questi i maggiori fiumi dell`america del sud

IL CONTINENTE AMERICANO RIUNISCE
POCO MENO DI UN TERZO DELLE TERRE
EMERSE. DI SOLITO VIENE SUDDIVISO
IN TRE GRANDI REGIONI
SUBCONTINENTALI:
AMERICA
SETTENTRIONALE
AMERICA CENTRALE CHE FUNZIONA
COME PONTE-COLLEGAMENTO TRA LE
ALTRE DUE REGIONI
AMERICA
MERIDIONALE
IN REALTA’ DAL PUNTO DI VISTA STORICO, CULTURALE E
GEOPOLITICO, E’ PIU’ CORRETTO DIVIDERLO IN DUE GRANDI AREE
AMERICA
CENTRALE E
MERIDIONALE
DETTA ANCHE
AMERICA LATINA
PERCHE’
COLONIZZATA DA
POPOLI DI
LINGUA
NEOLATINA:
SPAGNOLI E
PORTOGHESI
AMERICA
SETTENTRIONALE,
IN PARTE
FRANCOFONA ED IN
PARTE
ANGLOSASSONE
LO STRETTO A
NORD OVEST DI
BERING SEPARA
L’AMERICA
DALL’ASIA
AD OVEST CON
L’OCEANO
PACIFICO
LE TERRE DEL CONTINENTE AMERICANO NON
CONFINANO CON LE ALTRE TERRE EMERSE:
GLI UNICI CONFINI SONO COSTITUITI DA
MASSE D’ACQUA
A NORD CON IL
MAR GLACIALE
ARTICO
AD EST CON
L’OCEANO
ATLANTICO
IL CANALE DI
PANAMA
CONSENTE IL
PASSAGGIO DA UN
OCENAO
ALL’ALTRO
LE DUE AREE GEOGRAFICHE DEL CONTINENTE
AMERICANO HANNO UNA MORFOLOGIA DEL TERRITORIO
MOLTO SIMILE, CHE SI DIVIDE IN TRE FASCE
PROCEDENDO DA OVEST VERSO EST:
UNA SERIE DI CATENE
MONTUOSE GIOVANI CHE
SI SUSSEGUONO DA NORD
A SUD LUNGO LA COSTA
DELL’OCEANO PACIFICO.
MOLTI I CONI VULCANICI
ANCORA ATTIVI, COME IL
ST. HELENS
RILIEVI PIU’
ANTICHI ( E QUINDI
ARROTONDATI) O
ALTOPIANI SULLA
COSTA ATLANTICA
VASTE PIANURE
SOLCATE DA
FIUMI AL
CENTRO
PIANURE
INTERNE DEL
CANADA
(PLAINS)
MONTAGNE
ROCCIOSE
GRANDI
PIANURE
CATENA
DEGLI
APPALACHI
CATENA
COSTIERA
MASSICCIO
DELLA GUYANA
SIERRA MADRE
OCCIDENTALE E
ORIENTALE
PIANURA
DELL’ORINOCO
ALTOPIANO
DEL BRASILE
PIANURA
AMAZZONICA
PIANURA DEL
CHACO
CORDIGLIERA
DELLE ANDE
ALTOPIANO
DELLA
PATAGONIA
ALTOPIANO DEL
MATO GROSSO
PIANURA DELLA
PAMPA
MONTI APPALACHI
CORDIGLIERA DELLE ANDE
GRANDI PIANURE DEL
NORD AMERICA
PAMPAS ARGENTINA
MACKENZIE
NELSON
TANTI I FIUMI ED I LAGHI PRESENTI
NEL CONTINENTE AMERICANO. PER
COMODITA’ DISTINGUIAMO AMERICA
SETTENTRIONALE ED AMERICA
MERIDIONALE. QUESTI I MAGGIORI
FIUMI DELL’AMERICA DEL NORD:
SAN LORENZO
MISSISIPPI
MISSOURI
COLORADO
RIO GRANDE
Il Mississippi è un fiume dell‘America settentrionale che attraversa la parte centrale degli Stati
Uniti. Nasce nel nord del Minnesota e sfocia nel Golfo del Messico scorrendo verso sud. Il
Mississippi ha una lunghezza complessiva di circa 3.780 km: solo uno dei suoi affluenti, il
Missouri, è più lungo nel Nord America. La lunghezza totale di questi due fiumi supera i 6.800
km,e il bacino idrografico del Mississippi-Missouri ne fanno uno dei più consistenti sistemi
fluviali nel mondo. Il bacino idrografico del Mississippi è il più grande dell’ America
settentrionale e il terzo nel mondo, alle spalle del Rio delle Amazzoni e del fiume Congo. Il
Mississippi raccoglie la maggior parte delle acque che cadono tra le Montagne Rocciose e gli
Appalachi, fatta eccezione per la regione prossima ai Grandi Laghi.
