SCUOLA PRIMARIA “A. MANTEGNA”
CLASSE 4^ C
ANNO SCOLASTICO 2011-2012
Alla scoperta dell’antico Egitto
Postcards from Egypt
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ANNO SCOLASTICO 2011-2012
Conosciamo la civiltà egizia
Per conoscere una civiltà antica, è utile
studiarla attraverso gli “indicatori”,
cioè gli aspetti più importanti e
caratterizzanti il modo di vivere degli
uomini.
Gli indicatori di civiltà sono:
- il tempo
- il luogo
- l’organizzazione sociale
- attività lavorative
- la vita quotidiana
- religione
- arte e cultura
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Linea del tempo
La civiltà egizia si sviluppò in un periodo di tempo molto lungo e conobbe varie fasi:
Primo Periodo
Intermedio
2180 a.C.-2052 a.C.
Secondo periodo
intermedio
1780 a.C.-1560 a.C.
0
Periodo Predinastico
fino al 3100 a.C.
Periodo Arcaico
3100 a.C.-2660 a.C.
Periodo Tardo
1075 a.C.-332 a.C.
Antico Regno
2660 a.C.-2180 a.C.
Nuovo Regno
1560 a.C.-1075 a.C.
Medio Regno
2052 a.C.-1780 a.C.
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La storia dell’antica civiltà egizia è stata suddivisa dagli storici in periodi
che videro succedersi 26 dinastie di Faraoni:
1. Periodo Predinastico: dalla Preistoria al 3200 a.C., non esisteva ancora uno
Stato unitario egiziano. Il Paese era suddiviso nei due Regni del Basso e dell’Alto
Egitto.
2. Periodo Arcaico (3150 a.C.-2660 a.C.): è il periodo iniziale della Civiltà egizia
3. Antico Regno (2660 a.C. - 2180 a.C.). Il primo Faraone si afferma come dio in
terra, con il compito di conservare l’ordine. Durante questo periodo vennero
costruite le piramidi e inventata la scrittura geroglifica. La capitale del Regno è
Menfi.
4. Primo Periodo Intermedio (2180 a.C.-2052 a.C.): la nobiltà desidera
l’indipendenza: il potere dei faraoni va in crisi e il Regno si frantuma in molti piccoli
Stati indipendenti.
5. Medio Regno (2052 a.C.-1780 a.C.): in questo periodo Tebe divenne la
capitale; furono costruiti i santuari di Karnak e scolpite le Sfingi
6. Secondo Periodo Intermedio (1780 a.C. - 1560 a.C.): i faraoni persero il
potere e in Egitto penetrarono vari popoli stranieri; invasione degli Hyksos.
7. Nuovo Regno (1560 a.C. - 1075 a.C.). L’Egitto è di nuovo riunito ed unificato,
pronto ad nuovo periodo di splendore. Regnarono i faraoni più famosi e venne
istituito il culto di Aton
8. Periodo Tardo (1075 a.C. – 343 a.C.): inizia a decadere la civiltà egizia; la
capitale è spostata a Sais.
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L’Egitto
Lo Stato egiziano si trova in Africa, nella
parte nord-orientale ed è affacciato sul Mar
Mediterraneo
e
sul
Mar
Rosso,
comunicanti grazie al Canale di Suez;
confina con il Sudan e con la Libia ed è
attraversato dal fiume Nilo. Le aree
desertiche coprono il 96% del territorio.
Le coste mediterranee sono lunghe quasi
1000 km., alte e diritte, salvo il delta del
Nilo, ove i detriti hanno formato un litorale
sabbioso. La valle del Nilo e le zone del
delta rappresentano 1/5 della superficie del
Paese.
Il Nilo si estende per l’immenso deserto
occidentale con grandi affossamenti dove
si hanno falde che consentono l’esistenza
di oasi e quindi di insediamenti umani.
