Inghilterra e Francia dopo la seconda guerra mondiale

Inghilterra e Francia
dopo la seconda guerra
mondiale
Dopo la seconda guerra mondiale l’Europa si ritrovò in una situazione
critica dal punto di vista economico, politico e sociale. Nelle diapositive
seguenti esamineremo la situazione di Inghilterra e Francia
l'Inghilterra poté evitare una soluzione politicamente autoritaria grazie allo
sfruttamento del suo immenso impero coloniale (20% del territorio mondiale
e 25% della popolazione mondiale), il quale comunque, finita la prima guerra
mondiale e dopo la rivoluzione bolscevica, non era più disposto a farsi
sfruttare come prima.
• Tuttavia essa restava un paese finanziariamente debitore nei confronti degli Usa e, come
sempre succede dopo i grandi conflitti bellici, non riuscì ad evitare il notevole peso del
malcontento popolare, che allora si concretizzava nella crescita delle associazioni sindacali (le
Trade Unions nel 1920 avevano 6,5 milioni di iscritti) e del partito socialista (laburista), che nel
1924, andando al governo, aveva triplicato i propri deputati (191) alla Camera dei Comuni,
superando i 158 dei liberali ma non i 258 dei conservatori.
I laburisti ottennero l'appoggio dei liberali, rinunciando al
loro programma di riforme. Nello stesso anno fu sciolto il
Parlamento e alle nuove elezioni i conservatori ottennero la
maggioranza assoluta: repressione dei lavoratori e dei
sindacati. La lotta tra lavoro e capitale fu sempre molto
intensa. Nel1929 i laburisti tornarono al governo ma con
una maggioranza assoluta.
• La crisi del 1929 indusse il governo laburista a dare le dimissioni nel 1931. Si formò una coalizione
tra conservatori, nazional-liberali e laburisti moderati. Intanto nel 1933 la disoccupazione aveva
raggiunto la cifra record di 3 milioni di persone. Il governo introdusse dazi nelle importazioni e
sgravi fiscali e finanziamenti alle industrie.
• Quando l'operazione politica riuscì ad ottenere alcuni risultati e a emarginare i laburisti più
radicali, il partito conservatore decise, nel 1935, di governare da solo, inaugurando una politica
molto aggressiva nei confronti delle forze di sinistra, anche a costo di simpatizzare per la
Germania nazista e il Giappone militarista, nella speranza di veder crollare la Russia bolscevica e,
con essa, il movimento socialista europeo.
Tuttavia questa politica veniva contestata persino da un'ala
degli stessi conservatori (la Russia stava diventando un pericolo
troppo grande per la stessa Inghilterra), sicché bisognava
avviare una politica industriale tutta favorevole al riarmo
La coscienza sociale
Si manifestò in questo periodo una rinnovata coscienza politica, che diede luogo a
molteplici movimenti sociali in tutti i paesi, quasi sempre depressi. Enorme fu
l’influenza che esercitò la rivoluzione sovietica, che testimoniava la possibilità di
vittoria delle masse popolari
La disoccupazione in Inghilterra
L'Inghilterra perse la supremazia sul commercio mondiale e venne investita
drammaticamente dal fenomeno della disoccupazione a seguito della concorrenza
degli Stati Uniti. Dovette drasticamente ridurre la produzione. Anche nelle colonie,
particolarmente in India, cominciavano a manifestarsi problemi di destabilizzazione.
Il Partito laburista
E' in questo periodo che il Partito laburista divenne
l'antagonista storico del Partito
conservatore, a danno delle forze liberali; il
successo dei laburisti era dovuto al
radicalizzarsi della lotte sociali, che investì in maniera
drammatica il paese.
L’indipendenza dell’Irlanda
Nel 1921 il Regno d'Irlanda divenne indipendente,
anche se si staccò la regione
protestante e industriale dell'Ulster, che continuò a
far parte del Regno Unito.
Lo sciopero del 1926
Al 1926 risale uno degli scioperi più imponenti della
storia britannica, che investì
principalmente le miniere e, successivamente, le
industrie.