QUESTI I MAGGIORI FIUMI
DELL’AMERICA DEL SUD:
ORINOCO
PARAGUAY
RIO DELLE
AMAZZONI
SAN
FRANCISCO
URUGUAY
PARANA
URUGUAY, PARAGUAY
E PARANA’
CONFLUISCONO
NELL’ESTUARIO DEL
RIO DE LA PALTA
Gran parte dei fiumi dell’America meridionale sfocia nell’oceano
Atlantico e appartiene ai tre grandi sistemi fluviali del Rio delle
Amazzoni, dell’Orinoco e del Paraguay-Paraná. Questi grandi
fiumi rappresentano delle vie navigabili che consentono di
penetrare facilmente nelle regioni interne. La loro grandiosità si
deve sia all’ampiezza dei bacini idrografici sia alla ricca
alimentazione dovuta alle precipitazioni equatoriali e agli apporti
degli affluenti che scendono dalle Ande. Il Rio delle Amazzoni è il
fiume che ha il maggior bacino della Terra.
NUMEROSI I LAGHI.
IMPORTANTI QUELLI
DEL NORD AL
CONFINE TRA STATI
UNITI E CANADA.
LA ZONA E’ CHIAMATA
PROPRIO “DEI
GRANDI LAGHI”
SPETTACOLARI LE
CASCATE DEL
NIAGARA, CHE IL
FIUME OMONIMO
FORMA NELLA
ZONA TRA I LAGHI
EIRE ED ONTARIO
TANTISSIMI ANCHE I LAGHI CANADESI. RICORDIAMO I SEGUENTI:
GRAN LAGO
DEGLI ORSI
GRAN LAGO
DEGLI SCHIAVI
LAGO
WINNIPEG
DEGNO DI NOTA IL
LAGO TITICACA IN
PERU’
LE COSTE DELL’ESTREMO NORD DELL’AMERICA SETTENTRIONALE
SONO MOLTO FRASTAGLIATE. INOLTRE NUMEROSE SONO LE ISOLE
IN QUESTA ZONA CHE SI AFFACCIA SUL MAR GLACIALE ARTICO.
RICORDIANO LE ISOLE DI
TERRANOVA E DI BAFFIN
MOLTI ANCHE I GOLFI: LA BAIA
DI HUDSON ED IL GOLFO DI SAN
LORENZO
IN AMERICA CENTRALE SI TROVANO TRE ARCIPELAGHI CHE
OCCUPANO IL MAR DEI CARAIBI:
GRANDI
ANTILLE
BAHAMA
PICCOLE
ANTILLE
MOLTO FRASTAGLIATE E RICCHE DI ISOLE ANCHE LE COSTE
DELL’ESTREMO SUD DELL’AMERICA MERIDIONALE
LO STRETTO DI MAGELLANO
SEPARA LE ISOLE DELLA
TERRA DEL FUOCO DAL
RESTO DEL CONTINENTE
L’ARCIPELAGO DELLA TERRA
DEL FUOCO SONO LA ZONA
ABITATA PIU’ A SUD DEL
PIANETA
IL CONTINENTE AMERICANO SI SVILUPPA NEI
DUE EMISFERI: QUINDI PRESENTA UNA GRANDE
VARIETA’ DI CLIMI, CHE SI POSSONO DIVIDERE
IN TRE GRANDI REGIONI
REGIONE FREDDA
ALL’ESTREMO NORD
REGIONE TEMPERATA ALLE
MEDIE LATITUDINI
TROPICO DEL CANCRO
REGIONE CALDA NELLA
FASCIA INTERTROPICALE
REGIONE TEMPERATA ALLE
MEDIE LATITUDINI
REGIONE FREDDA
ALL’ESTREMO SUD
EQUATORE
TROPICO DEL CAPRICORNO
SEMPRE DAL PUNTO DI VISTA CLIMATICO SI NOTANO I
SEGUENTI FENOMENI:
A PARITA’ DI
LATITTUDINE SIA A
NORD CHE A SUD
DELL’EQUATORE, LE
TEMPERATURA
CAMBIANO MOLTO
PASSANDO DALLE
ZONE COSTIERE A
QUELLE INTERNE
(CONTINENTALI)
INOLTRE MOLTE LE
DIFFERENZAE CLIMATICHE
TRA LA COSTA ATLANTICA E
QUELLA PACIFICA, A CAUSA
