Le definizioni dell`autismo nella storia della psicologia

Le definizioni dell’autismo
nella storia della psicologia
Prima definizione
Leo Kanner nel 1943 descrisse in 11 bambini i
sintomi di quello che definì disturbo autistico
del contatto affettivo
Seconda definizione
Nella tradizione psicoanalitica l’autismo è
stato, dal punto di vista nosografico,
inserito all’interno delle psicosi infantili.
Terza definizione
Tra gli anni 70 e gli anni 80
è stato abbandonato il paradigma
psicogenetico.
Oggi
l’autismo viene definito come
una sindrome comportamentale causata da
un disordine dello sviluppo biologicamente
determinato, con esordio nei primi anni di
vita.
Dal DSM III
l’autismo viene inserito nella categoria
diagnostica dei Disturbi generalizzati dello
sviluppo.
Le principali definizioni e classificazioni
sull’autismo si basano sui seguenti
assunti:
è una sindrome clinica e l’individuazione avviene
sulla base di criteri comportamentali;
è un disturbo a spettro;
si configura come una disabilità permanente;
é una diagnosi in evoluzione;
è un disturbo ubiquitario;
si presenta spesso insieme ad altre sindromi,
disordini specifici e disabilità dello sviluppo.
Comorbilità
L’autismo si trova, a volte, associato ad
altri disturbi:
•Epilessia
•Sclerosi tuberosa
•Sindrome di Rett
•Sindrome di Down
•Sindrome di Landau-Kleffner
•Fenilchetonuria
•Sindrome dell’X fragile
•Rosolia congenita
Secondo Volkmar, Klin e Cohen
Tutte le classificazioni si riferiscono
comunque a disturbi sociali, linguistici e di
comportamento.
LO SVILUPPO NEL BAMBINO
AUTISTICO
BARALE E UCCELLI affermano che:
le persone autistiche esprimono e manifestano
in molti modi, affetti e sensibilità alle atmosfere
emozionali.
SURIAN E FRITH:
I disturbi di socializzazione non
permettono di fare amicizie e di
cercare conforto nelle persone
familiari.
KLIN E COLLABORATORI:
Discrepanza tra buone prestazioni
nel ragionamento sociale e
tendenze a fallire nelle situazioni
sociali naturali.
SVILUPPO COMUNICATIVO E
LINGUISTICO
I problemi relazionali sono causa delle carenze
nello sviluppo comunicativo e linguistico
(difficoltà nell’uso della gestualità e
nell’imitazione, vocale e gestuale).
L’ECOLALIA:
-Il bambino tende a ripetere le parole
proprie e altrui.
-Usa in maniera stereotipata le
espressioni verbali.
-Usa in maniera errata i pronomi.
-Usa parole inusuali e neologismi.
BRUNER E FELDMAN:
I bambini autistici non estendono quanto ha appena
detto l’interlocutore e non immettono nel dialogo
informazioni nuove.
Questo impedisce la comunicazione.
SVILUPPO COGNITIVO
EVOLUZIONE DEL SIGNIFICATO AUTISMO:
- Kanner stimava intelligenti i suoi pazienti nonostante
i gravi deficit.
- Anomalie cognitive dovute alle distorsioni nelle
relazioni affettive primarie (1960).
- Autismo come ritardo mentale (1970).
- Il funzionamento cognitivo di questo soggetti si
estende dal ritardo mentale profondo a livelli di
intelligenza sopra la media (oggi).
“CAMPANELLI D’ ALLARME” DEI
PRIMI 5 ANNI DI VITA
DAI PRIMI GIORNI DI VITA FINO A 6
MESI:
Carattere
troppo
calmo o
troppo
nervoso.
Non allunga
le braccia
per essere
preso in
braccio,
Lo sviluppo
motorio può
sembrare
normale;
talvolta
ritardo nel
tenere il
capo eretto.
Non
presenta il
sorriso
sociale
Può essere
irritabile,
infastidirsi
facilmente.