Mentre tutte le regioni desertiche
registrano grandi escursioni diurne e
precipitazioni molto scarse, lungo il Nilo e
lungo le coste mediterranee si ha un clima
più temperato.
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Il Cairo
Per millenni fondata sull’agricoltura, nel quale
sono stati compiuti forti investimenti per la piena
utilizzazione
delle
acque
del
Nilo,
i
primi tentativi di sviluppare industrialmente il
paese risalgono al XIX secolo. Negli ultimi due
decenni, grazie al presidente Hosni Mubarak,
l’attività
industriale
egiziana
si
è
considerevolmente
diversificata.
L’industria
tessile, per molti anni alla base dello sviluppo
economico egiziano, è stata superata da quella
agro-alimentare e da quella chimica, legata alla
lavorazione degli idrocarburi e alla produzione di
fertilizzanti
per
l’agricoltura.
Particolare
importanza rivestono i settori siderurgico e
meccanico.
Salute a te, o Nilo
Il delta del Nilo
Lettura della fonte scritta:
-gli Egizi coltivavano orzo e grano
- le piante utili erano le erbe e gli
alberi
- a volte il Nilo portava la povertà,
perché provocava inondazioni che
devastavano le terre circostanti,
distruggendo i raccolti
- con le sue acque, il Nilo assicura
la sopravvivenza a tutti
- quando le acque del fiume sono
scarse, è la rovina per tutti.
Salute a te, o Nilo
che sei uscito dalla terra,
che sei venuto per far vivere l'Egitto!
È il Nilo che produce l'orzo
e fa nascere il grano,
perché siano in festa i templi.
È lui che fa nascere
le erbe per il bestiame
e dà vittime da sacrificare a ogni dio;
è lui che fa divenire pieni
i magazzini e i granai,
che dà qualcosa ai poveri,
che fa crescere gli alberi
secondo il desiderio di ognuno.
Quando le sue acque sono scarse,
i sudditi sono poveri,
sono distrutti i cibi dell'anno,
si vede il ricco preoccupato,
si vede ognuno con le sue armi,
il compagno aggredisce il compagno.
Non ci sono vesti per vestire,
Non ci sono ornamenti
per il figlio del nobile.
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ANNO SCOLASTICO 2011-20120
Il Nilo dà origine
allo Stato
Gli antichi egizi cominciarono
ad insediarsi sulle fertili sponde
del Nilo.
Il fiume rendeva possibile la vita in
una regione peraltro desertica; fu il
motore del precoce nascere –
intorno al 3300 a.C. - della civiltà
urbana e del suo persistere quasi
immutata ai nostri occhi, per quasi
tremila anni.
Le acque del Nilo, con le loro
piene annuali, portavano fertilità ai
campi rilasciando sopra il terreno,
un fango scuro chiamato limo.
I contadini osservarono che ogni
estate il Nilo straripava e ad
ottobre si ritirava entro gli argini; le
terre
erano
abbondantemente
ricoperte di
sostanze fertili.
Impararono ad organizzare la
semina (in ottobre) e il raccolto
(aprile-maggio) e a ristabilire i
confini dei campi dopo ogni
inondazione.
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La società egizia
Sacerdoti
Celebravano
i riti religiosi
Scribi
Funzionari addetti
all’amministrazione dello stato
Soldati
Difendevano lo stato egizio
Artigiani
Producevano manufatti ed opere d’arte
Contadini
Coltivavano i campi e costruivano le piramidi
Schiavi e prigionieri di guerra
Compievano i lavori più pesanti e non avevano diritti
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La società egizia sembrava una piramide: al vertice si trovava uno solo, il Faraone, poi si
scendeva verso la base con fasce di popolazione sempre più numerose.
La divisione in classi sociali era rigida: risultava quasi impossibile passare dall’una all’altra.
Il Faraone
È il sovrano potente, apice della
piramide sociale che regge l’Egitto
.
