La Cartografia nasce praticamente con la comparsa dell’uomo sul nostro pianeta L’uomo primitivo, ad esempio, se ne serve per localizzare la posizione dei gruppi animali da cacciare (non è propriamente una cartografia ma, meglio, una petrografia, e i graffiti ritrovati nelle caverne dell’uomo neolitico ne sono la prova) Sumeri, Babilonesi, Egizi, Assiri e Ittiti usano cartografie su carta-pecora (la pella di una pecora) o su papiro per rappresentare itinerari necessari ai guerrieri per le loro imprese o ai commercianti per i loro traffici. I Fenici, grandi commercianti e viaggiatori, rappresentano sicuramente una delle popolazioni che necessitarono maggiormente di una cartografia adeguata E’ da ricordare la pratica del “cabotaggio” Ma è proprio con i Greci e poi con i Romani che la cartografia assume un’importanza notevole: i commerci devono conoscere le principali rotte e così anche gli eserciti; nasce, quindi, una cartografia sempre più specializzata che risulta indispensabile alla gestione di un Impero come ad esempio quello romano. Nel Medioevo il lavoro dei benedettini permette la conservazione dei testi antichi L’uomo nel 1400-1500 comincia ad allargare il proprio mondo e diventa un grande viaggiatore: › 1492 Cristoforo Colombo scopre l’America sbarcando a S. Salvador › Il viaggio di Marco Polo in Cina › Amerigo Vespucci e l’America › Magellano e la circumnavigazione della Terra › La conquista dell’America Centrale e Meridionale da parte degli spagnoli e dei portoghesi › Le colonie nord-americane inglesi e francesi Tutto questo richiede uno sviluppo straordinario della cartografia. Nel 1700 e, poi, nel 1800 si assiste a vere e proprie guerre di conquista coloniale che vedono impegnate gran parte delle potenze europee e in particolare: › La Gran Bretagna › La Francia › La Spagna (che si era espressa maggiormente nel 1600) › L’Olanda e il Belgio (Paesi Bassi) › La Germania E’, in particolare, la Gran Bretagna che diventa la regina, per estensione, delle colonie mondiali; si pensi a: › Gli Stati del Nord-America › L’India › L’Australia e la Nuova Zelanda › Il Canada › L’Africa con le colonie del: Sud-Africa, Rhodesia, Kenya, etc. Tutto questo viaggiare richiede una cartografia sempre più esatta e aggiornata Oltre a questo, diventano indispensabili, strumenti di precisione che permettano di “fare il punto”, ossia di trovare l’esatta posizione di un veliero sulla superficie terrestre e nel vasto oceano. E’ certamente con le guerre che “l’uomo dà il meglio di sé stesso” da un punto di vista tecnologico. In particolare, con il primo grande conflitto mondiale vengono introdotti nuovi strumenti che oltre ad essere micidiali nel conflitto permettono grandi passi avanti nella scoperta e nel successivo sviluppo scientifico (cartografia compresa) Il sottomarino permette di esplorare e definire i fondali marittimi L’aereo consente, insieme alla macchina fotografica, di avere una visione d’insieme e molto precisa della superficie terrestre Gli stessi strumenti di distruzione, sommergibili e aerei, diventano ancora più sviluppati e consentono uno sviluppo della cartografia senza precedenti Si pensi ai cosiddetti aerei-spia destinati alla rilevazione fotografica da elevate altitudini degli obiettivi militari Si pensi all’introduzione del sonar nei sommergibili che rileva i contorni dei fondali marittimi ed oceanici. Negli anni ’60 con la guerra fredda tra gli USA e le URSS si sviluppa anche la corsa allo spazio Molti palloni sonda atmosferici e satelliti in orbita attorno alla Terra vengono inviati dai due contendenti al fine di avere il predominio nello spazio Si comincia così ad avere una visione della Terra sempre più ampia e più precisa La cartografia diventa sempre più precisa e definita Esistono satelliti in grado di rilevare anche il più piccolo particolare sul nostro pianeta: › Il METEOSAT › IL LANDSAT › IL SEASAT › I SATELLITI MILITARI