Anomalie
nello
sguardo.
Indifferenz Interesse
a al mondo particolare
sonoro e/o per le mani.
ipersensibili
tà ad alcuni
suoni
Disturbi del
sonno.
Disturbi
alimentari.
DAI 6 AI 12 MESI:
Presenta
anomalie
nell’adattament
o posturale.
Può presentare
dei ritardi
motori.
Non guarda le
persone.
Scarse
espressioni
facciali.
Nessun gesto
simbolico.
Non partecipa a
semplici giochi
sociali.
Lallazione
povera: non
comincia a
usare le parole.
Non presenta
reazioni ansiose
di fronte a un
estraneo.
Può essere
affascinato
dalle proprie
mani.
Non si interessa Disturbi del
dei giocattoli.
sonno.
Difficoltà
alimentari,
soprattutto di
fronte a
proposte nuove
(cucchiaino, cibi
solidi)
DURANTE IL SECONDO ANNO:
Ritardo (o
arresto) delle
attività di
locomozione.
Atteggiamenti
motori
particolari (si
dondola,
cammina in
punta di piedi
ecc).
Insufficiente
esplorazione
dell’ambiente.
Anomalie nello
sguardo.
Poche
espressioni
facciali e scarsi
gesti simbolici.
Disturbi nella
comprensione e
produzione
linguistica.
Reazioni
affettive povere
o estreme.
Nessun gioco
imitativo.
Interessi
particolari
legati a
sensazioni e
oggetti
specifici.
Disturbi del
sonno.
Disturbi
alimentari.
Disturbi
nell’acquisizione
dell’igiene
personale.
DAI 2 AI 3 ANNI:
Relazioni
interpersonali
limitate.
Usa le altre persone
come oggetti.
Contatto visivo
limitato.
Non si lascia
coccolare.
Indifferenza verso i
genitori.
Assenza, ritardo o
anomalie del
linguaggio.
Uso stereotipato e
anomalo degli
oggetti.
Dai 4 ai 5 anni:
E’ molto agitato dai
cambiamenti di
routine
Permangono limiti nel Assenza di linguaggio
contatto visivo
o linguaggio ecolalico.
(possibile qualche
miglioramento)
Attaccamento
limitato.
Può presentare
comportamenti
autolesivi.
Può presentare
comportamenti
autostimolanti.
NON DIMENTICHIAMO CHE:
“Ogni bambino è diverso dall’altro
ed è diverso da se stesso nel suo
iter evolutivo”.
LA DIAGNOSI PRECOCE E’ MOLTO
IMPORTANTE PERCHE’ PERMETTE
DI INTERVENIRE SUBITO
GRAZIE ALLA CHECKLIST FOR
AUTISM IN TODDLERS
POSSIAMO IDENTIFICARE SEGNI
D’ AUTISMO .
POSSIBILI INTERVENTI
Attualmente non esiste una cura per
l’autismo: le terapie e gli interventi
vengono svolti in base ai sintomi
individuali.
Le terapie meglio studiate comprendono
interventi educativi - comportamentali.
Sebbene l’autismo non si può curare
definitivamente, spesso si assiste a dei
miglioramenti.
Interpretazione
dell’autismo..
Negli anni 80 alcuni studiosi formularono l’ipotesi
che i bambini autistici non possedessero, radicata
in loro, la cosiddetta “teoria della mente”.
di norma presente
nei bambini già a partire
dai 3-4 anni di vita
Le possibili cause di questa
carenza.
Le cause possono essere molteplici ma
solitamente si fa riferimento alla carenza
della capacità “metarappresentazionale”.
Capacità emergente nei bambini come gioco
di finzione tra i 18 e i 24 mesi.
Per questo motivo, solamente una piccola
percentuale dei bambini autistici, sanno
riconoscere la differenze tra realtà e finzione
e tra convinzione e convinzione falsa.
