La via italiana all¿interculturalità nella scuola. Problemi e prospettive

ISSRV. A.A 2010-2011 ►La
via italiana all’interculturalità
nella scuola.
Problemi e prospettive
25 novembre 2010
Giuseppe Milan (Facoltà di Scienze della
Formazione – Univ. di Padova)
Giuseppe Milan
DOCUMENTO NAZIONALE
La via italiana per la scuola
interculturale e l’integrazione degli
alunni stranieri
Osservatorio Nazionale per l’integrazione degli alunni
stranieri e per l’educazione interculturale.
Ministero della Pubblica Istruzione
2007 Poco prima della caduta del Governo Prodi
Giuseppe Milan
DOCUMENTO INTERNAZIONALE
LIBRO BIANCO sul dialogo interculturale
«Vivere insieme in pari dignità»
Strasburgo, 7 maggio 2008 – emanato dai Ministri
degli Affari Esteri del Consiglio d’Europa
47 Stati membri
Giuseppe Milan
DOCUMENTO INTERNAZIONALE
►LIBRO
VERDE-Migrazione e mobilità:
le sfide e le opportunità per i sistemi
d’istruzione europei
presentato a Bruxelles il 3 luglio 2008
dalla Commissione delle Comunità
Europee (Unione europea, 27 Paesi
membri).
Giuseppe Milan
Da “La via italiana….”.
SCENARIO
► Globalizzazione
► Allargamento
dell’Unione Europea
► Nuove competenze territoriali
(autonomia, decentramento…)
► Nuovi linguaggi – media della comunicaz.
► Processi di riforma della scuola
4 PRINCIPI GENERALI
► UNIVERSALISMO
► SCUOLA
COMUNE
► CENTRALITÀ
DELLA PERSONA
► INTERCULTURA
Giuseppe Milan
Primo principio: UNIVERSALISMO
Assunzione di criteri universalistici nel
riconoscimento dei diritti del minore.
Riferimenti:
Convenzione internazionale dei diritti
dell’infanzia, 0-18 anni, (ONU 1989)
Tradizione della scuola italiana (anni ’70)
Giuseppe Milan
(Universalismo) Diritti dei minori
► A)
l’istruzione è un diritto di ogni
bambino (come “figlio”, ma anche come
“individuo in sé”, indipendentemente
dalla posizione dei genitori e anche dalla
presenza dei genitori nel territorio);
► B) dovere degli adulti:
rispettare/tutelare l’istruzione
scolastica (specie scuola dell’obbligo);
► C) garantire pari opportunità in materia
di accesso, di riuscita scolastica e di
orientamento.
Giuseppe Milan
(Universalismo) Pari opportunità: Politiche selettive
► “Il
riferimento alle pari opportunità
supporta la possibilità di alcune azioni
specifiche (“politiche selettive”) per i
minori immigrati, aventi come obiettivo
l’innalzamento del livello di parità e la
riduzione dei rischi di esclusione.
Giuseppe Milan
Secondo principio: SCUOLA COMUNE
► Regola
generale: “Inserire gli alunni di
cittadinanza non italiana nella scuola
comune, all’interno di classi normali”
(scelta specifica del ns. Paese).
► Importanza della “socializzazione tra
pari” e del “confronto con la diversità”.
► Riferim. Legge 62/2000: “…le scuole
paritarie che rientrano nel sistema
pubblico di istruzione devono…accettare
l’iscrizione per tutti gli studenti i cui
genitori ne facciano richiesta..”.
Giuseppe Milan
Terzo principio: centralità della PERSONA
► ATTENZIONE
A:
► UNICITÀ biografica e relazionale dello
studente;
► DIVERSITÀ (contro i rischi di
omologazione e assimilazione);
► RELAZIONALITÀ (contro impostazioni
individualistiche; valorizzare il contesto
familiare e sociale).
Giuseppe Milan
Quarto principio: INTERCULTURA
► “La
scuola italiana sceglie la prospettiva
interculturale:
► Promozione del dialogo/confronto tra le
culture.
► Assumere la diversità come paradigma
dell’identità della scuola: aprire l’intero
sistema a tutte le differenze.
► Unire: valorizzazione delle differenze +
ricerca della coesione sociale; cittadinanza
nel pluralismo + convergenza verso valori
comuni.
Giuseppe Milan
L.V. : Immigrazione risorsa….
