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Sylvia S. Mader
Immagini e
concetti
della biologia
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Sylvia S. Mader Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2012
A12 – I viventi
nel loro ambiente
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Sylvia S. Mader Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2012
Il clima è modellato da diversi fattori
Il clima comprende parametri come la temperatura e le precipitazioni
medie annuali di una regione, ed è delineato da una serie di fattori
geografici, come la latitudine, e topografici, come la presenza di
montagne e corsi d’acqua.
L’alternarsi delle stagioni è dovuto all’inclinazione dell’asse terrestre.
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Il clima è modellato da diversi fattori
Durante la rotazione
giornaliera, la superficie
irregolare della Terra crea dei
flussi generali di correnti
aeree, i venti, classificabili in
grandi celle di circolazione
per ogni emisfero.
La circolazione generale
delle masse d’aria, così
come le temperature e le
precipitazioni, sono inoltre
influenzate dalla
distribuzione dei raggi
solari sulla superficie
terrestre.
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La topografia del terreno e altri effetti
influenzano il clima di una regione
Anche le caratteristiche fisiche di un territorio, in particolare
la presenza di alture e di corpi d’acqua, influenzano il clima e
quindi la distribuzione degli ecosistemi.
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La topografia del terreno e altri effetti
influenzano il clima di una regione
La presenza di catene montuose influisce in modo molto diretto sulle
precipitazioni.
I mari e i laghi hanno anch’essi una forte influenza sul clima. Grazie
alla sua capacità termica, l’acqua acquista e perde calore molto più
lentamente dell’aria; tale fenomeno influenza la temperatura delle fasce
costiere, la formazione delle precipitazioni e lo spirare delle brezze e
dei venti oceanici, come i monsoni.
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Le correnti oceaniche influenzano
fortemente i climi regionali
Quando un vento spira su una grande estensione oceanica
per lungo tempo, tende a trascinare dei flussi d’acqua nella
stessa direzione; una volta in movimento, questa massa
d’acqua va a scorrere secondo un flusso proprio che
prende il nome di corrente. La circolazione delle acque su
larga scala ha un significativo effetto sul clima.
Le principali correnti oceaniche mondiali. Nell’emisfero Nord,
girano in senso orario, nell’emisfero Sud, in senso antiorario.
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I principali ecosistemi terrestri sono
chiamati biomi
Gli ecosistemi terrestri, detti biomi, sono modellati da climi
caratteristici. L’immagine illustra la distribuzione dei biomi
alle diverse latitudini.
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La tundra è fredda e buia per la
maggior parte dell’anno
La tundra artica circonda la Terra a ridosso dei mari polari
ghiacciati dell’emisfero Nord. È caratterizzata da:
•temperature molto basse (da -12 °C a 6 °C);
•scarse precipitazioni;
•uno strato di suolo permanentemente ghiacciato
(permafrost) un metro al di sotto della superficie.
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Le foreste di conifere sono tipiche
delle regioni settentrionali e alpine
Le foreste di conifere sono distribuite in tre regioni, dove
vengono chiamate in modi diversi: taiga, foreste montane
di conifere e foresta di conifere pluviale temperata.
In tutti i casi, presentano:
•temperature relativamente basse;
•precipitazioni da moderate a copiose.
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Le foreste temperate decidue sono
ricche di biodiversità
Queste foreste sono dislocate a Sud della taiga nel
Nordamerica orientale, Asia orientale e gran parte
dell’Europa. Sono caratterizzate da:
•clima temperato, con stagioni ben definite;
•precipitazioni relativamente abbondanti.
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Le praterie temperate hanno
stagioni estreme
Le praterie temperate comprendono le steppe, le
pampas, le praterie nordamericane e il veldt sudafricano.
Sono contraddistinte da:
•estati calde e secche e inverni assai rigidi;
•precipitazioni generalmente moderate;
•terreni molto fertili.
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Le savane hanno una stagione secca
e una stagione delle piogge
Le maggiori estensioni di questo bioma si trovano in Africa,
altre savane si trovano in Australia, Sud-est asiatico e
Sudamerica. Sono caratterizzate da:
•temperature medie abbastanza elevate (20-25 °C);
•Periodi relativamente freschi e secchi che si alternano a
stagioni di piogge intense;
•grandi estensioni di graminacee con alberi sparsi.
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I deserti hanno precipitazioni annuali
molto scarse
I deserti si trovano perlopiù a latitudini intorno ai 30° sia
nell’emisfero boreale sia in quello australe. Presentano:
•giornate molto calde (35-40 °C) e notti fredde (7 °C);
•venti asciutti con precipitazioni assai scarse.
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Le foreste pluviali tropicali sono calde
e hanno precipitazioni abbondanti
Le foreste pluviali si trovano nei pressi dell’equatore in
Sudamerica, in Africa e nella regione indo-hymalaiana.
Hanno:
•temperatura costantemente calda (20-25 °C);
•piogge assai abbondanti.
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Gli ecosistemi acquatici sono
le acque dolci e i mari
Le acque dolci per via naturale fluiscono in corsi d’acqua,
dapprima a carattere torrentizio e quindi fluviale, spesso
formando raccolte d’acqua di varia estensione e profondità,
come stagni e laghi, prima di procedere verso il mare, dove
sfociano in delta o estuari.
I laghi sono classificati come oligotrofici se sono poveri di
nutrienti, ed eutrofici se hanno abbondante materia
organica e alta produttività.
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Gli ecosistemi marini
comprendono gli
habitat costieri
Si tratta di habitat tipici delle zone
di contatto tra terraferma e mare,
come le paludi salmastre, le
distese di fango, i mangrovieti e i
litorali rocciosi o sabbiosi.
Gli estuari fluviali sono
caratterizzati da ampie fluttuazioni
di salinità delle acque e
costituiscono un ambiente
ricchissimo di nutrienti.
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Gli ecosistemi marini comprendono
gli habitat costieri
Le spiagge rocciose e sabbiose sono continuamente
sottoposte agli spruzzi e alle onde e soggette alle
fluttuazioni delle maree.
La zona intertidale è quella fascia costiera che si trova
tra il limite della bassa e dell’alta marea. Ospita organismi
adattati alla vita in ambienti fortemente instabili e soggetti
a variazioni ambientali repentine.
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Gli ecosistemi marini comprendono
le zone di mare aperto
A partire dalla fascia costiera, le acque
marine vengono classificate secondo
la profondità in due zone.
La zona eufotica è quella porzione di
acque marine in cui penetra la luce
solare (fino a 120-150 m). È la zona
più ricca di organismi, dal fitoplancton,
allo zooplancton, ai pesci di piccola e
grande taglia.
La zona pelagica, di mare aperto,
comprende la maggior parte delle
acque oceaniche ed è suddivisa in
base alla profondità in zona
epipelagica, mesopelagica e
batipelagica.
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