L’autismo e le sue cause
Gli psicologi affermano che il deficit
presente negli individui autistici sia legato
ad un danno neurologico.
Con conseguenze:
 Nella socializzazione;
 Nella comunicazione;
 Nell’immaginazione.
Deficit della coerenza centrale
Questo tipo di deficit impedisce di elaborare
le informazioni nella loro complessità, poiché
l’accesso ai dai di livello superiore sono
ostacolati.
Nei soggetti autistici appare compromessa la
capacità di attribuire significati globali ad un
insieme di stimoli.
Di conseguenza le informazioni vengono
trattate in modo frammentario e non
collegate al testo.
Inoltre, i bambini con autismo presentano la
tendenza a ripetere, in modo ossessivo,
alcune routine disfunzionali, perdendo di
vista il compito assegnato.
Deficit nelle funzioni esecutive
•
•
•
L’autismo compromette le funzioni esecutive, ovvero
le abilità implicate:
nel pianificare e organizzare l’azione;
nell’inibire risposte automatiche ;
nell’anticipare la progressione di un evento.
Infatti le persone autistiche
• hanno un comportamento rigido, inflessibile e
•
•
•
stereotipato;
seguono la loro routine in maniera ossessiva;
tendono a concentrare l’attenzione su aspetti
minimali;
sono molto impulsivi e hanno difficoltà a ritardare le
risposte.
Tuttavia, queste disfunzioni non sono specifiche
dell’autismo, ma appartengono anche ad altri disturbi
evolutivi, come il deficit di attenzione e l’iperattività.
Deficit socio-affettivo primario
Due sono gli autori
principali
che si occupano
di questo disturbo
Hobson
Zappella
Hobson afferma che:
gli autistici non riescono a concepire
il concetto di persona, hanno
difficoltà a concepire gli altri come
portatori di esperienze soggettive e di
orientamenti psicologici nei confronti
del mondo.
la causa di questa attitudine sia la capacità distorta o
addirittura assente di “intersubjective engagement
with others”, cioè i bambini autistici hanno
un’incapacità innata a instaurare i normali contatti
affettivi con le persone, persino con quelle più vicine.
Zappella afferma che:
una delle caratteristiche principali dell’autismo
è la grave incapacità a entrare in relazione con
gli altri.
La causa di ciò sarebbe un’alterazione
neurobiologica
La conseguenza di ciò, in alcuni casi,
è depresione e disturbi bipolari
In altri casi, il primo periodo di sviluppo è normale,
ma poi vengono compromessi il linguaggio e/o il
gioco simbolico, e si verifica una regressione delle
competenze sociali precedentemente acquisite.
BASI BIOLOGICHE
DELL’AUTISMO
Per Rimland (1964): danno alla
formazione reticolare del tronco encefalico.
Per Delacato (1974): esistenza di una
lesione cerebrale alla base di gravi
disfunzioni percettive.
Nel 1993 una serie di ricerche hanno constatato
che esistono varie sindromi su base organica che
spesso appaiono associate all’autismo.
Gillberg (1993) ha elencato i principali Medical Disordes
associati all’autismo:
Infezioni prenatali
(Rosolia)
Disturbi cromosomici
(Sindrome dell’X-fragile)
Infezioni perinatali
(Encefaliti da herpes)
Disturbi neurocutanei
(Sindrome sclerosi tuberosa)
Disturbi metabolici
(Ipotiroidismo – fenilchetonuria)
AUTISM SOCIETY OF AMERICA: “L’autismo è
una disabilità che ostacola severamente lo
sviluppo nel corso della vita e che appare nei
primi 3 anni. Risultato di un disordine
neurologico che danneggia il funzionamento
cerebrale, l’autismo e i suoi sintomi
compaiono su circa 15 casi su 10.000 nascite.
Esso è 4 volte più comune nei maschi. È stato
riscontrato in tutto il mondo e di qualunque
provenienza razziale, etnica e sociale.”
Molti studiosi ritengono che esista una base organica
dell’autismo.