Al 30° anno di regno, i faraoni
celebravano il “giubileo reale”: la
cerimonia doveva dimostrare il
vigore del sovrano e, quindi, il
benessere del regno. Il Faraone
doveva compiere tre giri di corsa
intorno a due costruzioni; una coda
di toro o leone era appesa alla
cintura del re (simbolo della sua
potenza).
La festa si concludeva con una
processione in cui il Faraone
faceva visita alle divinità.
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i sacerdoti
I sacerdoti avevano un ruolo importante
nella gestione del potere: affiancavano i
faraoni ed erano a capo della società.
Il sacerdote
-era il rappresentante degli dèi protettori
della città
- officiava i numerosi e complicati riti religiosi
-aveva accesso alla parte più interna del
tempio ( in cui si trovava la statua del dio)
-Organizzava il tempio-magazzino
-guidava l’esercito
-osservavano il cielo: basandosi sulle fasi
lunari, riuscirono a prevedere le eclissi di
Sole e di Luna e divisero l’anno in 12 mesi e
360 giorni.
I funzionari
Il faraone ricorreva all’aiuto dei
funzionari – comandati dal “visir” –
per amministrare le terre e le
banche dell’Egitto.
I soldati
Gli scribi
Chiunque poteva diventare uno scriba, anche se il
mestiere si tramandava dal padre al figlio. Erano al
secondo posto – per importanza – nella scala sociale,
perché annotavano le quantità delle merci custodite nei
magazzini, che si trovavano nella parte più bassa del
tempio.
Come si diventava scriba?
Il bambino andava a scuola a 7 anni e fino ai 12 anni
imparava a leggere, scrivere e a fare le
operazioni;ripeteva a memoria la lezione, copiava testi
scritti in geroglifico su tavolette in terracotta o legno;
divenuti abili, scrivevano su fogli di papiro.
Per diventare scribi e funzionari, gli studenti dovevano
frequentare la “scuola superiore”, per imparare la
storia, la geografia, la matematica e la geometria,
perfino alcune lingue straniere (ad es. il babilonese). Le
scuole erano nei templi.
Nell’Antico Egitto, una persona su cento sapeva
leggere e scrivere!
L’esercito
egizio
era
perfettamente
organizzato: lo il faraone guidava le truppe
(era il comandante assoluto) e si fidava dei
propri generali.
Le truppe erano formate da arcieri, fanti,
cavalieri; vi era anche la “carreria”, riservata
agli aristocratici.
Durante l’Antico e il Medio Regno, l’esercito
egizio era modesto e si occupava di
difendere i confini dell’impero.
In caso di necessità, anche i semplici
cittadini potevano essere chiamati a
combattere.
All’epoca del Nuovo Regno furono introdotti
per la prima volta i cavalli e le bighe e
l’esercito divenne permanente.
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Il popolo
Gli schiavi
La maggior parte della popolazione era
formata dai contadini che lavoravano la terra
altrui.furono la vera ricchezza dell’Egitto,
perché procuravano cereali, lino, verdure e
papiro per tutti, ma furono anche i più poveri
e i più sfruttati.
Al gradino più basso della piramide sociale
c’erano gli schiavi. Nei primi secoli di
regno,
esistevano
solo
uomini
condannati ai lavori forzati. Nel II
millennio a.C. – al tempo delle grandi
conquiste territoriali – i prigionieri di
guerra vennero fatti schiavi, senza diritti
e senza alcun valore, di proprietà del
padrone, potevano venire venduti come
qualsiasi animale da lavoro.
Facevano parte del popolo gli operai dello
stato, che lavoravano nelle cave e nelle
miniere.
Gli artigiani erano persone libere: falegnami,
muratori, fabbri…
C’erano anche commercianti e marinai.
Le persone più umili erano i prigionieri di
guerra e le persone “proprietà” del faraone,
dei sacerdoti o di privati.
