ENRICO RODA M.D. DISMICROBISMI INTESTINALI. I PROBIOTICI 48° CORSO FERRATINI 28 maggio 2009 MICROBIOTA INTESTINALE UMANO I MICRORGANISMI DELLA FLORA INTESTINALE SONO 10 VOLTE MAGGIORI RISPETTO AL NUMERO TOTALE DI CELLULE DELL’ORGANISMO UMANO • 10 14 microorganisms (1012 CFU/g) • > 90% 2 DIVISIONI DOMINANTI (Bacteroides, Firmicutes); < 10% 5 DIVISIONI SOTTODOMINANTI (Actinobacteria, Proteobacteria, Fusobacteria, Cyanobacteria and Verrucomicrobia) • > 58 FAMIGLIE: >>: Bacteroidaceae, Bacillaceae, Clostridiaceae (C.l. I-XVIII); <<: Bifidobacteriaceae, Lactobacillaceae, Enterobacteriaceae • >1000 specie •∞ MICROBIOTA INTESTINALI Come viene trasmesso il microbiota intestinale tra gli esseri umani? Membri dei Firmicutes e dei Bacteroidetes ritrovati nella flora umana non crescono all’esterno Trasmissione verticale dei microbi Acquisizione del microbiota e dei geni relativi dai genitori come forma di eredità genetica con possibilità di riprogrammazione Effetto del genotipo dell’ospite e dei fattori ambientali sulla composizione del microbiota (studi gemelli adulti mono e dizigoti; studi su famiglie in aree sviluppate e sottosviluppate) SUPERORGANISMO IL MICROBIOMA UMANO CONTIENE UN NUMERO DI GENI 100 VOLTE SUPERIORE RISPETTO AI GENI DEL GENOMA UMANO Arricchimento del contenuto genetico con sviluppi futuri funzionali L’Essere umano come superorganismo che è composto da cellule e microrganismi che condividono a relazione simbiotica mutualistica ASSOCIAZIONE MUTUALISTICA Relazione tra membri del microbiota e uomo descritta come commensale (un partner trae beneficio mentre l’altro rimane inalterato) Si preferisce usare il termine mutualistico in relazione alla popolazione permanente della flora intestinal (la selezione di comunità stabili favorisce relazioni di vantaggio) Questa associazione mutualistica deriva da una lunga co-evoluzione: ospite-microbiotao genoma umano-microbioma OSPITE UMANO MICRORGANISMO • temperatura stabile • anaerobiosi • nutrienti • protezione: - effetto di barriera - Modulazione sistema immunitario - turnover dell’enterocita • nutrizione: - SCFAs vitamine assorbimento ioni detossificazione xenobiotici PROGETTO INTERNAZIONALE MICROBIOTA UMANO Goal: IDENTIFICARE GENI UMANI IN RELAZIONE AL MICROBIOMA Analisi di categorie funzionali di geni e pathways metabolici attraverso approci omici (genomica, proteomica….) Cambiamenti nella composizione della flora intestinale e patologie del tratto digestivo Enteropatia autoimmune Malattia diverticolare Flora intestinale IBS Cancro del colon NASH-obesità IBD SIBO Intolleranza alimentare La Sindrome dell’intestino irritabile è una patologia ad eziologia multifattoriale : “vecchi” e “nuovi” fattori eziopatologici Fattori psicosociali Microbiota Intolleranza Infiammazione Fattori genetici Infezioni Ipersensibilità viscerale Alterata motilità Ipersensibilità alimentare Acidi biliari Neurotrasmettitori Barbara et al., APT 2004 OUTLINE Quali sono le evidenze che il microbiota è alterato nella IBS? Quali sono le conseguenze della alterata flora intestinale? – Attivazione del sistema immunitario mucosale intestinale Interazione tra il microbiota e il sistema immunitario mucosale – Fattori genetici, alterata permeabilità, Toll Like Receptor Possiamo intervenire sul microbiota nella IBS? Colture fecali nella IBS Balsari, 1982 Wyatt, 1988 Madden, 2001 Mättö, 2005 consistency (n=20) (n=2) (n=12) (n=26) Lactobacilli ↓ ↓ ↓ ↔ ☺ Bifidobacter ia ↓ ↓ ↓ ↔ ☺ Streptococc i - ↑ - ↔ ☹ E. coli - ↑ - ↔ ☹ ↔ ↑ - ↔ ☹ ↓ - - ↑ ☹ Clostridium Coliforms Barbara et al. Am J Gastroenterol 2005 Tuttavia… 60-80% del microbiota non può essere coltivato in vitro Suau et al., Appl and Environ Microbiol, 1999 Profilo molecolare del microbiota nelle feci di pazienti con IBS ( 16s rRNA sequencing) Differenze significative tra librerie di cloni di IBS e controlli 10 IBS-D, 8 IBS-C, 6 IBS-M pazienti (Rome II) 23 controlli sani Campioni fecali profilo dell’acido nucleico Guanina Citosina Preparazione del DNA batterico Pool di DNA batterico in base al sottotipo di IBS DNA frazionato in base alla % di GC * Selezione delle frazioni con divergenze Clonaggio e sequenziamento dei geni 16s rRNA *Permette il rilevamento di sequenze anche per batteri non dominanti Kassinen et al., Gastroenterology 2007;133:24-33 Riassunto dei dati relativi alle alterazioni