Sistema di cablaggio strutturato

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Indice degli argomenti
I PROTOCOLLI
RETI DI COMPUTER
ATTUALI STANDARD DI COMUNICAZIONE
CAT.5e E 6 A CONFRONTO
CAVI IN RAME LORO CONFORMAZIONE
I CAVI DATI…COME USARLI
COMPONENTI ATTIVI DELLA RETE
L’IMPIANTO DI TERRA NEL CABLAGGIO STRUTTURATO
I DISTURBI ELETTROMAGNETICI
NORMATIVE RIGUARDANTI L’ESECUZIONE DI UN IMPIANTO DATI
TABELLE UTILI
DA COS’E’ COMPOSTO UN IMPIANTO A CABLAGGIO STRUTTURATO
ENTI NORMALIZZATORI
CLASSI-CATEGORIE
CERTIFICAZIONE DI UN IMPIANTO DATI
PROGETTARE UN IMPIANTO
IL MOLTIPLICATORE DI LINEA
GRANDEZZE CHE COMPROMETTONO LA CORRETTA TRASMISSIONE DEI DATI
FIBRE OTTICHE
TEST SULLA FIBRA OTTICA
COMPONENTI ATTIVI OTTICI
GLOSSARIO DELLA RETE LAN ETHERNET
I protocolli di comunicazione
Protocolli di comunicazione
 Fissate le interfacce elettriche e meccaniche (Porta seriale RS 232, RJ
45), il canale trasmissivo (Cavo FTP), restano le modalità, cioè le
regole, per trasmettere i dati vari e propri. Queste regole si occupano
come suddividere tali dati, come indirizzarli sulla “giusta via”, come
accertarsi che siano arrivati e come accertarsi da chi sono arrivati.
 Queste regole sono chiamate Protocolli di comunicazione e servono per
consentire a due o più PC, di comunicare fra loro.
 Senza protocolli due o più PC collegati non potrebbero scambiarsi
correttamente dei dati. E’ come dire che due persone che parlano
lingue diverse vogliono scambiarsi delle informazioni, entrambe sanno
parlare ma non si capiscono, hanno diverse regole comunicative!!.
Comunicazione in rete: protocollo
 Il protocollo è il sistema con cui due
apparati si scambiano informazioni
 Tale sistema consente:
 la comprensione tra gli apparati
 la scorrevolezza del traffico dei
pacchetti sulla rete
 Tra i protocolli maggiormente affermati
troviamo:
 Token Ring
 CSMA/CD (per Ethernet)
?
Il modello ISO/OSI
Spesso la trasmissione di informazioni avviene tra sistemi con caratteristiche diverse.
Per rendere il sistema aperto, cioè dove tutti possono parlare ed essere capiti, è stato
ideato dall’ ente internazionale per la standardizzazione ISO, un particolare modello
chiamato OSI. Il modello OSI, è un insieme di protocolli suddivisi in sette livelli. Ad
ogni livello corrisponde uno specifico compito affinché la comunicazione vada a buon
fine. Per fare un esempio al primo livello ci sono una serie di regole, cioè protocolli, che
si occupano della cablatura del cavo, della conformazione dei connettori ecc. Se si nota
quando parlo di un cavo classe 5, io non identifico il costruttore, in quanto tutti
costruiranno quel cavo seguendo determinate regole.
Protocollo CSMA/CD
 Utilizzato dalla rete Ethernet
 CS - Carrier Sense: l’utente, tramite
l’interfaccia, verifica se la rete è libera
prima di effettuare la trasmissione
 MA - Multiple Access: chiunque può
avviare una trasmissione in qualsiasi
momento
 CD - Collision Detection: nel caso in cui
più trasmissioni inizino nello stesso
momento (collisione), vengono interrotte
e riprese in momenti differenti.
Protocollo Token Ring
 Funziona unicamente su topologia
logica ad anello
 Un pacchetto dati di servizio (token gettone) viene continuamente trasmesso
da un apparato al successivo
 Quando un apparato deve utilizzare la
rete, preleva il token al suo passaggio e
gli accoda il proprio messaggio (token
pass)
 Il destinatario preleva il token, si
appropria del messaggio e ritrasmette il
token “vuoto”
Trasmissione sincrona e
asincrona
I protocolli che utilizzano la comunicazione dati di tipo asincrono, permettono la
trasmissione di ogni singolo carattere (Byte), senza che tra il primo byte e quello
successivamente spedito ci sia un tempo fisso. Ogni byte è dotato di un bit di START, e
di un bit di STOP, i quali segnalano, rispettivamente, al PC ricevente, quando inizia la
comunicazione e quando finisce.
Nella comunicazione sincrona sono assenti i bit di START e di STOP. Ogni file, da
spedire, viene suddiviso in una serie di “pacchetti”, detti trame, le quali sono dotate di
appositi segnali che sincronizzano i due PC che vogliono comunicare.
Es. di comunicazione sincrona
Breve introduzione del
protocollo TCP/IP
Il proticollo TCP/IP (Trasmission Control Protocol/Internet Protocol) , è un insiema di
protocolli (4 livelli) che corrispondono ai primi 5 livelli del modello ISO/OSI.
In fase di invio, i dati partono dal quarto livello, fino ad arrivare al primo livello di
protocolli, i quali si occuperanno delle condizioni fisiche della rete. In fase di ricezione
avviene esattamente il contrario, cioè i dati partono dal primo livello e arrivano al
quarto.
Internet Protocol
Questo protocollo ha il compito di trovare la strada migliore nella rete, per far arrivare i
dati al giusto destinatario. Ovviamente ogni PC, sulla rete avrà un proprio indirizzo,
detto indirizzo IP.
Indirizzo IP
Ogni PC, sulla rete è dotato di un indirizzo detto IP, il quale è formato da 4 Byte, ogni
uno separato da un punto che hanno un valore che va da 0 a 255.
Es. indirizzo IP: 151.100.20.17
La parte sinistra dell’indirizzo indica una sottorete, la parte di destra indica l’indirizzo
vero e proprio del PC, sulla rete. Esistono 5 classi di sottorete in internet, chiamate
classe A, B, C, D, E.
Rete Ethernet LAN
Per rete LAN, intedo Local Area Network, ossia un insieme di computer tutti nello
stesso edificio, che possono fra loro comunicare. Una tipica rete LAN, è la rete Ethernet,
basata sul collegamento di piu PC, tramite un cavo a 4 coppie di conduttori in reme
opportunamente twistati. Attualmente la rete ethernet, è arrivata a velocità trasmissive di
100 Mb/sec detta appunto categoria 5. Per categoria 5 intendo infatti una serie di cavi,
apparecchiature che supportano tale velocità trasmissiva.
Come funziona una rete Ethernet
Sulla rete ethernet ogni computer può accedere alla rete, però solo una volta può
“parlare”, cioè trasmettere dei segnali e tutti gli altri stanno ad ascoltare. Questo sistema
si chiama CSMA/CD, (Carrier-Sense Multiple Access/ Collision Detection).
Una scheda di rete, prima di iniziare a spedire bit sul cavo di rame, "ascolta" se qualcuno
sta già occupando la rete, cioè rileva una portante. Se è il canale è libero inizia
trasmettere.
Il problema che possiamo avere sulla rete ethernet, ed è un problema molto frequente, è
la Collisione. Abbiamo collisione quando due o più PC vogliono "parlare" sulla rete
contemporaneamente, a quel punto si interrompe la comunicazione.
Entrambi i PC, attivano un loro timer interno casuale, il quale farà partire prima un PC e
poi l'altro ma a tempi diversi.
Quindi è ovvio più sono i PC su una rete e più saranno le collisioni. Di conseguenza
avrò un rallentamento notevole della trasmissione.
Reti di computer
Cos’è una rete dati ?
 E’ un sistema di interconnessione
 Consente la comunicazione tra apparati elettronici ad essa
connessi
 Gestisce il traffico dei messaggi tra gli apparati
 Assicura che ogni messaggio non vada perduto e che
giunga al corretto destinatario
RETE
Rete locale: LAN (Local Area Network)
 Collega dispositivi dislocati in un’area di ampiezza modesta
 Uffici
 Centri commerciali
 Banche
 ….
 Il collegamento è realizzato con linee private
•Stanze
LAN
•Piano
•Edificio
Rete geografica: WAN (Wide Area
Network)
 Collega dispositivi(LAN o utenti singoli) anche molto lontani tra
loro
 Il collegamento passa attraverso la rete telefonica pubblica
 INTERNET è un classico esempio di WAN
Topologia e Tipologia
Con il termine Topologia, intendo come tutti gli elementi di una rete sono fra loro
collegati. Esistono 3 tipi di topologia:
 A Bus
 A Stella
 Ad Anello
Per Tipologia intendo come i bit viaggiano sulla rete, normalmente la tipologia è a Bus,
cioè tutti i bit sono visti da tutti i PC collegati sulla rete.
Topologia fisica e logica
 Si parla di topologia FISICA quando gli apparati sono
effettivamente connessi tra loro secondo una delle topologie
prima descritte (per esempio, quando una rete ad anello è
composta da una “ghirlanda” chiusa di computer)
 Si parla di topologia LOGICA quando, indipendentemente dalla
topologia fisica adottata, gli apparati si comportano come se
fossero connessi secondo una topologia diversa.
Topologie di rete
 Esistono diversi metodi di connessione tra i vari apparati di una
rete LAN, che permettono così il formarsi di diverse topologie.
 Le topologie maggiormente utilizzate sono tre:
 ad anello
 a bus
 a stella
Topologia fisica e logica
HUB
BUS
ANELLO
Topologia ad ANELLO
 Punto a punto da un dispositivo al
successivo, formando un circuito
chiuso
 Vantaggi
 Copertura di grandi distanze
 Possibilità di collegare numerosi
apparati
 Svantaggi
 Un dispositivo guasto blocca
l’intera rete
Topologia a BUS
 Unico collegamento lineare
 Vantaggi
 Facilmente espandibile e
riconfigurabile
 Un dispositivo guasto non
influisce sul resto della rete
 Svantaggi
 Un guasto sul collegamento
principale blocca l’intera rete ed è
difficilmente reperibile
Topologia a STELLA
 Un apparato centrale che si
collega punto a punto con gli
altri dispositivi
 Vantaggi
 Elevata tolleranza ai guasti
 Facilmente espandibile e
riconfigurabile
 Hardware economico e
facilmente reperibile
 Svantaggi
 Ridotto numero di stazioni
collegabili
Reti di computer
 Attualmente, la maggior parte delle reti viene realizzata con
topologia fisica a STELLA, in cui l’elemento centrale (HUB)
effettua i collegamenti tra gli apparati
 La maggior parte delle reti segue la topologia logica a BUS tipica
di Ethernet
Attuali standard di
trasmissione
Comunicazione in rete: portata
 Ogni componente della rete deve avere la
possibilità di colloquiare con gli altri
apparati
 La comunicazione avviene per scambio di
informazioni binarie (bit 0 e 1) organizzate in
“pacchetti”, gruppi di bit codificati
 Il flusso di informazioni (portata) si indica in
bit al secondo (b / s) e loro multipli:
 Mega bit al secondo: Mb / s
 Giga bit al secondo: Gb / s
?
