ALCALOIDI Sono il terzo grande gruppo di metaboliti secondari prodotti dalle piante. Sono basi organiche contenenti N presenti in molte famiglie e di cui sono state isolate circa 10.000 molecole diverse. L’atomo di N deriva da un aa e lo scheletro carbonioso è conservato intatto nella molecola finale. Gli alcaloidi sono prodotti naturali economicamente importanti a causa delle svariate applicazioni dovute ai marcati effetti che esercitano sulle attività fisiologiche degli animali e dell’uomo. Gli stimolanti che troviamo nel caffè e nel thè (caffeina) così come quelli presenti nelle sigarette (nicotina) sono alcaloidi. Alcaloidi sono anche molecole importanti impiegate per la cura della malaria (chinino), del cancro (tassolo e vinblastina) e delle infezioni batteriche (antibiotici come la penicillina). Anche la cocaina, la morfina e il suo derivato di sintesi eroina sono alcaloidi. Gli alcaloidi insieme ai terpenoidi e ai fenoli rappresentano difese chimiche delle piante appositamente sintetizzate per fungere da deterrenti per gli erbivori e per l’uomo. Principali classi di alcaloidi e strutture chimiche Alcaloidi tropanici e nicotinici Acido glutammico Putrescina N-metiltrasferasi (PMT) S-adenosil L-metionina Reazione di deamminazione Diammina ossidasi (DAO) Fenilalanina Al bivio fra la sintesi di alcaloidi tropanici e nicotinici TR-I= Tropinone reduttasi-I TR-II= Tropinone reduttasi-II (pseudotropina) H6H= iosciammina 6b idrossilasi Richiede la presenza di achetoglutarato, ione ferroso, acido ascorbico ed ossigeno molecolare (contenuta nelle radici di atropa e nelle foglie di stramonio) (Estere della tropina contenuta nelle parti più alte della Atropa belladonna e nelle foglie di stramonio (Datura stramonium) ALCALOIDI ATROPA BELLADONNA (Solanacee) Le proprietà terapeutiche BELLADONNA, LE CILIEGIE DELLE STREGHE Ha l’ aspetto di una piccola ciliegia nera e il suo gusto non è affatto sgradevole, dicono, ma confondere la velenosa belladonna con una ciliegia potrebbe costare molto caro. I frutti e le foglie della Atropa belladonna contengono alcaloidi della classe dei tropanici, come la scopolammina e l’atropina (forma racemica della iosciammina), che hanno effetti depressivi sulle terminazioni nervose del vago, e possono provocare allucinazioni, stati comatosi e anche la morte. Ma la pianta ha anche un utilizzo terapeutico importante, ed è utile nella cura di diverse malattie. Anche se in Germania è conosciuta come “ciliegia della pazzia”, tuttavia, confondere la belladonna (un arbusto che non supera i 2 metri) con una pianta di ciliegio (un albero che può raggiungere i 20) è piuttosto difficile, e dunque niente paura. Da dove deriva il nome cosi' fantasioso? Secondo alcuni, la belladonna deve il suo nome al fatto che le gentildonne veneziane la utilizzavano per preparare un cosmetico capace di dilatare le pupille degli occhi - caratteristica al tempo considerata attraente. Nella sua classificazione delle specie vegetali Linneo la chiamò “Atropa”, richiamandosi al nome di una delle tre Parche omeriche: le tre fanciulle che, secondo la mitologia greca, “tessevano i fili” dei destini degli uomini e, precisamente, di quella che recideva il filo della vita. L’atropina interferisce nella trasmissione degli impulsi nervosi, provocando una diminuzione della secrezione salivare, gastrica e sudorale, dilatazione dei bronchi, diminuzione del tono muscolare intestinale, intensificazione dell’attività cardiaca, sensazione di ubriachezza, stati di allucinazione, coma e, in elevate quantità, può uccidere. Ed è a tali proprietà degli alcaloidi in essa contenuti che si richiama una seconda spiegazione del suo nome: “bella donna” deriverebbe dal francese belle femme, termine usato nel medioevo per indicare le streghe, che nel Medioevo la utilizzavano, insieme alla mandragora e allo stramonio, per preparare pozioni e unguenti. ATROPA BELLADONNA (Solanacee) Le proprietà terapeutiche La belladonna contiene lo 0.3-0.6% di alcaloidi principalmente iosciammina, che è l’estere della tropina, le radici intorno allo 0.4-0.6% e soprattutto questi organi contengono la ioscina detta anche scopolammina. Opportunamente dosate, le sostanze contenute nell’ Atropa belladonna possono essere impiegate nella cura di diverse malattie. Poichè rilassa la muscolatura liscia ed inibisce le secrezioni gastriche, la