Il corpo umano
LEZIONE N. 8
APPARATO DIGERENTE
Alimentazione e digestione
II
ITI
Prof. Fabrizio CARMIGNANI
IISS “Mattei” – Rosignano S. (LI)
[email protected]
www.fabriziocarmignani.com
slide 69
INDICE:
1.INTRODUZIONE
A.
B.
C.
D.
Alimentazione ed elaborazione del cibo
La trasformazione del cibo
Polimeri e monomeri
La vera digestione
A.
B.
C.
D.
E.
F.
G.
Phylum PORIFERI
Phylum CNIDARI
Phylum PLATELMINTI
Phylum ANELLIDI
Phylum ARTROPODI
Sub-phylum VERTEBRATI
Anatomia di una gallina
2.ANATOMIA COMPARATA
3.APPARATO DIGERENTE UMANO
A.
B.
C.
Anatomia dell’apparato digerente umano
Quadro d’insieme
Bocca
I.
Struttura del dente
D.
E.
F.
G.
Faringe
Esofago
Stomaco
Intestino
I.
Intestino tenue
a.
Ghiandole annesse (FEGATO e PANCREAS)
II.
Intestino crasso
H.
Patologie dell’apparato digerente
4.
ERBIVORI e CARNIVORI
5.
PRINCIPI di DIETOLOGIA
A.
B.
C.
Alimentazione bilanciata e salute
Vitamine
Minerali
1.
INTRODUZIONE
A. ALIMENTAZIONE ed elaborazione del cibo
Gli animali possono alimentarsi in vari modi
ma comunque tutti si nutrono
di altri organismi viventi
1. gli animali che mangiano sia piante sia animali
sono detti ONNIVORI
2. gli animali che mangiano solo vegetali sono
detti ERBIVORI
3. gli animali che mangiano altri animali sono
detti CARNIVORI
Gli animali che si nutrono per INGESTIONE
utilizzano numerose strategie per
procurarsi il cibo
In base a queste, si distinguono organismi:
FILTRATORI, CONSUMATORI del SUBSTRATO,
SUCCHIATORI
Feci
VERME
TUBICOLO:
FILTRATORE
ZANZARA: ematofaga
BRUCO: consumatore del substrato
AIRONE:
inghiotte le prede
B. La TRASFORMAZIONE del CIBO
La trasformazione del cibo avviene in 4 fasi:
Molecole
piccole
Pezzi
di cibo
DEMOLIZIONE
MECCANICA
DIGESTIONE
CHIMICA
Le molecole
nutritive
entrano
nelle cellule
(idrolisi
enzimatica)
CIBO
1
INGESTIONE
SOSTANZE
NON DIGERITE
2
DIGESTIONE
3
Figura 16.2A
ASSORBIMENTO
4
ELIMINAZIONE
C. POLIMERI e MONOMERI
Nella DIGESTIONE CHIMICA, che comincia già nella bocca,
i POLIMERI vengono scissi in MONOMERI
POLIMERI
MONOMERI
Enzimi per
la digestione
di proteine
SOSTANZE
COMPLESSE
PROTEINA
AMMINOACIDI
POLISACCARIDE
Enzimi per
la digestione
di polisaccaridi
DISACCARIDE
MONOSACCARIDI
Enzimi per
la digestione
di acidi nucleici
NUCLEOTIDI
ACIDO NUCLEICO
Enzimi per
la digestione
di grassi
GRASSO
GLICEROLO ACIDI GRASSI
SOSTANZE
SEMPLICI
D. La VERA DIGESTIONE
Tuttavia la “vera”digestione avviene in
compartimenti specializzati delle CELLULE
di un organismo
Il cibo è digerito all’interno di compartimenti chiamati
VACUOLI ALIMENTARI che si formano temporaneamente
dopo il processo di endocitosi, e racchiudono le sostanze
alimentari prelevate dall'ambiente extracellulare
Questi si fonderanno, poi, ai LISOSOMI (che contengono
enzimi IDROLITICI) e diventeranno una sorta di stomaco,
cioè una zona delimitata della cellula in cui avvengono i
processi di demolizione dei polimeri.
Possono essere presenti contemporaneamente, nel
citoplasma cellulare, più vacuoli alimentari
La“vera”DIGESTIONE
2.
