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A cura di:
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Simone Brambilla
Fabrizio Butera
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Classe:
5
Scuola:
ITIS G.
CARDANO
PAVIA
Isaac Newton
La teoria corpuscolare della luce
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La luce veniva vista come composta da piccole particelle
di materia dotate di massa che si propagavano in tutte le
direzioni.
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Principio
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Riflessione
Ogni sorgente di luce emana un gran numero di piccolissime particelle. Se un raggio
formato da queste particelle di luce cade sulla superficie liscia di uno specchio, le
particelle vengono riflesse perché subiscono un urto elastico. Poiché la massa della
particella di luce è molto più piccola della massa degli atomi dello specchio, ne deriva
che l’angolo di incidenza αi è esattamente uguale all’angolo di riflessione α’.
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Indice di rifrazione
Riflessione totale
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Velocità di propagazione
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Rifrazione
Se un raggio incide sulla superficie di un corpo trasparente, alcune particelle vengono riflesse e altre
continuano a propagarsi nel secondo mezzo. Newton disse che le particelle che penetrano nei corpi
subiscono un’attrazione che proviene dagli atomi del corpo, per cui la luce si propaga con maggior
velocità nei mezzi con maggiore forza attrattiva, quindi più rifrangenti. Newton suppose che, se αi è
molto grande, le particelle non raggiungono la necessaria velocità di fuga per passare nel secondo
mezzo.
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Diffrazione
I corpuscoli luminosi nell'attraversare una fenditura sono deviati
variamente per effetto della interazione gravitazionale con i bordi
della fenditura.
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