Standard 10BASET
 Portata massima: 10Mb/s
 Cavo in rame a 4 coppie intrecciate (utilizzate solo 2 coppie - fili
1, 2, 3, 6 - a 16 MHz)
Standard 10BASET
 Topologia fisica a stella, con raggi non più lunghi di 100m
 Connessione RJ45
Max 100m
HUB
Standard 100BASETx
 Analogo a 10BASET, ma con portata a 100Mb/s (utilizzate le
stesse 2 coppie, a 100 MHz)
HUB
Max
100m
Standard 1000BASET
 Analogo a 100BASETx, ma con portata a 1000Mb/s (1 Gb/s, tutte
le 4 coppie a 125 MHz)
HUB
Max
100m
Standard 1000BASETx
 Analogo a 1000BASET, ma a frequenza doppia (250 MHz, torno
ad usare 2 sole coppie)
HUB
Max
100m
Categorie 5e e 6 a confronto
Categorie 5e e 6 a confronto
 Categoria 5e e 6:qual è la scelta migliore?
I Protocolli
•I protocolli sono i “linguaggi” usati su una rete
•La rete invia e riceve pacchetti di dati,il protocollo
assicura che il dato giusto sia consegnato al posto
giusto
•I protocolli permettono a computer diversi di
scambiare i dati
MHz e Mbit/s cosa significa?
I MHz indicano la larghezza di banda
Rappresentano la larghezza della via di comunicazione
La banda dipende dal sistema di cablaggio
I Mbit/s indicano la velocità di trasmissione
La velocità dipende dal protocollo di trasmissione
Non sempre c’è corrispondenza 1 a 1 tra i due valori
Comunque al crescere delle velocità può essere necessario
aumentare la banda trasmissiva
Come sono trasferiti i dati?
Tutti i dati sono trasferiti in ‘pacchetti’ (frame)
Trasferire i dati in piccoli pezzi offre a tutti la
stessa possibilità di riceverli
Pacchetti più piccoli possono essere consegnati
senza errori
Trasmissione HALF DUPLEX
 Trasmissione e ricezione avvengono sulla stessa linea, in una
direzione alla volta, su due coppie di fili
 Tipica degli standard 10BASET, 100BASETx e 1000BASETx
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3-6
4-5
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Coppie non
utilizzate
Trasmissione FULL DUPLEX
 Trasmissione e ricezione avvengono contemporaneamente sullo
stesso cavo, utilizzando tutte e 4 le coppie
 A 125 MHz, è possibile raggiungere una portata di 1000 Mb/s
(1000BASET o Gigabit Ethernet)
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3-6
4-5
7-8
Utilizzate tutte
le coppie
I cavi per 10 Mb/s
Ethernet
Cavo
10Base5
Connettore
Utilizzo
AUI
Half-duplex
Coax Thick Ethernet
10Base2
Half-duplex
Coax Thin Ethernet
BNC
10BaseT
10BaseFL
a 850 nm
Full-Duplex
UTP/FTP
RJ45
Fibra Ottica
ST/SC
SG
Full-Duplex
I cavi per 100 Mb/s
Ethernet
Cavo
Connettore
Utilizzo
100BaseTX
UTP/FTP
RJ45
Full-Duplex
100BaseFX
Fibra Ottica
ST/SC
SG
Full-Duplex
Lo standard di trasmissione 1000BASET
 Banda passante: 125 MHz
 Portata: 1000 Mbps
Lo standard di trasmissione 1000BASETx
 Banda passante: 250 MHz
 Portata: 1000 Mbps
Conclusioni
 La categoria 5e e la categoria 6 supportano entrambe 1 GBps
 Non è tuttavia corretto concludere che le due categorie siano
equivalenti
Resa della trasmissione (Throughput)
 È la quantità di informazione che viene trasmessa con successo
nell’unità di tempo
Esempio: portata 1 Gps
A causa di errori, viene ritrasmesso il 10% dei dati
010001111110000011001000111111000011110000111011010101010101011111111100011
La resa della trasmissione (throughput) è di 900 MBps
Cavi in rame loro
conformazione
Tipologie di sistema
 UTP (Unshielded Twisted Pair)
 Sistema non schermato
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Guaina esterna
Tipologie di sistema
 FTP (Foiled Twisted Pair)
 Sistema a singola schermatura
Foglio di alluminio
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Guaina esterna
Tipologie di sistema
 SFTP (Shielded and Foiled Twisted Pair)
 Sistema a doppia schermatura
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3-6
4-5
7-8
Guaina esterna
Foglio di alluminio
Foglio di alluminio
Tabella conversione AWG mm2
I cavi più utilizzati sono 22 e 24 AWG.
Le Patch cord normalmente sono 24 AWG
AWG= American Wire Gage
Cavi in rame
Diametro conduttori
0,4 - 0,65 mm AWG 26 /22
Diametro isolamento
 1,4 mm
Schermo
Optional
Gamma di temperatura Installazione : da 0 a +50 C°
Operatività : da -20 a + 60 C°
Raggio di curvatura minimo
diametro del cavo
Installazione :8 volte il
Operatività : da 4 a 6 volte il diametro
I cavi dati…come usarli
La posa
VERIFICA DEL LINK Le canalizzazioni per il cablaggio orizzontale, generalmente, rappresentano uno dei
fondamentali problemi in fase di realizzo dell’impianto; l’incongruenza tra le predisposizioni
normalmente realizzate e le necessità di posa, secondo l’architettura di rete voluta, sono solo
alcuni dei problemi più frequenti.
Un efficace coordinamento tra lavori edili e predisposizione delle tubazioni per il cablaggio
strutturato risolve sul nascere questo genere di problematiche.
1) Canaline, condotti o tubi devono terminare in spazi (scatole di derivazione)
sufficientemente ampi da permettere la posa dei cavi senza curvarli troppo (non si devono
realizzare curve il cui raggio interno sia inferiore a 6 volte o 10 volte per diametri superiore
ai 50 mm, il diametro interno del tubo).
2) I cavi non devono essere sottoposti a raggi di curvatura troppo accentuati, ed in particolare:
Rim = 8 x d durante l’installazione
Rim = 4 x d in esercizio
dove Rim = Raggio minimo di curvatura d = diametro esterno del cavo
3) La forza massima di tiro dei cavi, durante la fase di posa, non deve superare i valori forniti
dal costruttore. In ogni caso per preservare la stiratura delle coppie la massima trazione di
tiro ammessa è 110 N.
Raggi di curvatura
Il raggio di curvatura minimo deve rispettare le indicazioni del fornitore
L’eccesso di curvatura può modificare la geometria del cavo
L’eccesso di curvatura può causare separazione fra le coppie
L’eccesso di curvatura può forzare la guaina
Diafonia (NEXT)
Return loss
Sguainatura
 Sguainare il cavo solo per la dimensione strettamente necessaria
 Minimizzare la separazione dei conduttori
• Diafonia (NEXT)
Sbinatura e separazione (Norma
installativa EN50174)
Mantenere la twistatura del cavo il più possibile vicino al punto di
connessione sui contatti
Ma
Sbinatura massima
x
Non deve essere maggiore di 13 mm
13
m
Diafonia (NEXT)
m
Return Loss
Separazione delle coppie di conduttori
Non deve essere maggiore di 40 mm tra le coppie più lontane
Diafonia (NEXT)
Norma di installazione EN50174
 L’intreccio dei fili di una coppia non è casuale
 I disturbi indotti dai passaggi di segnale si elidono
 Aprendo eccessivamente l’intreccio, si amplificano tali disturbi
Max 13 mm
 IL SISTEMA DI CONNESSIONE DEVE GARANTIRE IL RISPETTO DI
TALE LIMITE
“Tratta bene il tuo cavo!!”
Non tirare il cavo applicando una forza eccessiva
Rispettare le indicazioni del fornitore
Return Loss
Eliminare le sollecitazioni dei cavi
Come quelle causate nelle tratte di cavo sospeso
Evitare il fissaggio dei cavi troppo stretto
Evitare di calpestare il cavo durante l’installazione
Return Loss
Altri consigli
Cavi di permuta
Usare solo cavi di permutazione assemblati in fabbrica
Non usare cavo orizzontale per costruire cavi di permuta
Falsi contatti e danneggiamento pinza crimpatrice
Non usare cavo piatto
Elevata diafonia (NEXT)
Non è possibile testare singolarmente cavi di permuta per verificare
le prestazioni
Non riempire di cavi le canalizzazioni
Identificare sempre i cavi dopo averli tirati
Sistema di cablaggio in rame oggi
Cavo 4 coppie Cat. 5E
Quadro dati
Patch cord
Cat. 5E
Non superare i 90 m
Presa utente
RJ45 “Cat. 5E
Componenti attivi della rete
Componenti attivi della rete
 Dispositivi per la gestione del flusso di informazioni in una rete
 Hub
 Bridge
 Switch
 Router
 Modem
Componenti attivi della rete
 DEFINIZIONE: Dominio di collisione (domain)
 Un dominio di collisione è un insieme di apparati, connessi tra
loro in rete, per ciascuno dei quali è possibile rilevare una
collisione ogni volta che si verifica
Componenti attivi della rete
 Hub
 In una topologia fisica a stella, l’hub è l’apparato centrale
 Realizza la topologia logica desiderata (anello o bus) ed ha
funzione di ripetitore
HUB
Hub
La normativa IEEE 802.3 dice al massimo 7
switch in cascata.
….