del microbiota nella Sindrome dell’Intestino Irritabile lactobacilli e bifidobacteria enterobacteriaceae, coliforms e bacteroides IBS-D può avere un diverso microbiota vs. IBS-C Modico aumento nella conta dei batteri nel piccolo intestino • Criteri di inclusione non chiari • Pazienti ospedalizzati • Terapie concomitanti (antibiotici, probiotici, PPI) • Diverse diete • Diverso transito intestinale • H2BT non ideale per testare la SIBO Se questi cambiamenti sono casuali, consequenziali, o piuttosto il risultato della costipazione o della diarrea non è chiaro. Possibili conseguenze del microbiota alterato Aumentata produzione di gas (King et al., Lancet 1998) flora intestinale Deconiugazione degli acidi biliari GAS Lume B A (Tannock et al., Appl Environ Microbiol 1989) Cellule endoscrine Cellule Mucosa immunitarie Attivazione immunitaria (stimolazione dei macrofagi) (Ferrier et al., Am J Pathol 2006) Aumentata permeabilità intestinale ENS (Moriez et al., Shock 2007) Strato muscolare Muscolo liscio Cambiamenti nella funzione di motore intestinale (Barbara et al., Am J Gastroenterol 2005) Ipersensibilità viscerale (Verdu et al., Gut 2006) Confronto tra cellule del sistema immunitario nella IBS e in altri disordini infiammatori 80 *# 70 * 60 * # # * P<0.001 vs HC P<0.001 vs IBS # # 50 40 * 30 20 10 0 HC IBS UC Colite microscopica inattiva UC attiva Cremon et al., Am J GE 2009 r = 0.75 p = 0.001 4 3 2 1 0 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 N° macrofagi < 5 mm to nerves Frequency of abdominal pain Severity of abdominal pain (VAS) L’attivazione dei macrofagi attivati in prossimità dei nervi colonici correla con il dolore addominale nella IBS 4 r = 0.70 p = 0.003 3 2 1 0 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 N° mast cells < 5 mm to nerves Non evidenza di correlazione tra dolore addominale e numero di macrofagi e rilascio di istamina e triptasi. Barbara et al, Gastroenterology 2004 La riduzione di zonulin-1 nell’ IBS come spiegazione dell’ aumentata permeabilità intestinale Biopsie di colon di IBS o HC Strato unico di Caco-2 Permeabilità paracellulare ZO-1 mRNA * 100 10 1 0.1 0.01 0.001 HC IBS Dextran FITC UDO delta ct ZO-1 (Log 10) 1000 * 2000 * * 1800 1600 1400 1200 1000 800 600 400 HC C-IBS D-IBS M-IBS Piche T, Barbara G et al. Gut 2009 OUTLINE Quali sono le evidenze che il microbiota è alterato nella IBS? Quali sono le conseguenze della alterata flora intestinale? – Attivazione del sistema immunitario mucosale intestinale Interazione tra il microbiota e il sistema immunitario mucosale – Fattori genetici, alterata permeabilità, Toll Like Receptor Possiamo intervenire sul microbiota nella IBS? Bifidobacterium infantis migliora i sintomi della IBS e riduce l’infiammazione 77 Rome II pazienti con IBS • (64% donne) • tutte le abitudini alimentari Placebo Bifidobacterium infantis Lactobacillus salivarius * IL-10:IL-12 ratio *P=0.05 6 4 * ** * ** 2 Post-Treatment 200 8 Composite Likert Score Pre-Treatment * Treatment Period 0 150 *P=0.001 100 50 0 -2 1 4 8 12 B. infantis L. salivarius Placebo Weeks O’Mahony et al., Gastroenterology 2005 Effetti dei batteri probiotici sulle citochine specie citochine riferimenti Lactobacillus plantarum Casei Bulgaricus Reuteri salivarius IL-10 TNFa TNFa IL8 IFN g Pathamakanthan S Borruel N Borruel N Ma D McCarthy J TNFa IL10 TNFa IL12 IL10/IL12 Menard S McCarthy J O’Mahony L TNFa Menard s Bifidobacterium breve infantis Streptococcus termophilus Effetti dei batteri probiotici sulla secrezione di mucina Caballero-Franco et al AmJ Physiol 92,G315, 2007 Bifido infantis e lactobacillus salivarius: immunomodulazione della risposta agli agenti patogeni Attenuazione della risposta proinfiammatoria delle cellule intraepiteliali umane HT-29: NFkB e IL-8 Stimolazione della secrezione di IL10 e TNFa anti-infiammatorie da parte delle cellule mieloidi dendritiche O’Hara et al Immunology 2006;118:202 Effetti sulla motilità VSL#3 riduce il transito colica nelle IBS probiotici rilassano il colon prossimale in vitro Lactobacilli acidophylus e Bifidobacterium bifidum stimolano l’attività mioelettrica intestinale che si pensa elimini l’iperproliferazione batterica Germ free Lactobacilli acidophilus e Bifidobacterium bifidum Husebye et al Am J Physiol 2001;280:G368 Effetti biologici dei probiotici Migliorano la