Il Papato nel Rinascimento
1417-1527
Scisma d’Occidente
Con Scisma d'Occidente si intende la
crisi dell'autorità papale che per
quasi quarant'anni, dal 1378 al 1417,
divise la Chiesa occidentale sulla scia
dello scontro fra papi e antipapi per il
controllo del soglio pontificio.
Roma o Avignone?
• In questo periodo si ebbero due papi in contemporanea,
uno a Roma ed uno ad Avignone. Le curie papali di Roma e
Avignone continuarono ad agire con pretesa di legittimità.
• Nel frattempo, negli ambienti colti dell'Europa cattolica,
teologi ed eruditi cominciarono a ipotizzare soluzioni
adeguate al problema, che rischiava ormai di delegittimare
la funzione stessa del papato e gettare la cristianità
occidentale nel caos. Il rimedio più ovvio apparve la
convocazione di un CONCILIO ECUMENICO che
ricomponesse lo scisma e mettesse fine alla controversia,
ma i due rivali si opposero energicamente, non potendo
accettare che si attribuisse a un concilio un potere
superiore a quello del papa.
Concilio di Costanza (1414-1417)
• La soluzione della crisi fu possibile grazie all'iniziativa di un
Principe tedesco (poi imperatore) e del Papa di Roma (poi
destituito tanto che il suo nome Giovanni XXIII fu riutilizzato
nel XX secolo da Papa Roncalli).
• Convocato a Costanza, in Germania, nel 1414 , il nuovo
CONCILIO chiuse i lavori soltanto nel 1417 , quando tutte le
questioni che minacciavano la stabilità della Chiesa furono
adeguatamente discusse e superate. Affermata la
superiorità del concilio su qualunque autorità ecclesiastica,
compresa quella del papa, i padri conciliari dichiararono
deposti i papi di Roma e di Avignone e nel corso di un breve
conclave elessero pontefice il cardinale Oddone Colonna
che assunse il nome di Martino V.
Fine dello Scisma
• L'elezione di Martino V rappresentò la
definitiva ricomposizione del Grande Scisma:
Roma fu ripristinata quale sede naturale della
cattedra apostolica e Avignone chiuse la sua
esperienza di centro della Cristianità.
• Attualmente, nel novero dei papi ufficiali, la
linea di successione pontificia riconosciuta
dalla Chiesa cattolica è quella romana. I papi
“avignonesi” sono considerati antipapi.
Martino V
Alla fine del Concilio impiegò più di un anno a
tornare a Roma; nel frattempo stipulò
concordati con i regni di Francia, Spagna,
Inghilterra e Impero germanico concedendo ai
rispettivi sovrani ampie prerogative nella
gestione degli affari ecclesiastici del loro
dominio
in
cambio
del
solenne
riconoscimento
dell’autorità
papale
nuovamente ripristinata.
Espansione della curia romana
• Tornato a Roma, il papa deve cercare di
riportare l’effettivo potere nelle sue mani e di
sfamare una curia numerosa. Molte attività
che durante lo Scisma erano state decentrate
presso vescovadi e abbazie ritornano alla curia
romana. Ad esempio le cariche ecclesiastiche
che potevano essere attribuite dai vescovi ora
venivano riservate al papato, che le conferiva
ai dignitari della curia e ai loro clienti.
Le cariche
Le cariche presso la Curia romana
aumentarono a dismisura. Ogni carica veniva
pagata profumatamente perché comportava
prestigio sociale ma anche una rendita sicura
in quanto i funzionari si spartivano le tasse
che venivano applicate a qualsiasi servizio
svolto a nome del pontefice dai suoi ufficiali.
Dal 1475 in poi
Tutti i papi del Rinascimento aggiunsero nuove
categorie di uffici curiali o ampliarono quelle
esistenti.
Leone X rese venali addirittura le mansioni di
cameriere papale (60 posti) e di scudiero
(140).
L’organico degli ufficiali che Sisto IV aveva
portato da 300 a 625, crebbe a 936 sotto
Giulio II e arrivò a 2232 sotto Clemente VII.
Porpora cardinalizia
Lo sconcerto dei contemporanei toccò il
culmine quando Alessandro VI (il Borgia)
incluse anche la dignità cardinalizia tra le
cariche ottenibili con un congruo versamento
di denaro. Questo imbarazzante fenomeno,
che inquinò di simonia l’autorevolezza del
Collegio cardinalizio, non durò a lungo e non
riguardò la totalità dei suoi membri.
(Alessandro VI 1493 e Leone X 1517)
I Papi
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ALESSANDRO VI BORGIA 1492-1503
GIULIO II DELLA ROVERE 1503-1513
LEONE X DE’ MEDICI 1513-1521
ADRIANO VI (OLANDESE) 1522-1523
CLEMENTE VII DE’ MEDICI 1523-1534
Giulio II della Rovere
• “Papa guerriero” e
“papa terribile”
secondo la storiografia.
• Il suo sogno era un
regno italiano
indipendente.
• Lega di Cambrai 1508
contro Venezia.
• Lega Santa 1512 contro
la Francia.
Leone X
• Braccio destro di Giulio
II fu eletto a soli 37
anni.
• Figlio di Lorenzo il
Magnifico
• Al contrario del
predecessore cercava di
evitare i conflitti
stringendo accordi con i
regnanti europei.
Leone X
• In un primo tempo è alleato con la Francia ma
ad un certo punto, anche a causa di Lutero e
del movimento antiromano dilagante in
Germania, ritiene conveniente avvicinarsi
all’imperatore Carlo V.
• Sempre per rimanere su questa linea, alla sua
morte viene eletto papa un olandese, molto
legato agli Asburgo in quanto precettore e
consigliere di Carlo V.
Adriano VI
• Docente universitario e teologo di professione.
Fu l’ultimo papa non italiano fino al 1978
quando fu eletto Giovanni Paolo II.
• Indole austera, grande levatura morale e
spirituale. Non carriera curiale alle spalle. Non
era mai stato in Italia e non parlava italiano.
• Precedenza assoluta alla riforma ecclesiastica.
Taglia come prima cosa il numero degli ufficiali
di curia.
Parentesi rigorista
• Sulla città di Roma cala
un velo di tristezza; lo
splendore di Leone X è
solo un ricordo.
• Incomprensione per la
cultura e l’arte del
Rinascimento.
• Veniva considerato
barbaro, straniero e
zotico.
Clemente VII
• Figlio di Giuliano de’
Medici, il fratello di
Lorenzo morto nella
congiura dei Pazzi.
• Vuole scacciare dall’Italia
gli imperiali. 1526 Lega di
Cognac (Francia, Ve, Mi,
Fi contro CARLO V)
• 1527 Sacco di Roma
• Barba = espiazione
E’ il momento della Riforma
• Con il sacco di Roma termina il momento
rinascimentale della storia del papato romano
che si può considerare una sorta di parentesi
all’interno della lunga epoca di restaurazione
dopo lo Scisma.
• Troncato il delirio trionfalista del temporalismo
pontificio, subentrò l’epoca della penitenza.
• L’attitudine dei papi nei confronti della politica
italiana passa da espansionista a circospetta.