Istituto di Medicina Globale
CORSO DI
ISTOLOGIA ED ANATOMIA
Dott.ssa Bonaldo Barbara
da ανά, anà = "attraverso", e τέμνω, tèmno = "tagliare
L’anatomia è lo studio
della struttura e della
morfologia del corpo e
delle sue parti, e di
come vengono in
rapporto.
Quando si osserva il
proprio corpo o si
analizzano grandi
formazioni corporee,
come il cuore o le ossa,
si studia l’anatomia
macroscopica, vale a
dire formazioni
facilmente osservabili a
occhio nudo.
Al contrario, se si
utilizza un
microscopio, o
comunque un qualsiasi
strumento che
ingrandisca strutture
molto piccole, per
poterle osservare, si
descrive l’anatomia
microscopica.
Le cellule e i tessuti
presenti nel corpo
possono essere
osservati soltanto con
uno microscopio.
Leonardo da Vinci 1490 - matita ed inchiostro su carta
Leonardo da Vinci si accosta agli studi di Anatomia
Umana attraverso l’Anatomia Artistica, praticata da
alcuni pittori del ‘400, per meglio raffigurare il corpo
umano. Ma la “maravigliosa macchina umana” affascina
ben presto l’animo di artista e di scienziato in Leonardo,
che dall’Anatomia Artistica di superficie, dei muscoli e
delle ossa, passa allo studio degli organi interni. Egli
darà anche impulso all’Anatomo-Fisiologia, che si
sviluppa proprio in quegli anni nelle Università italiane,
studiando i movimenti del corpo, le leve che utilizza
l’apparato muscolo - scheletrico umano e le forze che
produce. Quindi, analizza i sensi, il sistema nervoso,
circolatorio, urinario e l’apparato riproduttivo; approda,
infine, all’Anatomia Patologica, considerando le
modificazioni prodotte nell’organismo con l’età ed
indaga persino sulle cause di morte.
Con il suo metodo rigoroso d’indagine, le sue innovative
scoperte, le accurate descrizioni e le meravigliose
illustrazioni delle sue tavole anatomiche, Leonardo può
quindi a pieno titolo essere considerato precursore della
Scienza Medica moderna.
Leonardo da Vinci
1452 - 1519
Studi anatomici di spalla e collo
San Gerolamo (1482) - Louvre
Studio muscolare nella flessione dell’arto inferiore
Studio del cranio
Studio del sistema vascolare e biliare del fegato
Studio dei visceri addominali
I TESSUTI
L’ ISTOLOGIA (dal greco istos = tela e logos =
discorso) è la scienza che studia i tessuti animali e
vegetali.
Cos’è un tessuto?
E’ un raggruppamento di cellule aventi strutture e funzioni simili, tra le
quali è interposta una quantità più o meno rilevante di sostanza
fondamentale intercellulare.
Più tessuti si uniscono a costituire gli organi.
Definiamo organo un raggruppamento di più tessuti delegati a svolgere
una determinata funzione. Gli organi che concorrono a formare una
unità funzionale formano un sistema (quando gli organi sono costituiti
dallo stesso tipo di tessuto) o un apparato (quando gli organi sono
molto diversi tra loro per il tipo di tessuto che li costituisce).
I tessuti possono essere raggruppati in 4 tipi
fondamentali:
- tessuto epiteliale
- tessuto connettivo o connettivale
- tessuto muscolare
- tessuto nervoso
TESSUTO EPITELIALE
E’ caratterizzato da cellule strettamente aderenti le une alle altre, che non
lasciano molti spazi intercellulari liberi. La sostanza intercellulare interposta è
scarsissima. Non possiede una vascolarizzazione propria per cui le cellule
epiteliali ricevono il nutrimento soltanto per diffusione dal tessuto connettivo su
cui poggiano.
Dove si trova:
Riveste tutto il corpo, sia esternamente (epidermide, derma), sia internamente
(mucose), inoltre forma tutte le ghiandole sia endocrine che riversano sostanze
all’interno del corpo, sia esocrine che le riversano all’esterno.