1940: Churchill primo ministro e si fece carico delle strategie belliche con gli
alleati. Quando nel 1945 la Germania si arrese e la guerra finì, 32.000 londinesi
erano stati uccisi e oltre 50.000 furono i feriti; un terzo dell'East End e della City
era stato completamente raso al suolo. Nel primo dopoguerra molto era da
ricostruire o da rifare. In molti sobborghi distrutti vennero ricostruite abitazioni
popolari di bassissimo costo. Molti prodotti alimentari vennero razionati e cominciò
una fortissima immigrazione di coloni indiani e cinesi (che si stabilirono per lo più a
Soho). Elizabeth Alexandra Mary Windsor, nata a Londra il 21 aprile 1926, figlia di
Giorgio VI, divenne regina nel 1952 ed ancora oggi è in carica.
• L’agricoltura venne rivoluzionata dall’adozione di macchinari e metodi moderni. Un piano
nazionale per la modernizzazione dell’industria, sostenuto da Marshall, produsse un fortissimo
sviluppo industriale: l’indice della produzione industriale raddoppiò tra il 1948 e il 1958. Nel 1957
la Francia formò con altri cinque paesi dell’Europa occidentale la CEE
• La Quarta Repubblica crollò in seguito allo sviluppo delle lotte nazionaliste nelle colonie francesi.
Dopo una guerra durata nove anni, la Francia fu costretta ad abbandonare l’Indocina nel 1954. In
Algeria, i nazionalisti nel 1954 diedero inizio a una lotta per l’indipendenza nazionale, che spaccò
l’opinione pubblica francese.
• Nel 1958 ufficiali dell’esercito e civili europei, temendo che il governo di Parigi si stesse
preparando a negoziare con i ribelli, insorsero e presero il controllo di Algeri, appoggiati dal
comando dell’esercito: sull’esempio algerino, il colpo di stato militare sembrava imminente anche
in Francia. Il generale De Gaulle rientrò sulla scena politica come un salvatore. l’Assemblea
nazionale gli concedette pieni poteri per governare il paese per sei mesi e preparare una nuova
Costituzione.
In Francia le cose andarono un diversamente, perché il paese era stato devastato dalla guerra con la Germania. La Francia
poté avvalersi delle proprie colonie, dello sfruttamento di una parte della Germania a titolo di "risarcimento danni" e del
credito finanziario da parte degli Usa. Tuttavia i conservatori dovevano cercare continuamente delle intese coi radicali
(laici e repubblicani) e la fragilità di questi governi di coalizione era molto evidente.
Quando venne la crisi del 1929, i socialisti vennero a reclamare
un loro ruolo politico di governo, sfruttando i frequenti scandali
che investivano il ceto politico e la pubblica amministrazione. In
Francia maturarono i partiti estremi, sia di destra (l'Action
française) che di sinistra (il partito comunista).
Nel 1934 l'estrema destra indusse il governo di E. Daladier a
dimettersi, ma, siccome la Francia aveva tradizioni
democratiche più sviluppate dell'Italia e della Germania, si
poteva scongiurare una dittatura di stampo nazi-fascista. Nel
1936 andò al governo il Fronte popolare (radicali, socialisti e
comunisti), sotto la guida del socialista Léon Blum.
Il programma era favorevole ai lavoratori e ai loro sindacati, ma
siccome i comunisti pretendevano la realizzazione di tutti i suoi
punti, nel 1937 Blum fu costretto a dimettersi. Il nuovo governo
di Daladier si mostrava abbastanza favorevole alla Germania
nazista.
•La politica dei "Fronti popolari" era stata inaugurata da Stalin nel 1935,
• La svolta del 1935 doveva servire a ridurre al massimo l'aggressività nazifascista e ad impedire che si
formassero nuove dittature simili in paesi che ancora non l'avevano conosciuta.
L’instabilità politica in Francia
In Francia ci furono diverse personalità alla guida del governo a causa
della crisi finanziaria.I pagamenti di guerra della
Germania non erano sufficienti alla ricostruzione e al fabbisogno dello Stato, ragion per cui si
susseguivano le crisi politiche.
Conquiste sindacali
La disoccupazione potenziale fu assorbita dalla ricostruzione; ci furono importanti
conquiste sindacali. Nel 1920nacque il Partito comunista francese.
DATE:
1920 : Warren Harding Presidente della Repubblica
1921 : indipendenza del Regno d’Irlanda
1926 : sciopero in Inghilterra nelle miniere e nelle industrie