L’insegnante resiliente
Strategie Ericksoniane
per trasformare problemi e conflitti
Testi originali: Milton H Erickson, Dan Short, Consuelo Casula
Sintesi e elaborazione didattica a cura di Andrea Farioli
Resilienza, ovvero …
(dal latino resiliens, resilire – rimbalzare; re-salire – saltare
indietro)
 In fisica è la capacità di un materiale di resistere
ad un urto senza spezzarsi
 In sociologia e psicologia indica la forza umana
di reagire a eventi problematici o traumatici
Resilienza, ovvero …
…. La volontà determinata di rimuovere gli
ostacoli e di superare difficoltà contingenti per
andare avanti con ottimismo consapevole.
Per un individuo, essere resiliente
significa essere in grado di tornare a
vivere dopo aver “subito l'urto” di un
evento spiacevole.
UTILIZZAZIONE
La storia di Jesus il falegname…
Urliamo a turno….
E’ la strategia in cui si accettano così come sono gli
schemi comportamentali dell’individuo e che sottolinea
il coinvolgimento significativo della persona nel suo
processo di auto-aiuto.
Il più grande strumento educativo è l’allievo (Quando un
insegnate ha questo tipo di atteggiamento, il
comportamento dell’altro diventa un punto di forza da
utilizzare piuttosto che qualcosa contro cui combattere!
UTILIZZAZIONE
Uno dei grandi pregi dell’utilizzazione è che toglie
la pressione dall’essere perfetti (sia all’insegnante
che allo studente!)
L’utilizzazione richiede una grande flessibilità e la
volontà di rivisitare i propri pensieri ogni
minuto.
Alleniamoci
all’UTILIZZAZIONE
Alcune domande da farsi dettate da questo tipo di
logica:
 Quale comportamento posso utilizzate?
 Come posso usare questo comportamento che
appare disfunzionale e/o distruttivo?
 Quale risultato dovrei cercare di ottenere con
l’utilizzazione di un dato comportamento?
(le risposte a queste importanti domande vengono
da una ricerca dell’opportunità)
FRAMMENTAZIONE
“Adesso fa un male terribile. E probabilmente
continuerà a fare male ancora per un po’”
(era il messaggio che Erickson diede a suo figlio Robert
quando a 4 anni cadde dalle scale e un dente gli si
conficcò nella mascella. In questo caso Erickson
frammentò il tempo ….
….. Il presupposto implicito della frase ha dato al figlio la
speranza che il dolore non sarebbe durato per molto
tempo senza tuttavia minimizzare il problema).
Alleniamoci alla
FRAMMENTAZIONE





Pensa a un momento della tua vita in cui ti sei sentito
sovraccarico dalla circostanze
Visualizza un muro di mattoni di fronte a te: ogni mattone
rappresenta un qualche aspetto del problema. Prenditi alcuni
minuti per dare un nome ai vari pezzi del problema
Focalizza l’attenzione sulla parte del problema che sei già
preparato a gestire e pensa a ciò che puoi fare che ti
consentirebbe di eliminarlo dalla tua strada
Focalizza l’attenzione su un problema che hai già sperimentato e
superato con successo
Pensa a una parte del problema su cui potresti avere dei supporti
(pensa ai tanti piccoli modi con cui altri sarebbero ben felici di
aiutarti)
PROGRESSIONE
“Se sei in grado di smuoverli di un centimetro
allora li puoi anche far cadere”
(M. Erickson a proposito dell’importanza dello stimolare la
partecipazione e la collaborazione del cliente oppositivo)
“Ogni viaggio di mille miglia comincia con un primo
passo” (affermazione Zen)
PS: ogni progresso graduale dà alla persona il tempo di
sviluppare la struttura neurologica, biologica e sociale
necessaria per sostenere il cambiamento.
Alleniamoci alla
PROGRESSIONE