ANATOMIA COMPARATA
A. Phylum PORIFERI
A questo Phylum appartengono le SPUGNE ,che
rappresentano gli animali più semplici, i quali compiono
tutti i loro processi digestivi nei vacuoli alimentari
tipo ASCON
tipo SYCON
tipo LEUCON
PINACOCITI
COANOCITI
1=SPONGOCELE 2=OSCULO 5=PORI
6=CANALI INALANTI
Callyspongia plicifera
B. Phylum CNIDARI (ex CELENTERATI)
C. Phylum PLATELMINTI
Gli CNIDARI ed i PLATELMINTI (vermi piatti) sono animali relativamente
semplici che possiedono una CAVITÀ GASTROVASCOLARE e cioè un
sistema digerente fornito di una sola apertura: la BOCCA
BOCCA
TENTACOLO
1
IDRA
tessuti molli
2 vengono digeriti
(Cnidario)
CIBO
(una dafnia)
particelle cibo
3vengono inglobate
CAVITÀ
4
GASTROVASCOLARE
Particelle cibo
vengono digerite in
vacuolo alimentare
Enzimi digestivi
secreti da
una ghiandola
D. Phylum ANELLIDI
Sottoclasse OLIGOCHETI - N.1
E. Phylum ARTROPODI
Classe INSETTI- N.2
F. Sub-Phylum VERTEBRATI
IntestinoAno
Porzione interna
dell’intestino
Parete dell’intestino
Classe UCCELLI - N.3
Molti animali sono invece
dotati di un tubo
digerente, costituto da un
canale che si estende tra 2
aperture, la bocca e l’ano,
dotato di regioni
specializzate.
Tubi digerenti
di 3 animali
N1. LOMBRICO
Bocca
Faringe
Esofago
Gozzo
Ventriglio
Esofago
Stomaco
Ano
Bocca
N.2 CAVALLETTA
Gozzo
Ciechi gastrici
Intestino
Stomaco
Ventriglio
Intestino
Bocca
Esofago
Gozzo
Ano
N. 3 UCCELLO
G. ANATOMIA di una GALLINA
polmone
rene
gozzo
cistifellea
milza
fegato
stomaco
ansa duodenale
3.
APPARATO DIGERENTE
umano
A. ANATOMIA dell’apparato DIGERENTE umano
Il sistema digerente umano è costituito
da un canale alimentare e da organi
ad esso associati
Gli organi principali del canale alimentare sono:
BOCCA, FARINGE, ESOFAGO, STOMACO, INTESTINO
TENUE, INTESTINO CRASSO e ANO
Dopo essere stato deglutito, il cibo viene spinto
lungo il canale alimentare grazie alla PERISTALSI
che consistono in una sequenza di onde ritmiche di
contrazione della muscolatura liscia presente
nella parete del tubo digerente
B. QUADRO d’INSIEME
Una valvola
chiamata CARDIAS
regola il passaggio
del BOLO
ALIMENTARE
dall’ESOFAGO allo
STOMACO mentre
un anello
muscolare,
chiamato
SFINTERE
PILORICO, regola
il passaggio del
CHIMO dallo
STOMACO
all’INTESTINO
TENUE
CAVITÀ ORALE
LINGUA
BOCCA
GHIANDOLE
SALIVARI
FARINGE
ESOFAGO
ESOFAGO
FEGATO
CARDIAS
CISTIFELLEA
Sfintere
PILORICO
PANCREAS
Intestino
TENUE
Intestino
CRASSO
ANO
RETTO
Intestino
TENUE
STOMACO
C.
BOCCA
La DIGESTIONE (chimica e meccanica) ha inizio
all’interno della cavità orale
Le GHIANDOLE SALIVARI sono 6 (3 coppie):
 2 PAROTIDI
 2 SOTTOMASCELLARI
Ghiandole
SOTTOLINGUALI
Ghiandole
PAROTIDI
 2 SOTTOLINGUALI
Disposizione delle
GHIANDOLE SALIVARI
(ghiandole esocrine)
LINGUA
Ghiandole
SOTTOMASCELLARI
La SALIVA dà inizio alla digestione CHIMICA
La SALIVA contiene molte sostanze importanti
per la trasformazione del cibo:
1. una GLICOPROTEINA che protegge la bocca e
lubrifica il cibo
2. alcune sostanze tampone che neutralizzano
l’acidità del cibo
3. il LISOZIMA (proteina antibatterica)
4. l’AMILASI SALIVARE (PTIALINA)
un’enzima digestivo che scinde gli AMIDI cotti
nel suo monomero e cioè il GLUCOSIO
La masticazione dà inizio alla digestione MECCANICA
Grazie all’azione meccanica dei DENTI, il cibo viene
frantumato ed esposto all’azione degli enzimi
Nella cavità boccale trova
sede la LINGUA che è un
organo muscolare, ricoperto
da papille gustative, che
contengono i recettori
del gusto
La lingua mescola il
cibo con la saliva,
formando il
BOLO ALIMENTARE
LINGUA
Apertura del dotto
di una GHIANDOLA SALIVARE
INCISIVI
CANINI
PREMOLARI
MOLARI
FORMULA
DENTARIA
UMANA
2123
Figura 16.5B
C.I.