Componenti attivi della rete
 Hub
 Più hub possono essere connessi in cascata (es. uno per
ogni piano di un edificio), ma al massimo 4 possono essere
presenti nello stesso dominio di collisione
Max 4 HUB
in cascata
Componenti attivi della rete
 Bridge
 Consente l’unione di più domini di collisione
 Seleziona i pacchetti da instradare leggendo l’indirizzo MAC
del destinatario (lavora a livello ISO/OSI 2)
 Permette l’ottimizzazione del traffico della rete
Dominio 1
Dominio 2
Bridge
Componenti attivi della rete
 Switch
 Analogo al bridge, ma di più recente realizzazione
 Uguali funzionalità (lavora a livello ISO/OSI 2), maggiori
prestazioni:
maggior numero di porte (posso connettere più domini
in confronto al bridge)
maggiore velocità (espressa in pacchetti/secondo) e
indipendente dal numero di connessioni
possibilità di lavorare a velocità differenti su differenti
porte
 Attualmente, gli switch si stanno sostituendo ai bridge e le reti
realizzate con questi dispositivi vengono chiamate switched
LAN.
Switch modulare
Componenti attivi della rete
 Router
 Funzionalità analoghe allo switch, ma a livello ISO/OSI 3
 Utilizzati per interconnettere più reti
 Gestiscono percorsi multipli
 Gestiscono anche diversi protocolli (posso collegare una
Ethernet a una token ring)
Rete telefonica
LAN Tusini Bardolino:
TOKEN RING
Router
Bardolino
Router Bgo
Milano
LAN ISSZ Verona:
ETHERNET
Router
Interconnettono reti diverse
Punto “di uscita” da una rete
Instradano in base all’indirizzo di
rete
Lan 5
A
Lan 4
B
WAN
Lan 1
Lan 2
Lan 3
ISDN
C
Componenti attivi della rete
 Modem
 MOdulatore / DEModulatore
 Rende il segale di rete adatto ad essere trasmesso lungo una
linea telefonica e viceversa
 Nell’esempio precedente, entrambi i router accedono alla rete
telefonica pubblica tramite un modem
Telefonia



Contatto della striscia normalmente aperto
Si chiude mediante inserimento della spina
Utilizzato per permutazione telefoni a 2 coppie nei sistemi di cablaggio strutturato
Interno di un Patch Pannel
telefonico
Dove connetto le coppie
Ingressi RJ 45
L’impianto di terra nel
cablaggio strutturato
Impianto di terra
Conformità dell’impianto di terra alle normative CEI e alle leggi in
vigore
Continuità elettrica della schermatura
Garantire una DDP inferiore a 1 V tra due punti qualunque di
connessione
In caso contrario usare la fibra ottica per evitare correnti
eccessive sullo schermo
In presenza di disturbi sulla terra, è preferibile mantenere separata
la terra del cablaggio da quella elettrica ed unirle solo al collettore
di terra
Creare un anello equipotenziale di rinforzo tra gli armadi di
distribuzione elettrica
Riduce le DDP che si possono creare tra apparati attivi
alimentati da differenti armadi di distribuzione elettrica
(p.es. a causa di fulmini)
Solo se non c’è un unico punto di distribuzione della terra
Cavo G/V di sezione minima 16 mmq
Schermatura
Vantaggi
Maggiore immunità ai disturbi elettromagnetici
Svantaggi e rischi
Deve essere completa su tutti i componenti
Necessaria una corretta messa a terra
La terra deve essere a regola d’arte
Filo di continuità
Buono
Calza/flangia metallica
Ottimo
Barra di terra
 La connessione allo schermo deve essere la più corta possibile e a 360°,
se possibile
 Lo schermo deve essere connesso ad entrambe le estremità
Anelli di terra:Raccomandazioni
Equipment
Equipment
Signal cable
Equipment
Equipment
Signal cable
Ground conductor
Closest ground conductor
Other ground conductor
Anello di terra
– Introduce disturbi elevati
Anello tra conduttori di terra
– Non disturbante
– Migliora l’equipotenzialità
Cosa collego a terra
Gli armadi (sempre)
Conduttore di terra G/V di sezione minima 16 mmq
Gli schermi dei cavi vanno collegati alla terra nell’armadio di
piano
Se vi sono più Rack affiancati, devono essere connessi
La messa a terra dei pannelli RJ45 (se schermati) deve essere
effettuata tramite cavetto G/V di sezione minima 2,5 mmq
Gli apparati dei posti di lavoro (sempre)
Le canalizzazioni metalliche se presenti
I disturbi elettromagnetici
Il problema dei disturbi
elettromagnetici
 I mezzi trasmissivi in rame, per loro natura, sono soggetti a disturbi
elettromagnetici
Origine dei disturbi
 Radar, emittenti di alta frequenza, linee ad alta tensione, fulmini
 Apparecchiature medicali, saldatrici, apparecchiature TACS e GSM
 Motori elettrici (elettrodomestici, ascensori, …)
 Lampade a fluorescenza
 Impianti per aria condizionata
 Etc.
Effetti dei disturbi
 Informatica:
 Rallentamento della rete dovuto a saturazione.
 Telefonia:
 Messaggio incomprensibile.
 Allarmi
 Falsi allarmi
 Cattive rilevazioni
Il problema dei disturbi
elettromagnetici
 L’ambiente in cui operiamo è ricco di disturbi: si deve sempre utilizzare
un sistema FTP?
 Come mai si utilizza ancora il sistema UTP?
Il problema dei disturbi
elettromagnetici
 In Nord America, il 90% delle installazioni è UTP
 Tuttavia, la maggior parte degli edifici è nuova o di recente
costruzione e realizzata con l’intento di consentire una massiccia
informatizzazione:
 razionale disposizione delle sorgenti di disturbo
 basse emissioni
 canaline metalliche
 In Europa non è così…
Il problema dei disturbi
elettromagnetici
 Un sistema FTP o SFTP assicura una notevole protezione dai disturbi
elettromagnetici
 Tuttavia, occorre prestare attenzione alla messa a terra dello
schermo:
 se lo schermo viene messo a terra a entrambe le estremità e le
due terre sono sbilanciate
AMPLIFICAZIONE DEI
DISTURBI
 se l’impianto di massa dell’edificio è vecchio o male realizzato,
allora conviene realizzare un impianto UTP
Il problema dei disturbi
elettromagnetici
 Conclusioni
 Non esiste una regola precisa che definisca quale tipologia di
sistema adottare
 Occorre decidere basandosi sulle caratteristiche intrinseche di
ogni impianto (vedi tabella esemplificativa)
Forti disturbi
Deboli disturbi
Terra edificio buona
FTP / SFTP
FTP / UTP
Terra edificio
scadente
UTP ??
UTP
Il problema dei disturbi
elettromagnetici
 In qualsiasi situazione ci si trovi:
 se l’impianto è FTP, mettere a terra lo schermo solo dal lato
armadio
 installare i cavi il più lontano possibile dalle sorgenti di disturbo
 separare fisicamente i cavi di segnale da quelli di alimentazione
(canaline a due scomparti)
Canalina
220 Vac
2 cm min.
Cablaggio strutturato
Abitudini del nostro mercato
 L’80% delle applicazioni è di tipo categoria 5e UTP
 La categoria 5 è in rapido disuso
 Si sta introducendo la categoria 6
 Il rimanente 20% è di tipo FTP
Normative riguardanti
l’esecuzione di un impianto
dati
EN50174
Standard di installazione
Procedure di qualità, installazione,
sicurezza, e manutenzione per assicurare il
corretto funzionamento del cablaggio
Contiene un capitolo sulla compatibilità
elettromagnetica
EN50174
La EMC non si può applicare al
cablaggio preso singolarmente
(passivo)
Si applica ad un impianto completo
con apparati attivi a marchio CE
collegati correttamente ad un cablaggio
strutturato certificato
EIA TIA 569 Distanze tra cavi
dati e cavi di alimentazione
CONDIZIONI
Linee di potenza non schermate
in prossimità di canaline aperte
o non metalliche
Linee di potenza non schermate
in prossimità di canaline metalliche a terra
Linee di potenza schermate
in prossimità di
una canalina metallica a terra
Distanza Min. di Separazione
< 2 KVA
2-5 KVA
> 5 KVA
127 mm
305 mm
610 mm
64 mm
150 mm
305 mm
76mm
152mm
Trasformatori e motori elettrici
1016 mm
Lampade a fluorescenza
305 mm
En50174-2
Senza
separatore
Con
separatore
non metallico
Con
separatore
metallico
Cavo alimentaz. non schermato
Cavo dati non schermato
200 mm
100 mm
50 mm
Cavo alimentaz. non schermato
Cavo dati schermato
50 mm
20 mm
5 mm
Cavo alimentaz. schermato
Cavo dati non schermato
30 mm
10 mm
2 mm
Cavo alimentaz. schermato
Cavo dati schermato
0 mm
0 mm
0 mm
Tabelle utili
N° Max di cavi in base al
diametro del tubo
Minima distanza dalle linee
elettriche ( EIA\TIA 569)
Minima distanza dalle linee
elettriche ( EN50174-2)
Consigli
Da cos’è composto un impianto
a cablaggio strutturato
Problematiche del cablaggio “ad-hoc”
Allarme
Telefoni
Lan coax
Terminali
Evoluzione
Reti proprietarie
Standard internazionali
Hardware dedicato
Tecnologia comune
Architetture ad hoc
Topologie aperte ed
espandibili
Evoluzione
E’ oggi possibile realizzare una rete di cablaggio UNICA per diverse
applicazioni (dati / fonia / allarmi /…), flessibile e facilmente
riconfigurabile
Coppia 1-2 e 3-6: collegamento informatico
Coppia 4-5: collegamento telefonico
Cablaggio strutturato
 Il “cablaggio strutturato” è un insieme di cavi, connettori,
armadi ed altri accessori tramite i quali distribuire all’interno dei
locali di un edificio i segnali VDI (Voce, Dati, Immagini)
 Universale
 Adattabile
 Flessibile
 Normalizzato
Cablaggio strutturato
 Componenti del cablaggio strutturato
Connettori RJ45
Armadi,
accessori,
moduli
telefonici
Cavi
Sistema di cablaggio strutturato
Dorsale fonia
Pannelli utenti
Cavi orizzontali
Dorsale dati
Apparati attivi
Armadio di piano
Patch pannel di piano
Trasmissione fonia
ARMADIO DI PIANO
Centralino
PUNTO
UTENZA
PERMANENT LINK
PLACCA UTENTE
CAVI MULTICOPPIA
PANNELLO DORSALE
PANNELLO UTENZE
PATCH CORD FONIA
CHANNEL
Trasmissione dati
ARMADIO DI PIANO
PUNTO
UTENZA
PERMANENT LINK
SERVER
PLACCA UTENTE
CAVI RAME O FIBRA
PANNELLO DORSALE
(opzionale)
PANNELLO UTENZE
HUB o SWITCH
PATCH CORD DATI
CHANNEL
Distribuzione orizzontale
Distanze Consentite
Il Permanent Link non può superare i 90 m.