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Le attività del popolo
L’agricoltura
Il contadino egizio dedicava gran
parte della giornata alla cura dei
campi:
. dopo la piena, ristabiliva i confini
- in autunno arava e seminava
- curava l’irrigazione
-- sorvegliava dighe e canali
-- in primavera raccoglieva i
prodotti
-- portava i prodotti nei granai
L’allevamento
L’allevamento più diffuso era
quello dei bovini e degli asini,
che servivano per il trasporto; i
cavalli per trainare i carri da
guerra; bovini, maiali, oche e
anatre davano la carne, le
mucche il latte con cui si
facevano burro e formaggi.
La caccia
Nell’Antico Egitto si praticava la caccia con l’aiuto di iene
addomesticate: i ricchi andavano nelle paludi del Nilo o
lungo le sue sponde; le canne che vi crescevano erano
un ottimo rifugio per molte specie di uccelli acquatici e di
pesci.
L’artigianato
Gli artigiani nell’Antico Egitto erano molto abili nel
produrre tutti gli oggetti di uso quotidiano: vasi, cesti,
stoviglie,stoffe, indumenti e calzature. Realizzavano
anche oggetti di lusso, raffinati e di grande valore
(gioielli). Costruivano pure gli arredi, cioè i mobili per le
case: letti, bauli, sedie, poltrone. Vi erano altri artigiani
specializzati nel decorare templi e palazzi, tombe,
amuleti, statue, canopi, sarcofagi (corredo funerario).
Artigiani erano i fabbri, i tagliatori di pietre, i costruttori di
barche e di attrezzi agricoli e i fabbricatori di carta di
papiro.
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Economia :
commercio e
mezzi di trasporto
Durante l’Antico Regno, si inventò
un primo sistema monetario che
utilizzava tanti pezzi metallici (in
bronzo, argento, oro) con nomi e
valori diversi a seconda della
quantità di metallo usato per
coniarli. Il valore era stabilito
rispetto ad una moneta di calcolo
(shat).
Gli scambi con l’estero erano di competenza dello stato. Gli
Egizi commerciavano con altri popoli: si rifornivano di
legname, pietre dure, argento, spezie e schiavi. Offrivano
– in cambio – grano, gioielli, amuleto, profumi, stoffe, vasi,
arredi, pelli di animali selvatici, armi e carta di papiro. La
via di comunicazione era il Nilo e i mezzi di trasporto
erano le imbarcazioni: barche piccole erano costruite con
piante di papiro (per bevi viaggi), barche di legno (per la
pesca), chiatte (grosse barche con il fondo piatto) per
trasportare carichi pesanti, grandi navi (per cerimonie
religiose o per viaggiare nel Mediterraneo) che
attraversavano il delta del Nilo. Via terra, gli Egizi si
spostavano con carovane di asini, attraverso il deserto.
Il commercio interno, invece, era affidato ai venditori ambulanti
a agli stessi produttori che trasportavano le loro merci nei
villaggi e nelle città. Al mercato si incontravano venditori e
compratori, sorvegliati dagli ufficiali che dovevano
mantenere l’ordine e controllare che il valore degli scambi
fosse adeguato alla qualità/quantità dei prodotti.
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Le città e le abitazioni
Curiosità
Tutte le città erano costruite sulla sponda orientale
del Nilo perché – secondo l’antica religione egizia –
l’Occidente rappresentava il Regno dei defunti: tutte
le sepolture, infatti, si facevano lungo la sponda
occidentale del fiume.
Tutte le città dell’antico Egitto sorgevano lungo il Nilo.
Le mura di cinta, le abitazioni e i palazzi del faraone
erano costruiti con mattoni di argilla e paglia (seccati al
sole) ma non erano molto resistenti: per questo vi sono
pochi resti delle costruzioni egizie.
Gli edifici pubblici (templi e tombe), invece, venivano
costruiti con la pietra e ne possiamo ammirare i resti.
Il popolo aveva case molto piccole (due o tre stanze),
poche finestre, una scala interna che portava al tetto,
dove si dormiva quando il caldo era opprimente.
