JOHN DEWEY
INDIVIDUO-SOCIETÀ
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Nel rapporto individuo-società, l’individuo
viene prima, per il semplice fatto che ogni
società è composta da individui;
La società è soltanto un mezzo per i fini
individuali?
“società e individui sono correlati, organici l’una
agli altri, la società richiede il servizio e la
subordinazione degli individui e al contempo
esiste per servirli”.
INDIVIDUO-SOCIETÀ
 L’individuo deve costruirsi e che per questo
servono contesti ed istituzioni adeguate, ad
incominciare da quelle educative;
 La società è fatta da individui, ma è vero
anche che un individuo non sussiste fuori
dalla rete dei rapporti sociali e in riferimento
ad una dimensione “pubblica”;
 È l’unità ancora indistinta della “situazione” il
vero punto di partenza.
STRUMENTALISMO
 Situa l’attività conoscitiva nel mondo delle
azioni, la proietta verso il futuro e verso
l’invenzione;
 La conoscenza non è fine a se stessa; essa
emerge come strategia di adattamento attivo
ad un contesto;
 Centralità e la complessità del processo.
STRUMENTALISMO
 L’obiettivo della conoscenza non è più quella
di riprodurre, come in fotografia, una
presunta realtà immutabile, ma quella di
saper prevedere le conseguenze derivabili
dalla serie di operazioni che intenzionalmente sono state messe in atto;
 concetti e teorie sono ipotetici e il loro valore
si misura dalle conseguenze delle operazioni
da essi incluse e che ne derivano nella vita
pratica.
ESPERIENZA
 Esperienza è come relazione complessiva tra
un organismo ed il suo ambiente;
 “l’esperienza è il risultato, la traccia e il compenso di quella interazione dell’organismo
con l’ambiente che, quando è portata alla sua
pienezza, è una trasfor-mazione della interazione in partecipazione e comunicazione”.
ESPERIENZA
 L’esperienza è intrisa di riflessione e di pen-
siero, attraversata ed illuminata dell’attività
di costruzione di strumenti per il controllo
dell’ambiente;
 L’esperienza ha connotazioni estetiche
perché è vivificata dalle emozioni;
 La ricerca è l’esperienza che, allargandosi,
lascia crescere al suo interno il pensiero
riflessivo e, da esperienza primaria, si tramuta
in esperienza secondaria
RIFLESSIONE
 La riflessione allontana dal contatto diretto
con gli oggetti primari;
 Costruisce oggetti nuovi, che non sono fini a
se stessi, ma strumenti per una diversa presa
sugli oggetti primari;
 Costituiscono i risultati di una strategia
tendente a spiegarli gli oggetti primari e a
coglierli con l’intelligenza;
RIFLESSIONE
 L’attività riflessiva prende le mosse sempre da
una situazione di incertezza, da un problema
che aspetta di essere risolto e si estende tra
due estremi: “una situazione perturbata,
dubbia o incerta all’inizio, ed una situazione
rischiarata, unificata o risolta, alla fine”;
ASSERIBILITÀ GIUSTIFICATA
 “Per essere genuinamente pensanti, noi
dobbiamo sostenere e protrarre quello stato
di dubbio che stimola ad una completa
ricerca, in modo da non accettare un’idea o
asserire positivamente una credenza finché
non si siano trovate fondate ragioni per
giustificarla”.
EDUCAZIONE
 Da una scuola dove si ascolta a una scuola
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dove si agisce (Scuola e società);
La scuola come comunità in embrione;
Scuola laboratorio (Chicago 1896);
Democrazia e educazione;
L'insegnante non deve imporre valori, ma
deve favorire la ricerca e lo sviluppo delle
capacità critiche.
EDUCAZIONE
 La scuola, abbandonato ogni nozionismo,
deve saldarsi con la concreta esperienza
dell’alunno, con i suoi reali interessi e con
l'ambiente naturale e sociale circostante;
 Per ulteriori approfondimenti:
http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaD/DEWEY_%20SCU
OLA%20E%20VITA%20SOCIALE.htm