funzione di barriera escludendo competitivamente batteri patogeni, riducendo la permeabilità aumentando la mucina (Lactobacilli) Aumentano le citochine antiinfiammatorie (Bifidobatteri) Diminuiscono la motilità del colon senza alterare la forma delle feci Modulano il dolore intestinale Competono nel colon con i batteri produttori di gas Conclusioni Evidenze iniziali suggeriscono che il microbiota è alterato nei pazienti con IBS Le conseguenze di questi cambiamenti portano ad alterazioni con attivazione del sistema immunitario che può contribuire a generazione i sintomi Fattori genetici, difetti della barriera mucosale e dei TLRs possono indurre risposte immunitarie disregolate nei confronti del microbiota intestinale Nuovi studi sono necessari per confermare questi dati Malattia diverticolare Manifestazioni cliniche Sintomi correlati al gas Flatulenza Meteorismo dolore addominale Flora intestinale IBS Diverticolosi Razionale dell’uso di probiotici nel trattamento della malattia diverticolare I Probiotici esercitano funzione antibatterica La stasi del contenuto luminale fornisce lo stimolo per l’infiammazione intestinale I probiotici possiedono effetti antinfiammatori a livello delle superfici mucose I probiotici alterano la composizione della flora intestinale e influenzano la funzione intestinale Rifaximina + Fibre Glucomannano 2 gr/die ± Rifaximina 400 mg bid x 7 gg/mese RCT (168 pazienti) Proporzione di pazienti asintomatici o lievemente sintomatici a 12 mesi 80 p=0.001 60 40 20 0 Rifax Plac Papi et al, AP&T 1995 Conclusioni - 1 Rifaximina: utile nel trattamento della MD non complicata e nella prevenzione delle complicanze Mesalazina: utile (continua?) nel trattamento della MD non complicata e nella prevenzione delle complicanze (in associazione?) Associazione R+M: utilità ancora indeterminata Conclusioni - 2 Probiotici: a fronte di un solido razionale fisiopatologico mancano attualmente solide evidenze di efficacia Chirurgia in elezione: non indicata, nemmeno nel paziente giovane, al primo episodio diverticolitico Predisposizione genetica Dieta, patogeni, farmaci… Disregolazione SI IBD Stile di vita (fumo, dieta, stress), microbiota Evidenze cliniche del ruolo della flora intestinale nella patogenesi delle IBD 1. La malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa si localizzano preferenzialmente nel colon e ileo (maggior concentrazione di batteri) 2. Alterata composizione 3. La diversione del contenuto fecale previene e tratta la malattia di Crohn e la pouchite: l’infiammazione compare dopo continuità intestinale 4. Risposte sierologiche ad antigeni della flora intestinale 5. Risposte cellulari T ad antigeni microbiali nei pazienti con CD, UC e pouchite 6. Antibiotici e probiotici migliorano istologicamente, endoscopicamente e clinicamente le IBD 7. Polimorfismi dei geni che codificano recettori batterici in CD Balfour Sartor, Gastroenterology 2008 Pouchitis: risultato di un’alterata flora ? Aumentato numero di aerobi Diminuita ratio anaerobi/aerobi Diminuita concentrazione di bifido e lactobacilli Aumentato pH fecale Ruseler van Embden et al Gut 1994 Mantenimento della remissione VSL#3 nel mantenimento della pouchite cronica: risultati Log rank test: p<0.0001 100 (%) VSL#3 (85%) 80 60 40 20 Placebo (6%) 0 0 2 4 6 8 10 12 (months) Follow up post randomizzazione Mimura T et al Gut 2004; 53: 108-14 Pouchitis ECCO Statement: Terapia con probiotici • VSL#3 (18 x 1011 di 8 ceppi batterici per 9 o 12 mesi) ha dimostrato efficacia nel induzione della remissione[EL1b, RG B] • VSL#3 (9 x 1011) ha dimostrato efficacia nel prevenire la pouchite [EL2b, RG C] • Batteri intestinali diversi fra soggetto obeso e normopeso •Questi batteri sono coinvolti nella regolazione del peso corporeo e possono essere considerati fattori importanti nell’epidemia dell’obesità Bajzer, Nature 2006 • Il microbiota cecale del topo obeso ha importanza significativa • 50% riduzione nella componente Bacteroidetes, e aumentata presenza dei Firmicutes Ley RE, PNAS 2007 • Una simile variazione nella ratio Bacteroidetes / Firmicutes è presente anche nell’essere umano monitorizzato nel corso di un anno di dieta ristretta per carboidrati e grassi • Aumento nella percentuale di Bacteroidetes e riduzione nella percentuale di Firmicutes correla con la perdita di peso Gordon, Nature 2006