Epatiti virali
“Infettiva”
Epatite virale
“Siero”
Trasmessa per
E via enterica
A
NANB
Trasmessa
B D
C
per via
parentale
F, G, TTV
? altre
EPATITI VIRALI
Virus
Famiglia
Genoma
Trasmissione
HAV
Picornaviridae
RNAss +
orofecale
HBV
Hepadnaviridae
DNA ds
parenterale
HCV
Flaviviridae
RNA ss +
parenterale
HDV
Flaviviridae
RNA ss +
parenterale
HEV
Caliciviridae
RNA ss +
orofecale
HGV
Flaviviridae
RNA ss +
parenterale
VIRUS DELL’EPATITE A
Infezione acuta
Autolimitante
Trasmessa per via enterica
Spettro di manifestazioni cliniche vario:
da asintomatica a fulminante
VIRUS DELL’EPATITE A
NOTIZIE STORICHE
Noto fin dall’antichità (Cina)
Nel 1900 attribuzione dell’eziologia virale
1923 osservazione della trasmissione
dell’infezione da parte di individui infetti
Conferma dell’eziologia virale durante la II guerra
mondiale
1973 identificazione del virus
VIRUS DELL’EPATITE A
Caratteristiche strutturali
PICORNAVIRUS
(hepatovirus)
Virus icosaedrico nudo
RNA a singolo
filamento
VIRUS DELL’EPATITE A
DIAGRAMMA POLIPROTEINA
VIRUS DELL’EPATITE A
Caratteristiche strutturali
Capside composto di 4 polipeptidi
VP1, VP2, VP3, VP4
VIRUS DELL’EPATITE A
MOLTI GENOTIPI
VIRUS DELL’EPATITE A
PICORNAVIRUS
PRINCIPALI DIFFERENZE CON GLI ENTEROVIRUS
Resistenza alle alte temperature
Stabilità a pH acido (=1)
VIRUS DELL’EPATITE A
CARATTERISTICHE
RESISTENZA AD AGENTI CHIMICO-FISICI
acidi
solventi
detergenti
calore
essiccamento
VIRUS DELL’EPATITE A
CARATTERISTICHE
RESISTENZA AD AGENTI CHIMICO-FISICI
Stabile a 56 °C
Resistente 10-12’ a 60 °C
Inattivato dalla bollitura per 5 minuti
Cottura a vapore probabilmente insufficiente
all’inattivazione
L’infettività persistente anche fino ad alcuni mesi in
ostriche, acque reflue, acque dolci o salate, suolo,
sedimento marino
VIRUS DELL’EPATITE A
CRESCITA IN COLTURE CELLULARI
Cellule epiteliali e fibroblasti
Crescita lenta
Rimane cellulo-associato con scarsa gemmazione
Non citolotico (altra differenza con enterovirus)
Esistono tuttavia varianti ad elevata replicazione:
citopatiche
VIRUS DELL’EPATITE A
PATOGENESI
Recettore: HAVCR1 una glicoproteina
integrale di membrana di classe 1 con due
domini extracellulari; un dominio Ig-like che
lega il virus e un dominio mucina-like
Citopatologia epatica indotta da meccanismi
immuni
VIRUS DELL’EPATITE A
PATOGENESI
Replicazione in cellule epatiche
Anche in cellule tratto gastro-intestinale
VIRUS DELL’EPATITE A
CITOPATOLOGIA EPATICA
• Necrosi submassiva
Necrosi massiva
VIRUS DELL’EPATITE A
Ingresso e infezione
Ingestione di materiale contaminato da feci
Ingresso tratto gastro-intestinale
Replicazione negli epatociti
Viremia e secrezione nelle feci
Epatite
VIRUS DELL’EPATITE A
EPIDEMIOLOGIA
Uno degli itteri infettivi più comuni
40-70% popolazione Ab positiva
Epidemie ricorrenti
Frequente nelle comunità
Più frequente in bambini e giovani adulti
VIRUS DELL’EPATITE A
EPIDEMIOLOGIA
Presenza iperendemica: pattern A
paesi in via di sviluppo
tutti i bambini <10 anni infetti
Presenza più sporadica: pattern B
paesi con condizioni igieniche migliori
infezione in età più adulta
può aumentare ciclicamente
Reintroduzione in comunità chiuse: pattern C
VIRUS DELL’EPATITE A
TRASMISSIONE
•Via oro-fecale
Acqua e cibo contaminati
Acque di scolo, bacini
(per esempio molluschi crudi)
VIRUS DELL’EPATITE A
TRASMISSIONE
•Contatto diretto
Scarse condizioni igieniche
Sovraffollamento
Distribuzione geografica dell’infezione
Epatite A - caratteri clinici

Periodo di incubazione:

gruppi di età

Complicazioni:

Conseguenze croniche:
30 giorni in media
Varia tra 15 e 50 gg
<6 anni <10%;
6-14 anni 40%50%; >14 anni
70%-80%
Epatite fulminante
Epatite colestatica
Nessuna
VIRUS DELL’EPATITE A
TITOLI INFETTIVI IN CAMPIONI CLINICI
VIRUS DELL’EPATITE A
DIAGNOSI
Diagnosi clinica
Test di funzionalità epatica
Test sierologici
IgM, IgG
positivi per 3-6 mesi e fino a 12 mesi (25% dei
casi)
Ricerca del virus nelle feci
(ELISA, RIA, metodi molecolari)
VIRUS DELL’EPATITE A
TERAPIA e PREVENZIONE
Immunizzazione passiva con Ig da siero immune
profilassi dopo esposizione
individui che viaggiano in aree ad alto rischio
Miglioramento standard igienici e sanitazione
La vaccinazione Antiepatite "A"
La vaccinazione anti Epatite "A" è consigliabile per chi si reca in aree
iperendemiche (Africa, sud-est asiatico, sud America)
Il vaccino è costituito da virus coltivato in cellule diploidi umane ed inattivato con
formaldeide
La vaccinazione include la somministrazione per via intramuscolare in zona
deltoidea
Effetti collaterali: irritazione e tumefazione in sede di iniezione, febbre,
cefalea, nausea
Controindicazioni: il vaccino non va somministrato a soggetti con diatesi
emorragiche o disturbi ematologici; ai bambini al di sotto di 1 anno; e va
sconsigliato durante la gravidanza e l'allattamento
Virus vivo attenuato ancora in sperimentazione
Virus dell’epatite E
Virus dell’epatite G
Virus dell’epatite E
(epatite enterica)
Epatite acuta autolimitantesi
Trasmessa entericamente
Spettro sindromi
da asintomatica a fulminante
Epatite fulminante più frequente in gravidanza
Più comune causa di epatite in regioni altamente endemiche
in Asia
Inizialmente descritta in India
Virus dell’epatite E
Virus ancora non classificato
Intermedio tra i calicivirus e HAV
Virus nudo
Virus dell’epatite E
Paesi in via di sviluppo
Asia sudorientale e centrale
Medio Oriente
Nord Africa
Messico
Trasmissione attraverso acque contaminate
Diagnosi
Non ci sono test commerciali a disposizione
PCR
Virus dell’epatite G
Virus GB
Flavivirus
Virus con envelope: sensibile ai detergenti
1-2% di positivita’ nei donatori di sangue (PCR)
Dati di rilevazione della prevalenza indicano che
circa 85% superano l’infezione
circa 15% rimane portatore
Trasmissione via parenterale
10-20% epatiti non A-E
Significato clinico sconosciuto