tropina alcaloide contenuto nella bacca, è un utile strumento nella cura delle ulcere, e, per il suo potere di intervenire nella trasmissione degli impulsi nervosi, può funzionare da “antidoto” nei casi di intossicazione da funghi, morfina o gas nervino (anche se il dosaggio eccessivo presenta gravi rischi). Un secondo alcaloide contenuto nella belladonna, la scopolammina viene usato come sedativo, antispasmodico e dà buoni risultati nella cura dell’asma bronchiale. Belladonna, tra leggenda e realtà La leggenda dice che le streghe si recassero ai sabba a cavallo di scope volanti che cospargevano con questi unguenti prodigiosi. Tra gli studiosi è diffusa l’opinione che probabilmente le donne impiegassero su sé stesse i preparati a base di belladonna, e che i loro voli fossero allucinazioni provocate dalle erbe. Lo studioso M. Murray ha elaborato una spiegazione ancora più precisa del fenomeno " secondo la tradizione l'aconito e la belladonna sono gli ingredienti principali degli “unguenti per volare”. L'aconito rende irregolare il ritmo cardiaco e la belladonna provoca il delirio: il battito cardiaco irregolare in una persona che si addormenta produce la ben nota sensazione di cadere bruscamente nello spazio, per cui ci sembra senz'altro possibile che la combinazione di una sostanza che provoca il delirio come la belladonna con una droga che rende irregolare il ritmo cardiaco come l'aconito possa dare la sensazione di volare" (da M. Murray, Il Dio delle streghe, Ed. Ubaldini). COCA Le foglie di Coca sono prodotte da piante del genere Erythroxylum piccoli arbusti originari delle regioni andine. Le piante vengono mantenute piccole per dare grandi quantità di foglie. Le foglie di coca vengono masticate dagli indiani del sud America da tantissimi anni. La foglia viene miscelata con calce per liberare il principale alcaloide la cocaina come base libera e la pasta ottenuta da questa miscelazione viene masticata. La cocaina ha una potente azione nell’allontanare la sensazione di fatica e ciò consente ai lavoratori di ignorare la fame la fatica e il freddo. Inizialmente il suo consumo era limitato ai sommi sacerdoti Incas e a pochi altri. Il 25% è consumato dai lavoratori locali dei quali ognuno usa circa 50 g di foglia al giorno (corrispondente a 350 mg di cocaina). Solo una piccola percentuale della cocaina prodotta viene esportata per la produzione farmaceutica. Il resto contribuisce ad alimentare il mercato illegale della droga in tutto il mondo. La foglia di coca contiene 0.7-2.5% di alcaloidi di cui il principale componente (normalmente il 40-50%) è la cocaina. La cocaina vaporizzata (crack) è assorbita in maniera estremamente rapida e trasportata al cervello in pochi secondi. Nell’800 erano di moda molte bevande a base di coca in particolare la Coca-Cola, diventò molto popolare. Questa era basata sugli estratti di Coca (che contenevano cocaina) e di Cola (che fornivano caffeina) ma dal 1906 la coca fu eliminata. L’ammide capsaicina, appartenente alla classe degli alcaloidi terpenoidici, costituisce il potente principio attivo del peperoncino rosso (Capsicuum annum; Solanaceae). A parte la sua importanza gastronomica, essa è usata anche in medicina sotto forma di pomate per combattere i dolori provocati da infezioni di Herpes ed anche in altre preparazioni antidolorifiche per uso topico. L’iniziale bruciore causato dalla capsaicina influenza i recettori del dolore rendendoli meno sensibili. La porzione aromatica deriva dalla fenilalanina tramite l’acido ferulico e l’aldeide vanillina Alcaloidi terpenoidici 2-metilacetil-CoA + La porzione acida della struttura ammidica è una molecola di origine polichetidica con un acido grasso a catena ramificata che viene prodotto per allungamento della catena del 2metilacetil-CoA che a sua volta deriva dalla valina Alcaloidi stereoidei Derivano dal colesterolo e sono normalmente presenti come glicosidi dotati di proprietà tensioattive ed emolitiche ma sono anche tossici per ingestione. Tomatina in pomodoro Solanidina in patata (Solanum tuberosum) e il suo glicoside: a-solanina . Solasodina nelle liliacee può essere convertita in progesterone Papaverum somniferum L’oppio è l’essudato lattiginoso essiccato ottenuto per incisione delle capsule non ancora mature del papavero da oppio. Il lattice che trasuda velocemente ha inizialmente una