Struttura del
DENTE
Il dente è costituito da un
particolare tessuto osseo
compatto non lamellare, la
DENTINA o AVORIO
(simile all'osso ma più resistente)
Ogni dente è composto da 3 parti:
1) RADICE:
parte infissa nell’alveolo (concavità
ossea che circonda il dente) ricoperta
dal CEMENTO (simile all'osso
compatto, privo di vasi e nervi)
2) CORONA:
parte sporgente e visibile del DENTE, ricoperta dallo SMALTO
costituito per il 97% da sostanza inorganica (cristalli di
APATITE) ma privo di nervi e vasi sanguigni
3) COLLETTO: zona di giunzione fra smalto e cemento,
ricoperto dalla mucosa gengivale (GENGIVA)
All’interno del dente c’è la CAVITÀ PULPARE che contiene
tessuto connettivo riccamente vascolarizzato e con
terminazioni del nervo trigemino (V nervo cranico) chiamata
POLPA DENTARIA
Le RADICI sono singole negli incisivi, nei canini e nei
premolari inferiori, mentre sono doppie o triple nei
premolari superiori e nei molari
La radice è tenuta legata alla parete dell’alveolo da un
particolare tessuto connettivo, il PERIODONTO o
legamento periodontale
Anatomicamente il fissaggio del dente nell'alveolo è
considerato un'articolazione, definita GONFOSI,
caratterizzata da minimi spostamenti
Le fibre del legamento periodontale si inseriscono sul
cemento della radice e sul periostio dell'osso alveolare
estendendosi fino alla gengiva.
Il legamento periodontale è inoltre ricco di vasi
sanguigni e contribuisce quindi in modo determinante
alla vitalità del dente
I denti sono fissati negli alveoli della mandibola e delle ossa mascellari,
in modo da formare le 2 arcate dentarie (superiore e inferiore)
Nell’uomo si susseguono 2 generazioni di denti successive:
1) la DENTIZIONE DECIDUA (da LATTE): inizia intorno al 6°
mese e si completa entro il 3° anno con la comparsa di 20 denti
2) la DENTIZIONE DEFINITIVA (PERMANENTE): inizia intorno
al 6° anno per proseguire fino al 17°-24° e oltre, con la comparsa dei
terzi molari o "denti del giudizio“ per un totale di 32 denti
Nella DENTIZIONE DECIDUA sono
presenti per ogni semiarcata 5 denti:
2 incisivi, 1 canino, 2 molari
per un totale di 20 denti
FORMULA
DENTARIA
UMANA
2123
Nella DENTIZIONE PERMANENTE sono
presenti 8 denti per ogni semiarcata:
2 incisivi, 1 canino, 2 premolari e 3
molari, per un totale di 32 denti
D.
FARINGE
Gola
Sia il cibo sia l’aria che respiriamo passano
attraverso la FARINGE
Un riflesso legato alla deglutizione fa passare il BOLO
ALIMENTARE dalla FARINGE all’ESOFAGO,
impedendogli di entrare nella trachea
LINGUA
Bolo di cibo
L’epiglottide
si alza
FARINGE
SFINTERE
ESOFAGEO
LARINGE
TRACHEA
ESOFAGO
SFINTERE
CONTRATTO
L’epiglottide
si abbassa
La laringe
si alza
L’epiglottide
si alza
La laringe
ESOFAGO
si abbassa
SFINTERE
RILASCIATO
Il processo della DEGLUTIZIONE
SFINTERE
CONTRATTO
E.
ESOFAFO
L’ESOFAGO convoglia il bolo alimentare
verso lo STOMACO
Le ONDE PERISTALTICHE nell’esofago fanno passare il
bolo alimentare nello STOMACO
BOLO
ALIMENTARE
I muscoli circolari
si contraggono,
restringendo il canale,
e il bolo viene spinto giù.
muscoli circolari
si rilassano e il
canale si apre
STOMACO
Muscoli circolari contratti
Muscoli circolari rilassati
Muscoli circolari
contratti
Muscoli
circolari
rilassati
Movimenti PERISTALTICI
La parete dell’esofago, così come quella di
tutto il TUBO DIGERENTE, è costituita da 4
STRATI o TONACHE che sono
(a partire dall’interno cioè dal LUME del canale):
 la MUCOSA
 la SOTTOMUCOSA
 la TONACA MUSCOLARE
 la TONACA SIEROSA
F.
