XXXIX FESTIVAL DELLA VALLE D`ITRIA

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XXXIX FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA 2013
XXXIX FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA
Martina Franca, 13 luglio – 1 Agosto 2013
18 luglio 2013
Maria Di Venosa di Francesco D’Avalos
Nel IV centenario della morte di Carlo Gesualdo da Venosa, il Festival della Valle d’Itria
mette in scena il dramma musicale in due parti e quattordici scene per orchestra, solisti e
coro. Venerdì 19 luglio, nell’atro del Palazzo Ducale, alle ore 21.00, sarà rappresentata per
la prima volta in forma scenica e prima italiana, l’opera scritta da Francesco D’Avalos.
Una performance multimediale. Una video installazione. Musica, canto, video art, danza,
prendono corpo da un possente nucleo centrale, metafora dell’anima e della coscienza.
Uno spettacolo che usa la musica come punto di riferimento essenziale e si pone
l’obiettivo di portare in scena una ricerca visuale e corporea su stati d’animo forti, dalla
malinconia alla depressione, dalla paura alla disperazione, passando per le varie facce
della follia, nel tentativo di rievocare, così, l’anima tormentata del protagonista, il genio
musicale del Cinquecento: Carlo Gesualdo da Venosa. Lo spettacolo concentra ogni sua
energia attorno ad un monolite, la scenografia di Justin Arienti, nucleo drammatico
pulsante dal quale sgorgano le videoproiezioni di Matthias Schnabel. D’Avalos ha scritto
un’opera nella quale i personaggi principali non cantano le parole di un libretto, ma
esprimono sentimenti ed emozioni quasi primordiali, la musica riconfermandosi
protagonista assoluta del lavoro, trasformandosi nella fisicità stessa dei personaggi e
rendendosi essa stessa interprete, personaggio. Questa visione ad un tempo astratta e
fisicamente concreta, incontra la cifra stilistica di Lagousakos, completamente estranea ad
un racconto didascalico, ad una rappresentazione che non sia simbolica e astratta, e al
tempo stesso limpidamente concreta. Sulla scena, tre danzatori, Gloria Dorliguzzo, Marco
Rigamonti e Riccardo Calia, daranno corpo ai tre protagonisti del dramma originale, che
rievoca i tragici fatti della vita di Gesualdo. Il coro del Teatro Petruzzelli, due solisti, il
gruppo di madrigalisti dell'Accademia del Belcanto "Rodolfo Celletti", preparati da
Antonio Greco, completano il quadro dei performers, sostenuti dall'Orchestra
Internazionale d'Italia e da un ensemble di strumenti antichi. Alla guida della complessa
operazione teatrale e musicale ci sarà il giovane israeliano Daniel Cohen, assistente e
allievo di Daniel Barenboim, che torna a Martina Franca dopo il concerto sinfonico di
chiusura della scorsa edizione del Festival.
Ispirato ad un caso di cronaca nera realmente avvenuto a Napoli, in una notte del 1590:
l’assassinio della nobile e bella Maria d’Avalos e del suo amante Fabrizio Carafa, duca
d’Andria e conte di Ruvo, per ordine o per mano del marito di lei, Carlo Gesualdo,
principe di Venosa, uno tra i madrigalisti più noti della storia. Il matrimonio tra Maria e
Carlo, cugini di primo grado, era stato celebrato solo quattro anni prima. Carlo era
innamorato e geloso della sua bellissima sposa; quanto a lei, per i primi tempi svolse in
modo inappuntabile il suo ruolo di madre e di moglie, seguendo Carlo nei continui
Centro Artistico Musicale “Paolo Grassi” – 74015 Martina Franca – Palazzo Ducale – tel. 08048051000 – fax
0804805120
e-mail: [email protected] – sito web: www.festivaldellavalleditria.it
spostamenti tra il palazzo di Napoli e i castelli di Venosa e di Gesualdo e resistendo alle avances
dei suoi numerosi corteggiatori. Tutto procedette normalmente fino al giorno in cui Maria incontrò
Fabrizio Carafa: la passione travolse i due giovani. Mentre tutti sapevano, il marito preparò
accuratamente la vendetta. Una mattina avvertì Maria che si sarebbe assentato da casa per un paio
di giorni per andare a caccia. Quella notte stessa, tornato a palazzo, vi trovò i due amanti che
vennero barbaramente uccisi e martoriati. L’istruttoria del processo durò meno di un giorno ed il
caso fu sbrigativamente archiviato. Per non incorrere nella vendetta delle famiglie d’Avalos e
Carafa, il principe lasciò Napoli e si rifugiò nel castello di Gesualdo dove, per rendere più
confortevole un soggiorno che si preannunciava lungo, attrezzò una sala di musica ed una
stamperia, con strumentisti, cantori e tipografi alle sue dirette dipendenze, e fece della sua corte
uno dei centri musicali più rinomati e splendidi del tardo Rinascimento italiano. Nel dramma di
Francesco d’Avalos (discendente della famiglia di Maria), l’intera vicenda viene rievocata dal
principe di Venosa, in punto di morte, come in una sorta di lungo flash-back.
Soprano: Liana Ghazaryan
Contralto: Sara Nastos
Danzatori
Carlo: Marco Rigamonti
Maria: Gloria Dorliguzzo
Fabrizio: Riccardo Calia
Maestro concertatore e direttore d’orchestra: Daniel Cohen
Regia e coreografia: Nikos Lagousakos
Assistente alla regia: Dimitra Kritikidi
Scene e costumi: Justin Arienti
Video artist: Matthias Schnabel
Gruppo Madrigalistico dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”
Filomena Diodati, Amy Corkery, Candida Guida, Francesco Castoro, Joonas Asikainen
Preparatore gruppo madrigalistico Antonio Greco
Orchestra Internazionale d'Italia
Coro del Teatro Petruzzelli di Bari
Maestro del Coro Franco Sebastiani
In collaborazione con l'Accademia del Belcanto "Rodolfo Celletti"
Ufficio stampa
tel. 080 4344518 - Fax 080 4800790
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