consistenza lattiginosa ed un colore bianco ma rapidamente diventa marrone e coagula. Questo materiale detto oppio grezzo viene rimosso la mattina successiva e dopo essere stato raschiato viene deposto in recipienti che gli conferiscono forma sferica o a blocchi. L’oppio è noto ed usato da 4000 anni. Il papavero fornisce anche i semi che vengono usati cotti al forno a scopo alimentare o vengono premuti per ottenere l’olio di semi di papavero. I cascami ottenuti da questa spremitura vengono usati come cibo per bestiame. I semi non contengono alcaloidi. L’oppio grezzo è usato fin dall’antichità come analgesico per indurre il sonno (narcotico) e per il trattamento della tosse. Dei molti alcaloidi identificati (40) sono 6 quelli che rappresentano la parte preponderante di questa miscela: morfina (4-21%), codeina (0.8-2.5%), tebaina (0.5-2%), papaverina (0.5-2.5%), ecc. La morfina è un potente analgesico-narcotico e rimane uno dei migliori analgesici per alleviare il dolore forte. La morfina induce anche uno stato di euforia e indifferenza mentale insieme a vomito, stipsi, tolleranza e dipendenza. Alcaloidi isochinolinici L’alcaloide S-Norcoclaurina è il precursore di tutti gli alcaloidi isochinolinici a partire dalla tirosina. L’alcaloide berberina è stato isolato in molte piante delle Berberidaceae, delle Ranunculaceae . Ha proprietà antiamebiche, antibatteriche ed antiinfiammatorie e le piante che la contengono sono usate nella medicina tradizionale Dalla tebaina precursore di tutti gli alcaloidi morfinici, si ottiene la codeina e da questa la morfina che è un potente analgesico-narcoticoche rimane uno dei migliori analgesici per alleviare il dolore forte. La morfina induce anche uno stato di euforia e di indifferenza mentale insieme a nausea vomito stipsi tolleranza e dipendenza La tebaina la morfina e la codeina sono i principali alcaloidi dell’oppio. Tirosina 6-O-metiltransferasi Papavero da oppio Ponte metilenico H3 H2 Eroina Morfina Via dei terpenoidi Alcaloidi indolici Strictosidina sintasi Catharanthus roseus Vinca rosea o pervinca del Madagascar è una piccola pianta originaria del Madagascar. E’ ora coltivata in varie parti del mondo Veniva usata per bevanda per diabetici per gli effetti ipoglicemizzanti . Gli effetti studiati su animali non abbassavano la glicemia ma gli animali andavano incontro ad abbassamento dei livelli di globuli bianchi (leucopenia) che suggeriva una possibilità di uso antitumorale. Questa attività fu attribuita a più di 150 diversi alcaloidi presenti che per la maggior parte appartengono ai terpenoidici indolici: vinblastina, vincristina,vinleurosina. (vin da vinca). I primi due sono stati introdotti nella terapia anticancro dimostrandosi molto efficaci. La vinblastina è usata soprattutto nel trattamento del morbo di Hodgkin tumore delle ghiandole linfatiche, milza e fegato mentre la vincristina ha un’attività antitumorale più elevata ma è anche più neurotossica. E’ usata nelle leucemie infantili con alte percentuali di remissioni. I contenuti di questi alcaloidi sono veramente bassi , sebbene il contenuto può raggiungere l’1% o anche più sono necessari 500Kg di pianta per ottenere 1 g di alcaloide (vincristina). La resa è dello 0.0002%: la più bassa in assoluto per qualsiasi altro alcaloide. La separazione e l’estrazione inoltre è molto laboriosa e costosa Comunque la vinblastina può essere trasformata in vincristina per ossidazione controllata o usando per esempio alcuni microrganismi (Streptomyces albogriseolus). Le betalaine sono alcaloidi colorati che si trovano in un piccolo gruppo di angiosperme le Caryophyllales imparentate con le Ranunculaceae. Non sono mai presenti in piante che contengono antocianidine (3,4-diidrossifenilalanina) Colorate in giallo L’acido nicotinico o Vit B3, a volte chiamata NIACINA è un componente essenziale di coenzimi come il NAD+ e il NADP+ . Le foglie possono contenere 0.6-9% di (-) nicotina un alcaloide liquido,volatile e oleoso. Nella foglia gli alcaloidi sono presenti come sali con gli acidi malico e citrico. Essendo il fumo attualmene la principale abitudine in tutto il mondo tale pianta rappresenta una delle piante più coltivate. ALCALOIDI derivanti dall’ACIDO NICOTINICO TABACCO ornitina Anello pirrolidinico lisina (Solanacea) Anello piperidilico Tè Camellia sinensis Caffè Coffea arabica Alcaloidi