Romanticismo e Realismo Due periodi a confronto Nome e spiegazione del termine Romanticismo: Termine che deriva dall’inglese “romantic”, connotazione spregiativa (serviva per definire gli antichi romanzi cavallereschi). Serve poi a definire tutte quelle correnti artistiche che privilegiano sentimenti come inquietudine, emotività, malinconia, senso d’infinito. Realismo: “La pittura – afferma Courbet – è un’arte concreta e può consistere solo della rappresentazione delle cose reali ed esistenti. Suoi vocaboli sono tutti gli oggetti visibili”. Rifiuto dell’idealizzazione (del Neoclassicismo) Periodo Romanticismo: Ultimi decenni del ‘700 (Germania) primi decenni dell’800 in tutta Europa. Nb. Le opere d’arte che studieremo sono però tutte dei primi dell’800; precedentemente il Romanticismo è soprattutto in letteratura e filosofia. Realismo: Dal 1840 circa. Atto ufficiale di nascita è il 1855, quando Courbet apre a proprie spese un padiglione perché le proprie opere siano esposte. Principali aree geografiche di riferimento e artisti principali Romanticismo: Europa (soprattutto Francia, Germania, Inghilterra). Esponenti: Delacroix, Géricault, Turner, Friedrich. Realismo: Francia Esponenti: Courbet, Millet, Daumier. Riferimenti storico-culturali Romanticismo: è un movimento che nasce contemporaneamente al Neoclassicismo, ma come reazione ad esso e all’Illuminismo. Si può dire che il Neoclassicismo sia un’arte razionale (privilegia la mente, la ragione), il Romanticismo un’arte irrazionale (privilegia il sentimento). Realismo: Il contesto storico è quello delle trasformazioni sociali dovute alla rivoluzione industriale. Gli operai prendono coscienza del proprio sfruttamento, primi fermenti rivoluzionari nel 1848. Legame con Positivismo in filosofia. Funzione dell’arte Dare voce al sentimento dell’artista, alla fantasia e alle componenti “IRRAZIONALI” soffocate dalla corrente neoclassica (arte ufficiale), farsi portavoce di eventi dell’attualità che vanno contro la “storia ufficiale” di cui è manifesto il Neoclassicismo; Denuncia sociale, rappresentare la realtà sempre; il brutto fa parte della realtà e per la prima volta è degno di essere rappresentato! Millet, Courbet e Daumier rappresentano le persone di bassa estrazione sociale esattamente come sono, senza cercare di abbellirle o renderle “presentabili”; esattamente il contrario del Neoclassicismo. Figura dell’artista L’artista romantico e quello realista sono molto simili: il secondo tipo deriva dal primo. L’artista romantico per la prima volta è LIBERO: dagli obblighi della committenza, dalle regole dell’Accademia e della società. “L’artista romantico è un ribelle che rifiuta le regole della società in cui vive e che trae ispirazione solo dal proprio Io. Egli partecipa con la sua arte alle lotte per la libertà, spesso pronto a sacrificarsi anche in prima persona, come Delacroix che dipinge il primo quadro politico. Interpreta eventi anche drammatici realmente accaduti, come Géricault nella “Zattera della Medusa”. Committenza Certamente non è fissa (nobili, uomini di potere) come nel Neoclassicismo; Vista la figura dell’artista come l’abbiamo delineata è naturale che egli cominci a dipingere anche senza commissione, solo per rispettare i propri principi; L’artista realista è particolarmente mal visto dai propri contemporanei, che giudicano le sue opere “volgari e di cattivo gusto” Courbet arriva a pagare di tasca propria un padiglione di fianco a quello dell’Esposizione ufficiale dopo che le sue opere erano state malamente rifiutate;