Sonno
Alterato stato di coscienza caratterizzato
da diminuita consapevolezza e reattività
agli stimoli
REVERSIBILE!!!
Alcuni stimoli ci svegliano
(soggettività, momenti della vita….)
Riposo
 Stato in cui la consapevolezza dell’ambiente
viene mantenuta
 DIMINUZIONE RISPOSTE COGNITIVE E
MOTORIE
 …..Sensazione di pace, sollievo,
rilassamento….
 …. Allontanamento di da ciò che stanca,
disturba, preoccupa….
FUNZIONE FISIOLOGICA
Approccio elettrofisiologico
 Sonno REM – non REM
stadio 1: transizione da sonnolenza a sonno
stadio 2: sonno leggero, facile risveglio
stadio 3 e 4: sonno profondo. Rilassamento
muscoli, diminuzione parametri vitali
 Sonno REM: rapidi movimenti oculari (2025% durata sonno nell’adulto)
“sonno paradosso”: aumento
metabolismo,frequenza cardiaca e P.A., respirazione
irregolare, cicli ritmici di circa 90 minuti
FUNZIONE FISIOLOGICA
Equilibrio neurotrasmettitori
Serotonina (precursore: triptofano)
Approccio ormonale
Melatonina, prolattina, cortisolo, ormone
crescita……
CARATTERISTICHE DEL
MODELLO SONNO / RIPOSO
Consapevolezza del bisogno
 Sonnolenza: urgenza di varia intensità di andare a dormire
 Fatica: stato soggettivo di stanchezza in seguito ad attività
(bisogno di conservare energia in seguito a malattia)
Ristorazione e protezione
 Riposo per conservare energie fisiche e mentali (riduzione
metabolismo)
Funzione psicologica
 “Riposo” della memoria
 Stabilità mentale ed emotiva
CARATTERISTICHE DEL
MODELLO SONNO / RIPOSO
Ritmi circadiani (che seguono un ciclo di
24 ore)
“sincronizzazione” con dati ambientali (luce/buio)
MODELLO FUNZIONALE
SONNO/RIPOSO
 Range “normali” variabili in
modo notevole a seconda
della persona
•Durata : da meno di 6 ore a più di 9 /die
•Latenza(tempo necessario per addormentarsi): da 10 a
30 minuti
•Cambi di posizione durante il sonno (anche fino a 40)
•Risvegli durante il sonno (tendono ad aumentare con
l’età)
•Valutazione soggettiva di benessere al risveglio
•Utilità “riposini” durante il giorno
FATTORI CHE INFLUISCONO SUL
SONNO/RIPOSO
 Abitudini individuali
I mattinieri e i nottambuli
I “rituali” per la nanna
 Stimoli ambientali
Luce e rumore (si o no)
Presenza/assenza di chi divide il letto
 Nutrizione/metabolismo
Fame o pasti abbondanti
Triptofano (precursore serotonina) contenuto in latte e
derivati, carne, uova, pane bianco sembra riduca
tempo latenza
FATTORI CHE INFLUISCONO SUL
SONNO/RIPOSO
Eliminazione
Il bisogno di urinare e i risvegli
Esercizio e termoregolazione
Esercizio fisico e diminuzione latenza
Vigilanza
Responsabilità nel vegliare un bimbo
Controllare se gli infermieri controllano!!!
…..le paure notturne dei pazienti!!!
ALTERAZIONI DELLA FUNZIONE
SONNO/RIPOSO 1
Dovute a:
Distrazioni
 Rumori
di notte in una terapia intensiva come in un ufficio
rumoroso
 Luce
si lavora o si dorme?
 Temperatura
Preferenze personali da “adattare” nella vita
comune
 Ambiente
Oggetti con effetto disturbante
ALTERAZIONI DELLA FUNZIONE
SONNO/RIPOSO 1
Chi assiste
Non dormire per assistere (bambini, anziani,
malati…)
Assistere e non far dormire (in ospedale o
altri luoghi di cura e assistenza)
Relazioni
Lutti, litigi ……abbandoni
Turni di lavoro
Disturbi del sonno per ritmi circadiani
“sballati”
ALTERAZIONI DELLA FUNZIONE
SONNO/RIPOSO 2
dovute a:
Malattie
dolore
dispnea
risvegli ripetuti per migliorare
ossigenazione
(diminuzione risposta a ipercapnia e ipossia
durante il sonno)
prurito per disturbi cutanei
ALTERAZIONI DELLA FUNZIONE
SONNO/RIPOSO 2
dovute a:
 ricovero in ospedale



