Le case dei ricchi, invece, erano molto spaziose ma
con pochissimi mobili: vi erano stanze per i padroni
e i servi, la macelleria e il panificio, il granaio e il
cortile interno (giardino); spesso le pareti di casa
erano decorate. Le prime città sorsero nell’ Alto
Egitto. Erano governate da re sacerdoti, ciascuno
dei quali vantava un proprio dio protettore.
Tra queste città vi fu un lungo periodo di rivalità, poi,
verso il 3000 a.C, si giunse all’ unificazione delle
due regioni sotto la guida di un unico re: Narmer
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Insediamenti lungo le sponde del Nilo
Pianta di abitazione egizia
egitto
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A tavola
Vita nell’Antico Egitto
Gli antichi Egizi mangiavano cereali, verdure,
legumi e frutta: grano, farro, orzo, lattuga,
lenticchie, cetrioli, aglio, cipolle,meloni, datteri,
uva, fichi. Inoltre pesce, carni arrostite, stufate o
lessate e preparavano biscotti e dolci.
Utilizzavano il miele per dolcificare e l’olio di
sesamo per condimento. La bevanda preferita
era la birra e solo i ricchi bevevano anche vino.
I ricchi facevano due pasti al giorno e gustavano
verdure crude con pesce o carne, frutta e dolci.
I contadini mangiavano – ogni giorno – tre pani
grandi, a volte pesce, una volta alla settimana la
carne,cipolle e bevevano due vasi di birra.
La famiglia
Gli antichi Egizi si sposavano molto giovani: non
vi era alcuna cerimonia, semplicemente la sposa
andava a vivere in casa dello sposo, portando
con sé le proprie ricchezze (terreni, gioielli,
indumenti). Le famiglie erano molto numerose: i
genitori si occupavano con amore dei propri figli
e i figli – a loro volta – si sarebbero occupati di
curare e seppellire i genitori quando fossero
diventati anziani.
La madre educava le bambine, mentre il padre
insegnava il proprio mestiere ai figli maschi.
I figli maschi dei nobili, diventavano sacerdoti,
funzionari, governatori, perciò imparavano a
leggere e scrivere.
Le figlie del faraone e dei nobili,avevano un
insegnante che andava a fare lezione presso la
loro casa.
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Il trucco
Per il trucco si usavano pigmenti neri
mescolati in acqua fino a formare un
impasto.
Le donne si dipingevano le unghie, le
palme delle mani e anche i capelli con un
estratto dalle foglie di ligustro. Il trucco
sulle labbra e sulle guance non era
diffuso, ma truccarsi gli occhi era invece
un’attività comune a tutte le donne egizie,
che si scurivano le sopracciglia, le
palpebre e le ciglia con l’aiuto di
bastoncini o cucchiaini.
Pettinature
Gli Egizi curavano molto i
capelli: le bambine
portavano i capelli corti,i
bambini erano rasati e
tenevano una ciocca – a
lato della testa (il “ciuffo
della giovinezza”). Gli
uomini di tutte le classi
sociali preferivano portare i
capelli corti. Con il passare
del tempo, le donne
allungarono i capelli e li
raccolsero in treccine sottili.
Il lavaggio dei capelli era
una pratica essenziale.
L’abbigliamento
In Egitto il clima è caldo, perciò gli indumenti erano
leggeri: con il lino si confezionavano perizomi e
gonnellini corti (per gli uomini) e tuniche strette,
lisce o pieghettate ornate e colorate (per le
donne); i piedi erano scalzi o calzavano sandali di
papiro o cuoio; i bambini erano scalzi. Gli Egizi
indossavano gioielli per tenere lontane malattie e
spiriti malvagi; si lavavano due volte al giorno e si
profumavano; gli uomini si facevano la barba e le
donne si depilavano
Il faraone indossava una barba finta, segno di
distinzione e pettorali ornati d’oro e smalti;
portava corona e scettro.
I sacerdoti usavano una veste di lino e pelle di
leopardo, la testa rasata e portavano un
copricapo di cuoio.
