCM
30.03. 2001:
- costituisce applicazione nel campo sociale della
metodologia della «progettazione partecipata» e del
modello di sussidiarietà per progetti
- ha per oggetto la definizione di progetti innovativi e
sperimentali di servizi, interventi e attività complesse da
realizzare in termini di partenariato tra la P.A. e i
soggetti del Terzo Settore
Significato del verbo co-progettare
Progettare deriva dal latino «proicere» che significa
«gettare avanti» che implica un’attività di ideazione e
prefigurazione
che
anticipa
delle
possibilità
realizzative.
La predisposizione «co» richiama il carattere plurale
del soggetto che progetta e determina una visione
della coprogettazione come processo sociale.
Elementi significativi della co-progettazione
 Valore generativo della coprogettazionecostruire sinergie
progettuali e gestionali –obiettivi sfidanti ma condivisi e
partecipati
 Lavoro di equipe multidisciplinareconfronto/scambio tra
intelligenze disciplinari diverse
 Valorizzazione del ruolo delle famiglie come soggetti
competenti in grado di costruire solidarietà al loro interno e in
rete,
 L'integrazione delle risorse informali territoriali nella
realizzazione e nella ideazione di attività in una dinamica di
responsabilizzazione sociale dei cittadini,
 la realizzazione di attività e servizi capaci di operare secondo
una logica di integrazione, di corresponsabilità e di
cooperazione
 Manutenzione
della
coprogettazione
(ricerca,
sperimentazione e controllo: attività di routine al tavolo della
coprogettazione)
 Valutazioneadeguamento delle risposte in base alle domande
sociali –affinamento strumenti di monitoraggio
Il lavoro di rete e di comunità
Il lavoro di rete e di comunità:
Sviluppa relazioni di prossimità e di coesione sociale attivando
forme di responsabilità solidale nella collettività per rinsaldare legami
non più solo offerta di servizi e prestazioni, ma capacità dei servizi di
creare legami, relazioni, riallacciare, rinsaldare rapporti con il territorio;
L’ottica è quella di un empowerment familiare e comunitario nel
quale la comunità rappresenta una risorsa e un’opportunità nella
creazione di legami e reti territoriali tra le varie istanze coinvolte nei
processi di cura;
L’integrazione delle differenti competenze e risorse favorisce lo
sviluppo operativo dei servizi e l’individuazione di risposte sociali
creative e non standardizzate.
Ambito territoriale 1 - Bergamo:
Comuni di Bergamo, Gorle,
Orio Al Serio, Ponteranica, Sorisole, Torre Boldone
L’Ambito Territoriale 1 - Bergamo ha
una struttura socio-demografica a
vocazione urbana ad alta densità
abitativa soprattutto per la presenza
del Comune capoluogo
(abitanti 121.137).
Costituito dal minor numero di
Comuni, l’Ambito di Bergamo è quello
più popoloso
(al 01.01.2015 si contavano 154.185
residenti).
Contesto socio-demografico
Struttura socio-demografica sbilanciata sulle generazioni
anziane
L’Ambito 1 - Bergamo è l’Ambito territoriale con l’indice
d’invecchiamento (22,61%) più alto in tutta la provincia
(17,75%), superiore anche alla media regionale (20,10%)
e nazionale (20,30%).
Cambiamento nei modelli e nelle forme di famiglia
Sono in tendenziale crescita le persone che vivono sole,
le famiglie di soli membri anziani, le famiglie
mono genitoriali e le condizioni di convivenza.
Contesto socio-demografico
È dunque evidente che la lettura dei dati socio-economici e
demografici mette in luce due priorità:
 da un lato una presenza sempre più importante di una
popolazione anziana con una priorità collegata prioritariamente
alle condizioni di salute, cronicità e di socialità
 dall’altro un’area più composita, prevalentemente famiglie e
giovani, meno definiti in termini classificatori che esprimono un
bisogno di ascolto, di sicurezza (casa e lavoro), di comunità
(relazioni).
La gestione associata dei servizi
L’obiettivo è quello di conseguire un uniforme livello
qualitativo dei servizi sociali e di integrazione sociosanitaria e di realizzare un migliore coordinamento
degli interventi nel territorio creando le condizioni per
l’adozione di scelte uniformi su criteri di accesso ai
servizi e sui contenuti prestazionali.
Costruire sistemi di protezione sociale maggiormente
omogenei
Integrazione Socio-Sanitaria
I programmi nazionali e regionali:
 disegnano un impegno sempre maggiore di ATS e
ASST e Comuni nella funzione di governo integrato
della rete di servizi
 prevedono un ruolo sempre maggiore dell'utente e
della sua famiglia nella gestione delle risorse dedicate
all'assistenza e nella selezione degli Enti addetti
all'erogazione
 sollecitano un maggiore sviluppo dell'assistenza
domiciliare nell’ottica del mantenimento della qualità
di vita dell'utente
Consolidamento del CeAD
All’interno del CeAD, ATS/ASST e Comuni collaborano
per rispondere in modo coordinato ai bisogni socioassistenziali e socio-sanitari tramite un sistema a rete di
servizi domiciliari e residenziali.
Obiettivi di questa collaborazione sono: l’appropriatezza
d'uso dei servizi disponibili, l'utilizzo ottimale delle
risorse, l'erogazione di un'assistenza che sia percepita
come unica, complessiva e continuativa da parte
dell’utente e della sua famiglia.
In quest’ottica il CeAD deve realizzare un modello in
grado di integrare processi distinti di enti e organizzazioni
diverse per garantire una gestione condivisa della
situazione dell’assistito.
Principi del sistema sociosanitario Lombardo
•Scelta libera, consapevole e responsabile dei
cittadini di accesso alle strutture
•Orientamento alla presa in carico della
persona nel suo complesso
•Principio della sussidiarietà orizzontale
•Valutazione multidimensionale del bisogno
Sistema dell’offerta sociosanitaria
Elaborazione di modelli che assicurino alla persona
la continuità di cura ed assistenza, l’attivazione di
percorsi personalizzati di presa in carico in un
processo di integrazione fra le attività sanitarie,
sociosanitarie e quelle di competenza delle
autonomie locali.