A seconda delle sue funzioni e caratteristiche si distingue in diversi tipi, di cui 2
principali:
- epitelio di rivestimento
- epitelio ghiandolare
EPITELIO DI RIVESTIMENTO:
• ha un’alta capacità rigenerativa, per resistere ad usura e lesioni.
• svolge le seguenti funzioni:
- protezione meccanica e termica (epidermide)
- protezione chimica (epitelio gastrico)
- assorbimento (epitelio intestinale)
- escrezione (tubuli renali, sudorazione)
• partecipa alle ricezione delle sensazioni (contengono terminazioni di fibre
nervose che trasmettono le sensazioni ricevute al SNC).
• in base al numero degli strati cellulari che lo costituisce si distingue in:
- semplice: c. disposte in un solo strato
- pluristratificato: c. disposte in 2 o più strati
- pseudostratificato: c. disposte in un solo strato, ma di altezza e forma
varia tali che sembrano giacere su più strati
• in base alla forma delle cellule si distingue in:
- pavimentoso: se le cellule sono appiattite (alveoli polmonari)
- cubico: se ha altezza e lunghezza uguali (tipico delle ghiandole e dei loro
dotti, ricopre la superficie delle ovaie, forma le pareti dei tubuli renali)
- prismatico: se prevale l’altezza alla lunghezza (mucosa gastrica)
- di transizione: costituito da cellule che modificano la loro forma in
relazione allo stato di distensione dell’organo che rivestono (vescica)
• può presentare alcune differenziazioni di superfice come:
- corneificazione: le c. degli strati più superficiali dell’epidermide
si riempiono di cheratina e muoiono
- ciglia: prolungamenti citoplasmatici, dotati di movimento sincrono
(vie respiratorie)
- microvilli: estroflessioni che aumentano enormemente la superficie
assorbente (epitelio intestinale)
APPARATO TEGUMENTARIO O CUTE
La cute o pelle, detta anche tegumento, assieme ai suoi annessi
(gh. sudoripare e sebacee, peli e unghie) costituisce l’apparato
tegumentario.
Essa svolge numerose funzioni:
• isolamento: impedisce la fuoriuscita e l’entrata d’acqua e di altre
sostanze
• protezione meccanica da urti e tagli
• protezione chimica da acidi o basi
• protezione da sbalzi termici, radiazioni ultraviolette, aggressioni
batteriche.
La cute è composta da 2 tipi di tessuto:
 l’epidermide situata esternamente, è costituita da tessuto epiteliale di tipo
pavimentoso stratificato che ha la proprietà di cheratinizzare, ossia diventare
duro e resistente. Essa consta procedendo dall’interno verso l’esterno di 5 strati
(basale, spinoso, granuloso, lucido e corneo) e non possiede capillari propri,
pertanto le c. dello strato inferiore (basale) dipendono dal sottostante derma per
ricevere ossigeno e sostanze nutritizie. Nell’epidermide si trovano particolari c.
dette melanociti che producono un pigmento, la melanina, che varia dal giallo al
marrone, al nero ed è responsabile della colorazione della pelle; esso ha la
funzione di proteggerla dalle radiazioni ultraviolette dei raggi solari.
 il derma sottostante e formato da tessuto connettivo denso; esso contiene
vasi capillari, gh. sudoripare e sebacee, recettori sensoriali, terminazioni nervose
e peli.
Profondamente al derma si trova il tessuto sottocutaneo o ipoderma formato da
tessuto adiposo, non è considerato parte della cute ma collega la cute alle
sottostanti strutture con principale funzione di ammortizzatore.
LA CUTE
EPITELIO GHIANDOLARE:
Le cellule degli epiteli ghiandolari formano strutture che prendono il nome di
ghiandole in grado di produrre sostanze dette secreti.
Si distinguono in:
• Epitelio ghiandolare esocrino: forma le ghiandole esocrine, che riversano
il loro secreto all’esterno del corpo, o in cavità comunicanti con l’esterno
(ghiandole sebacee e ghiandole sudoripare).
Esse sono caratterizzate da un dotto escretore e da una parte secernente
detta adenomero. Se dotata di un unico adenomero la ghiandola si dice
semplice, se l’adenomero è ramificato si dice composta. In base alla forma
dell’adenomero si dividono in tubulari, acinose, alveolari o miste.