Pensa a qualcosa che desideri realizzare ma che pensi di non
riuscire… (prendi foglio e carta e in fondo alla pagina
completa la seguente frase: “la mia speranza è che un giorno sarò
in grado di …”)
In cima alla pagina scrivi le principali ragioni per cui questo ti
sembra impossibile
Quindi completa la seguente frase: “questa scusa per non fare i
progressi necessari non è completamente corretta perché…
Scrivi la più semplice piccola cosa che ti indirizzerebbe nella direzione
di ciò che hai scritto in fondo alla pagina
Visualizza te stesso che fai le cose che hai scritto in fondo alla pagina
DISTRAZIONE
“spero che a lei non capiti quell’infermiera che infilza
l’ago molto lentamente. Avrà sicuramente molto
meno dolore se capita con l’infermiera dalla mano
veloce”
(In questo modo l’attenzione del paziente era distratta
dall’infermiera che stava entrando e da come Erickson
l’avrebbe accolta. Sembrava rassicurato? Se era così il
cliente si sarebbe rilassato e si sarebbe preoccupato del
dolore che avrebbe potuto provare se fosse arrivata
l’infermiera sbagliata)
RIORIENTAMENTO
“Cosa sarebbe successo se lei fosse morta prima di suo marito?”
L’anziana donna rispose subito che questo avrebbe causato tremenda
sofferenza a suo marito.
“Vede, lei ha evitato a suo marito questa tremenda sofferenza, l’ha
protetto al prezzo che adesso lei deve sopravvivere e piangerlo”
(cambiamento di prospettiva che offre nuovi modi di
concettualizzare le situazioni esistenti o le precedenti
esperienze di vita: non è questione di dire alle altre persone
cosa fare o pensare, è invece una strategia per aiutarli ad
aumentare le loro possibilità e a scoprire nuove
opzioni)
Alleniamoci al
RIORIENTAMENTO




Pensa a un problema frustrante o opprimente
che ti ha turbato recentemente
Considera gli aspetti essenziali del problema
Prendi la realtà emozionale centrale e traspostala
a un problema equivalente che hai vissuto da
bambino
Trasforma il tuo problema in una fiaba (crea
caratteri immaginari o animali e completa la
fiaba con una conclusione significativa)
In sintesi: le 5 strategie chiave
per favorire la resilienza
1.
2.
3.
4.
5.
FRAMMENTAZIONE (quando le cose non vanno bene, è
opportuno cambiare qualcosa e “suddividere il problema”)
PROGRESSIONE (Non è possibile “curare” ogni problema al
subito e/o al 100% ma possiamo sempre fare qualcosa di buono
migliorare)
DISTRAZIONE (Un progresso non intenzionale può essere molto
potente)
RIORIENTAMENTO (Maggiore è la complessità del problema
della persona e maggiore e la sua capacità di trovare la soluzione più
semplice)
UTILIZZAZIONE (Ogni volta che cerchi di provocare un
cambiamento in una persona incoraggi l’animosità. Se invece offri
opportunità la tua energia non è sprecata)
Metodologie per accrescere la
resilienza
Uso di casi:
i casi, in quanto espressione di esperienze
realmente accadute, forniscono delle
significative occasioni d’apprendimento.
Conoscere storie di “straordinaria resilienza”
facilita la riflessione e, di conseguenza, il
cambiamento, attraverso l’esempio e la
testimonianza di chi è riuscito positivamente a
superare le avversità.

Metodologie per accrescere la
resilienza
Uso della metafora:
attraverso l’utilizzo dello storytelling, ad es.,
l’ascoltatore si immedesima nel racconto,
tracciando parallelismi tra vicende narrate ed
episodi della propria vita. Attraverso il racconto
di storie è possibile dare significato a temi
astratti, che sono collegati a esempi tangibili, a
situazioni reali e coerenti con le proprie
esperienze.

Metodologie per accrescere la
resilienza
Tecniche autobiografiche:
raccontandosi gli individui fanno il punto sulla
vita, riappropriandosi delle proprie risorse.
Narrarsi è un processo attraverso il quale
l’individuo attribuisce significato alle esperienze,
stabilendo un ordine e delle relazioni.

Metodologie per accrescere la
resilienza
Approccio ludico:
attraverso l’analisi di ciò che accade mentre si
gioca e dei processi che si innescano, gli
individui sono accompagnati nell’analizzare ciò
che hanno vissuto in aula e a ricondurlo alle
proprie realtà