I soldati indossavano un perizoma e per difendersi dal
sole usavano un copricapo di stoffa; durante la
battaglia, portavano elmi di cuoio.
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La religione
Gli antichi Egizi erano politeisti, cioè credevano in molti dèi, anche
se il Sole era considerato il dio principale; erano anche zoolatri:
adoravano divinità con sembianze animali,
La zoolatria era basata inizialmente sull'adorazione di animali
totemici come il coccodrillo, l'ibis, lo scarabeo e tanti altri. Con il
passare del tempo, gli dei vennero concepiti come ibridi di figure
umane dalla testa animale.
ANUBI
(sciacallo)
HORUS
(falco)
SETH
(cane/asino)
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HORUS ( RA )
Era la divinità del sole ed era simbolo di
rinascita e di rigenerazione.
Figlio di Iside e Osiride: secondo gli Egizi,
il faraone era la sua reincarnazione. Dio
del vento, aveva la faccia di falco
(sormontata da un cobra) e il corpo di
uomo.
Anubi
Anubi era colui che apriva la strada ai morti,
era quindi la guida dell’aldilà. Inventò i riti
funebri assumendo il titolo di signore delle
fasciature delle mummie: i primi imbalsamatori
si mascheravano come lui.
A lui spettava il compito di pesare il cuore dei
defunti: se era leggero come una piuma, il
morto poteva entrare nel Regno di Osiride, in
quanto si era comportato bene.
Aveva l’aspetto di uno sciacallo nero con una
folta coda e il corpo da un uomo. Dato che era
il dio dei morti, la sua immagine era
rappresentata sui vasi funerari.
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Osiride
Iside
Moglie di Osiride e madre di Horus,
era la protettrice delle donne, del
matrimonio e della maternità:
venerata come il simbolo di sposa e
madre, guida dei defunti e
protettrice dei naviganti. In un
racconto egizio si narra che Iside
avrebbe recuperato – con l’aiuto di
Anubi – il corpo che era stato fatto a
pezzi da Seth, geloso di Osiride.
Giudice supremo dei defunti – chiamati a
comparire nella Sala del Giudizio – era il
dio della morte e della resurrezione.
Regnava sull’Egitto: era il dio del limo
fertile della del Nilo e il suo regno
portava all’Egitto benefici e abbondanza.
Suo fratello Seth, invece, era il dio del
deserto, dove la vita era completamente
assente. Seth – geloso di Osiride –
cominciò a tramare contro di lui con uno
stratagemma: lo rinchiuse in un
sarcofago laminato d’oro e lo fece
gettare nel Nilo. Quando la sposa Iside
seppe la terribile notizia, impazzì per il
dolore e per qualche tempo non fece che
piangere e le sue lacrime si riversarono
nel fiume, facendolo straripare.
Iside fu considerata la madre degli
dèi e le venne attribuito il merito di
aver portato la civiltà nella Valle del
Nilo.
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Il tempio
Il tempio di Amon a Karnak (ieri)
Il tempio di Amon a Karnak (oggi)
Il tempio era la “casa del dio”. Qui, c’era una zona aperta a tutti, una riservata ai sacerdoti e infine una più
segreta dove solo il “signore” della casa aveva diritto di stare. Di solito, davanti al tempio veniva costruito un
cortile pubblico con portici e colonne per far accedere i fedeli, attraverso un enorme portale - con due
monumentali pilastri – che si apriva nel muro di cinta a protezione del tempio.
Nella zona intorno alla città di Tebe, si trovano i templi meglio conservati: i più importanti sono il tempio di
Amon e il tempio di Ptah.
Il tempio di Ptah (oggi)
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Le più celebri sono quelle di Cheope (considerata una
delle sette meraviglie del mondo), quella di Khefren
(con la Sfinge) e di Micerino.
