La comunicazione interpersonale

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La comunicazione
interpersonale
A cura di Giselda Antonelli
Le aree del linguaggio
a cura di Giselda Antonelli
La via delle parole
Messaggi numerici e analogici

I messaggi numerici sono quelli che rimandano ad
un sistema simbolico codificato e formalizzato di
segni la cui relazione con il significato è del tutto
arbitraria. (Es: la parola arrosto)
 La comunicazione numerica è veicolata dal
linguaggio che ci consente di denominare gli
oggetti della realtà attraverso i simboli e di
utilizzare concetti astratti.
 La comunicazione analogica è veicolata dal corpo
e si esprime attraverso gli atteggiamenti posturali,
la mimica facciale, la gestualità, la gestione della
distanza e i segni paralinguistici quali il tono e la
modulazione della voce.
Il sistema simbolico
•
I simboli sono segni sia convenzionali, tali in virtù di una
convenzione, sia analogici, cioè capaci di evocare una
relazione tra un oggetto concreto e un’idea astratta
•
I simboli sono diversi dai segnali, che hanno un puro valore
informativo e non evocativo
•
I simboli sono diversi anche dai marchi, che hanno un valore
solamente soggettivo
•
i simboli possiedono un forte carattere intersoggettivo, in
quanto sono condivisi da un gruppo sociale
L’atto del comunicare costituisce un
comportamento

Nella comunicazione faccia a faccia sono utilizzati
sia il linguaggio analogico che numerico che si
integrano in un gioco di reciproca
complementarietà.
 Il linguaggio numerico gestisce il piano del
contenuto, quello analogico il piano della
relazione.
 Lo scambio comunicativo in cui sono coinvolti
almeno due attori sociali prevede l’esistenza di un
elemento: la scena che risulta formata dal contesto
e dalla situazione
L’agire comunicativo
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Il contesto è lo spazio concreto in cui si svolge un dato
evento comunicativo (componenti fisico-ambientali)
La situazione è la risultante di una serie di elementi e
significati di carattere sociale,relazionale e psicologico che
agiscono sull’evento comunicativo. Aspetto costitutivo
delle situazioni è la loro natura relazionale: non esistono
situazioni preesistenti ai soggetti che interagendo le
generano.
Ogni azione comunicativa è un’azione situata; questo
significa costruire significato a partire dalle situazioni
emerse in seguito alle relazioni; significa porsi
nell’orizzonte della significazione
Teoria sistemica di Watzlawick
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Ogni comunicazione interpersonale è pensabile come un processo
attraverso cui gli attori, oltre che scambiarsi informazioni, negoziano i
significati che a vari livelli (psicologico, relazionale, sociale, pubblico)
i soggetti colgono e interpretano nella situazione e negli altri.
Gli attori di uno scambio comunicativo possono interagire sulla base di
due diverse modalità psico-relazionali: assumendo una posizione
simmetrica oppure complementare
In una interazione diadica si ha una relazione simmetrica quando
entrambi i soggetti tendono a minimizzare le possibili differenze ;
complementare quando gli atteggiamenti comunicazionali tendono a
differenziarsi sulla base di due diverse posizioni: di dominanza (on up)
e di sottomissione (on down)
Biosfera,semiosfera,noosfera
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La biosfera è costituita da una sottile fascia del pianeta alta
un paio di Km dal livello del mare e profonda alcune
decine di m. in cui vivono l’uomo, il mondo vegetale e
animale
In tale ambiente definito da Lotman (1985) Semiosfera per
indicare “lo spazio semiotico al di fuori del quale non è
possibile la semiosi (significazione)”,l’uomo fa circolare
idee, pensieri, messaggi, segni, artefatti,abiti, merci,
denaro….
La noosfera è “lo spazio in cui le nostre menti abitano
(Morin 1991)” e ci avvolge come atmosfera antroposociale in cui ci scambiamo, attraverso la comunicazione,
gli artefatti della nostra mente
Descrizione dei processi di contrattazione nella
situazione comunicativa
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L’analisi transazionale (Eric Berne) esamina gli scambi
comunicativi(transazioni) a partire dagli stili psicologici-affettivi
adottati dai partecipanti che si esprimono in tre stati dell’Io: l’Io
Genitore , l’Io Adulto, l’Io Bambino che si alternano nelle situazioni
comunicative concrete.
Il modello drammaturgico (Ervin Goffman) descrive la necessità di
gestire strategicamente la rappresentazione o facciata da parte degli
individui che intenzionalmente o involontariamente decidono di
mostrare nelle diverse occasioni relazionali e comunicative.
La facciata è in parte determinata dai tratti fisici ed espressivi (sesso,
ètà, conformazione, struttura corporea,lineamenti del volto, modo di
parlare e di vestire ecc…), ma anche data dai comportamenti e dalle
espressioni che segnalano il tipo di ruolo che l’individuo vuole
assumere. Il linguaggio verbale gestisce la facciata sul piano del
contenuto, mentre quello analogico sul piano della relazione.
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