purinici Gli alcaloidi Caffeina, Teobromina e Teofillina hanno una distribuzione limitata ma la loro origine biogenetica è strettamente correlata a quella delle basi puriniche adenina e guanina componenti fondamentali di nucleosidi nucleotidi ed acidi nucleici. Hanno proprietà stimolanti, inibiscono l’enzima fosfodiesterasi con conseguente aumento dei livelli di AMP ciclico e successivo rilascio di adrenalina. La caffeina è il miglior stimolante ed ha modesti effetti diuretici. La teobromina ha una scarsa azione stimolante ma ha una maggiore attività diuretica e proprietà miorilassanti. La teofillina ha una bassa azione stimolante ma è un efficace diuretico e rilassa il muscolo liscio meglio delle altre due. ALCALOIDI PURINICI AGLIO (Allium sativum; Liliacee) PROPRIETA’ Attività antimicrobica Effetto sul metabolismo lipidico Azione anti-aggregante piastrinica Azione antitrombotica per l’ajoene. capacità di ridurre il rischio di infarto o di prevenzione contro il cancro non ancora del tutto comprovata. AGLIO (Allium sativum; Liliacee) L’allicina (sulfossido della cisteina) è il componente più importante che si ottiene per spremitura dal bulbo. L’allicina non è presente nell’aglio integro ma viene prodotta dal precursore alliina per azione dell’enzima alliinasi che si libera dai tessuti del bulbo quando esso viene schiacciato. Sia alliina che l’ alliinasi sono stabili in assenza di acqua. L’aglio essiccato libera l’allicina nel momento in cui viene a contatto con l’acqua. L’allicina è sensibile al calore o ai solventi organici e si degrada per dare: solfuri diallilici (mono-,di- ed oligo-solfuri), Vinilditiine, ajoeni AGLIO (Allium sativum; Liliacee) Le preparazioni a base di aglio contengono una miscela di composti solforati. Quelli utilizzati in terapia medica comprendono oli ottenuti per distillazione in corrente di vapore, aglio macerato in oli vegetali (in olio di soia), aglio essiccato e polverizzato e sospensioni gelificate di polvere d’aglio. La natura e la % dei costituenti nelle diverse preparazioni sono soggette a notevoli variazioni: Spicchi d’aglio freschi schiacciati contengono generalmente allicina (0.4% circa) ed altri tiosulfinati (0.1% circa, di cui la maggior parte è allilmetiltiosulfinato). La polvere essiccata fornisce una minore quantità di tali prodotti. Le polveri macerate in olio perdono fino all’80% dei composti solforati e contengono soprattutto vinilditiine e ajoeni. L’olio d’aglio ottenuto per distillazione in corrente di vapore contiene dialch(en)il solfuri (come il diallilsolfuro, allilmetilsolfuro ecc.) quali principali componenti solforati (0.1-0.5%). Il cattivo odore nell’alito e nel sudore, spesso provocato da ingestione di aglio, sia a scopo medicinale che gastronomico, è dovuto all’allilmetil solfuro e disolfuro al diallil solfuro e disolfuro ed al 2-propenetiolo. AGLIO (Allium sativum; Liliacee) I sulfossidi della S-alchilcisteina sono componenti caratteristici delle cipolle. Tutte le specie di Allium contengono tali prodotti anche se gli S-propil analoghi predominano nell’erba cipollina (Allium schoenoprasum), l’S-1-propenil derivato nelle cipolle (A. cepa) e l’S-allil composto (alliina) nell’aglio. L’acido propenil solfenico, che deriva dall’idrolisi dell’S-1-propenilcisteina solfossido è responsabile di un inconveniente che si verifica comunemente VITAMINE LE VITAMINE Nel 1920 prima che fosse nota la composizione chimica le vitamine erano state identificate mediante le lettere dell’alfabeto: A,B,C,D,E,F,H, G e I. La F non è una vera vitamina e la B è un complesso di vitamine. In base alla loro solubilità le vitamine possono essere classificate in 2 gruppi. Vit idrosolubili sono vitamine del complesso B e la vitamina C, le restanti sono liposolubili Le Vit liposolubili in genere contengono solo C, H e O, mentre le idrosolubili possono contenere anche proporzioni variabili di N, S e Co. Le vit liposolubili possono essere ritrovate nei tessuti vegetali sottoforma di provitamine: precursori delle vit che possono essere convertite a vitamine nell’organismo animale. L’organismo animale ha una limitata capacità di stoccaggio delle Vit idrosolubili, ha perciò bisogno di un rifornimento regolare con piccole quantità. Le quantità in eccesso vengono escrete con le urine. Le vit liposolubili vengono accumulate all’interno dei tessuti, si ritrovano