Il Channel non può superare i 100 m.
Fino a 10 m possono essere aggiunti considerando il cavo di
permutazione lato armadio e il cavo di collegamento della stazione
di lavoro lato utenza
È meglio che il cavo di permutazione non ecceda i 3 m e quello
della stazione di lavoro non superi i 7 m
Dorsale in rame
Cavi Categoria 5/5E/6 usati per
trasmissione dati (reti informatiche)
90 m max
Cavi multicoppia Cat. 3 per fonia o
“dati lenti”
Per solo fonia distanza max =
2000 m
Collegamenti tra RJ 45
coppia 2
coppia 3
1
2
coppia 4
coppia 1
3
G
W-G
coppia 3
4
5
BL
W-O
6
7
O
W-BL
8
1
3
W-O
4
5
6
BL
O
BR
W-BR
2
coppia 4
coppia 1
coppia 2
W-G
7
8
G
W-BL
BR
W-BR
Glossario
I ripartitori costituiscono il
centro della topologia a stella
Cablaggio orizzontale
(in rame) 90mt
SR
Dorsale di cablaggio verticale
(in rame o fibra ottica) 500mt
Presa murale
EDIFICIO 1
Dorsale inter-edificio
(in fibra ottica)
Cavo multicoppia
telefonico
1500mt
Arrivo linea
telefonica
RG1
RG2
EDIFICIO 2
Glossario
Posto di lavoro (PdL)
 Punto di allacciamento dell’utenza
alla rete.
 Composto da più connettori (in
generale 3)
 Data l'intercambiabilità del
sistema, alla stessa presa si
possono connettere:
 apparecchi telefonici (fax,
telefono, modem, etc.)
 apparecchi informatici (PC,
stampanti, plotter, etc.)
Glossario
Sotto-ripartitore (SR)
Armadio in cui convergono le
connessioni telefoniche ed
informatiche dei PdL di un piano.
Ripartitore generale (RG)
Armadio di connessione della rete
con l’esterno dell’edificio (rete
telefonica pubblica e/o RG di un
altro edificio). Può fungere anche da
SR per il piano sul quale si trova.
Glossario
Cablaggio orizzontale
Connessione dei PdL al SR di piano,
con topologia a STELLA, tramite cavo
in rame a 4 coppie intrecciate.
Cablaggio verticale
Connessione tra SR situati su piani
diversi, tramite cavo in rame o fibra
ottica.
DORSALI
Collegamenti tra ripartitori, SR ed RG.
Il Cablaggio Verticale è composto da
dorsali.
Collegamenti inter-edificio
Connessioni tra RG di edifici diversi,
sempre in fibra ottica.
Glossario
 Flood wiring
 Letteralmente “cablaggio a inondazione”
 In pratica, vengono installate più prese del necessario,
indipendentemente dalla numerosità effettiva delle utenze
 Tecnica di progettazione in sovrannumero, per consentire
espansioni future
Glossario
 Flood wiring
Prese non utilizzate, ma ugualmente cablate
SR
Un impianto flessibile
 Permutazione
 Il cablaggio strutturato consente una
rapida riconfigurazione delle utenze.
 Nell’esempio a lato, un utente che
sinora ha utilizzato il Pdl 22 viene
trasferito al Pdl 27.
 Grazie alla possibilità di
permutazione offerta dal cablaggio
strutturato, l’utente può conservare il
proprio numero di telefono e fax ed
non deve riconfigurare il proprio
accesso alla rete aziendale.
Permutazione
Hub / connessione alla rete
 All’interno del SR (o RG), il
collegamento relativo al Pdl 22 viene
semplicemente spostato sulla presa
del nuovo PdL 27.
 I cavi che consentono questa
operazione vengono chiamati cordoni
di permutazione (o patch cord).
 I pannelli nei quali vengono inseriti i
cordoni vengono chiamati pannelli di
permutazione (o patch panel)
Connessione ai PdL
Enti normalizzatori
Introduzione
Le normative EIA/TIA sono state le prime normative circa il cablaggio strutturato; per questo
motivo, pur essendo americane, sono state e continuano ad essere utilizzate anche in altri paesi.
Le norme che riguardano il cablaggio strutturato, ripartite per ambiti territoriali, sono:
• La norma ISO/IEC 11801 è lo standard internazionale per il cablaggio per
telecomunicazioni; in questo standard si definisce un generico sistema di cablaggio che è
indipendente dal tipo di applicazione e compatibile con i componenti di cablaggio (di
differenti costruttori) rispondenti a tale standard.
• La norma EIA/TIA 568A è lo standard americano per il cablaggio per telecomunicazioni
in edifici commerciali; in questo standard si definisce un generico sistema di cablaggio per le
telecomunicazioni che dovrà supportare un ambiente multi-prodotto e multi-fornitore installato
in edifici commerciali
• La norma EN50173 è lo standard Europeo per un generico cablaggio per
telecomunicazioni; questo standard deriva dalla norma ISO/IEC 11801, da cui del resto
differisce in modo minimo.
Nell’aprile 2001 è stata pubblicata la nuova norma EIA/TIA 568B, in cui si definisce la
categoria 5e.
Questa nuova categoria, pur mantenendo una banda passante di 100 MHz stabilisce
prestazioni superiori rispetto alla preesistente cat. 5 (al momento le norme ISO/IEC 11801 ed
EN 50173 non contemplano la categoria 5e), permettendo quindi di supportare velocità di
trasmissione più elevate (es. Gigabit Ethernet)
Norme di riferimento
 ANSI/EIA/TIA 568 (USA/UK)
 EN50174-1/-2 (Europa)
Regole di
installazione
 ANSI/EIA/TIA 568 (USA/UK)
 EN50173 (Europa)
 ISO/IEC 11801 (Internazionali)
Classificazione dei
componenti
Generale
ISO
MONDO
EUROPA
(International
Standard
Organisation)
CEN
(Comité Européen
de Normalisation)
Telecomunicazioni
Elettrotecnica
CCITT
IEC
(Comité Consultatif
International
Télégraphique et
Téléphonique)
ETSI
CENELEC
(European
Telecommunications
Standard Institute
(Comité Européen
de Normalisation
Electrotechnique)
EIA/TIA
USA
(International
Electrotechnical
Commission)
(Electronic Industry Association/
Telecommunication Industry Association
Standard Americani
Cablaggio Strutturato
EIA/TIA 568-A
EIA/TIA 568-A-5 (Categoria 5E)
EIA/TIA 568-B (Categoria 6)
Infrastruttura di Edificio
EIA/TIA 569
Collaudo
EIA/TIA TSB-67
Cablaggio in ambito residenziale
EIA/TIA 570
Standards Europei
Infrastruttura di Edificio
EN 50174 1-2-3
Cablaggio Strutturato
EN 50173-1995
Nuova EN 50173
CEI EN 50173-1995
Cablaggio in ambito residenziale
Guida CEI 306-2
Gli Standards LAN
Protocolli standard
LAN:
IEEE 802.x
ISO/IEC
Cablaggio strutturato
EIA/TIA
Classi-Categorie
Classi e Categorie
Categorie (3, 4, 5, 5E, 6, 7 ??)
Caratteristiche dei singoli
componenti (cavi, connettori)
Collaudi realizzari dal costruttore,
certificazioni di laboratori
independenti (LCIE, UL, SGS, ...)
Classi (A, B, C, D, E, F ??)
Caratteristiche dei collegamenti
(cavi installati e collegati ai
connettori)
Collaudi condotti sull’impianto con
strumenti da campo, da parte degli
installatori
Classi per l’intera rete Categoria per il componente
Nelle ultime edizioni degli standard:
ISO/IEC ed EN fanno riferimento alle
Classi per le performance dei link e
alle Categorie per le performance
dell’hardware (componenti)
EIA/TIA fanno riferimento alle
Categorie sia per i link che per
l’hardware
In sintesi : Classe E  Category 6 link 
250 MHz
(N.B.: Category 6 link esiste solo in
EIA/TIA)
Tabella CategoriaCaratteristiche delle classi
CATEGORIA
LUNGHEZZA DEL LINK
100 KHz
Classe A
1 MHz
Classe B
Categoria 3
2 Km
200 m
100 m
Categoria 4
3 Km
260 m
150 m
Categoria 5/5E
3 Km
260 m
160 m
100 m
Categoria 6
N/A
N/A
N/A
N/A
100 m
150 Ω cavi bilanciati
3 km
400 m
250 m
150 m
N/A
Fibra Ottica Multimodale
N/A
N/A
N/A
N/A
N/A
2 Km
Fibra Ottica Monomodale
N/A
N/A
N/A
N/A
N/A
3 Km
16 MHz
Classe C
100 MHz
250 MHz
Classe D/De Classe E
Ottica
Applicazioni delle classi
CLASSE A:
CLASSE B:
CLASSE C:
CLASSE D:
CLASSE De:
CLASSE E:
SPECIFICA DEL LINK 100 KHz
Fonia analogica e digitale
SPECIFICA DEL LINK 1 MHz
AS-400, IBM 3270
SPECIFICA DEL LINK 16 MHz
Ethernet 10 Mbit/s
Token Ring 4 Mbit/s
SPECIFICA DEL LINK 100 MHz
Token Ring 16 Mbit/s
Ethernet 100 Mbit/s
SPECIFICA DEL LINK 100 MHz
Token Ring 16 Mbit/s
Ethernet 100 Mbit/s
Ethernet 1 Gbit/s (1000 Base-T)
SPECIFICA DEL LINK 250 MHz
Ethernet 1 Gbit/s (1000 Base -TX)
Ethernet 2,5 Gbit/s ??
