DIDATTICA GENERALE AA. 2009/10 PROF. PIER GIUSEPPE ROSSI LEZIONE 15/10/09 (MODULO 1, LEZIONE 2) RIATTRAVERSAMENTO PLURALITA’ ASCOLTO E MODELLIZZAZIONI RIFERIMENTI AL TESTO DI MEIRIEU CONCETTO DI RIATTRAVERSAMENTO CONCETTO DI RIATTRAVERSAMENTO RIATTRAVERSAMENTO = affrontare lo stesso argomento o concetto da più punti di vista, prendendo in considerazione la prospettiva di vari autori, facendo diversi esempi, in definitiva seguendo percorsi diversi. Wittgenstein propone il riattraversamento come modello cognitivo: secondo il filosofo cioè, per comprendere si attraversa un territorio (argomento, concetto) seguendo percorsi differenti. Un insegnante dovrebbe allora affrontare con modalità differenti un concetto così da permettere agli studenti di elaborare un proprio punto di vista. CONCETTO DI PLURALITA’ CONCETTO DI PLURALITA’ Nella cultura attuale non si crede più nell’universalità e nell’oggettività dei concetti, bensì nella loro validità storica. Anche i concetti validi per la comunità scientifica sono ritenuti modificabili. SE VIENE MENO IL CONCETTO UNIVERSALITA’ E UNIVOCITA’ AFFERMA QUELLO DI PLURALITA’. DI SI PLURALITA’ E PERSONALIZZAZIONE Il concetto di pluralità applicato al contesto educativo conduce: da parte dell’insegnante, alla predisposizione dell’ambiente in modo da far sì che gli studenti possano osservare gli stessi oggetti da più punti di vista: RIATTRAVERSAMENTO; o da parte degli studenti a potersi costruire un proprio punto di vista: PERSONALIZZAZIONE o il punto di vista personale deve tuttavia essere coerente e deve avere elementi in comune col punto di vista degli altri. o In conclusione: PERSONALIZZAZIONE DEI CONCETTI DI APPRENDIMENTO = FILTRARE GLI ARGOMENTI PROPOSTI ATTRAVERSO L’ESPERIENZA PERSONALE, PER COSTRUIRE UN PUNTO DI VISTA PERSONALE, MA COERENTE. ASCOLTO E MODELLIZZAZIONI ASCOLTO E MODELLIZZAZIONI Perché un processo istruttivo e direttivo diventi apprendimento, oltre al RIATTRAVERSAMENTO dei concetti è indispensabile l’ASCOLTO. I bambini fin da piccoli si costruiscono, attraverso l’esperienza quotidiana, delle MODELLIZZAZIONI, ovvero delle rappresentazioni/interpretazioni della realtà in cui vivono. Se il docente non collega i nuovi concetti con quelli già esistenti, darà vita, nella mente dei discenti, a delle modellizzazioni parallele ma staccate, ovvero i discenti avranno dei modelli che funzionano nella realtà di tutti i giorni (perché la spiegano e la rappresentano) e dei modelli che funzionano solo a scuola. CONCLUSIONE 1. La trasmissione dell’informazione deve modificare la rete concettuale, il modo di pensare dell’alunno. Le cose che dice il docente devono avere 2 caratteristiche di fondo: SONO UN PUNTO DI VISTA, MA DEVONO PERMETTERE AGLI STUDENTI DI CREARSI UN LORO PUNTO DI VISTA. PER QUESTO L’AMBIENTE DEVE OFFRIRE MODI, STRUMENTI DIVERSI PER POTER ARRIVARE ALLO STESSO CONCETTO ATTRAVERSO PERCORSI DIFFRERENTI. 2. NELLA COMUNICAZIONE IL DOCENTE DEVE TENER PRESENTE QUELLO CHE E’ IL PUNTO DI VISTA DEL DISCENTE, LE CONCETTUALIZZAZIONI ESISTENTI, ALTRIMENTI IL SUO INSEGNAMENTO DIVIENE SEMPLICE TRASMISSIONE, CHE NON RICHIEDE UNA RIFLESSIONE CHE METTE IN GIOCO IL SAPERE PRESISTENTE. SE IL DOCENTE NON VA ALLA RICERCA DELL’ORIGINE DELLE CONCETTUALIZZAZIONI PRESENTI E GIUSTAPPONE SOLO IL NUOVO MODELLO, ALLORA FA ISTRUTTIVISMO E IL RISULTATO E’ UNA CONOSCENZA “APPICCICATA” CHE NON SERVE COME RIPENSAMENTO DELLA PROPRIA IDENTITA’, COME RICONCETTUALIZZAZIONE DELLA VISIONE DEL MONDO, COME RIMODELLIZZAZIONE. RIFERIMENTI AL TESTO DI MERIEU Per dar esempio di come avviene il riattraversamento, si cerca sostenere le stesse tesi esposte nella lezione con le parole del testo: “Frankestein educatore” di Philippe Merieu. p. 66-67: rapporto tra praxis e poiesis e contraddittorietà dell’identificazione educazione-fabbricazione (volere che il discente scelga “liberamente” quello che vuole il docente). Cap. 2: p. 71: problema delle discipline, mondi distanti dai problemi reali dei discenti. p. 75: il discente è libertà. Importanza del conflitto cognitivo. p. 77: Cousinet: “se il maestro vuole che l’alunno impari deve astenersi dall’insegnare”. p. 78: apprendere = prendere le informazioni dal proprio ambiente in funzione di un progetto personale. p. 79: apprendimento = ricostruzione. p. 81: apprendimento = processo consapevole del soggetto, “decisone personale irriducibile del discente”. p. 82-83: concetto di spazio di sicurezza. p. 88: autonomia. p. 98-99: mediazione. p. 114: cosmos e caos: rapporto tra il definito e il non definito. p. 115: accesso al significato profondamente umano dei saperi che vengono insegnati: far scoprire il senso delle discipline p. 122: funzione di attribuzione. Ripresa p.84: far posto al nuovo arrivato, educazione personale. Rapporto tra senso e utilità nella didattica Testo: “Progettare nella società della conoscenza” p. 161: rapporto finalità e obiettivi.