Programma del Corso di Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare Anno Accademico 2006 – 2007 Prof. Annalisa D'Angelo Dott.ssa Rachele Di Salvo Testi: •W.E. Burcham & M. Jobes: Nuclear and particle physics. Longman Scientific & Technical ( disponibile in biboteca) •Hans Fraunfelder & Ernest M. Henley: Subatomic Physics. Prentice Hall •P. Povh K. Rith C. Scholz F. Zetsche: Particelle e nuclei. Bollati Boringhieri. •D. Prosperi, M. De Sanctis M.A. Incicchitti. Dispense : Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare Obiettivi della fisica Subnucleare a. Conoscere i costituenti fondamentali della materia. b. Capire attraverso quali forze interagiscono. Oggi si pensa che i costituenti fondamentali siano fermioni: quark e leptoni (s=1/2). Sono particelle senza struttura e puntiformi fino a distanze 10-17 m. Per comprendere come tali particelle si comportano sotto l’azione delle loro forze di interazione gli strumenti sono: Strumenti teorici: •La teoria della relatività •La meccanica quantistica Strumenti sperimentali: Reazioni di diffusione tramite sonde adroniche e leptoniche Strumenti teorici Piccole distanze (mondo microscopico) v /c 1 Meccanica classica Meccanica quantistica Meccanica relativistica Teoria quantistica dei Campi Per descrivere le particelle elementari sono necessari sia la meccanica quantistica che la teoria della relatività. Novità Esistenza delle antiparticelle (stessa massa e numeri quantici opposti). Giustificazione e riformulazione del principio di esclusione di Pauli. Invarianze e Teorema CPT. Il modello standard formulato da Glashow-Weimberg e Salam (Premio Nobel 1979) descrive attualmente tutte le interazioni tra le particelle esistenti, ad eccezione della interazione gravitazionale. Ha attualmente moltissime conferme sperimentali. La descrizione dei fenomeni fisici avviene attraverso l’introduzione di Modelli, ovvero di: “ Un insieme di ipotesi fisiche e prescrizioni matematiche in grado di riprodurre una classe di fenomeni sperimentali “. Più ampio è l’insieme dei fenomeni fisici descritti dal modello, maggiore è la sua efficacia. Un modello deve essere anche predittivo, ovvero in grado di prevedere effetti nuovi. Se l’osservazione di tali nuovi effetti è in disaccordo con il modello questo perde di validità. I costituenti fondamentali (fermioni) interagiscono scambiandosi quanti di campo di interazione (bosoni). Le particelle sono anche classificate in base al tipo di interazione che possono effettuare: Forza forte adroni (stati composti da due o tre quark) mesoni qq (bosoni) barioni qqq (fermioni) Solo forza elettro-debole leptoni Interazioni Fondamentali Interazione Quanto di campo Spinparità Massa (mc2) GeV Range (m) Sorgen- Costan Sezioni te -ti di d’urto accop- tipiche piamen b -to Vite medie di decadimento Km2/hc 0.5 10-38 - - 10 10-20 Gravità gravitone 2+ 0 massa Elettromagnetismo fotone 1- 0 carica elettrica = e2/4hc =1/137 Debole Bosoni intermedi Z0 W+ W- 80-90 10-18 carica debole (mc/h)2G hc 10-5 10-8 10-8 Forte gluoni 0 <10-15 carica di colore s1 <1 (r0) 104 10-23 1 -, 1+ 1 Interazioni Forte : tiene legati i quark negli adroni ed i nucleoni nei nuclei. E’ descritta dalla cromo-dinamica quantistica (QCD). I mediatori sono chiamati gluoni e sono otto. Debole: responsabile di processi quali il decadimento . Elettromagnetica: spiega l’esistenza degli atomi. Lega elettroni e nuclei. Gravitazionale: viene trascurata nella fisica subnucleare.