Standards per rame
Categoria 5/Classe D
(EIA/TIA 568-A, ISO/IEC 11801-1995)
Trasmissione fino a Fast Ethernet 100 Mbps
Resa obsoleta nel 2002
Categoria 5E (“Enhanced”)/Classe De
(EIA/TIA 568-A-5, Nuova ISO/IEC 11801)
Trasmissione di Gigabit Ethernet 1000 Mbps (1000 Base-T)
Certificazione di un impianto
dati
Normative
Standard del cablaggio
Riguardano la certificazione delle prestazioni dell’impianto
Origine internazionale
Non obbligatorie
Non vincolanti giuridicamente
Vincolanti per le prestazioni del sistema
Leggi nazionali
Emesse da Ministeri o Enti
Rispetto obbligatorio
Possibili sanzioni
Perchè vado a certificare?
Verifica della conformità agli standard del cablaggio
Verifica del rispetto dei requisiti richiesti dal committente
Protezione nei confronti dell’utente finale
Chi può certificare?
La certificazione spetta all’impiantista
E’ sufficiente possedere uno strumento adatto e conforme agli
standard
Non occorre essere in possesso di alcuna autorizzazione né
essere iscritti a particolari Albi
La certificazione
Lo scopo della certificazione del cablaggio è quello di verificare la conformità dell’intero
sistema agli standard.
Le procedure di certificazione prevedono l’esecuzione di TEST di prova sull’impianto
completamente installato; l’obiettivo di questa operazione è di stabilire la CLASSE
dell’impianto.
È necessario scegliere il test di riferimento in funzione delle caratteristiche dei materiali
impiegati.
Gli strumenti di misura da utilizzare per queste verifiche sono generalmente in formato
palmare, composti essenzialmente da due parti: l’elemento ricevente e la parte trasmittente:
Si ricorda che gli strumenti di misura vengono classificati in:
- Level 1 - strumenti di ricerca guasti;
- Level 2 - strumenti di certificazione.
Per ottenere una più “ sicura” certificazione dell’impianto è auspicabile utilizzare componenti
del medesimo costruttore, in questo modo si eliminano problemi di compatibilità o di eventuali
declassamenti dovuti a differenze prestazionali.
La documentazione attestante i risultati delle prove previste dagli standard costituisce la
certificazione dell’impianto, in essa si garantisce che l’impianto è conforme con le richieste del
committente.
CERTIFICAZIONI
DEL CABLAGGIO
PANNELLO QUADRO
CON PRESE RJ 45
TRASMETTITORE
RICEVITORE
PRESA UTENTE RJ 45
VERIFICA DEL LINK
Chi realizza un cablaggio?
Leggi nazionali…non norme
Legge 626
Regole generali di attuazione e collaudo impianti
Legge 46/90 e D.P.R. 447/91
Sicurezza impianti elettrici
Il Testo unico sull’edilizia (in vigore dal 2002) ha eliminato le
distinzioni tra edifici civili e non civili
Legge 109/91 e D.M. 314/92
Regole per l’allacciamento di terminali
Autorizzazioni ministeriali (1°, 2° e 3° grado)
Autorizzazioni ministeriali
Installazione e manutenzione di apparati terminali che si interfacciano alla
rete pubblica con più di 2 linee
1° grado
Impianti interni di qualsiasi tipo
2° grado
Impianti fino a 400 punti senza fibra ottica
3° grado
Impianti fino a 120 punti solo fonia
La garanzia
La garanzia può essere rilasciata unicamente dal costruttore
Protezione dell’investimento effettuato
Garanzia sulle applicazioni
Il cablaggio manterrà le prestazioni negli anni
Il costruttore si fa carico dei malfunzionamenti dovuti ai
materiali per una durata pluriennale
Cablaggio Strutturato
 I componenti di cablaggio strutturato (cavi e connettori) vengono
suddivisi in:
 CATEGORIE (direttive ANSI/EIA/TIA 568)
 oppure
 CLASSI (norme EN50173 - ISO/IEC 11801)
 LE DUE DEFINIZIONI SONO EQUIVALENTI.
 NORMALMENTE CI SI RIFERISCE ALLA CATEGORIA
Prestazioni definite dagli standard
TIA/EIA 568A
Categoria 5
EN50173
ISO/IEC 11801
Classe D
Categoria 5e
Classe D 2000
standard dal 1999
fino a 125 MHz
da UTP a SFTP
Categoria 6
Classe E
ratifica imminente
fino a 250 MHz
da UTP a SFTP
Categoria 7
Classe F
proposta di norma (draft)
fino a 600 MHz
solo SFTP
standard dal 1995
fino a 100 MHz
da UTP a SFTP
Progettare un impianto
Sistema di cablaggio strutturato
Come si calcola il numero di aree di lavoro
1 - Si epura la superficie del piano da tutte le aree non utilizzabili
per attività lavorative (vani, ascensori, scale, servizi, ecc.)
2 - Si definisce la densità di punti utenza richiesta (maggiore la
densità minore la superficie dell’area di lavoro)
3 - Si divide l’area utile ottenuta al punto 1 per la superficie
calcolata al punto 2
Sistema di cablaggio strutturato
Come si stabilisce la dimensione
Limiti imposti dalla Legge 626
Caratteristiche architettoniche dei
locali
Tipologia degli uffici (presidente,
dirigente, ecc.)
Sistema di cablaggio strutturato
Indicazioni sulla dimensione
Ufficio:
10 mq
Commerciale:
47 mq
Industria:
84 mq
Albergo:
23 mq
Aula didattica:
5 mq
Ospedale:
15 mq
Sala macchine:
84 mq
Sistema di cablaggio strutturato
TC
3,2 m
TC
3,2 m
WORK AREAS
Sistema di cablaggio strutturato
rame
Switch
fibra
rame
Fibra
Switch
fibra
Switch
Server
Il moltiplicatore di linea
Moltiplicazione di linea
 Talvolta sorge l’esigenza di qualche linea telefonica od informatica
in più, ma che l’impianto sia già saturo
 tutte le linee installate sono già occupate
 l’impianto ha linee libere, ma non nei locali desiderati
Duplicazione/quadruplicazione di
linea
 Merlin Gerin mette a disposizione un prodotto il quale sfrutta le
4 coppie di un cavo da cablaggio strutturato per realizzare
connessioni multiple su un singolo cavo.
Quadruplicazione di linea
 4 connessioni telefoniche (connettore 45 x 45)
Contatti 4-5
1-2
Contatti 4-5
3-6
4-5
Contatti 4-5
7-8
Contatti 4-5
Utilizzo misto
 2 connessioni telefoniche ed una connessione
informatica half duplex (connettore 45 x 45)
Contatti 1-2-3-6
1-2
3-6
4-5
Contatti 4-5
7-8
Contatti 4-5
Duplicazione di linea
 2 connessioni telefoniche (connettore
22.5 x 45)
1-2
3-6
Contatti 4-5
4-5
7-8
Contatti 4-5
Duplicazione di linea
 2 connessioni informatiche
half duplex (connettore 22.5 x 45)
1-2
Contatti 1-2-3-6
3-6
4-5
7-8
Contatti 1-2-3-6
Utilizzo misto
 Una connessione telefonica ed una informatica
half duplex (connettore 22.5 x 45)
1-2
Contatti 1-2-3-6
3-6
4-5
7-8
Contatti 4-5
Moltiplicazione di linea
 Un moltiplicatore all’inizio del collegamento ed uno al termine
consentono l’uso multiplo di un singolo collegamento
Connettori
Duplicatori
Lato utenza
Lato armadio
Connettori
Quadruplicatori
Moltiplicazione di linea: limitazioni
 NUMERO DI COPPIE
 Le norme prescrivono che un cavo per cablaggio
strutturato debba avere 4 coppie
 Una linea ottenuta tramite moltiplicatore è costituita
soltanto da una o due coppie
UN MOLTIPLICATORE RENDE LA LINEA FUORI NORMA
Moltiplicazione di linea: limitazioni
 PRESTAZIONI
 Le prestazioni della trasmissione dipendono dall’intreccio
delle coppie
 Un moltiplicatore deve necessariamente separare le coppie
del cavo
UN MOLTIPLICATORE DEGRADA LE PRESTAZIONI
I MOLTIPLICATORI MERLIN GERIN GARANTISCONO
LO STANDARD 100BASET (cat. 5) E SOLO SU CAVI
DI ALMENO CATEGORIA 5e DELLA LINEA INFRA+
Moltiplicazione di linea:
conclusioni
 I moltiplicatori sono adatti per applicazioni di tipo telefonico
 L’utilizzo per applicazioni informatiche è possibile, ma soltanto
in casi in cui sia accettabile
 il degrado delle prestazioni a 100BASET
 il fatto di essere fuori norma
 Per l’installazione di un moltiplicatore è indispensabile
utilizzare supporti che consentano l’avvitamento delle viti di
cui ogni moltiplicatore è dotato:
 supporti LEEX980xx (per duplicatori)
 supporti LEEX772x e LEEX7790 (per quadruplicatori)
 face plate LEEX503x e LEEX5034x (per duplicatori)
Grandezze che compromettono la corretta
trasmissione dei dati:
Configurazione del Link
Punto utenza
Armadio di piano
Test Cable
Test Cable
Connettore
lato utenza
Connettore
lato armadio
Permanent Link


Verifica del cablaggio permanente
Dovrebbe essere testato in fase di installazione o ristrutturazione dell’impianto
Configurazione del Chanel
Armadio di piano
Patch Cord
Patch Cord
Connettore
lato utenza
Connettore
lato armadio
Channel
Attenuazione e NEXT (o
paradiafonia)
NEXT: disturbo tra le coppie
(misurato all’inizio del cavo)
Attenuazione: perdita di
potenza del segnale
Attenuazione
 Indice della perdita di potenza durante la trasmissione
 Si misura in dB e DEVE AVERE IL VALORE PIU’ BASSO
POSSIBILE
Immunità al NEXT
 Indice dell’immunità al disturbo tra coppie all’inizio del
cavo (dove inizia la trasmissione)
 Si misura in dB e DEVE AVERE IL VALORE PIU’ ALTO
POSSIBILE
FEXT - ELFEXT
 FEXT è l’indice del disturbo tra le coppie misurato alla
fine del cavo (dove termina la trasmissione)
 Dipende dalla lunghezza del collegamento
NEXT
FEXT
FEXT - ELFEXT
 ELFEXT è il valore di FEXT normalizzato: viene eliminata
la dipendenza del FEXT dalla lunghezza del collegamento
 Si misura in dB e DEVE AVERE IL VALORE PIU’ ALTO
POSSIBILE
Return loss
 Indica la quantità di segnale riflessa verso la sorgente a
causa di un disadattamento dell’impedenza del cavo
 Ha un effetto analogo all’attenuazione
Return
Loss
Return loss
 E’ il rapporto tra potenza trasmessa e potenza riflessa
 Si misura in dB e DEVE AVERE IL VALORE PIU’ ALTO
POSSIBILE
Delay skew
 Le coppie hanno lunghezze diverse a causa dell’intreccio
 Impulsi partiti nello stesso istante arriveranno in momenti
diversi
 La differenza temporale tra il primo arrivato e l’ultimo è
detta DELAY SKEW
1000 Mbps
data stream
from
transmitter
Tx 1
0
0
0
1
0
1
1
0
1
1
Rx 1
Tx 2
1
1
0
0
1
0
1
1
1
0
Rx 2
Tx 3
0
1
1
1
0
1
0
0
1
1
Rx 3
Tx 4
1
0
0
1
0 1
1
0
0 1
Recombined
1000 Mbps
data stream
into receiver
01010101010
01010110010
Rx 4
Delay
Skew
 DEVE AVERE UN VALORE INFERIORE A 50 ns
Categorie 5e e 6 a confronto
Parametro
EN50173
Categoria 5e
(Prestazioni a
100 MHz)
Categoria 6
(Tra parentesi le
prestazioni a
250 MHz)
Gamma di frequenza
1-125 MHz
1-250 MHz
Attenuazione
24 dB
NEXT
30.1 dB
ELFEXT
17.4 dB
Return loss
10 dB
Delay skew
50 nsec
21.7 dB
(36 dB)
39.9 dB
(33.1 dB)
23.2 dB
(15.3 dB)
12 dB
(8 dB)
50 nsec
La categoria 6 secondo Schneider
Electric
Parametro
EN50173
Categoria 6
(Prestazioni a
250 MHz tra
parentesi)
Gamma di frequenza
Attenuazione
NEXT
ELFEXT
Return loss
Delay skew
Categoria 6
Merlin Gerin
1-250 MHz
21.7 dB
(36 dB)
39.9 dB
(33.1 dB)
23.2 dB
(15.3 dB)
12 dB
(8 dB)
18.9 dB
(30.5 dB)
50.3 dB
(44.3 dB)
42 dB
(34 dB)
23 dB
(19 dB)
50 nsec
< 40 ns
Effetti sulla resa della
trasmissione
 I fattori elencati provocano errori nei dati che si
ripercuotono sul throughput, provocando:
 lentezza nel trasferimento dei dati
 lentezza nell’esecuzione delle applicazioni di rete (es.