►
►
“L’immigrazione può essere un elemento che
arricchisce l’esperienza educativa di tutti: la
diversità linguistica e culturale può costituire
una preziosa risorsa” (LV, 4).
“Il contatto con altri punti di vista e con
altre prospettive può arricchire tanto gli
alunni come gli Insegnanti” (LV, 20).
Giuseppe Milan
Libro Bianco:costruire una identità comune
…essa si fonda sui valori di ospitalità verso
gli altri e di rispetto della pari dignità di
ogni persona
► …valori
che hanno il dialogo e la
comunicazione con gli altri come elementi
a loro intrinseci.
(filosofia dell’ospitalità: Buber, Derrida…)
Giuseppe Milan
L.B.: costruire la coesione sociale
► Capacità
di una società di garantire il
benessere di tutti i suoi membri, riducendo le
disparità
al
minimo
e
evitando
le
polarizzazioni.
► Una
società coesiva è una comunità solidale di
individui liberi che perseguono questi obiettivi
comuni con mezzi democratici
Compito = Star bene insieme tra diversi
(Unità nella molteplicità)
Giuseppe Milan
LIBRO BIANCO:
Critica ad assimilazione e multiculturalismo
(…approcci a volte prevalenti…)
► L’assimilazione,
cioè l’unità senza diversità,
comporterebbe una omogeneizzazione forzata e,
dunque, una perdita di vitalità…
► …la
diversità, se non è sottoposta ai principi di
umanità comune e di solidarietà, rende impossibile
il riconoscimento reciproco e l’inclusione sociale.
(molteplicità senza unità…)
Alternativa: interculturalità (prospettiva pedagogica)
Giuseppe Milan
LIBRO BIANCO: dialogo interculturale..
► Nessuno
dovrebbe essere rinchiuso…in un gruppo,
una comunità, un sistema di pensiero o una visione
del mondo
► tutti
dovrebbero essere liberi di rinunciare a scelte
del passato e farne di nuove, se rispettano i valori
universali dei diritti umani, della democrazia e del
primato del diritto
► Il
dialogo interculturale è importante per gestire la
pluriappartenenza culturale.. e permette di trovare
sempre un nuovo equilibrio identitario, aggiungendo
all’identità nuove dimensioni, senza per questo
allontanarsi dalle proprie radici.
Giuseppe Milan
rischi dell’ assenza di dialogo
► immagine
► clima
stereotipata dell’altro
di sfiducia reciproca, tensione e ansia
► tratta
le minoranze come capri espiatori
► favorisce
l’intolleranza e la discriminazione
► la
tranquillità apparentemente rassicurante di una
comunità esclusiva può condurre ad un conformismo
soffocante, ad una pseudo-sicurezza
► Comunità
isolate creano un clima spesso ostile
all’autonomia individuale e al libero esercizio dei
diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali
...Solo il dialogo ci permette di vivere
Giuseppe Milan
Linee di azione in TRE MACRO-AREE
1. Azioni per l’integrazione (strategie per
alunni/famiglie di cittadinanza non
italiana):
2. Azioni per l’interazione interculturale
(comunicazione, incontro, scambio,
relazioni tra uguali e differenti: per
tutti gli attori che operano a scuola);
3. Gli attori e le risorse (soggetti
istituzionali e non che collaborano;
formazione….)
Giuseppe Milan
Azioni per l’integrazione:
1. PRATICHE DI ACCOGLIENZA E DI INSERIMENTO
► Inserimento
all’inizio o in corso d’anno.
► Norme per l’iscrizione(es. CM 93/2006):
► “L’iscrizione dei minori stranieri nelle scuole
italiane di ogni ordine e grado avviene nei
modi e alle condizioni previste per i minori
italiani e può essere richiesta in qualunque
periodo dell’anno scolastico…I minori
stranieri vengono iscritti alla classe
corrispondente all’età anagrafica, salvo …che
il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione ad
una classe diversa, tenendo conto:
Giuseppe Milan
1. PRATICHE DI ACCOGLIENZA…
(segue da CM 93/2006)
► dell’ordinamento
degli studi nel Paese di
provenienza …;
► del corso di studi eventualmente seguito
nel Paese di provenienza;
► del titolo di studio eventualmente
posseduto;
► dell’accertamento di competenze, abilità
e livello di preparazione”.
► Collegio docenti: formula proposte per la
ripartizione degli alunni stranieri nelle
classi (evitare concentrazioni…).