DELLE DIVERSE CORRENTI
OCEANICHE ED ALLA
POSIZIONE DI ALTE
MONTAGNE PARALLELE ALLA
COSTA DEL PACIFICO: LE
MONTAGNE IMPEDISCONO
L’INGRESSO DEI VENTI
UMIDI ALL’INTERNO DEL
CONTINENTE
LA CORRENTE DEL
LABRADOR E
DELLA
CALIFORNIA SONO
CORRENTI
FREDDE: FANNO
ABBASSARE LA
TEMPERATURA E
FAVORISCONO LA
FORMAZIONE DEI
GHIACCI LUNGO LE
COSTE.
LA CORRENTE
FREDDA DI
HUMBOLDT
IMPEDISCE ALL
‘ARIA UMIDA DI
RAGGIUNGERE LE
COSTE E QUINDI
FAVORISCE LA
FORMAZIONE DEI
DESERTI COSTIERI
DELL’AMERICA DEL
SUD
LA CORRENTE
DEL GOLFO E LA
CORRENTE DEL
BRASILE SONO
CORRENTI
CALDE CHE
RENDONO PIU’
MITE LA
TEMPERATURA
DELLE COSTE.
INOLTRE FANNO
AUMENTARE
L’UMIDITA’ E LA
PIOVOSITA’
SULLA COSTA
ORIENTALE
ALLE DIFFERENZE CLIMATICHE CORRISPONDE
UNA GRANDE VARIETA’ DI BIOMI
TUNDRA,
nell’estremo nord
TAIGA nel
Canada
STEPPE e PRATERIE
nell’interno
dell’America del nord,
del Centro e del sud
DESERTI, a ridosso
delle Montagne
rocciose e delle Ande
MACCHIA
MEDITERRANEA,
lungo le coste della
California e del Cile
ALTA MONTAGNA,
sulle montagne
Rocciose, Ande,
Appalachi
FORESTA
TEMPERATA o
decidua nell’America
del nord soprattutto
sulla costa orientale
FORESTA
PLUVIALE in
America centrale
e meridionale
vicino all’equatore
SAVANA E
BOSCAGLIA,
nella zona
attorno alla
foresta pluviale
Il Pantanal è la più grande zona umida del mondo,
un'immensa pianura alluvionale; è un'area centrale del
Sudamerica situata per gran parte in Brasile (negli stati del
Mato Grosso e del Mato Grosso du Sul), e in parte in Bolivia
e in Paraguay.
Per nove mesi all'anno (stagione delle piogge) viene
sommersa per l'80% della sua superficie dalle acque. È
considerato l'ecosistema con il maggior numero di specie di
flora e fauna del mondo. È molto facile avvistare gli animali
di questa regione: caimani, capibara, formichieri giganti,
anaconda e centinaia di specie diverse di uccelli. Molto
diffuso qui è il piranha rosso.
Il Deserto di Atacama è situato nel Cile settentrionale. Il deserto di
Atacama è il deserto più asciutto del globo: è sterile e privo di oasi . E’
protetto dall'umidità, da entrambi i lati, dalle montagne delle Ande e dalle
montagne litoranee. La corrente di Humboldt, che è fredda, raffredda
l'aria rendendo impossibile la formazione di nuvole. Dal nome della
regione deriva quello del minerale tipico dei giacimenti di rame,
l'atacamite. La zona è il più grande serbatoio naturale del mondo di nitrato
di sodio, che è stato estratto su vasta scala fino all'inizio degli anni 40.
