lezione2 - Dipartimento di psicologia

Chomsky
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La grammatica/sintassi è una proprietà della mente
Distinta dalla capacità di comunicare
E’ una facoltà autonoma ed innata
La comunicazione è solo una delle funzioni del
linguaggio
• Grammatica come un sistema finito di regole per
la generazione di frasi ben formate
Grammatica trasformazionale
• Ricerca di parametri universali che sono comuni a
tutte le grammatiche particolari (corrisponde alla
capacità dei bambini di imparare a parlare)
• Esiste un meccanismo mentale innato ed
universale che permette di codificare certi eventi
come esperienze linguistica (fornisce
organizzazione cognitiva)
• Non trattare il linguaggio come sequenza di parole
permette di acquisirlo minimizzando il ruolo
dell’esperienza
Le competenze linguistiche
Proprietà geneticamente determinate, possono
richiedere maturazione o l’esposizione alle
specifiche esperienze
• Principio delle dipendenza dalla struttura (una
lingua si basa sulle relazioni strutturali che
compongono gli elementi di una frase)
• Parametri sono invece dipendenti da una specifica
lingua (richiedono esposizione per essere stabilito
il valore specifico es. la posizione del soggetto)
• Diverso da PRESTAZIONE (procedure che gli
uomini eseguono davvero)
Gli elementi
• Il linguaggio analizzabile per:
– Struttura profonda (indaga le relazione strutturali della
frase)
– Struttura superficiale (i diversi elementi possono subire
movimenti es. domande)
– regole di trasformazione che permettono di passare da
una all’altra (regole devono essere formalizzate)
• Gli elementi di base sono i sintagmi:
– Nominale/aggettivale/verbale/preposizionale
– Una frase è raggruppabile in diversi sintagmi (SN= N,
Deter, A), a volte un sintagma composto da molte
parole = nel mezzo del cammin di nostra vita (AVV)
SHRDLU (Winograd, 1972)
• Programma di calcolo per l’analisi sintattica
del linguaggio (senza una teoria semantica)
• Programma in LISP- esperto di un mondo
fittizzio (oggetti + Braccio meccanico)
– Risponde adeguatamente a domande su suo
dominio
– Esegue ordini
– Chiede chiarimenti
I Wittgenstein
• Tractatus philosoficus: recuperare l’essenza del
linguaggio trasformando le proposizioni del ling.
Comune a ling. Logico-matematico
• Ridurre le forme linguistiche agli elementi
semplici (alla logica vero-funzionale)
• Tavole di verità ci dicono le condizioni necessarie
in cui una parola ha senso
• Linguaggio traveste il pensiero
• Lo scopo è recuperare corrispondenza tra forma
del corpo (grammatica profonda) e forma
dell’abito (grammatica superficiale, es. verbo
essere)
• Rintracciare l’unità formale del linguaggio
tractatus
• Empirismo logico: ridurre proposizioni a
condizioni di verità- definire possibilità se
sono vere o false (fuori piove).
• L’insieme di possibilità- spazio logico degli
eventi del mondo
II Wittgenstein
Le critiche
• La filosofia empirica ha cercato di spiegare
quando si deve limitare a descrivere e dire
“si gioca questo gioco linguistico”
riferisce del tractatus
“la filosofia del ling. Si occupa di individuare le proposizioni
elementari e di definirne la forma. Questo è un errore noi
abbiamo già tutto e lo abbiamo attualmente. Ci muoviamo
nell’ambito della grammatica del nostro linguaggio
comune e tale gram. c’è già”
non un linguaggio ideale
I Le parole non hanno significato se non
corrispondono a oggetti semplici
• Riflessioni filosofiche: non è possibile pensare alle
parole come riferimenti ad elementi oggettivi del
mondo (cosa succede quando abbiamo a che fare
con parole come: pensare?)
• Impossibile ricondurre le parole ad oggetti
semplici:
– Quale livello le definisce (sedia- gambe etc, molecole
etc.)
– Molte parole indicano più oggetti
• Le proposizioni elementari non sono logicamente
valide di per sé, esistono relazioni di esclusione
interne. Es. non esiste l’indipendenza logica delle
prop. elementari: es dico il disco è blu, sto anche
dicendo che non è rosso…
• Ciò che dà vita al segno è il suo USO
• Con le prop. Noi facciamo innumerevoli cose
diverse, non esiste l’essenza pura delle
proposizioni
• La relazione tra oggetto-nome dipende dal nostro
modo di rappresentare le cose, in quel momento.
Esistono tra le proposizioni rapporti di esclusione
e d’inferenza di cui la logica non da conto.
• Le regole della sintassi non possono essere ridotte
alla logica vero-funzionale
• Non esiste un linguaggio primario che esprime il
vero ma un solo linguaggio, quello comune.
• Più interessante lavorare per analogie che per
distinzioni
Giochi linguistici
• L’uso del linguaggio è vincolato da regole: regole
del comportamento linguistico – Convenzionalità
delle interazioni
• Giochi linguisitici: importante sono il sistema di
regole che non sono unità formali
• Significato sta nella funzione che prop. ha
all’interno di un sistema di regole grammaticali
• Queste sono però convenzionali, distinguono solo
il senso dal non senso secondo una specifica
convenzione
• Le regole d’uso non sono rigorose vengono
interpretate secondo alcune famiglie di costrutti
più o meno imparentati
• I giochi non sono definiti una volta per tutte
La pragmatica
• Morris divide il linguaggio in:
Sintassi (relazione tra segni tra di loro)
Semantica (relazione tra segni e oggetti a cui si
riferiscono)
Pragmatica (relazione tra segni e loro
interlocutori)
• Pragma (fatto-azione), pragmatismo= si oppone all’idea di K come
struttura stabile ma Processo Interpretativo
• Difficile definire il suo ambito senza accavallamenti con altre
discipline (alcune parole indicano di loro relazioni tra il parlante e la
situazione descritta es. sign. Di fortunamente)
Possibili definizioni
• Si occupa dell’origine, impiego ed effetto dei
segni sul comportamento dei partecipanti alla com.
• Tutto ciò che non può essere spiegato da regole
grammaticali/semantiche
• lo studio delle azioni ce si possono fare parlando
• E’ l’uso effettivo del linguaggio
• Che cosa vuole dire USO?
L’uso del linguaggio
“ sono quasi le cinque”
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I contesti in cui si svolge
La relazione tra gli agenti impegnati?
I loro stati mentali?
Le regole che gestiscono il dialogo
Le regole della comunicazione: che
spiegano la relazione tra significato lett e
del parlante
Aree di sviluppo
• Studio dei fenomeni psicologici e
sociologici implicati
• Studio di specifici elementi linguistici che
fanno riferimento ad un contesto (deittici)
• Studio degli elementi che fanno riferimento
al parlante