A. BANFI, M. BIASIN, M. ORIANI, G. RAGGETTI
ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
© 2014 A. Banfi, M. Biasin, M. Oriani, G. Raggetti Economia degli intermediari finanziari
CAPITOLO 1
SISTEMI FINANZIARI E MODELLI
DI INTERMEDIAZIONE
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Le funzioni dei sistemi finanziari
– Mobilizzazione ed allocazione del risparmio agli investimenti;
– Trasferimento e gestione dei rischi degli operatori economici;
– Creazione di strumenti di pagamento alternativi alla moneta legale;
– Trasmissione di impulsi di politica monetaria al sistema economico;
– Produzione di informazioni sui prezzi delle attività finanziarie e delle variabili
finanziarie;
– Messa a punto di meccanismi per ridurre le imperfezioni nella distribuzione delle
informazioni ed i collegati problemi di incentivo.
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Asimmetria informativa
Asimmetria informativa: Si ha quando si manifesta una disuguaglianza
informativa fra le controparti coinvolte negli scambi finanziari.
Moral hazard: si palesa successivamente alla conclusione dei contratti
finanziari ed è da attribuire alla messa in atto di comportamenti
opportunistici da parte di una controparte a danno dell’altra.
Adverse selection: si manifesta prima della conclusione dei contratti finanziari.
Sortisce l'effetto di facilitare il finanziamento (selezione) di unità in deficit
che hanno maggiore probabilità di cagionare eventi avversi, quali
l’insolvenza.
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Insider trading e free riding
Insider trading: Si ha quando un numero ristretto di soggetti a motivo del
ruolo svolto utilizza in modo opportunistico le informazioni riservate di cui
è a conoscenza.
Free riding: Si manifesta in presenza di comportamenti imitativi che
presuppongono la rinuncia alla raccolta ed elaborazione delle informazioni
nonché al monitoraggio degli investimenti allo scopo di evitarne i costi
correlati.
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Architettura dei sistemi finanziari
Esistono due differenti strutture di collegamento fra unità in surplus ed
in deficit:
•Circuiti intermediati: Sono « luoghi» in cui gli intermediari creditizi
(bancari e non bancari) realizzano il trasferimento di risorse tra unità in
surplus e unità in deficit finanziario.
•Circuiti diretti: Sono « luoghi » in cui si manifestano le condizioni
necessarie per la canalizzazione delle risorse finanziarie dai richiedenti
fondi agli offerenti fondi attraverso i mercati.
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Architettura dei sistemi finanziari
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Gli intermediari finanziari
•
Banche
•
Intermediari creditizi non bancari
•
Società veicolo per la cartolarizzazione
•
SGR (Società di gestione del risparmio)
•
SIM (Società di intermediazione immobiliare)
•
Compagnie di assicurazione
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– il credito: comporta il trasferimento di risorse monetarie contro l'impegno di
queste ultime alla restituzione delle somme ricevute ad una data futura. Il
prezzo richiesto dal creditore è l'interesse. Sono contratti di credito i prestiti
bancari, le obbligazioni, i certificati di deposito ecc.;
– la partecipazione al capitale di rischio: prevede che il trasferimento di fondi
si accompagni all’acquisizione di diritti patrimoniali amministrativi nei
confronti di una società di capitali. L’unità in surplus diventa socio (azionista)
e si espone ad un maggiore grado di aleatorietà nella remunerazione e nel
rimborso;
– l’assicurazione: comporta il versamento di somme (premi) a favore di un
intermediario assicurativo, che si assume l’obbligo di risarcimento dei danni
subiti dai soggetti assicurati al verificarsi degli eventi contrattualmente previsti.
I premi rappresentano il compenso richiesto dall’assicuratore per l’assunzione
di rischi altrui.
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I principali mercati finanziari
Mercati regolamentati: Si tratta di mercati il cui funzionamento
avviene nel rispetto delle regole stabilite dalle autorità di vigilanza e
dalle società di gestione dei mercati: si pensi ad esempio, alle borse
valori.
Mercati over-the-counter: Si tratta di mercati il cui funzionamento ha
luogo senza che vi siano regole stabilite da autorità di vigilanza ma
che adottano modalità e prassi operative comunemente accettate.
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I principali mercati finanziari
Avendo riguardo al grado di novità degli strumenti finanziari trattati
distinguono mercati primari e secondari.
si
Nei mercati primari sono scambiati strumenti finanziari di nuova emissione,
il cui collocamento consente agli emittenti di reperire fondi da impiegare a
fini di investimento. In questi mercati che si realizza la funzione di allocazione
delle risorse monetarie dalle unità in surplus alle unità in deficit.
Nei mercati secondari avviene la negoziazione di strumenti finanziari già in
circolazione. Questi mercati offrono ai detentori di strumenti finanziari la
possibilità di smobilizzare rapidamente gli investimenti effettuati,
assicurandone la trasformazione in liquidità prima della scadenza contrattuale.
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I principali mercati finanziari
L’emissione e la negoziazione di strumenti finanziari di breve scadenza,
pari o inferiore ai 12 mesi, avviene nei mercati monetari, mentre nei
mercati dei capitali sono collocati e scambiati gli strumenti con scadenza
a medio-lungo termine , quali le obbligazioni.