posizione confortevole
dolore
preoccupazione per esame/intervento
preoccupazione famiglia/lavoro
preoccupazione per diagnosi/guarigione
disagio per gesso, abito
essere svegliati per trattamenti
rumore altri pazienti
troppa luce
paura spostare tubi drenaggio
mancanza esercizio
temperatura
rumore radio /TV
ambiente non familiare
abitudini interrotte
rumore unità lavoro infermieri
letto non confortevole
sonnellini
dormire solo
ALTERAZIONI DELLA FUNZIONE
SONNO/RIPOSO 3
dovute a:
 Farmaci
 ipnotici: diminuiscono latenza ma alterano sonno REM
 antidepressivi : sopprimono sonno REM
 alcuni antiepilettici aumentano insonnia
 Alcool
 induce il sonno in breve tempo ma può aumentare i risvegli
nella seconda parte della notte
 Caffeina
 gli effetti sul sistema nervoso possono durare per 14 ore
 Negli anziani emivita più lunga.
 Nicotina
 forti fumatori: effetto stimolante e scarsa qualità del sonno
MANIFESTAZIONI DI
ALTERAZIONI DELLA FUNZIONE DEL
SONNO 1
 Deprivazione di sonno
Fatica, cefalea, nausea, aumentata sensibilità al dolore,
Diminuita coordinazione, irritabilità generale,
Incapacità a concentrarsi
 Insonnia
Difficoltà percepita di dormire
 Continua: prolungata latenza di sonno
 Da mantenimento: risvegli multipli
 Mattutina: risveglio precoce
Non necessariamente è la quantità di ore a
determinare la sensazione soggettiva di
insonnia
MANIFESTAZIONI DI
ALTERAZIONI DELLA FUNZIONE DEL
SONNO 1
Narcolessia
Eccessiva sonnolenza diurna e “attacchi di
sonno” (10-15 min.)
Apnea da sonno
Assenza respiro per 10 sec. o più almeno 5
volte /ora
Mioclonie correlate al sonno
Flessioni piede e ginocchio ogni 15-20 sec.
ripetuti risvegli
MANIFESTAZIONI DI
ALTERAZIONI DELLA FUNZIONE DEL
SONNO 2
Alterazioni modello sonno –veglia
jet-lag (malessere da cambio fuso orario)
turnisti
Parasomniasi
sonnambulismo
enuresi
incubi notturni
MANIFESTAZIONI DI
ALTERAZIONI DELLA FUNZIONE DEL
SONNO 2
I disturbi del sonno si ripercuotono su:
 attività di vita quotidiana
 riduzione benessere ed energia
 sicurezza (guida, attività lavorative che
richiedono concentrazione)
 rapporti sociali
 irritabilità
 convivenza con partner di letto
ACCERTAMENTO 1
DATI SOGGETTIVI
 Altamente soggettivo dipende dalle aspettative della persona
riguardo a:





ore di sonno
tempo di latenza
numero risvegli
momento del risveglio finale
sensazione di benessere al risveglio
Identificazione del modello funzionale
 Domande tipo:









quante ore dorme di solito?
A che ora va a letto e quando si alza?
Cosa la aiuta ad addormentarsi?
Cosa le rende difficile addormentarsi?
Come si sente al risveglio?
Quanto pensa che dovrebbe dormire?
Cosa la rilassa?
Fa dei pisolini durante il giorno?
……..
ACCERTAMENTO 1
Identificazione dei rischi
Valutare situazioni ambientali, sociali e fisiche
che possono influenzare il modello
Identificazione delle disfunzioni
distinguere se problema cronico o situazionale
(se cronico sentire anche opinione del partner)
eventuale diario per documentare meglio il
problema
ACCERTAMENTO 2
DATI OBIETTIVI
Osservazione
 Occhiaie
 Testa che ciondola
 Lentezza di risposta
 Irritabilità
 Concentrazione alterata
Esami diagnostici
 Centri per il sonno: per monitorare con
registrazione grafica anche apnea e mioclonie
arti inferiori
I PROBLEMI
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
“Disturbi del modello di sonno”
 Definizione:
Alterazioni della durata del sonno che causano disagio o
interferiscono con lo stile di vita desiderato” (NANDA,
1994)
 Caratteristiche definenti
Lamentele sulla difficoltà ad addormentarsi
Risveglio prima o dopo il momento desiderato
Sonno interrotto
Lamentele sul non sentirsi riposato
Cambiamenti comportamento (irritabilità, stanchezza,
letargia…)
Segni fisici (occhiaie, sbadigli, nistagmo…)
Disturbi eloquio (parole mal pronunciate, parlare
lentamente)
I PROBLEMI
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
Fattori correlati
Sintomi di malattia
Preoccupazioni per la malattia
Cambiamenti ambientali
Relazioni sociali
…………
Altri fattori correlati
Intolleranza all’attività
Adattamento individuale inefficace (vorrebbe
riposare meglio per affrontare gli effetti della
malattia)
IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI
E PIANIFICAZIONE INTERVENTI
Definire insieme alla persona con sano
realismo!!!
Il sig. x riferirà meno problemi
nell’addormentarsi
Il sig. y riferirà di sentirsi più riposato
Il sig. z dimostrerà segni fisici di riposo
adeguato
ATTUAZIONE INTERVENTI
 Modificazione ambiente
tranquillo e buio (luce fioca a seconda delle
preferenze)
controllo temperatura
posizione confortevole
eliminazione (pappagallo per uomini se necessario)
 Intimità e sicurezza
oggetti personali “tranquillizzanti”
familiare accanto se opportuno
sistema di chiamata del personale e sorveglianza
rassicurante
ATTUAZIONE INTERVENTI
Rituali per il sonno
sistemazione cuscini /massaggio
camomilla o altra bevanda
cercare di rendere possibile il mantenimento
delle abitudini può ridurre l’uso di
tranquillanti ???
Gestione terapia con ipnotici /ansiolitici
evitare dipendenza verificando reale
necessità
illustrare effetti desiderati e non
VALUTAZIONE
Raccolta e analisi dei dati per
verificare il raggiungimento degli
obiettivi attraverso i criteri di
risultato stabiliti