• Epitelio ghiandolare endocrino: forma le ghiandole endocrine, che
riversano il loro secreto, detto ormone, nel circolo sanguigno per cui le
loro c. sono riccamente vascolarizzate. Esse non possiedono dotti
escretori. Ad es. tiroide, ipofisi, ghiandole surrenali.
TESSUTO CONNETTIVO
E’ un tessuto nel quale le cellule (fibrociti) si trovano immerse in
un’abbondante sostanza extracellulare detta sostanza fondamentale o
matrice extracellulare.
Esso svolge funzioni di:
- sostegno
- collegamento fra tessuti diversi.
Dove si trova:
Occupa quasi tutti gli spazi lasciati liberi dagli altri tessuti, perciò si trova in
qualsiasi regione del corpo.
Istologicamente, in base a morfologia e funzioni, può essere diviso in diversi
sottotipi:
- tessuto connettivo propriamente detto (denso e lasso)
- tessuto connettivo di sostegno (cartilagineo e osseo)
- tessuto connettivo liquido (sangue e linfa)
Ciascun sottotipo di tessuto connettivo è caratterizzato dalla presenza di:
Cellule:
• Fibrociti : formano e mantengono le fibre e i componenti della matrice
extracellulare ( condrociti nel t. cartillagineo, osteociti in quello osseo)
• Istiociti, mastociti, macrofagi: c. deputate alla difesa
• Adipociti: c. con funzione di riserva energetica
Fibre:
• Collagene: danno sostegno dove il connettivo deve sopportare abbondanti
sollecitazioni( tendini, dischi intervertebrali, capsule articolari, legamenti) e
resistenza allo stiramento
• Elastiche: danno elasticità al tessuto (pareti vasi arteriosi)
• Reticolari: formano veri e propri reticoli che costituiscono l’intelaiatura di vari
organi (fegato e milza)
Sostanza fondamentale o matrice extracellulare:
Gel compatto in cui sono immerse le fibre, costituito da acqua, proteine,
zuccheri, sali minerali e vitamine, che danno nutrimento al tessuto connettivo.
TESSUTO CONNETTIVO PROPRIAMENTE DETTO
Ha funzione di:
- sostegno e protezione
- contribuisce alla difesa dell’organismo contro urti e traumi esterni
- costituisce la base su cui poggiano gli epiteli
Si distingue in:
• T. C. DENSO:
prevalenza di fibre collagene strettamente impacchettate con disposizione:
- irregolare (derma, capsule di rivestimento degli organi, guaine di tendini
e nervi)
- regolare (tendini, legamenti)
- con presenza di fibre elastiche
elastico (in legamenti gialli delle
vertebre e corde vocali)
• T. C. LASSO (o areolare):
le fibre sono più rarefatte e creano una rete aperta; è posizionato sotto
il derma nella pelle e sotto il tessuto epiteliale di tutti gli apparati che
comunicano con l’esterno così da intercettare gli agenti patogeni prima che
entrino nel sangue e raggiungano i vari organi. Ha funzione di protezione,
avvolgimento e connessione degli organi riempiendo gli spazi liberi tra essi.
Il tessuto adiposo, è una varietà di tessuto connettivo lasso presente sotto la
cute, specialmente nei fianchi, nelle natiche, nelle mammelle, intorno ai reni.
E’ caratterizzato da c. dette adipociti il cui citoplasma è occupato in
prevalenza da gocce lipidiche (trigliceridi) che comprimono il nucleo
spostandolo eccentricamente.
Ha le funzioni di:
• avvolgere e proteggere gli organi da traumi e urti
• isolante termico (riduce la perdita di calore)
• riserva energetica
Il tessuto reticolare, altra varietà di t. c. lasso, è un tessuto costituito da un
esile trama di fibre reticolari che costituiscono l’intelaiatura interna di
sostegno, di vari organi in particolare linfonodi, milza e midollo osseo,
dove circolano al di fuori del torrente ematico molte c. del sangue
(prevalentemente linfociti).
TESSUTO CONNETTIVO DI SOSTEGNO
Ha come funzione quella di formare l’impalcatura scheletrica dell’organismo.