stampa)
 perdita di qualità in applicazioni multimediali (es. LAN
Streaming Video, Serial Digital Video, videoconferenza)
• fermi immagine indesiderati (“freezing”)
• perdita di risoluzione
• effetto “neve” (pixel bianchi per perdita di dati)
• sonoro deteriorato
• immagini fantasma (es. provocate da un eccessivi
delay skew)
Effetti sulla resa della
trasmissione
 Prove sperimentali dimostrano che la differenza di
prestazioni tra le due categorie è effettivamente notevole:
Es: trasmissione di un file di 248 Mbytes con generazione
intenzionale di errori lungo 100 m di cavo
Rete in cat. 5e:
trasferimento completato in 129 secondi
(115 Mbytes/min)
Rete in cat. 6:
trasferimento completato in 72 secondi
(206 Mbytes/min)
Effetti sulla resa della
trasmissione
Da ricordare ...
 Fisicamente, le prese in categoria 6 non sono dissimili da
quelle in categoria 5e.
 Il soddisfacimento delle stringenti condizioni della
categoria 6 implica quindi un’elevata sofisticazione
tecnologica.
 Per garantire un’elevata resa della trasmissione in un
impianto di cablaggio in categoria 6 occorre che tutti i
componenti siano omogenei tra loro.
La richiesta di portata è cresciuta
esponenzialmente nel tempo…
Portata
10GBit/s
1000MBit/s
100MBit/s
1MBit/s
1980
10MBit/s
1985
1990
1995
2000
Vita media a confronto
Software
1 anno
Computer
2 anni
Rete (Software)
2 anni
Rete (Hardware)
3 anni
Sistema di cablaggio
7 anni
Cablaggio elettrico
18 anni
Costruzione dell’edificio
30 anni
Categorie
 Il mercato richiede prestazioni sempre più spinte
 La rete passiva ha una vita doppia rispetto alle parti attive
 E’ meglio investire in un sistema di cablaggio ad alte prestazioni,
perché più adatto alle evoluzioni future
Fibre ottiche
Caratteristiche della luce
 La velocità della luce
nell’aria o nel vuoto è di
circa 300.000 km al
secondo
 La velocità della luce
diminuisce passando in un
mezzo otticamente piu’
denso
 La luce viene riflessa da una
superficie riflettente, mentre
viene rifratta passando da
un
mezzo ad un altro,
aventi indice di rifrazione
diverso
 Il rapporto tra la velocità
della luce nel vuoto e la
velocità della luce in un
mezzo diverso viene
chiamato indice di rifrazione
Principio di funzionamento della
F.O. : Legge di Snell
Raggio incidente
Raggio riflesso
Materiale con indice n1
a1
Interfaccia
a2
Materiale con indice n2
Raggio rifratto
n1 = indice di rifrazione del core
n2 = indice di rifrazione del cladding
a1 = angolo di incidenza del raggio
luminoso
a2 = angolo di incidenza del raggio
uscente
Indice di Rifrazione
Velocità luce nel vuoto
Indice di Rifrazione =
Velocità luce nel materiale
Vari indici di Rifrazione
•Vuoto………………………1.0
•Aria………………………. 1.0003
•Acqua……………………. 1.33
•Cavo in fibra ottica (MM)… 1.457
•Cavo in fibra ottica (SM)…. 1.471
•Vetro……………………... 1.5-1.9
•Diamante………………... 2.42
Caratteristiche della Luce
 La frequenza rappresenta il
numero di volte che un
segnale si ripete in un
secondo misurata in Hertz
(Hz).
 Per comodità e’ conveniente
convertire la frequenza
relativa ad ogni colore, in
lunghezza d’onda
 La lunghezza d’onda è la
distanza che l’onda
elettromagnetica compie in
un ciclo
 Ad ogni colore corrisponde
una lunghezza d’onda
 La lunghezza d’onda viene
misurata in micrometri (mm)
oppure in nanometri (nm)
 Le fibre ottiche operano piu’
efficacemente usando la luce
infrarossa, invisibile agli
occhi umani.
 L’infrarosso parte
approssimativamente da 800
nm
La luce un movimento di onde
ultravioletti
Frequenza(Hz)
1022 ––––––
1021 ––––––
1020 ––––––
1019 ––––––
1018 ––––––
1017 ––––––
1016 ––––––
1015 ––––––
1014 ––––––
1013 ––––––
1012 ––––––
1011 ––––––
1010 ––––––
109 ––––––
108 ––––––
107 ––––––
106 ––––––
105 ––––––
104 ––––––
103 ––––––
102 ––––––
10 ––––––
0
Raggi cosmici
Raggi Gamma
Raggi X
Luce Ultravioletta
Luce
Luce Visibil
infrarossa
e
Radar eTV
FM Radio
Short-wave
AM Radio
Radio
suono
Subsonic
Wavelength
(nm)
Ultraviolet
400
Violet
Blue
455
490
Green
550
Yellow
Orange
Red
Infrared
580
620
750
800
850
1300
1550
infrarossi
Lunghezze d’onda
visibili dall’ occho
umano
Lo spettro elettromagnetico
Lunghezza d’onda
490 nm
Green
550 nm
Yellow
Orange
Velocità della luce
580 nm Lunghezza d’onda =
Frequenza
620 nm
Red
750 nm
850 nm
Infrared
1300 nm
1550 nm
Struttura della fibra ottica
Core
Nucleo di materiale dielettrico
trasparente (silicio) n1
Cladding
rivestimento con lo
stesso materiale del
core ma di diversa
densità n2
Primary coating
rivestimento primario in
acrilato dona alla fibra
protezione, flessibilità e
robustezza alla trazione
Caratteristiche della fibra ottica
•La fibra ottica è costituita principalmente da due elementi
core e cladding
•Il cladding avente un diverso indice di rifrazione (n2
minore di n1), mantiene la luce all’interno del core
Parametri della fibra ottica
Ampiezza di banda
Poiche’ la frequenza dei moderni network computers e’ elevatissima, è
consuetudine misurarla in Mega Hertz (MHz) o spesso Giga Hertz (GHz)
1MHz = 1.000.000 Hz
1GHz = 1.000.000.000 Hz
Un cavo con maggior ampiezza di banda significa, una maggiore capacità di
trasportare segnali
La larghezza di banda è dipendente dalla lunghezza del cavo.