Un’altra differenziazione di mercato riguarda il tipo di strumento
finanziario oggetto di scambio: azioni (mercati azionari), obbligazioni e
titoli di Stato (mercati obbligazionari e dei titoli di Stato), derivati
(mercati dei derivati) e valute straniere (mercati valutari).
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Autorità di vigilanza
La crucialità delle funzioni svolte dai sistemi finanziari giustifica
l’ampia attività di regolamentazione che li contraddistingue,
della cui produzione e sorveglianza sono competenti le autorità
di vigilanza. La necessità di prevenire “fallimenti” nel sistema è
collegata ai costi relativi alle crisi, all’impatto delle stesse sulla
fiducia dei partecipanti e sullo sviluppo delle economie
interessate.
La globalizzazione dell’intermediazione finanziaria rende più
importante il rafforzamento dei presidi per il coordinamento
dell’attività di vigilanza e l’armonizzazione dei regolamenti a
livello internazionale.
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Modelli di intermediazione
La canalizzazione del risparmio dalle unità in surplus a quelle in deficit
avviene attraverso due circuiti di collegamento, rispettivamente incentrati
sui mercati e sugli intermediari.
Se l'orientamento prevalente è ai mercati, il finanziamento delle unità in
deficit si compie mediante l’emissione ed il collocamento di strumenti
finanziari negoziabili.
Nei sistemi orientati agli intermediari, il finanziamento viene a dipendere
dall’attività di asset transformation svolta dagli intermediari (bancari e
non).
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Costi e rischi dell'intermediazione
Esistono tre fattori specifici di costo e di rischio:
- costi informativi e di trasformazione in senso stretto (oneri dovuti
all’acquisizione delle informazioni necessarie alle decisioni finanziarie
e dai costi contrattuali)
- rischio di liquidità: associato all’incertezza circa l’effettivo prezzo
a cui è possibile monetizzare un’attività fi nanziaria rispetto al suo
valore teorico di mercato.
- rischio di prezzo: variabilità del valore delle attività in portafoglio
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Costi e rischi dell'intermediazione
Gli intermediari finanziari hanno la funzione di minimizzare i costi
rispetto agli oneri che i soggetti economici in surplus e in deficit
dovrebbero sostenere realizzando direttamente lo scambio.
Gli intermediari di tipo asset broker minimizzano i costi informativi e
di transazione in senso stretto, mentre gli intermediari asset
transformer agiscono sul rischio di prezzo e di liquidità.
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Asset broker e Asset transformer
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Gli intermediari asset broker, quali ad esempio SIM e società di gestione di
fondi comuni mobiliari e immobiliari hanno la capacità di sfruttare economie
di scala, ovvero di ridurre i costi (in larga misura fissi) unitari di transazione al
crescere dei volumi di attività.
Gli intermediari asset broker puri non operano tuttavia una trasformazione dei
rischi di credito e di liquidità tipica degli intermediari creditizi e, in particolare,
bancari.
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Primary e secondary securities
Gli intermediari creditizi raccolgono fondi presso i soggetti in avanzo
emettendo proprie passività, le cosiddette secondary securities, che
costituiscono la raccolta da impiegare in crediti e, alternativamente, in
titoli e partecipazioni a favore delle imprese (primary securities).
La differenza di rendimento tra primary e secondary securities ovvero
tra impieghi (crediti, titoli, ecc.) e passività degli intermediari (depositi,
obbligazioni, ecc.) definisce il costo del processo di intermediazione e
la remunerazione lorda dell’attività degli intermediari finanziari a
fronte dei rischi assunti.
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Intermediari creditizi
La trasformazione del profilo di rischio delle attività è differenziata tra
intermediari creditizi non bancari, quali ad esempio società finanziarie e di
leasing, e intermediari creditizi di matrice bancaria (banche).
Gli intermediari creditizi mitigano il rischio di prezzo in capo agli investitori.
Il rischio di prezzo è solamente ridotto, rispetto all’intermediazione diretta, ma
non annullato, in quanto il valore delle obbligazioni può oscillare, oltre che in
funzione del rischio di credito dell’intermediario tra l’altro per effetto del
rischio di tasso e di mercato. Questo tipo di intermediari non offre tuttavia
alcuna protezione ai risparmiatori dal rischio di liquidità
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Istituti creditizi bancari
Le passività tipicamente bancarie hanno due caratteristiche fondamentali:
- sono richiamabili a vista dal depositante in qualsiasi momento e vengono
rimborsate al valore nominale;
- hanno natura monetaria, sono cioè accettate quale strumento di pagamento.
Le peculiarità delle passività bancarie annullano di fatto il rischio di prezzo e
di liquidità. Non vi è incertezza circa il prezzo di rimborso (che è sempre il
valore nominale) e il profilo di liquidità dell’attività finanziaria (la banca
rimborsa l’importo depositato nei tempi desiderati dal risparmiatore)
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Fiducia dei depositanti nelle banche
I depositanti hanno fiducia nella promessa della banca di rimborsare i
depositi a vista al nominale in virtù di tre fattori:
- diversificazione del portafoglio impieghi
- contratto di debito e l’impegno di capitale proprio
- presenza di schemi di assicurazione dei depositi e di un prestatore
di ultima istanza (safety net)
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