La Valle della Morte (Death Valley National Park) è
un Parco nazionale degli Stati Uniti situato nello Stato
della California e in piccola parte nel Nevada. È
rinomata perché circa al centro della valle si trova il
punto più basso del Nord America. Il bacino è
sprofondato di 86 metri sotto il livello del mare. Il
punto più basso si trova a Badwater (acqua cattiva).
L'Amazzonia è una foresta pluviale, in gran parte compresa
in territorio brasiliano, che copre una superficie pari al 42%
di quella dell'Europa.
Dall'estremo limite occidentale della foresta, ai piedi delle
Ande, fino alla rive dell'Atlantico vi sono 3200 km,
all'incirca la distanza tra Roma e l'Islanda.
A ragione è stato detto che
l'Amazzonia è una specie di
pianeta a sé stante. La foresta
pluviale vi prospera nelle sue
forme più ricche: il sottobosco è
molto sviluppato, le fronde degli
alberi e la vegetazione aerea,
formano una copertura pressoché
continua, che filtra i raggi del
sole e mantiene l'ambiente in una
penombra perenne, satura di
umidità. Qui vivono 750 specie di
alberi, 400 specie di uccelli e 125
mammiferi, 100 specie di rettili e
60 di anfibi. E' stato calcolato che
in ogni singolo albero vivano 400
tipi di insetti.
Questa foresta costituisce un ecosistema ricchissimo, che si
protende dal basso in alto, da terra fino alle cime degli alberi,
per oltre 60 metri. E' anche un ecosistema che vive in un
terreno assai povero di sostanze: gli scienziati ritengono che la
sua esistenza sia il prodotto di un equilibrio, delicato e
straordinario, tra un clima molto caldo e umido e un terreno che
offre assai meno sostanze nutritive di quelli delle regioni
circostanti, resi fertili dalle rocce di origine vulcanica. Quanto il
terreno sia povero e l'ambiente delicato lo si è già potuto
osservare in passato. La prima volta fu negli anni '20 e '30
quando la Ford - la famosa industria automobilistica
statunitense - acquistò aree forestali, fece abbattere la
vegetazione spontanea e vi installò piantagioni di alberi di
caucciù (l'Hevea brasiliensis) per ricavare gomma da
pneumatici. Le piantagioni non crebbero e l'esperimento fallì. La
seconda volta fu negli anni '70, quando si cercò di installare
nell'Amazzonia piantagioni di legno pregiato: fu ancora un
fallimento. Anche sulla base di queste esperienze molti si
chiedono che senso abbia ciò che si sta facendo oggi:
distruggere vaste estensioni di foresta amazzonica con il
proposito di ricavare terreni coltivabili. Non si è certi di riuscirvi
mentre è certo che, nel frattempo, una parte del prezioso
ecosistema vada perduta.
Il governo brasiliano non dà credito alle critiche, né agli inviti a
non deteriorare la foresta. Esso accusa di interferenza nei
propri affari interni le associazioni ecologiste, i movimenti di
opinione e persino gli organismi internazionali che denunciano i
rischi cui va soggetta la foresta pluviale. Dall' altra parte, il
Paese ha fortissimi debiti verso l'estero e sta cercando di
sviluppare la propria economia. Lo sfruttamento dell'Amazzonia
vede anche l'intervento di potenti gruppi economici, che a volte
non hanno esitato a ricorrere addirittura al delitto per far tacere
glimoppositori.
La distruzione della foresta avanza in modo brutale. Allevatori e
agricoltori appiccano incendi giganteschi: nelle zone lasciate
libere dalla foresta bruciata sorgono piantagioni e allevamenti.
Le popolazioni indigene sono costrette ad abbandonare i luoghi
dove vivono da sempre. Parecchie tribù si stanno estinguendo.
Prima che cominciassero le distruzioni, dalla foresta
amazzonica, grazie alla fotosintesi clorofilliana, proveniva la
metà dell'ossigeno prodotto dalla vegetazione del pianeta: una
funzione preziosa per mantenere in equilibrio la miscela di gas
che compone l'atmosfera della Terra. Ora gli incendi e le
distruzioni non soltanto hanno ridotto tale apporto, ma
rilasciano ingenti quantitativi di anidride carbonica. Gli
scienziati temono che ciò acceleri il processo di riscaldamento
dell' atmosfera, contribuendo a cambiare il clima.