Giuseppe Milan
1. PRATICHE DI ACCOGLIENZA…
Fattori in gioco per un “protocollo di accoglienza”.
► Di
tipo:
► Conoscitivo (chi è il minore straniero?)
► Amministrativo (in quale classe inserirlo)
► Relazionale (patto educativo con la
famiglia; curare le relazioni nel gruppoclasse)
► Pedagogico-didattico(rilevare
competenze e bisogni; piano di lavoro
individualizzato).
► Organizzativo (attivare azioni di
integrazione e aiuto allo studio…)
Giuseppe Milan
Imparare e insegnare
le competenze interculturali
► L’educazione
alla cittadinanza democratica è
essenziale per il funzionamento di una società
libera, tollerante, giusta, aperta e inclusiva, per la
coesione sociale, la comprensione reciproca, la
solidarietà, il dialogo interculturale e religioso, la
parità fra donne e uomini..
►
Favorisce gli approcci pluridisciplinari e combina
insieme l’acquisizione di conoscenze, competenze e
comportamenti, in particolare la capacità critica e
la disposizione all’autocritica necessarie per vivere
in un contesto di società culturalmente diverse
(… E.Morin, La testa ben fatta)
Giuseppe Milan
LIBRO BIANCO : Insegnamento primario e secondario
► tutte
le materie
interculturale.
presentano
una
dimensione
► La
storia, le lingue, l’insegnamento di fatti religiosi
e relativi a convinzioni sono forse fra le materie più
coinvolte…
► L’insegnamento
di fatti religiosi e relativi a
convinzioni in un contesto interculturale, permette
di diffondere conoscenze su tutte le religioni e
convinzioni e sulla loro storia, offrendo così agli
alunni la possibilità di capire e di evitare i
pregiudizi.
Giuseppe Milan
2. ITALIANO SECONDA LINGUA
► Acquisizione
dell’italiano: condizione
base..
► Due fasi: organizzativa/ glottodidattica.
► Organizzativa (istituz. Laboratori Ital2;
facilitatori linguistici, esterni/interni;
reti scuole; elaborazione materiale
didattico…);
► Glottodidattica (definizione dei modelli
di competenza per ItalBase e
ItalStudio; formazione docenti…).
Giuseppe Milan
3. Valorizzazione del PLURILINGUISMO
► Opportunità
per tutti gli studenti.
► Plurilinguismo nella scuola: oggi si
insegnano 2 lingue comunitarie (ingl. franc.,
ted., spagn., russo)
► Ripensare il sistema: includere le lingue
parlate dalle collettività più consistenti
(reti; abilitare docenti).
► Plurilinguismo individuale:
insegnamento/mantenimento della lingua
d’origine (gruppi-associazioni…)
Giuseppe Milan
L.V.: La lingua d’origine
► Il
Libro Verde asserisce che “un'ottima
conoscenza della lingua d'origine è importante
per il capitale culturale e l'autostima dei figli di
migranti e può costituire un vantaggio decisivo
per la loro futura impiegabilità” e che ogni
Stato membro “favorisce l'insegnamento della
lingua materna e della cultura del paese
d'origine, in coordinamento con l'insegnamento
normale e in cooperazione con lo Stato membro
d'origine” (LV, 7 e 29).
Giuseppe Milan
4. Relazioni con le FAMIGLIE STRANIERE…
► Attenzione
a:
► Scelta consapevole della scuola
(preventivo orientamento; pluralità di
scuole nel territorio; evitare forme di
concentrazione);
► Coinvolgimento della famiglia nella fase
accoglienza;
► Partecipazione attiva/responsabile alle
attività scolastiche, al progetto
pedagogico (alleanza pedagogica;
importanza mediatori).
Giuseppe Milan
5. Relazioni a scuola e nel tempo extrascolastico
► Concezione
Personalista (vs. culturalista):
► valorizza le persone nella loro singolarità
..evitando ogni fissazione rigida di
appartenenza culturale e ogni etichettamento.
► Riconoscere la diversità, ma evitare “gabbie
etno culturali”.
► Classe come “sito educativo” di mediazione
tra culture, luogo di comunicazione e
cooperazione: strategie centrate sulle
relazioni (non enfatizzare i contenuti),
apprendimento cooperativo.