Si distingue in:
• CARTILAGINEO:
è una varietà di tessuto connettivo che costituisce le cartilagini.
E’ costituito da cellule denominate codrociti, immerse in una abbondante
sostanza fondamentale ricca di una proteina (condromucoide) che
conferisce consistenza ed elasticità al tessuto.
A seconda delle caratteristiche della sostanza fondamentale, le cartilagini
vengono distinte in:
- ialina: prevalenza di sostanza fondamentale; congiunge le coste
allo sterno, ricopre le estremità delle ossa in corrispondenza
delle superfici articolari, costituisce lo scheletro del feto.
- fibrosa: prevalenza di fibre collagene; forma i dischi intervertebrali che
separano le vertebre e i menischi delle articolazioni del ginocchio
- elastica: prevalenza di fibre elastiche; forma il padiglione auricolare, la
punta del naso, l’epiglottide
• OSSEO:
deriva dal tessuto cartilagineo che con la crescita si arricchisce di sali
minerali indurendosi. E’ caratterizzato da cellule dette osteociti, derivanti
da osteoblasti in seguito a impregnazione di sali di calcio. I sali di calcio
insieme a quelli di magnesio sono presenti sotto forma di cristalli di
idrossiapatite che rappresentano il 50% della matrice ossea. Tale matrice
è organizzata in lamelle. A seconda della disposizione di queste, l’osso si
distingue in:
- compatto: le lamelle sono strettamente addossate e disposte
ordinatamente e concentricamente a costituire delle unità
dette osteoni che delimitano un canale centrale detto di
Havers attraversato da capillari sanguigni e terminazioni
nervose.
- spugnoso: le lamelle si intrecciano a formare una rete tridimensionale
di trabecole ossee che delimitano degli spazi, contenenti
midollo osseo rosso che produce le c. del sangue (globuli rossi,
bianchi e piastrine)
TESSUTO CONNETTIVO LIQUIDO
Sangue e linfa sono due tessuti connettivi aventi la funzione essenziale di
nutrizione; sono formati da numerose c. diverse per struttura e funzione che
circolano in appositi vasi all’interno del corpo, immerse in una sostanza
fondamentale liquida o semiliquida. Gli elementi cellulari tipici di questi due
tessuti sono prodotti prevalentemente dal midollo osseo e da qui entrano in
circolo attraversando vari stadi di maturazione. Attraverso una fitta rete di
vasi raggiungono ogni parte del corpo.
• SANGUE:
è una t. c. costituito da una componente liquida (sostanza fondamentale)
denominata plasma e da una componente corpuscolata in esso sospesa;
Il plasma contiene contiene acqua, proteine (albumine, globuline -alcune
delle quali costituiscono gli anticorpi-, fibrinogeno -con funzione di
coagulazione del sangue-), numerose altre sostanze organiche ed
inorganiche variabili in relazione all’alimentazione.
Il plasma privo del fibrinogeno prende il nome di siero.
La parte corpuscolata è rappresentata da:
- globuli rossi od eritrociti od emazie: c. prodotte dal midollo osseo che
dopo essersi riempite di emoglobina (proteina contenente ferro)
espellono il nucleo. Si presentano come dischetti biconcavi e sono
deputati al trasporto di ossigeno ed anidride carbonica.
- globuli bianchi o leucociti o granulociti: derivano dal midollo osseo e
vengono distinti a seconda delle caratteristiche istologiche in neutrofili,
eosinofili e basofili. Sono dotati di movimenti ameboidi e capacità
fagocitarie: partecipano così attivamente alla difesa dell’organismo.
- monociti e macrofagi o istiociti: hanno la capacità di muoversi da un
tessuto all’altro attraversando gli spazi intercellulari e di fagocitare
particelle o c. sia estranee che difettose svolgendo un ruolo fondamentale
di difesa e pulizia del corpo.
- linfociti: si formano dai linfoblasti del tessuto linfoide o della milza. Sono
depositari della memoria immunologica e presiedono alla produzione di
anticorpi coi quali l’organismo elimina le sostanze estranee (antigeni).