La larghezza di banda si misura in MegaHertz al Kilometro (MHz.Km). Un
cavo in fibra ottica ha tipicamente una larghezza di banda di 500 MHz.Km,
mentre un cavo in rame in CAT5 o CAT6 presenta una larghezza di banda
compresa tra 100 e 200 MHz su 100 metri
Fonti di attenuazioni
Microcurvature
Macrocurvature
Bolle
Impurita’
(Assorbimento)
Finitura
irregolare
Irregolarita’ di
densita’ nella fibra
(Scattering)
Attenuazione del segnale
 Diminuzione
in potenza di un segnale,
dall’ingresso all’uscita della fibra ottica
Input
La
Innovation
Output
perdita di segnale è misurata in Decibel (dB)
Esempi:
3 dB = 50% trasmissione di luce
10 dB = 10% Trasmissione di luce
20 dB = 1% Trasmissione di luce
Fattori negativi
 Scattering: attenuazione
dovuta alla disomogeneità del
silicio
 Assorbimento: Dovute ad
impurità contenute nel vetro
 Dispersione: disuniformità
nella propagazione, modale
(allargamento dell’impulso),
cromatico (non perfetta
monocromaticità della
sorgente)
 Determinazione di
microscopici centri di
dispersone di energia
 Non c’è possibilità di
eliminarle, si possono ridurre
lavorando entro certi range
 Modale: ritardi via via crescenti
nella ricezione degli impulsi
 Cromatico: velocità differenti
nella propagazione, causando
ritardi di tempo
Parametri
Scattering
 La radiazione luminosa subisce
un’attenuazione nell’attraversamento del
materiale a causa della disomogeneità
della pasta vetrosa
 E’ direttamente legata alla lunghezza
d’onda
Parametri
Assorbimento
 Assorbimento di energia da parte
di impurità contenute nel vetro
 Fenomeni di assorbimento nelle
regioni dell’infrarosso e
dell’ultravioletto non eliminabili,
poichè dipendenti dalla natura
del materiale
 Messa a punto di metodi di
produzione che conferiscono al
vetro una grande purezza
 Si può migliorare la caratteristica
trasmissiva della fibra lavorando
a determinate lunghezze d’onda,
dette finestre
I Finestra= 800-900 nm
II Finestra= 1250-1310 nm
III Finestra= 1500-1550 nm
Le tre finestre ottiche
 La lunghezza d’onda di 850 nm
consente di coprire distanze
ragionevoli (2-3 km) usando LED
dal basso costo

A 1300 nm i LED sono piu’ costosi
ma permettono di coprire maggiori
distanze grazie ad una minore
attenuazione offerta dalla fibra
 La terza finestra (1550 nm) viene
usata nelle fibre monomodali per
lunghe distanze. Sono impiegati dei
laser e si possono coprire distanze
fino a 100 km
Parametri
Dispersione cromatica
 Non perfetta monocromaticità  La dispersione è relativa
delle sorgenti
alla lunghezza d’onda e
 Le componenti si propagano
quindi al colore della fonte
con velocità differenti,
luminosa
presentandosi all’uscita con
 L’abbassamento della
tempi di ritardo variabili
perdita si ottiene operando
 Più è ampio lo spettro del
segnale trasmesso, più
sul diametro o sul profilo
grande risulterà la perdita di
del Core
segnale
Parametri
Dispersione Modale
Il flusso si propaga con percorsi e modi differenti,
creando ritardi crescenti, e variazione di impulsi,
Segnale in
uscita
Segnale in
ingresso
Fibra Multimodale
Tipologie di fibre ottiche
Core
Monomodale Multimodale Graded
index
9 mm
50 mm
62.5 mm
Cladding
125 mm
125 mm
125 mm
Coating
250 mm
250 mm
250 mm
Rivestimento
esterno
600 mm
900 mm
900 mm
Fibra monomodale
n2
cladding
n2
n1
core
n1
Segnale in
ingresso
Fibra Monomodale
Fibre ottiche monomodali
Aspetti positivi
Aspetti negativi
 Propagazione del segnale
 Difficoltà di allineamento
solo nel modo fondamentale,
del core nelle giunzioni e
(riduzione della dispersione
nell’accoppiamento
modale)
 Sorgenti di luce più
 Trasmissione di segnale per
sofisticate e quindi costi
lunghe tratte
più elevati
Angolo di Accettazione
 E’ l’angolo di incidenza con cui il raggio di luce deve essere
iniettato nell’estremità della fibra ottica
 Tutti i raggi iniettati nella fibra, all’interno di questo angolo
chiamato “cono” di accettanza, si propagano nella direzione
ottimale
 Ha valori compresi tra 0.1e 0.2
Fibra Multimodale
Fibra Step Index
Profilo
dell’indice di
rifrazione
Fibra Multimodale
Aspetti positivi
 Sorgenti di luce
realizzate a costi minori
(LED)
 Maggior ampiezza di
banda
Aspetti negativi
 Brevi distanze
 Elevata dispersione
modale,dovuta alle
differenti velocità dei
raggi esterni con gli
interni
Fibra Multimodale Granded
Index
• E’ una via intermedia tra la monomodale e la multimodale
• La costruzione del Core e del Cladding è realizzata cambiando
il livello di “drogaggio” del silicio
• I raggi non eseguono delle vere e proprie riflessioni, ma delle
continue rifrazioni
• Si crea una sorta di equalizzazione che riducendo la
dispersione
Fibra Graded Index
Profilo
dell’indice di
rifrazione
Performance della F.O.
Multimodale
Attenuazione
Banda
< 3.5 dB/km a 850 nm
< 1.5 dB/km a 1300 nm
> 500 MH-Km a 850 nm
> 500 MHz-Km a 1300 nm
62.5/125
Attenuazione
Banda
< 3.5 dB/Km a 850 nm
> 200 MHz-Km a 850 nm
< 1.5 dB/Km a 1300 nm
> 500 MHz-Km a 1300 nm
Conclusioni
 Assenza della dispersione modale, e nucleo estremamente
piccolo
 Uscita contemporanea dei segnali e quindi maggiore banda
disponibile
 Minore attenuazione della fibra graded index rispetto alla
step index
 Larghezza di banda compresa tra 150 e 1000 MHz.km, molto
maggiore rispetto alle fibre step index
Le fibre graded index sono le piu’ diffuse attualmente nelle reti di
comunicazione locali
Test sulla fibra ottica
Metodi di misura per la perdita
di luce
La potenza è spesso misurata in watt ma è molto più utile la misura in decibel
(dB).
Il decibel è usato per esprimere il rapporto dell’intensità di luce (in watt) nei
sistemi ottici. In particolare, è il rapporto tra la potenza entrante in un
componente e la potenza uscente da un altro componente.
La quantità di luce “persa” in un componente ottico appartenente ad un link, può
essere quantificata con un numero espresso in decibels (dBs).
La paerdita di luce in una fibra e’ proporzionale alla distanza percorsa. Perciò la
misura significativa e’ l’attenuazione per chilometro - dB/km
Misura della potenza ottica
P uscita
Watts
P ingresso
Watts
Link in fibra
Attenuazione del link (dB) = -10log10 P out
P in
NB Il link include il tratto di fibra piu’ due connettori
Potenza assoluta e relativa
Il dB e’ una misura della potenza “relativa”
E’ utile avere un amisura “ assoluta da comparare, per
esempio, con l’uscita di un LED oppure di un laser
La potenza assoluta e’ misurata in dBm
0dBm è equivalente ad un milliwatt.
-dBm è una potenza più piccola di un milliwatt
+dBm e’ una potenza maggiore di un milliwatt
Scala dei dei dBm
dBm = dB basati su 1 mW
0dBm
-3dBm
-10dBm
1mW
0.5mW
0.1mW
1000µW
500 µW
100 µW
100%
50%
10%
-20dBm
0.01mW
10 µW
1%
-30dBm
0.001mW
1 µW
0.1%
-40dBm
0.0001mW
0.1 µW
0.01%
-50dBm
0.00001mW
0.01 µW
0.001%
Il Link ottico è formato da:
Fibra
Connettori (maschio e femmina)
Splices (meccanici o a fusione)
Si usano dei trasmettittori e dei ricevitori per inviare la luce
attreverso dei patchcords connessi al link.
Il Link ottico
-20 dBm
-30 dBm
Tx
Rx
Patch panel
Wall outlet
Alcune caratteristiche di cavi
Prestazioni
Lunghezza d’onda
Fibra
50/125
62.5/125
Parametro
Attenuazion
e
Attenuazion
e
Unità
850 nm
1300 nm
dB/km
3.5
1.5
dB/km
3.5
1.5
50/125
Banda
MHz.km
500
500
62.5/125
Banda
MHz.km
200
500
Lunghezze dei Link
La lughezza del link dipende dalla velocità e dal tipo di applicazione
usata sul sistema. Riferirsi al Design Planning and Installation
Manual per una lista completa.
La lunghezza massima di un Link su una fibra multimodale è 2 Km
La lunghezza massima di un lik per una fibra monomodale e’ di 5
Km
La lunghezza massima di un link operante ad 1 Gbit/s (Gigabit
Ethernet) è 550 m per un afibra 50/125
Continuità e modalità di test
Una
Una
luce bianca e’ utile ma solo per corte distanze.
luce laser rossa su puo’ “vedere” su lunghe distanze
Il
laser rosso è utile per testare la continuità e trovare problemi
come:
Rotture di fibre tra la scatola di terminazione ed il patch panel
Fibre non inserite correttamente nelle V-Grooves
Trasmettittore non connesso al ricevitore (assenza di incrocio
Per
misuare la perdita di luce si utilizzano I power meter e light
source alla lunghezza d’onda di 850 e 1300 nm.
Modalità di test
Testare ogni link sia a 850 nm che a 1300 nm
I mezzi usati nei test devono essere usati in maniera
conforme ai manuali d’uso e devono essere calibrati
almeno una volta all’anno
Modalità di test
I seguenti dati DEVONO essere inclusi nel risultato del test
Luogo del test
Data del test
Nome delle persone che hanno eseguito il test
Apparecchiature usate e modalità del test
Data di calibrazione e numero seriale dell’attrezzatura
Dettagli della misura di attenuazione di ogni link (fibra) sia
a 850 nm che a 1300 nm
Componenti attivi ottici
Media converter
• Costi Ridotti di Optoelettronica
con maggiore densità
• Integrazione in un
singlolo ASIC
Media Converter Tradizionale di tipo ST
Scheda di rete ibrida
Soluzioni Ibride




Apparati attivi (switch o hub) con porte in rame
Schede di rete per PC con porte in rame
Distribuzione orizzontale in fibra ottica
La conversione si effettua con media converter RJ45/ottico agli
estremi di ciascuna tratta
Soluzioni Ibride
Dorsale ottica
Volition
Switch porte RJ45
Cavo orizzontale Voltion
Media
converter
Volition
Media
Converters
Volition
Patch Panel
Ottico VF-45
Presa utente ottica VF-45
Bretella ottica
Volition
Fibra ottica
Cavo Orizzontale F.O.
Switch ottico
Scheda di rete
Connettore
ottico
Bretella
Ottica
Cassetti
Placca
Presa
Fibra ottica
MULTIMODALE
Infiniti angoli di
propagazione possibili
MONOMODALE
Propagazione lineare
Connettori per fibra ottica
SC e ST simplex
SC duplex e MT/RJ
Fibre preconettorizzate
Pannelli di permutazione per
fibre
Dorsali telefoniche
Cavo di dorsale per fonia, modem, fax
Telefoni BCA (a 1 coppia)
1 coppia per ogni telefono collegato, incrementato di circa il 25%
per sviluppi successivi;
Telefoni digitali/speciali (a 2 coppie)
2 coppie per ogni telefono collegato
Cavo di dorsale per dati
Il conteggio delle coppie varia in funzione dei servizi e del
posizionamento degli apparati
Glossario della rete LAN Ethernet
1000BaseT:
Applicazione Gigabit Ethernet a
10 0 0 Mb/ s che utilizza 4 coppie di un
cavo
di categoria5 .