nei depositi adiposi (anche il fegato può risultare una riserva) VITAMINE IDROSOLUBILI TIAMINA o VITAMINA B1 E’ una vitamina idrosolubile con struttura pirimidinilmetiltiazolica. E’ facilmente disponibile nella dieta essendo contenuta nei cereali, fagioli, nocciole, uova, lievito e verdure. Il germe di grano e il lievito ne contengono livelli molto alti. La sua mancanza porta al beriberi causato da disordini neurologici, perdita di appetito affaticamento e debolezza muscolare. La tiamina è prodotta sinteticamente e cibi come i cereali ne sono spesso arricchiti artificialmente. La vit. è stabile in soluzione ma si decompone a pH 5 ed anche parzialmente durante i normali processi di cottura. Il metabolismo della tiamina può essere inibito da analoghi sintetici (FIG 1) Come tiamina difosfato la vit. B1 è il gruppo prostetico di tre enzimi: della piruvato deidrogenasi che catalizza la decarbossilazione ossidativa del piruvato ad acetil-CoA (1) la conversione dell’a-chetoglutarato a succinil-CoA catalizzata dall’enzima a-chetoglutarato deidrogenasi (2) Il secondo tipo di reazione che coinvolge la tiamina pirofosfato avviene nel ciclo dei pentosi fosfati ed è catalizzata dalle transchetolasi (3) Piruvato + NAD+ + CoA a-chetoglutarato + NAD+ + CoA Xilulosio-5-P + ribosio-5-P acetilCoA +NADH + H+ + CO2 succinilCoA + NADH + H+ + CO2 sedoeptulosio-7-P + gliceraldeide-3-P 2 debole acidità del gruppo CH in posizione 2 dell’anello tiazolico che si idrolizza formando un carbanione stabilizzato per risonanza 2 Nucleo pirimidinico Nucleo tiazolico RIBOFLAVINA o VITAMINA B2 (Flavin mononucleotide) (Flavin adenin dinucleotide) RIBOFLAVINA o VITAMINA B2 E’ idrosolubile con un anello isoallossazinico legato a un D-ribitolo. E’ ampiamente disponibile nella carne e nelle verdure fresche. Non si decompone durante la cottura ma è sensibile alla luce. La riboflavina può essere prodotta sinteticamente o per fermentazione usando il fungo simile al lievito Eremothecium ashbyii e Ashbya gossypii. La mancanza nella dieta è rara ma si manifesta con problemi alla pelle e disturbi agli occhi. Gli enzimi ossidoriduttivi flavina-dipendenti sono divisi in due classi: le deidrogenasi 2 le ossidasi - D e L-amminoacido ossidasi che ossidano gli amminoacidi ai rispettivi chetoacidi - La xantina ossidasi, coinvolta nella conversine delle purine ad acido urico - Le flavoproteine della catena di trasporto elettronico mitocondriale che accoppiano l’ossidazione dei substrati alla produzione di ATP -La succinico deidrogenasi responsbile della conversione dell’acido succinico in fumarato nel ciclo di KREBS -Le acil-CoA deidrogenasi coinvolte nella ossidazione degli acidi grassi. VITAMINA B3 La vitamina B3 (acido nicotinico, niacina) è una vitamina idrosolubile stabile ampiamente distribuita negli alimenti (carne, fegato,pesce, farina e lievito). In alcuni cibi come il mais può essere presente in forma legata e quindi non facilmente disponibile: diete basate principalmente sul mais possono dunque portare a deficienza di acido nicotinico. Si può ovviare alla deficienza con l’assunzione con la dieta di acido nicotinico, proteine di alta qualità e triptofano. L’aa triptofano può essere convertito in acido nicotinico via kinurenina e acido quinolico, probabilmente nelle mucose intestinali. Sia la riboflavina che la Vit B6 sono richieste per questa conversione. L’acido nicotinico può essere convertito nell’organismo in nicotinammide. Sotto forma di coenzima NAD+ e NADP+ la nicotinammide (gioca un ruolo vitale nei processi ossidoriduttivi di tutti gli organismi ed è il più importante trasportatore di elettroni del metabolismo primario. La carenza di nicotinammide può causare la pellagra che si manifesta con diarrea, dermatiti e demenza. VITAMINA B3 La nicotinammide è generalmente preferita all’acido nicotinico perché c’è minore rischio di irritazioni gastriche. I coenzimi NAD + e NADP+ sono essenziali per il metabolismo dei carboidrati, proteine e lipidi: 1) Piruvato + NADH + H+ lattato + NAD+ 2) Ossidazione dei 3-idrossiacil-CoA nell’ossidazione degli acidi grassi 3) Amminoacido + NAD+ +H2O a-chetoacido + NADH + H+ + NH4+ 4) Glucosio-6-fosfato + NADP+ 6-fosfogluconolattone + NADPH + H+ (ciclo PP) 5) RCOCH2COACP + NADPH + H+ grassi) RCHOHCH2COACP + NADP+ (sintesi acidi 6) Fenilalanina + NADPH + H+ tirosina + NADP+ + H2O (sintesi amminoacidi) Posizione chiave dell’acido piruvico nei vari processi di dissimilazione del glucosio in anaerobiosi (-) ed in aerobiosi (). ACIDO PANTOTENICO B5 Acido pantoico B alanina VIT B5 P B6 B6 B6 piridossina VIT H ACIDO PANTOTENICO B5 L’acido pantotenico è un costituente del CoA (molecola essenziale per il metabolismo dei carboidrati, grassi e proteine) e dell’acil carrier protein (ACP) entrambi contenenti lo stesso gruppo funzionale la 4’-fosfopantoteina, formata dall’acido pantotenico e dalla b-mercaptoetilammina. I cereali ne sono molto ricchi. Una buona frazione della sua attività può essere persa durante la cottura. La sua deficienza è molto rara. Il CoA è coinvolto in reazioni di transacilazione cioè lo scambio di acili tra due substrati. Acido pantoico B alanina VIT B5 B6 B6 B6 VIT H VITAMINA B6 4 CH3 P CH3 CH3 -P (conversione nel fegato) Questa vitamina comprende i tre derivati piridinici: piridossina, piridossale e piridossamina, così come anche i rispettivi 5’-fosfati. Il piridossal-P come coenzima è il cofattore essenziale per il metabolismo degli amminoacidi. La prima prevale nei vegetali (nocciole, banane, patate e cereali). La cottura può fare diminuire in parte la sua attività biologica. La sua deficienza può derivare dal suo cattivo assorbimento o essere indotta dall’uso di farmaci che possono agire come antagonisti o aumentare la sua escrezione renale. VITAMINA B6 Il piridossal fosfato e la piridossina fosfato agiscono come coenzimi in molte reazioni enzimatiche: reazioni di transaminazione (aminotransferasi) L-alanina + a-chetoglutarato piruvato + L-glutammato reazioni di deaminazione non ossidativa serina piruvato + NH3 treonina a-chetobutirrato + NH3 reazioni di decarbossilazione non ossidativa istidina istamina + CO2 La Vit B6 ha un gran numero di altre funzioni biochimiche: nella sintesi dei neurotrasmettitori adrenalina, noradrenalina, dopamina, istamina e acido – amminobutirrico nella sintesi della protoporfirina IX che si trova nell’emoglobina e nella mioglobina nella glicogenolisi dove rappresenta un coenzima per la glicogeno fosforilasi nella formazione dell’acido nicotinico dal triptofano VITAMINA B9 (via dello schichimato) CH2 Consiste di un anello pteridinico legato ad un residuo pamminobenzoilico che è legato a un poli--glutammato dove i residui possono variare fino a un massimo di 8. L’acido folico ha un gran numero di forme coenzimatiche che nei tessuti animali si trovano principalmente come poliglutammati. Alcuni processi che richiedono il trasferimento di un gruppo carbonio mediati dal tetraidrofolato sono: VITAMINA B9 1) degradazione dell’istidina, glicina e triptofano, 2) conversione della serina a metionina 3) sintesi dell’inosina, adenina e guanina 4) sintesi della pirimidina timidina. Si trova nelle verdure a foglia larga (spinaci) ma la cottura può distruggere fino al 90% della vit. La sua mancanza provoca anemia. L’acido folico nella dieta si trova principalmente sottoforma di poliglutammato. Viene assorbito nel duodeno e nel digiuno attivamente e stimolato dal glucosio. Durante il passaggio attraverso la mucosa intestinale i derivati poliglutammati sono idrolizzati a monoglutammato e possono soggiacere a riduzioni e metilazione a produrre 5-metil-tetraidrofolato. Queste forme assorbite entrano nel circolo sanguigno e vengono trasportate al fegato e ai tessuti periferici. VITAMINA B12 cobalammina 4 Anelli pirrolici Ha la struttura più complessa di tutte le vitamine. Il termine B12 viene usato per un gruppo di composti caratterizzati dalla presenza di un anello tetrapirrolico in cui l’atomo di N interno di ciascun anello pirrolico è coordinato ad un singolo atomo di cobalto. La forma commerciale è la cianocobalammina che sebbene presente in natura non è una forma importante della vitamina. Nei microorganismi la 5’-deossiadenosil cobalamina è coinvolta in un gran numero di reazioni di riarrangiamento molecolare. Negli animali avviene un solo tipo di queste reazioni ed è la conversione del metilmalonil-CoA a succinil-CoA. Questa reazione è una via utile attraverso la quale il propionato derivato dall’ossidazione degli acidi grassi con un numero dispari di atomi di C e dal catabolismo degli aa può essere indirizzato verso la sintesi del glucosio. E’ importante nei ruminanti in cui poco o niente del glucosio alimentare