- piastrine o trombociti: derivano da cellule contenute nel midollo osseo,
che giunte a maturità si frammentano e vengono liberate nel sangue.
Esse sono coinvolte nel processo di coagulazione del sangue.
N.B.
Nel midollo osseo il produttore degli elementi del sangue è il midollo rosso
presente nel tessuto osseo spugnoso. Il midollo giallo, presente nella
cavità diafisaria delle ossa lunghe dell’adulto, a causa delle infiltrazioni di
grasso non è più in grado di svolgere questa attività. Nell’età fetale e
neonatale il midollo rosso con funzione emopoietica è presente sia nelle
ossa spugnose che nella diafisi delle ossa lunghe. In quest’ultima viene
sostituito da midollo giallo che perde questa funzione.
• LINFA : ha la stessa composizione del plasma ma con un più basso
contenuto in proteine. Si forma a livello dei tessuti. Dai capillari sanguigni
una parte di plasma trasuda attraverso la parete dei capillari stessi dando
origine al liquido interstiziale dal quale le c. prendono sostanze utili e
riversano i prodotti del loro catabolismo. Proprio a questo livello originano i
vasi della circolazione linfatica.
Oltre ai macrofagi nella linfa si trovano numerosi linfociti di origine gangliare
prodotti dai nodi linfatici . Essi subiscono complesse trasformazioni durante
la loro permanenza negli organi linfoidi (timo e milza) trasformandosi nei
principali protagonisti delle difese attive dell’organismo (linfociti T e B).
TESSUTO MUSCOLARE
E’ un tessuto costituito da cellule allungate, sottili e fusiformi dette fibre
muscolari caratterizzate dalle seguenti proprietà:
- contrattilità: capacità di ridurre la lunghezza
- eccitabilità: capacità di rispondere ad uno stimolo (chimico, nervoso,
elettrico)
- elasticità: capacità di riprendere la forma originaria dopo la contrazione.
In base alla forma delle cellule e alle loro caratteristiche funzionali, vengono
distinti tre tipi di tessuto muscolare:
• TESSUTO MUSCOLARE STRIATO:
costituito da c. denominate fibre muscolari striate, il cui citoplasma
(sarcoplasma) è costituito in gran parte da fibrille contrattili disposte a
bande alternate chiare e scure che conferiscono un aspetto striato.
Caratteristica di questo tessuto è la presenza di moltissimi mitocondri,
produttori di energia di cui il muscolo ha bisogno durante la contrazione.
Il connettivo che separa le fibre è ridotto.
Il tessuto muscolare striato forma i muscoli scheletrici cioè i muscoli
volontari dell’organismo responsabili dei movimenti compiuti
intenzionalmente grazie all’attività cerebrale come ad es. i movimenti
delle mani e del volto.
• TESSUTO MUSCOLARE LISCIO: costituito da c. muscolari allungate che non
presentano striature immerse in un abbondante materiale connettivo.
Forma le pareti dei vasi e dei visceri. E’ responsabile dei movimenti
involontari, che vengono compiuti dal nostro corpo, senza la
partecipazione intenzionale dell’attività cerebrale (dipende dal sistema
nervoso autonomo) come ad es. i movimenti dello stomaco e
dell’intestino.
• TESSUTO MUSCOLARE CARDIACO: è un tessuto molto simile a quello
striato ma caratterizzato da una maggiore quantità di connettivo che
separa le fibre.
Costituisce il cuore. E’ un tessuto striato ma involontario in quanto
innervato dal sistema nervoso autonomo. Le c. dette cardiomiociti sono
indipendenti tra loro ma legate nella funzione che devono svolgere.
TESSUTO NERVOSO
E’ un tessuto costituito da c. denominate neuroni caratterizzate dalle seguenti
proprietà:
- eccitabilità, cioè capacità di reagire agli stimoli e di trasformarli in impulsi
nervosi
- conducibilità, cioè capacità di trasmettere gli impulsi nervosi alle altre
cellule.
Ogni neurone è costituito da:
- un corpo cellulare detto pirenoforo o soma
- prolungamenti brevi ma molto ramificati che conducono lo stimolo dalla
periferia al corpo cellulare (impulso centripeto) detti dendriti.
