“Saffo”
Tragedia lirica in tre parti di Salvatore Cammarano, musica di
Giovanni Pacini
Presentazione a cura di : Francesco Lampis
L'opera venne composta
intorno al 1840, quindi in
pieno periodo romantico e
neoclassico. L'interesse del
pubblico era incentrato su
argomenti mitologici e
storici .
Non è dunque un caso la
scelta del soggetto. Infatti
ogni genere di arte, dalla
pittura alla musica, venne
influenzato dall' interesse
per la classicità .
Il mito di Saffo
Saffo era in quell'epoca
una vera icona classica,
studiata e amata. Molti
artisti, come il poeta
Leopardi e il
compositore Mayer,
vennero influenzati
dalla sua poesia e dal
mito che l'avvolgeva
Compositore
Giovanni Pacini (1796-1867) fu un
abile compositore, scrisse più di
90 opere, la maggior parte
ispirate al mondo classico, come
“ Gli ultimi giorni di Pompei “ e
“Medea “.
Nonostante abbia scritto più opere
dei suoi grandi contemporanei
Bellini e Donizetti, e per giunta
con enorme successo, le sue opere
oggi sono poco rappresentate.
Con il nuovo gusto e l'avvento del
giovane Verdi, che prendeva il
sopravvento, le sue opere
puramente belcantistiche,
incentrate sulle melodie, vennero
abbandonate .
Librettista
Salvatore Cammarano ( 1801 – 1852) Fu
il più grande drammaturgo italiano
per musica del periodo romantico.
Collaborò con i più grandi compositori
del suo tempo e attraverso questi
connubi vennero concepiti capolavori
quali : 'Lucia di Lammermoor' di
Donizetti e 'Il trovatore' di Verdi
La sua poesia propone un nuovo genere,
“Il melodramma romantico”, un
componimento elegiaco che si
avvicina quasi alla poesia
leopardiana, con tinte cupe, forti
situazioni psicologiche e suggestioni
lunari.
L'Opera
L'opera nacque sotto i migliori
auspici: è la prima opera che
segnò l'inizio della
collaborazione tra Pacini e
Cammarano (insieme
comporranno altre 6 opere)
La “Saffo” rispetta i canoni del
belcanto italiano: una forte
attenzione per le
limpidissime melodie di cui
l'opera è intrisa e una
particolare difficoltà
interpretativa nelle romanze
La struttura dell'Opera
E' divisa in tre parti
-La corona Olimpica ( l'antefatto )
- Le nozze di Faone (lo svolgimento dei
fatti)
- Il salto leucita - (la
conclusione )
I Personaggi principali
Saffo, poetessa – soprano
lirico drammatico
Faone, suo sposo - tenore
Alcandro, gran sacerdote
baritono
Climene, sua figlia mezzosoprano
La corona olimpica
• A Olimpia, Saffo è vincitrice del torneo canoro,
presentando un fervido inno contro il ‘barbaro’
suicidio sacrificale apollineo in uso nell’isola di
Leucade; con ciò però si è inimicata il gran sacerdote
Alcandro, che irritato abbandona la gara e medita
vendetta contro la poetessa. Il gran sacerdote
comincia col convincere Faone che Saffo gli ha
preferito un altro amante, quindi gli promette in
sposa la figlia Climene.
Il matrimonio di Faone
Saffo, dopo aver vagato per
tutta la Grecia in cerca
dell'amato scomparso,
giunge, invitata a cantare
alla cerimonia, a
Leucade, proprio nel
giorno del matrimonio di
Climene. Scopre con
raccapriccio che lo sposo
è Faone; in un momento
d'ira rovescia allora
l’altare, mandando in
collera tutti gli astanti.
Il salto leucita
Saffo, pentita del suo gesto
blasfemo, decide infine di
sottomettersi all'antico e
disprezzato sacrificio della
rupe, come atto espiatorio.
Solo allora si scopre che Saffo
è in realtà la seconda figlia di
Alcandro, creduta morta in
una tempesta; ma ormai né lei
né i sacerdoti possono
sciogliere il voto
sacrificale,cosicché ella è
costretta a suicidarsi
gettandosi in mare dalla rupe.
La musicalità
Nonostante il felicissimo debutto e malgrado la partitura
corrispondesse a tutti i canoni di un 'opera seria belcantistica,
incentrata sulla drammaticità d'espressione e le gradevoli melodie,
dopo qualche decennio il gusto dei contemporanei cominciò a
cambiare verso uno stile di tipo più realistico e verista e l'opera
venne così dimenticata.
La “Saffo” rimane però un’opera non solo molto piacevole, con
delle arie e dei concertati particolarmente esaltanti e delle melodie
particolarmente idilliache, ma anche difficile sia dal punto di vista
interpretativo che da quello musicale.
La rinascita
• Solamente nel 1967 fu riportata
alla luce in una famosa edizione
al teatro San Carlo di Napoli
dalla grande soprano Leyla
Gencer che riportò alla luce dopo
quasi più di un secolo
l'opera del compositore
catanese.
Sua è anche la prima
incisione (pirata) di
quest'opera (ce ne sarà
soltanto un altra nel 1995).