viene assorbito dal tratto digerente e il rifornimento di glucosio è dipendente dalla gluconeogenesi. Anche nel passaggio da omocisteina a metionina la metilcobalamina agisce come trasportatore di un gruppo metilico. Metabolismo della VITAMINA B12: la Vit è assorbita in modo lento dall’intestinuo tenue ed il suo assorbimento (attivo) dipende da una glicoproteina chiamata FATTORE INTRINSECO che viene prodotta dalle cellule parietali dello stomaco (abomaso). Una volta assorbita dalla circolazione sanguigna viene attaccata a proteine trasportatrici specifiche chiamate transcobalamine. Il trasferimento della Vit ai siti intracellulari è mediato da recettori. All’interno della cellula la maggior parte della Vit B12 si ritrova associata con i 2 enzimi dipendenti dalla B12: la metilmalonil-CoA mutasi e la 5-metil-tetraidrofolato metiltransferasi. VITAMINA C (ACIDO ASCORBICO) A B C L-gulonolattone ossidasi Alcaloidi tropanici La Vitamina C chimicamente è il lattone dell’acido 2-chetogulonico. Si chiama acido ascorbico perché l’H del gruppo -OH in 3 può essere sostituito da metalli. In medicina e in bromatologia si impiegano gli ascorbati di Na+, K+ e Ca++. Ha potere riducente per cui si ossida rapidamente all’aria dando acido Ldeidroascorbico. E’ un potente antiossidante ed è coinvolto nella rigenerazione dell’ a-tocoferolo La carenza di Vit C porta alla malattia detta scorbuto. Nell’uomo la Vit C ha proprietà antidiabetiche, antianafilattiche e disintossicanti. Il rifornimento continuo è necessario perché quando l’acido ascorbico è ossidato a deidroascorbico questo può essere idrolizzato ad acido dichetogulonico (C) che è biologicamente inattivo. Molti animali la sintetizzano dai glucidi come le piante. Nei cibi viene distrutta con la cottura. Lo scorbuto è la malattia provocata dalla deficienza di Vit C in cui la sintesi del collagene è alterata. La proteina collagene, principale costituente del t. connettivo, contiene un’alta quantità di idrossiprolina che si forma dalla prolina per l’intervento dell’ Acido ascorbico che è coinvolto anche nell’idrossilazione della lisina che viene glucosilata e forma dei ponti con il collagene. Riduce il Fe(III) a Fe(II) più solubile stimolandone l’assorbimento intestinale e agisce come chelante. Contenuto in vitamina C e b-carotene in alcuni alimenti di origine animale e vegetale Alimento Latte intero pastorizzato Latte parzialmente scremato pastorizzato Latte scremato pastorizzato Latte intero sterilizzato Fegato Cervello di vitello e agnello Patate nuove Patate vecchie Patate conservate 3 mesi Patate conservate 9 mesi Asparagi Fave Fagiolini Broccoli Cavoli Carote Cavolo Riccio Peperone verde b-Carotene Equivalente (g/100g) Alimento 0,8-1 0,8-1 0,8-1 Tracce 10-23 23 16 21 9 7 12-15 32-41 12-32 87-150 21-60 5-10 110 120-200 Ortaggi primaverili Mais dolce Pomodori Crescione Mela Banana Ciliegia Pompelmo Guaiva Melone Arancia Pesca Ananas Lampone Frutti rosa canina Fragola Mandarino Prezzemolo fresco Vitamina C (mg/100g) 180 6-12 17-33 62-101 5-30 10-19 5-18 35-45 200 (20-600) 5-34 40-60 7-14 17-40 14-35 1000 40-90 30 114-190 BIOTINA VITAMINA H E’ una vitamina idrosolubile che si trova in uova, fegato, lieviti, cereali, latte e prodotta dalla microflora intestinale per cui la sua deficienza è rara. E’ costituita da un anello imidazolico e uno di tiofene fusi insieme. La catena laterale è condensata con il gruppo eamminico di un residuo specifico di lisina dell’enzima per cui la biotina agisce da cofattore. Funziona da gruppo prostetico legato covalentemente a (i) carbossilasi, (ii) decarbossilasi (iii) transcarbossilasi CO2 + biotina =carbossibiotina Inoltre la biotina può avere funzioni nella sintesi di proteine in particolare della cheratina. Ione bicarbonato fosfocarbonato Substrato carbossilato BIOTINA VITAMINA H La biotina si ritrova in natura sia legata ad un amminocido, normalmente la lisina. Negli animali viene assorbita facilmente dall’intestino tenue in entrambe le forme. Molte proteine che legano la biotina sono prodotte dai microorganismi per esempio la streptavidina e la stravidina dal Saccharomyces avidinii. L’albume contiene una proteina simile, l’avidina. La sua deficienza può essere indotta in molti animali nutrendoli con albume crudo. Sintomi di carenza:ritardo della crescita, dermatiti, perdita di peli e disturbi a carico del