ICTUS ISCHEMICO E
FIBRINOLISI
Assistenza infermieristica
Caporaso Claudio
Infermiere
Neurologia Ospedale Valduce
Ictus ischemico


L’ischemia cerebrale e’ causata da una
riduzione dell’afflusso di sangue in una
parte del cervello.
Il trattamento trombolitico con rt-PA e’
l’unico
trattamento
approvato
nell’ischemia cerebrale, ma la sua efficacia
e sicurezza e’ stata dimostrata quando il
farmaco viene somministrato entro le
prime 4,5 h dall’esordio dei sintomi.


Fino ad ora il trattamento con Actilyse ev
e’ stato approvato in pazienti dai 18 agli
80 anni di età < 4,5h dall’esordio dei
sintomi
Un recente studio IST III, pubblicato sulla
rivista Lancet nel maggio 2012, ha
dimostrato
che
gli
ultraottantenni
beneficiano
del trattamento quanto i
giovani e non vi e’ motivo di negare loro il
trattamento
Infermieri
Medico
neurologo
Stoke unit
unità di degenza
dedicata a pazienti
con eventi
vascolari acuti
Figura di supporto
Fisiatra
fisioterapista
ICTUS
EMORRAGICO
Trattamento NCH
Trattamento
conservativo
ISCHEMICO
Fibrinolisi si
se vi sono i criteri
di inserimento
secondo protocollo
Fibrinolisi no
se non vi sono
i criteri
Fibrinolisi
un trattamento d’urgenza in quanto il tempo
tra la comparsa dei sintomi
e la somministrazione del farmaco
è di fondamentale importanza
il trattamento deve avvenire < le 4.5 ore
dall’insorgenza dell’evento nel caso di
terapia intravenosa
Il personale dedicato alla SU deve aver
acquisito la competenza
necessaria per dare un’assistenza qualificata
Quando l’infermiere è allertato per l’arrivo di
un paziente da sottoporre a trombolisi
significa che il paziente ha già eseguito in P.S.
gli esami fondamentali
EMATOCHIMICI
ECG
TAC e ANGIOTAC-encefalo
escludere presenza di emorragia ed
eventuale prospettiva di trp intra-arteriosa
Se vi sono i requisiti per praticare la fibrinolisi
l’infermiere procede con
il protocollo che prevede:
Controllo che l’unità di degenza sia attrezzata con :


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
Accessori per eventuale ossigeno terapia
Materiale per broncoaspirazione
Pompa d’infusione
Monitor
Presa in carico del malato dopo il rapporto dei colleghi del P.S.


Rilevazione parametri vitali (P.A. F.C. So2)
Rilevazione con il neurologo delle manifestazioni cliniche del deficit
neurologico NIHSS
Manifestazioni cliniche più
frequenti:
o
o
o
o
o
o
Deficit di motilità : paresi o plegia
Disturbi linguaggio : afasia espressiva
a.globale, disartria
Disturbi sensoriali
Disturbi cognitivi
Stato di vigilanza
Disturbi della deglutizione
L’infermiere si attiva nella preparazione del
farmaco che è prescritto in base al peso.
(0,9mg/kg)
Alla presenza del medico avviene la
somministrazione del farmaco infuso :
il 10% in bolo in un minuto
e il restante in infusione in 60’.
Gestione del paziente sottoposto a
fibrinolisi
Il monitoraggio del paziente inizia durante la
somministrazione del farmaco e si protrae
con cadenze diverse nelle ore successive
rilevando i parametri vitali e il cambiamento
dello stato neurologico.
Monitoraggio stato neurologico :



Ogni 15’ durante l’infusione (prima ora)
Ogni 30’per le 6 ore successive al termine
dell’infusione
Ogni 60’ per le 16 ore successive
Rilevando i cambiamenti clinici del paziente
rispetto a come si presentava
all’ingresso
Monitoraggio parametri vitali:



Ogni 15’ nelle prime 2 ore dall’inizio
dell’infusione
Ogni 30’ nelle 6 ore successive
Ogni 60’ nelle 16’ successive
(nel caso di P.A.sist. sup. a 180 e
P.A.diast. sup. a 105 le rilevazioni
saranno più frequenti).
TRATTAMENTO DELLA CRISI
IPERTENSIVA


Pre-trombolisi: PAS>185 mmhg-1- 2 dosi
di labetalolo 10-20 mg ev in 1.2 minuti. In
caso di PA non ridotta o mantenuta a
valori inferiori al 180/110 mmhg
Durante o nelle prime 24 h dopo la
trombolisi: per valori di PAS>185 e valori
di PAD>110 i farmaci piu’ generalmente
usati sono labetalolo o uradipil
Cosa ci mette in allarme :
Peggioramento neurologico
 Grave cefalea
 Crisi ipertensiva
 Nausea e vomito

Se non fosse presente in quel momento, il
neurologo viene subito allertato per la
valutazione e i provvedimenti del caso.
FIBRINOLISI
BUON ESITO
QUADRO CLINICO
INVARIATO
IL PAZIENTE RIACQUISTA
L’AUTONOMIA
DIMISSIONE PRECOCE
PERCORSO SIMILE AL
PAZIENTE ISCHEMICO
NON TRATTATO
Concludendo
L’infermiere di stroke unit
dove si implementano queste attività
specialistiche
ha assunto una dimensione tecnica più rilevante
Inoltre viene accentuata
la specificità professionale
dell’infermiere di SU
per la responsabilità
nell’ambito della valutazione del paziente
Tutto ciò non può prescindere dalla
motivazione personale e dalla formazione
continua.
Non è vero che
abbiamo poco
tempo: la verità è
che ne perdiamo
molto (SENECA)
Grazie per l’attenzione