Ernst von Ihne
• Figlio di un filologo ed anglicista, nato il 23 maggio 1848
nella zona del Reno, madre inglese.
• La madre di Guglielmo II, Victoria, fu una grande
ammiratrice di Von Ihne.
• Nominato il 24 maggio 1888 architetto di corte da
Federico III.
• Di seguito ad un viaggio in Inghilterra nel 1880 fu uno di
quelli che favorirono la costruzione della casa nello stile
inglese popolare, molto prima che esso diventò di moda.
• A partire dal 1891 modificazione della sala bianca del
castello di Berlino nello stile transitorio dal tardo
rinascimento italiano al barocco.
Villa Dohme, 1890 circa
Ernst von Ihne e Guglielmo II
• Subito dopo l’intronazione nel 1888 Guglielmo II incaricò
Von Ihne per la modificazione di alcuni parti interni del
castello di Berlino.
• Progetti dell’architetto Julius Raschdorff di collegare la
sua costruzione del Duomo con il castello non furono del
gusto di Guglielmo II, che preferiva il barocco pomposo e
più moderno al neorinascimento tedesco.
• Ernst von Ihne fu l’architetto di Guglielmo II per circa 30
anni fino alla sua morte nel 1917.
• Le sue opere su incarico dell’imperatore sono:
Kaiser-Friedrich-Museum (oggi Bode-Museum),
la vecchia Staatsbibliothek,
i oggi chiamati Max-Planck-Institute a Dahlem,
il Kaiserbahnhof a Potsdam,
la modificazione del Palais Arnim-Boitzenburg per
l’accademia dell’arte al Pariser Platz.
La sala bianca del castello
Il ”Palazzo delle scienze“ nel quartiere
dell’accademia
La sala bianca del castello
• Tutta l’ala nord-ovest dell’edificio doveva essere
svuotata e la facciata doveva essere spostata di otto
metri.
• Furono messe a disposizione 2,1 milioni di Reichsmark.
• Alla fine il progetto costava più di 6 milioni senza essere
veramente completato.
• La modificazione cominciato nel 1891 non durò 4 anni
come previsto, ma 14 e fu interrotto nel 1905 a causa dei
costi elevati.
• Ciononstante Von Ihne fu incaricato nel 1908 di
modificare la sala “Apollo” nell’ala sud del castello.
• La modernizzazione del castello fu necessaria perché
Guglielmo amava le grande feste con masse di persone.
• Per creare abbastanza spazio intere mura furono
abbatute, facciate spostate e nuove galerie furono
costruite.
Grande festa in occasione dell’inaugurazione della
sala di lettura nel 1914
Facciata nella Dorotheenstraße, 1914
Lo stile di Ernst von Ihne
• Negli anni 90 lo stile del neorinascimento con il suo
decoro minuto e dettagliato non rispondeva più
all’esigenza di monumentalità e concisione.
• L’inizio di un moderno conservatismo del nuovo secolo si
trova nel neobarocco di Von Ihne, ma anche nell’opera di
Alfred Messel, Ludwig Hoffmann, Paul Wallot e Friedrich
Thiersch.
• Nel centro dei progetti architettonici stava la
concentrazione di grandi superfici, dei volumi e delle
impressioni spaziali e la monumentalità delle assi
crescenti.
• Le ringhiere leggere della scala che portò alla sala
bianca furono cambiate in balaustre pesanti, la divisione
dei piani nello stile grazioso del tardo-classicismo fu
cambiato in delle potenti colonne colossali.
Intenzione dello stile impegnato
• Anche Von Ihne usava lo stile secondo la funzione
dell’edificio:
per la residenza della vedova Viktoria lo stile
“Fachwerk”, influenzato dal “cottage style” inglese,
per il Kaiser-Friedrich-Museum lo stile tardorinascimentale del Nord-Italia,
per il suo palazzo al Pariser Platz lo stile “Hausmann” di
Parigi,
per il castello lo stile del barocco.
• L’architettura svolse anche un ruolo politico: il barocco
aveva anche il compito di fornire lo splendore necessario
per convincere la nazione dalla supremazia anche in
ambito culturale.
• In più con l’architettura dell’epoca dell’assolutismo
Guglielmo potò contrastare almeno esteticamente il già
pienamente riconosciuto parlamentarismo.