- un assone o neurite, più lungo che trasmette l’impulso dal corpo cellulare
alla periferia (impulso centrifugo)
In molti casi l’assone è circondato da particolari c. dette c. di Schwann, le quali
producono una sostanza lipidica biancastra , la mielina, che avvolge l’assone
a formare la cosiddetta guaina mielinica, lasciandolo libero solo in alcuni
Punti detti nodi di Ranvier, attraverso cui si propaga l’impulso nervoso.
L’isolamento dell’assone da parte della guaina mielinica permette una
maggiore velocità di conduzione dell’impulso nervoso.
La zona di contatto tra 2 neuroni in cui si effettua la trasmissione dell’impulso
nervoso è detta sinapsi.
A differenza degli altri tessuti in cui avviene sempre la divisione cellulare,
rapida o lenta a seconda del tipo di tessuto, nel tessuto nervoso le c. hanno
perso la capacità di moltiplicarsi. Ciò significa che una lesione a livello del SNC
non è riparabile.
Nel tessuto nervoso sono presenti inoltre cellule di supporto ai neuroni dette
nevroglia che hanno il compito di sostenere, nutrire, proteggere ed isolare
elettricamente i neuroni.
Neuroni e nevroglia costituiscono gli organi del sistema nervoso:
encefalo, midollo spinale e nervi.
LE PAROLE DELL’ANATOMIA
Per descrivere le posizioni dei vari organi del corpo umano o le loro
parti, in anatomia viene adottata una terminologia specifica che fa
riferimento ad un insieme di piani.
Il corpo viene considerato eretto con le braccia diritte lungo i fianchi
ed i palmi delle mani rivolti verso l’osservatore (posizione anatomica) e
viene suddiviso in diverse regioni da piani di sezione (immaginari)
perpendicolari tra loro i quali si distinguono in:
• SAGITTALE: che suddivide il corpo verticalmente in 2 parti (secondo
l’asse sagittale): destra e sinistra
• FRONTALE: che suddivide il corpo verticalmente, ma
perpendicolarmente al piano sagittale, in 2 parti (secondo l’asse
longitudinale): anteriore o ventrale e posteriore o dorsale
• TRASVERSALE: che suddivide il corpo orizzontalmente,
perpendicolarmente agli altri 2 piani, in 2 parti (secondo l’asse
trasversale): superiore o craniale ed inferiore o caudale.
Per capire dove si trova una determinata struttura anatomica bisogna
visualizzare il piano cui si fa riferimento.
- Anteriore o ventrale è l’opposto di posteriore o dorsale ma è necessario
precisare un riferimento: ad es. gli occhi sono ventrali rispetto al cervello ma
posteriori rispetto alla punta del naso.
- Laterale è sempre riferito ad un piano sagittale; gli organi considerati possono
essere a dx o a sx del piano, ma spesso basta dire lateralmente: ad es il braccio
sx si trova lateralmente alla spalla sx; solo quando serve viene precisato se a dx
o a sx ad es. vaso laterale sx, lobo laterale dx.
-Mediale ,in contrapposizione a laterale, cioè verso il piano mediano di
simmetria: ad es il pollice è laterale e il mignolo è mediale.
- Superiore o craniale è l’opposto di inferiore o caudale: ci si riferisce sempre ad
un piano orizzontale al di sopra o al di sotto del quale si trova l’organo
considerato: ad es. il fegato è superiore ai reni, il bacino è inferiore ai visceri.
- Prossimale è l’opposto di distale: sono termini che indicano in una struttura
allungata, rispettivamente la parte più vicina(verso il centro)e quella più lontana
(verso la periferia)dal corpo o da ciò di cui si parla: ad es. la mano si trova
all’estremità distale del braccio mentre l’ascella è all’estremità prossimale.
- Superficiale è l’opposto di profondo: il piano cui si fa riferimento è quello della
superficie del corpo o dell’organo: si dice ad es. che lo strato profondo del
cervelletto è formato da fibre neuronali o che i villi si trovano sulla superficie
dell’intestino.
- Palmare è l’opposto di frontale od anteriore in riferimento alla mano.
- Plantare è l’opposto di frontale od anteriore in riferimento al piede.