► INSEGNANTE “DIALOGICO”
Giuseppe Milan
6. Interventi sulle discriminazioni e sui pregiudizi
► Pericoli:
Stereotipi, pregiudizi, forme di
etnocentrismo: xenofobia, razzismo:
antisemitismo, islamofobia,
antiziganismo…
► Contrastare la visione dell’altro come
nemico.
► Dilatare il campo cognitivo-affettivorelazionale (condivisione di esperienze,
lavoro per scopi comuni; mirare a ciò che
unisce).
Giuseppe Milan
7. Prospettive interculturali nei saperi e nelle
competenze.
► Prospettiva
trasversale/interdisciplinare,
attraverso la quale guardare tutto il
sapere scolastico
► Nuova “educazione alla cittadinanza”
(apertura, uguaglianza, coesione sociale).
► Superare la didattica eurocentrica
► Allargare lo sguardo (pluralismo
culturale-religioso).
► “testa ben fatta” (E. Morin)
Giuseppe Milan
8. L’autonomia e le reti tra istituzioni scolastiche,
società civile e territorio
► Autonomia
della scuola “in una comunità
cambiata, più complessa, arricchita di storie
diverse e bisogni specifici”;
► Evitare la “localizzazione dei diritti”, l’
“invisibilità”, le risposte emergenziali…
► Tre necessità:
► 1) dar vita a reti interistituzionali (per
diffondere, collaborare, coinvolgere,
formare…);
► 2) prevenire fenomeni di concentrazione;
► 3)operare per l’integrazione complessiva (non
solo a scuola: comunità, città…”dappertutto”)
Giuseppe Milan
9. DIRIGENTI SCOLASTICI
► Funzione
strategica
► Leadership capace di promuovere un
ethos basato su: apertura, reciproco
riconoscimento, responsabilità
collettiva….promozione dell’integrazione
interculturale.
► Specifiche competenze gestionaliorganizzative sia interne alla scuola sia
esterne (rapporti con istituzioni ecc…)
Giuseppe Milan
10. DOCENTI – NON DOCENTI
► Formazione
di tipo riflessivo-criticoesperienziale (interculturale)
► Dialogicità
► Trovare la giusta via tra un astratto
universalismo (omogeneizzazioneomologazione-assimilazione) e
l’accentuazione delle differenze
(radicale relativismo)
► Sensibilità alle grandi questioni etiche
► Formazione degli operatori scolastici
amministrativi, tecnici, ausiliari.
Giuseppe Milan
L.B.: Ruolo degli educatori
Importanza della formazione
► svolgono
un ruolo essenziale nel preparare le
generazioni future al dialogo…attraverso la
testimonianza del proprio impegno e mettendo
in pratica, con gli allievi, ciò che insegnano.
►i
programmi di formazione degli insegnanti
dovrebbero prevedere strategie pedagogiche
e metodi di lavoro che li preparino a gestire le
nuove situazioni determinate dalla diversità.
Giuseppe Milan
MAGNET SCHOOLS – SCUOLE CALAMITA
► Il
Libro Verde sottolinea la necessità di
“evitare i fenomeni di concentrazione”,
suggerisce di mettere in atto iniziative mirate
a “rendere più attraenti le scuole con una forte
popolazione di allievi provenienti da ambienti
svantaggiati” e porta l’esempio delle scuole
calamita (magnet schools), che da quasi
trent’anni in certe zone degli Stati Uniti (e più
recentemente, in alcune sperimentazioni in
Europa) propongono una didattica aperta a
“materie e attività interessanti e rare” per
attirare famiglie e alunni delle classi medie.
Giuseppe Milan
Bibliografia
►
Bauman Z. (2004), Amore liquido, Bari, Laterza.
►
Buber M. (1993), Il principio dialogico e altri saggi, Milano, San Paolo
►
Derrida J. (2000), Sull’ospitalità, Milano, Baldini & Castaldi.
►
Freire P. (2002), La pedagogia degli oppressi, Torino, EGA.
►
►
►
►
►
Morin E. (2001), I sette saperi necessari all’educazione del futuro,
Milano, Raffaello Cortina.
Milan G. (2002), Educare all’incontro. La pedagogia di Martin Buber,
Roma, Città Nuova.
Milan G. (2002), La dimensione
dell’interculturalità, Padova, Cleup.
‘tra’,
fondamento
pedagogico
Milan G. (2007), Comprendere e costruire l’intercultura, Lecce, Pensa
Multimedia.
Santerini M. (2003), Intercultura, Brescia, La Scuola.
Giuseppe Milan