sistema nervoso.Resiste alla cottura VITAMINE LIPOSOLUBILI VITAMINA A * nell’accrescimento e il differenziamento del tessuto epiteliale e nell’accrescimento del tessuto osseo. tutto trans Forma attiva VIT A * rosso giallo incolore isomerizzazione RETINOLO + NADP+ RETINALE trans RETINALE cis RETINALE cis + opsina RODOPSINA L’assorbim ento di luce ripristina la configurazi RETINALE trans+ opsina one trans del doppio legame hn RETINALE trans …e il ciclo continua METABOLISMO VIT A 15,15’-b-carotene diossigenasi b-carotene 2x retinale Retinaldeide reduttasi retinolo Esterificato con acido palmitico (nei ciclomicroni) Sangue(attraverso il sistema linfatico) VITAMINA E Amminoacidi aromatici: fenilalanina e tirosina 1 2 3 4 VITAMINA E Con questo termine viene usato un gruppo di composti collegati di derivazione dai terpenoidi : tocotrienoli e tocoferoli. Ciascuno esiste in un gran numero di isomeri designati come a b d isomeri. Gli a isomeri sono le forme più attive e più abbondanti. La sua carenza non è mai stata correlata a problemi di sterilità sia nei ruminanti che nell’uomo. La funzione principale è quella antiossidante per l’isomero a. Si trova nelle membrane in stretta associazione con i PUFAs (acidi grassi poliinsaturi), molto sensibili all’ossidazione. La reattività di queste molecole con le ROS può portare alla formazione dei perossidi lipidici che sono instabili e si decompongono a formare i radicali liberi.che danno inizio a un ciclo autocatalitico di ossidazione dei lipidi. Questo processo se incontrollato può portare all’irrancidimento degli alimenti ricchi di lipidi come la carne e l’olio. L’ a-t. interrompe la catena reagendo con i radicali liberi e convertendosi al radicale a-tocoferossil relativamente stabile. L’a-t. può essere aggiunto alla carne perché rallenta il processo di ox degli ac. grassi. Inoltre la supplementazione con dosi sovranutrizionali porta a mantenere inalterata la mioglobina senza necessità di aggiungere coloranti artificiali. Sono importanti nella risposta immunitaria infatti le cellule mononucleari e i linfociti sono le cellule che contengono più a-t. rispetto alle altre. La supplementazione con a.t nella dieta animale porta ad a) un aumento della trasformazione dei linfociti alla stimolazione mitogena, b) ad un aumento nella produzione di anticorpi e c) a una maggiore resistenza agli organismi patogeni. L’a-tocoferolo acetato è la forma commerciale più usata. I t. vengono assorbiti dalla mucosa dell’intestino tenue e trasportati nel circolo sanguigno tramite la linfa. Contenuto in a-tocoferolo in alcuni alimenti di origine animale e vegetale (Ottaway 1993) Alimento Latte intero pastorizzato Latte parzialmente scremato pastorizzato Latte scremato pastorizzato Burro Formaggio Uova Carne di manzo Maiale Pollo Merluzzo Aringa Fava Fagiolini Piselli Asparagi Cavolini di Bruxells Carote a-tocoferolo (mg/100g) 0,9 0,3 0 0,5-5,0 0,6 1,1 0,2-0,5 0,1-0,5 0,3 0,2 0,2-1,1 0,05-0,5 0,02-0,2 0,13-0,21 1,5 0,9 0,5 Alimento Lattuga Prezzemolo Patate Spinaci Crescione Mela Banana Mango Arancia Grano Avena Riso Mandorle Noci del Brasile Arachidi Semi di girasole a-tocoferolo (mg/100g) 0,5 1,7-3,6 0,6 1,75 1,3 0,4 0,25 1,1 0,3 0,58-5,2 1,1 0,11 23,96 6,5 8,3 50 VITAMINA K (piante) ( batteri e animali) La struttura di base è un naftochinone La Vit K è importante per la sintesi della protrombina che è il precursore della trombina cheche induce la rapida conversione del fibrinogeno in fibrina (necessaria per il processo di rimarginazione delle ferite) Come integratori alimentari possono essere usati: il fitomenadione (Vit K1) o il suo derivato idrosolubile: menadiol fosfato che è ox nel corpo al corrispondente chinone, poi è alchilato per dare il prodotto biologicamente attivo. La Vit K è importante nella regolazione della sintesi delle proteine che legano il Ca++ contenenti l’acido carbossiglutammico. Alcune sono importanti nella coagulazione del sangue e sono state identificate come fattori II (protrombina), VII, IX, e X. Il ruolo svolto dalla Vit si svolge a carico del precursore della protrombina che contiene 10 residui di acido carbossiglutammico nei 40 aa della sequenza ammino terminale. La carenza di questa V. porta a una caduta di protrombina nel sangue e a emorragie diffuse. Sembra inoltre avere un ruolo importante nella mineralizzazione delle ossa.