Grande Piramide di Cheope
1: ingresso al corridoio discendente;
2: camera sotterranea incompiuta;
3: corridoio cieco;
4: corridoio ascendente;
5: corridoio orizzontale;
6: camera della regina;
7: Grande Galleria;
8: cunicolo scavato dai ladri;
9: camera del sarcofago;
10: vani di scarico;
11: condotti della camera del re;
12 : condotti della camera della regina.
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Le piramidi
Gli Egizi iniziarono a costruire le piramidi durante l’Antico
Regno, utilizzando blocchi di pietra provenienti da
cave lontane. La piramide egizia è costituita da una
base quadrata e da quattro facce che congiungono
gli spigoli al vertice.
Le piramidi sono i maestosi monumenti funerari dei
faraoni: contenevano le tombe e i tesori del sovrano.
La piramide più antica è quella a gradoni di Djoser.
L’oltretomba
Secondo l’antica religione egizia, il corpo era costituito
da tre parti:
- anima (bai)
- forza vitale (ka)
- forza divina (aj)
Per avere la vita dopo la morte, il ka aveva bisogno del
corpo intatto e ciò era possibile grazie alla
mummificazione: i defunti venivano imbalsamati – gli
organi asportati e conservati in vasi detti canopi e
deposti nella tomba – e soltanto il cuore rimaneva nel
corpo, perché il cuore era la sede dell’anima.
Il primo imbalsamatore indossava l’abito di Anubi; i
sacerdoti posavano amuleti con formule scritte tra le
bende, per garantire al defunto la vita nell’aldilà. Alla
mummia veniva aperta la bocca affinché prendesse la
vita. Dopo settanta giorni dalla morte, il corpo
mummificato poteva essere sepolto: la mummia veniva
messa in un sarcofago di legno, inserito in uno di pietra Il
sarcofago, le offerte e il tesoro erano depositati nella
tomba che veniva sigillata così che nessuno disturbasse
il sonno eterno del defunto.
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Il giudizio dell’anima (psicostasia)
Il passaggio al regno di Osiride era preceduto
da un’operazione rituale: il cuore del
defunto veniva messo sul piatto di una
bilancia dove era pesata l’anima; se il
cuore era leggero come la piuma di Maat
(giustizia) – posata sull’altro piatto –
Anubi lasciava il defunto nelle mani di
Osiride, altrimenti il cuore era dato in
pasto al coccodrillo Amit.
La cultura
Scrittura geroglifica
Letteratura
Il
vastissimo
patrimonio
letterario
dell’Antico Egitto ci è pervenuto in gran
parte su rotoli di papiro, conservati in
anfore, e grazie anche a iscrizioni
monumentali
e
decorative
che
abbellivano le tombe.
Di questo genere fanno parte opere
come i Testi delle piramidi o il Libro dei
morti.
Veri e propri romanzi possono essere
considerati Il racconto del naufrago e Le
avventure di Sinuhe, che hanno
influenzato i successivi scrittori di
racconti, avventure e viaggi.
Gli Egizi scrissero anche opere di
carattere poetico, come i Canti d’amore
e i Canti dell’arpista.
Scrittura ieratica
Scrittura
Già nel 3100 a.C., gli Egizi utilizzavano un sistema
di scrittura detta “geroglifica” che significa “lettere
sacre incise”. Quei disegni rappresentavano
persone e parti del corpo umano, animali, piante ed
oggetti; alcuni sono intere parole, altri sillabe e altri
lettere; vengono letti dall’alto al basso o da destra
verso sinistra e sono circa 700.
I geroglifici sono arrivati a noi su fogli di papiro ma
anche scolpiti o dipinti all’interno delle tombe o sui
monumenti, erano usati per scrivere testi sacri e
preghiere. Gli scribi, invece, usavano la scrittura
ieratica (una specie di geroglifico corsivo) e
scrivevano anche su cuoio, tela, legno, cocci e
metallo.
Per ottenere l’inchiostro bagnavano il pennello con
l’acqua e lo passavano su tavolette di polvere nera
o colorata.
