Siamo studentesse del Liceo delle Scienze Umane
Quinto Orazio Flacco di Portici (NA).
Coerentemente al nostro indirizzo di studi siamo
interessate ad approfondire tematiche che rientrano nella:
“Scienza dell’uomo, fatta dall’uomo per curare l’uomo”.
Ecco il risultato della nostra indagine conoscitiva...
CHE COSA SONO?
Sono cellule “giovani” che si moltiplicano attivamente e non hanno ancora
assunto la funzione e la conformazione definitiva, quindi non differenziate.
Ne esistono di due tipi: embrionali e adulte.
Le prime sono presenti esclusivamente nell’embrione, nelle primissime
fasi dello sviluppo, e possono generare tutti i tipi cellulari di cui è
composto il nostro corpo.
Le staminali adulte invece si trovano nei tessuti già maturi, dove servono
come fonte di ricambio cellulare (la pelle va incontro a un continuo
rinnovamento delle sue cellule, che non sarebbe possibile se non avesse
una sua riserva di staminali che, moltiplicandosi in continuazione,
forniscono la “materia prima” per il ricambio cellulare).
Le cellule staminali, per via della caratteristica che le contraddistingue
(ovvero la possibilità di trasformarsi poi in altri tipi di cellule più
specializzate), sono da tempo oggetto di studio da parte dei ricercatori
che ne sperimentano l’applicazione per curare determinate patologie.
TOTIPOTENTI
cellule che formano lo zigote
PLURIPOTENTI
si trovano nello stadio embrionale di
morula, successivo allo zigote e
possono dar vita a tutti i tessuti
presenti in un uomo sviluppato
MULTIPOTENTI
si trovano nello stadio
embrionale in cui si distinguono i
tre foglietti embrionali. Non
possono dar vita a tutti i tessuti
di un organismo sviluppato, ma
solo quelli derivanti dai foglietti
embrionali.
UNIPOTENTI
cellule adulte che sono
tessuto specifiche e si trovano
nell'organismo adulto.
Dove si trovano?
Esistono diverse fonti di prelievo delle cellule staminali.
Nel liquido amniotico vi è una grande quantità di cellule
staminali e per estrarle vengono utilizzati i residui dei campioni
prelevati per eseguire l’amniocentesi (esame di diagnosi
prenatale).
Un’altra riserva importante di cellule staminali è rappresentata
dal cordone ombelicale, sia come tessuto vero e proprio che
come sangue, prelevato dalla vena ombelicale.
Altri tessuti biologici ricchi di staminali sono la placenta,
il midollo osseo, i tessuti adiposi.
Più in generale, molti tessuti rappresentano una fonte
potenziale di cellule staminali, tra questi: il derma, la retina, i vasi
sanguigni e organi come fegato e cervello.
Qual è il loro utilizzo?
Si è arrivati ad una
conclusione certa?
Non
ci sono dubbi sul fatto che le cellule staminali siano una risorsa
terapeutica potenzialmente importante in molte malattie
degenerative nelle quali è necessario rimpiazzare un tessuto o organo
che non riesca più ad assolvere la sua funzione.
Risultati rilevanti sono stati ottenuti a livello sperimentale in varie
malattie quali la distrofia muscolare, il diabete o le leucemie. Il
pregio delle cellule staminali è la loro capacità di differenziarsi in molti
o tutti i tipi di cellule mature e quindi di poter rimpiazzare tessuti o
addirittura organi non più funzionanti.
Il problema principale connesso con il loro uso clinico dipende dal
fatto che è difficile controllare che sia espressa esattamente la funzione
richiesta dalla patologia del paziente e non molte altre inutili o
addirittura dannose.
Principalmente per questa ragione, in tutti i paesi del mondo l’uso
terapeutico delle cellule staminali è ancora largamente in fase
sperimentale e segue la normativa dei farmaci, dei quali è necessario
dimostrare l’efficacia e l’assenza di tossicità.
Le cellule staminali conservate alla nascita sono considerate “più giovani”
e di migliore qualità rispetto a quelle raccolte negli anni successivi .
Purtroppo la loro conservazione pone diversi
problemi economici, sociali ed etici.
In realtà la donazione non comporta nessun costo per i genitori, mentre
la conservazione per 20 anni delle cellule staminali in una struttura
specializzata, come ad esempio in biobanche, è soggetta ad un costo.
A ciò si aggiunge la difficoltà di conservare inalterate nel tempo le
potenzialità delle cellule staminali
del sangue cordonale.
La raccolta e la conservazione delle cellule staminali contenute nel
cordone ombelicale costituiscono un fenomeno in espansione, sia in Italia
che nel resto d’Europa, per le applicazioni terapeutiche attese da tali tipi
di cellule.
Nasce quindi l’esigenza di una regolamentazione giuridica chiara sia sul
piano nazionale che comunitario.
LA STRADA è ANCORA LUNGA……..
IV M Liceo Scienze Umane-Q.O.Flacco--Portici-NA