Le cause dell’autismo sono SCONOSCIUTE, tuttavia
esistono evidenze che indicano la predominanza di
fattori genetici.
Gli studiosi genetici mostrano una concordanza relativa
alla presenza del disturbo in coppie monozigoti nel 7090%, mentre in coppie eterozigote il disturbo è
riportato da più gemelli al massimo 10%.
Tra i fattori di rischio evidenziati per l’emergere del
disturbo le ricerche indicano il genere e la nascita
multipla, disturbo più frequente nei maschi e si
presenta maggiormente nei parti gemellari.
Altri fattori sono:
Fumo
materno
Bassa età gestionale
alla nascita
Età avanzata
dei genitori
Prematurità e basso
peso alla nascita
Differenze biologiche:
•Alterazioni relative ai neurotrasmettitori ( serotonina);
•Accrescimento del cranio;
•Anomalia a diverse parti del sistema nervoso.
Caratteristiche dell’autismo:
• Compromissione dell’interazione sociale;
• Alterazione della comunicazione verbale e non verbale;
• Repertorio di attività ed interessi ristretti e stereotipati;
• Insorgenza precoce (prima dei 3-5 anni).
Compromissione dell’interazione sociale e
comportamenti ad essa correlati
Alterazione della comunicazione verbale e non
verbale e comportamenti ad essa correlati
Repertorio di attività ed interessi ristretti e
stereotipati
DECORSO
• Varia da soggetto a soggetto.
• Indice che risulta essere un buon preditore del
discorso autistico è il livello intellettivo globale,
dato dalla prestazioni verbali e da quelle non
verbali.
• Più alto è il livello intellettivo, più favorevole è
il decorso.
AUTISMO vs INTELLIGENZA
Intelligenza nei limiti
della media
conducono
una
vita normale e
completano anche
gli studi superiori.
Ritardo mentale
• vocabolario limitato;
• comportamenti
autolesivi;
• complicazione
cospicua e insorgere
dell’epilessia (25% dei
• Nonostante decorsi favorevoli e di inserimento
nella vita sociale, gran parte degli autistici
continuano a manifestare difficoltà comunicativa e
di socializzazione;
• Le relazioni sessuali sono rare se non del tutto
inesistenti;
• 5°% è autosufficiente;
• 50% non sviluppa l’uso del linguaggio.
Autismo e scuola
Linee guida per l’integrazione
scolastica
Di Maurizio Brighenti e Simona Bossoni
• Questo libro affronta il tema
dell’integrazione scolastica dei bambini
affetti da autismo
• Vuole porsi come guida per l’insegnante
• Nasce dalla richiesta della scuola di avere
più strumenti per l’intervento educativo
• Viene ricercato un modello di intervento
clinico-pedagogico che permetta di
sviluppare quelle grandi capacità con lo
scopo di costrure una vita di relazione.
• L’intervento si orienta verso la cura della
persona e non della malattia
• L’integrazione scolastica è il presupposto
dell’integrazione sociale
Tecnologie e autismo
• KASPAR
è un robot utilizzato
Per sviluppare
L’interazione sociale dei
Bambini affetti da autismo
Il compagno di gioco perfetto
• Sorride a comando
• Si muove lentamente
• Non adotta comportamenti imprevedibili
ZAC
Zone for Autistic Children
• È un browser per computer studiato e
realizzato per bimbi autistici
• Semplifica la navigazione grazie all’utilizzo
di icone intuitive, concepite in modo da
ottenere e mantenere l’attenzione del
bambino
Che differenza fa, dove compri le
mutande ?
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Aiello Valentina
Cafiero Roberta
Candela Vincenza
Carmeni Marialuisa Giuseppina
Caruso Giovanni
D’Anna Carmelisa
Racalbuto Angela
Rumè Rosalia
Tarantino Daniele
Terranova Dalila
Valenti Vanessa
Vitale Giuseppa
Volante Marisa