SCUOLA “A. MANTEGNA”CLASSE 4^ C
ANNO SCOLASTICO 2011-2012
Le scienze:
MATEMATICA
Le prime testimonianze dell'utilizzo della matematica presso gli egizi
risalgono al periodo dell'Antico Regno, con una iscrizione che registra le
conquiste di una guerra. Già nella prima dinastia erano diffuse la pratica
della misurazione del livello di acqua del Nilo, e il rituale del "tendere la
corda" per la costruzione dei templi, a conferma dell'uso di nozioni
geometriche. La matematica egizia emerse nel Medio Regno, con la
creazione di vere e proprie scuole di scribi, e la nascita del sistema di
frazioni caratteristico della matematica egizia. I problemi affrontati hanno
sia carattere numerico e astratto, sia un aspetto pratico, legato al lavoro
svolto dagli scribi. Nell'intestazione del papiro matematico Rhind, è
scritto che la matematica è “un metodo corretto di entrare nella natura,
conoscere tutto ciò che esiste, ogni mistero, ogni segreto».
Il buon funzionamento dell’economia nell’Antico Egitto si basava su
una matematica sviluppata: gli antichi egizi erano in grado di compiere le
quattro operazioni aritmetiche fondamentali.
Le loro conoscenze, tuttavia, non si limitavano a questo:
comprendevano anche calcoli matematici più complessi, come le
equazioni ad un’incognita.
Nel campo amministrativo, la geometria serviva per tracciare
i confini delle differenti regioni. L’aritmetica aiutava a stimare le risorse
disponibili e a calcolare le imposte che la popolazione doveva versare.
Nel periodo greco, i documenti in demotico rivelano l'influsso della
cultura greca; in direzione inversa, anche la matematica greca assorbì le
conoscenze di quella egizia, e Erodoto stesso sostenne che i Greci
impararono la geometria dai "tenditori di corde" egizi.
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La medicina
Le malattie più comuni erano:
- cefalea e vene varicose, dovute spesso alla
temperatura climatica elevata;
- bilharziosi, per contatto con acqua infetta;
Nell’Antico Egitto, la scienza
medica era molto evoluta e
praticata da esperti. Di fronte alle
malattie gravi, i dottori avevano una
grande responsabilità e se il malato
moriva, dicevano che le divinità lo
avevano punito perché aveva fatto
qualcosa che le aveva offese.
- pneumoconiosi;
- gobba, dovuta a tubercolosi vertebrale o
malformazioni;
- malnutrizione e rachitismo, patologie tipiche della
popolazione più povera;
- lebbra;
- obesità;
- poliomielite;
Statua di Imhotep conservata al
Louvre (Parigi)
- malattie del tratto gastrointestinale
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Astronom
ia
L'astronomia nell'Antico Egitto fu importante per fissare le date delle feste
religiose e per determinare le ore della notte. I sacerdoti dei templi
osservavano le stelle, le congiunzioni dei pianeti e del Sole e le fasi della
Luna.
Le conoscenze sull'astronomia egizia ci vengono soprattutto dai coperchi di
sarcofagi sui quali erano tracciate stelle singole o costellazioni,
accompagnate da geroglifici di difficile decifrazione e i primi orologi stellari;
ci sono giunti due papiri risalenti circa al 144 d.C. che riportano le fasi lunari.
Gli Egizi fecero studi sull'orientazione delle piramidi e svilupparono strumenti
come la clessidra ad acqua,
Gli egizi possedevano anche un proprio calendario che divideva l’anno in tre
periodi di quattro mesi, dominati ciascuno da una costellazione diversa: in
tutto 360 giorni.
Papiro egizio con costellazioni
AUTORI
Andrea – Alex – Andrei – Simone - Simon – Alessandro– Giuseppe – HaskandherJacqueline - Alvise – Martino - Samuele –Riccardo – Alessandro R. – OmarMaryan – Nicolò
Docente Anna Munari