100BaseT:
Versione di rete locale Ethernet/ IEEE
8 0 2 .3 in grado di operare a 10 0 Mb/ s.
10base2:
Standard IEEE 8 0 2 .3 per la
trasmissione a 10 Mb/ s su cavo
coassiale RG5 8 da
5 0 . Questo mezzo trasmissivo è
normalmente indicato come ThinWire
cable.
Un segmento 10 base2 può avere
lunghezza massima 18 5 m.
10base5:
Standard IEEE 8 0 2 .3 per la
trasmissione a 10 Mb/ s su cavo
coassiale definito
dalla specifica originale Ethernet (Thick
cable) a 5 0 .
Un segmento 10 base5 può avere
lunghezza fino a 5 0 0 m.
10baseFL:
Standard IEEE 8 0 2 .3 a 10 Mb/ s che
prevede l’ uso di segmenti in fibra ottica
per la connessione di hub. Un
segmento 10 baseFL può avere
lunghezza
massima 2 0 0 0 m.
10baseT:
Standard IEEE 8 0 2 .3 per la
trasmissione a 1 0 Mb/ s su cavo UTP da
2 4 AWG
Un segmento 1 0 baseT può avere
lunghezza massima 1 0 0 m.
ACR (Attenuation to Cross-talk
Ratio):
Rapporto tra il segnale ricevuto e il
rumore indotto per diafonia.
Architettura di rete:
Progetto e topologia della rete.
Armadio:
Contenitore per apparati di
telecomunicazione, terminazione cavi e
cablaggio
di permutazione.
Attenuazione:
Diminuzione di un segnale dovuta alla
lunghezza del mezzo trasmissivo o alla
distanza della radiotrasmissione.
Balun (Balanced-Unbalanced):
Adattatore dell’ impedenza di due mezzi
trasmissivi, utilizzato per
l’ interfacciamento di dispositivi
tradizionali con il cablaggio strutturato
(es.
adattamento cavo coassiale- cavo
twistato).
BD (Building Distributor):
Sigla che identifica l’ armadio di
distribuzione di edificio (centro stella di
edificio) secondo ISO/ IEC 118 0 1.
Binatura:
Procedimento per cui le coppie di
conduttori vengono tra loro ritorte
(twistatura)
Bps (Byte/ secondo). Unità di misura
della velocità di trasmissione dati.
Cablaggio:
Sistema di cavi, cordoni e accessori in
grado di supportare il collegamento di
apparecchiature informatiche.
Cablaggio orizzontale:
Tratto del cablaggio strutturato che
collega l’ armadio di piano con le
postazioni
di lavoro.
Cablaggio strutturato:
Tipo di cablaggio flessibile che
permette una rapida riconfigurazione in
caso
di variazione dei posti di lavoro.
Cablaggio verticale:
Tratto del cablaggio strutturato che
realizza i collegamenti di dorsale (ad
es.
collega l’ armadio di edificio con gli
armadi di piano).
Campus:
vedi “ Comprensorio” .
Categoria 3:
Standard per hardware e cavi di
connessione con specifiche trasmissive
fino a
1 6 MHz, utilizzati per supportare
trasmissione digitale fino a 1 0 Mbs.
Categoria 5:
Standard per hardware e cavi di
connessione con specifiche trasmissive
fino a
10 0 MHz utilizzati per supportare
trasmissione digitale fino a 10 0 Mbs.
Categoria 5e:
Standard per hardware e cavi di
connessione con specifiche trasmissive
fino a 10 0 MHz utilizzato per supportare
trasmissione digitale fino a
10 0 0 Mbs.
Categoria 6:
Standard per hardware e cavi di
connessione con specifiche trasmissive
fino
a 2 5 0 MHz in grado di supportare
trasmissione digitale fino a 10 0 0 Mbs a
basso costo.
Cavo coassiale:
Cavo con conduttore centrale rivestito
da un isolante dielettrico, avvolto
in una treccia metallica e ricoperto da
una guaina di protezione.
Cavo bilanciato:
Cavo composto da uno o più elementi
conduttori simmetrici (coppie
intrecciate).
CD (Campus Distributor):
Sigla che identifica l’ armadio di
comprensorio (centro stella di
comprensorio)
secondo ISO/ IEC 1 1 8 0 1 .
Centro stella:
Punto nodale della rete a stella (punto a
punto).
Classe:
Lettera che attesta, secondo ISO/ IEC
1 1 8 0 1 le prestazioni dell’ intero
impianto (“ Link” ).
Comprensorio:
Complesso (industriale) costituito da
più edifici.
Coppia:
Insieme di due conduttori.
Nel cablaggio strutturato è il doppino
twistato.
Cordone di permutazione:
Spezzone di cavo in rame od ottico
completo di opportune terminazioni
(connettori) su entrambe le estremità.
Nel cablaggio strutturato viene
utilizzato per “ convogliare” il flusso dati
o fonia
verso una presa utente piuttosto che
un’ altra, permettendo così la flessibilità
di
configurazione desiderata.
Cross talk:
vedi “ Diafonia” .
dB (decibel):
Unità di misura che esprime il
guadagno o l’ attenuazione di un
circuito o
apparato.
Desktop:
Computer per postazione fissa (da
tavolo).
Diafonia:
È la misura di quanto un cavo disturba
quello vicino.
Distributore di edificio:
Un distributore ove hanno terminazione
i cavi di dorsale dell’ edificio
e dove possono essere eseguite
connessioni con i cavi di dorsale del
campus.
Distributore di piano:
Un distributore ove hanno terminazione
i cavi di dorsale ddell’ edificio e dove
possono essere eseguite connessioni
con i cavi del cablaggio orizzontale.
Doppino non schermato:
Vedi “ UTP” .
Dorsale:
Percorso e strutture per i cavi principali.
Da sala apparecchiature ai vari piani
(dorsale verticale) e da armadio di
piano alle postazioni di lavoro (dorsale
orizzontale).
Duplex:
Capacità di trasmettere e ricevere allo
stesso tempo.
Ethernet:
Rete LAN basata su protocollo
CSMA/ CD.
FAST Ethernet:
Rete LAN a 10 0 Mbs basata su
protocollo CSMA/ CD.
FD:
Sigla che identifica l’ Armadio di piano
(centro stella di piano) secondo
ISO/ IEC 118 0 1.
FDDI (Fiber Distributed Data
Interface):
Standard per LAN a 10 0 Mbs in fibra
ottica e topologia ad anello.
FEXT (Far End Cross-Talk):
Diafonia tra le coppie di un doppino,
rilevata dalla parte opposta al
trasmettitore.
Gigabit Ethernet:
Vedi “ 1000base-T” .
Hub:
Apparato attivo concentratore o
ripetitore in una rete a stella.
Impedenza:
Parametro caratteristico del cavo.
Internet:
Rete mondiale costituita da reti
collegate, anche diverse tra di loro,
largamente
utilizzata per collegare università, uffici
governativi, aziende e recentemente
anche privati.
ISO/IEC 11801:
Standard internazionale per il cablaggio
per le telecomunicazioni.
Labtop:
Computer portatile.
LAN (Local Area Network):
Rete locale, di solito riferita a singolo
edificio, con distanza non superiore a
10Km, con unica tipologia.
Larghezza di Banda:
La gamma di frequenza utilizzabile per
trasmissione di informazioni su un
canale. Viene misurata in Hz o bit/ s
Link:
Percorso trasmissivo tra due punti,
escludendo apparati terminali, cavi
degli
stessi e cavi dell’ area di lavoro.
MAN (Metropolitan Area Network):
Rete metropolitana in grado di coprire
distanze da 2 0 a 1 0 0 Km, con differenti
tipologie.
Multimediale:
Mezzo di trasporto di diverse tipologie
di informazioni: audio, testo, grafica,
video.
PABX (Private Automatic Branch
Exchange):
Sistema di commutazione privato delle
chiamate telefoniche verso l’ esterno.
Pannello di permutazione:
Supporto per l’ alloggiamento dei
connettori sui quali effettuare la
permutazione
ovvero la gestione di spostamenti.
Patch cord:
vedi “ cordone di permutazione” .
Patch panel:
vedi “ pannello di permutazione” .
Pdl:
Sigla che identifica la postazione di
lavoro, intesa come insieme di più
prese utente per apparecchiature
informatiche.
Porta:
Ingresso o uscita in cui immettere o da
cui prelevare dati.
Prese utente:
Punto di connessione alla rete per gli
apparati informatici dell’ utente (PC,
periferiche).
Quadro di transizione:
Quadro intermedio inserito sul
cablaggio orizzontale, in cui si verifica
un
cambiamento della forma del cavo.
Quadro SOHO (Small Office Home
Office):
Quadro di permutazione, di dimensioni
contentute, adatto per piccoli uffici.
RJ45:
Connettore standard modulare per
trasmissione dati/ fonia in un cablaggio
strutturato.
RS232:
Standard per interfacce seriali operanti
sino a 19200 b/ s.
S-FTP (Shielded-Foiled Twisted pair):
Cavo a quattro coppie singolarmente
schermate in foglio di alluminio più
schermo globale in calza di rame.
Server:
Host computer, ovvero macchina
adibita all’ esecuzione di programmi
(applicazioni) per gli utenti.
TO (Telecommunication Outlet):
Sigla che identifica la postazione di
lavoro secondo ISO/ IEC 11801.
Token Ring:
Rete locale ad anello definita dallo
standard IEEE 8 0 2 .5 .
Topologia a stella:
Architettura di rete punto a punto
strutturata su più livelli in ciascuno dei
quali
è possibile identificare un
concentratore (centro stella) e varie
diramazioni.
Topologia ad anello:
Architettura di rete caratterizzata da un
loop in cui tutte le informazioni
veicolate in rete sono visibili da parte
degli apparati connessi.
Ogni nodo di connessione è
raggiungibile da due percorsi differenti.
Twistatura:
vedi “ binatura” .
UTP (Unshielded Twisted Pair):
Doppino incrociato non schermato.
Tipico cavo telefonico. Nel cablaggio
strutturato è un cavo a 4 coppie non
schermato, con caratteristiche tali da
consentire la trasmissione dati fino a
16Mbs e fino a 100m di distanza.
UPS:
Gruppo di continuità per
l’ alimentazione di PC e apparati
informatici per i
quali è essenziale la continuità di
servizio.
WAN (Wide Area Network):
Rete di tipo geografico che permette di collegare punti
su una vasta area
geografica.
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