STOMACO
Lo STOMACO immagazzina temporaneamente il cibo
e lo demolisce per mezzo di acidi ed enzimi che
costituiscono i cosiddetti SUCCHI GASTRICI
Rilascio dei succhi gastrici
(muco, HCl e pepsinogeno)
Superficie interna
Cavità
dello stomaco
dello stomaco
STOMACO
Particelle di cibo
Rilascio
succhi
gastrici
FOSSETTE
GASTRICHE
Colonizzata SEM 2500
3
2
PEPSINOGENO
PEPSINA
2
CELLULE
(enzima attivo)
HCl
MUCOSE
1
SFINTERE
PILORICO
GHIANDOLA
GASTRICA
HCl acidifica il
contenuto dello
stomaco e converte
il pepsinogeno in
pepsina
3
EPITELIO
La PEPSINA comincia la
digestione chimica delle
PROTEINE
CELLULE
PRINCIPALI
CELLULE
PARIETALI
1
PEPSINOGENO
e HCl
sono secreti nel lume
della ghiandola
gastrica
La regolazione dell’attività gastrica
 L’attività delle GHIANDOLE GASTRICHE è regolata
da un insieme di segnali nervosi e ormonali
 L’odore del cibo genera un segnale nervoso che
stimola le ghiandole a produrre i succhi gastrici
 Quando le sostanze alimentari raggiungono lo
stomaco inducono le CELLULE G (cellule della parete
dello stomaco) a rilasciare l’ORMONE GASTRINA,
che stimola ulteriormente la produzione
di succhi gastrici
 Quando il contenuto dello stomaco diventa troppo
acido, un meccanismo a feedback negativo inibisce la
secrezione dei succhi gastrici
Dal BOLO ALIMENTARE al CHIMO
La contrazione dei muscoli della parete dello stomaco
rimescola il cibo con i succhi gastrici, formando il
CHIMO
Normalmente, il chimo non può risalire dallo stomaco
all’esofago (a cui è collegato attraverso il cardias)
Quando ciò accade, si parla di RIFLUSSO GASTRICO,
che provoca «acidità di stomaco»
Un po’ per volta, il chimo passa dallo stomaco
all’intestino attraverso uno sfintere: il PILORO
Lo stomaco impiega da 2 a 6 ore a svuotarsi
G.
INTESTINO
L’ intestino si divide in 2 parti fondamentali:
INTESTINO TENUE e INTESTINO CRASSO
i quali, a loro volta, presentano un’ulteriore sudivisione
DUODENO
INTESTINO
TENUE
DIGIUNO
ILEO
CIECO
INTESTINO
CRASSO
COLON
RETTO
I. INTESTINO TENUE
L’INTESTINO TENUE si divide in 3 parti:
DUODENO, DIGIUNO ed ILEO
Nella prima parte (DUODENO) si riversano ormoni ed enzimi
prodotti dal FEGATO e dal PANCREAS
FEGATO
BILE
STOMACO
CISTIFELLEA
BILE
Enzimi dell’intestino
SUCCO ENTERICO
CHIMO ACIDO
Succhi
PANCREATICI
DUODENO
(parte dell’intestino tenue)
Il PANCREAS
produce una
soluzione basica
ricca di ENZIMI
DIGESTIVI e di
BICARBONATO (che
neutralizza l’acidità
del chimo)
PANCREAS
Relazioni tra l’intestino TENUE ed altri organi
Grazie all’attività dei 2 ormoni SECRETINA e
COLECISTOCHININA (CKK) si ha un aumento nel
fegato della produzione di BILE, che si accumula
nella CISTIFELLEA detta anche COLECISTI
Questa è costituita da un sacchetto a forma di pera
situato alla base del fegato
La BILE contiene i SALI BILIARI che emulsionano i
grassi (riducendoli in piccole goccioline)
rendendoli, quindi, più facilmente attaccabili da
parte degli enzimi specifici e cioè le LIPASI
Le LIPASI principali sono quella pancreatica ed
enterica
G.I.a.
Ghiandole annesse
FEGATO
PANCREAS
Il PANCREAS e il FEGATO svolgono
numerose funzioni legate più o meno
strettamente alla digestione
PANCREAS: ghiandola situata appena al di sotto dello
stomaco, nella parte sinistra della cavità
addominale, e costituita da una parte ENDOCRINA e
da una parte ESOCRINA, secernente enzimi (succo
pancreatico) che intervengono nella digestione
FEGATO: è spesso definito il «laboratorio chimico»
dell’organismo, in quanto svolge numerose funzioni.
(ne sono state contate quasi 500)
Partecipa al processo digestivo comportandosi come
GHIANDOLA ESOCRINA in quanto produce la BILE
A) Funzioni metaboliche e di deposito
del FEGATO
Tutte le sostanze assorbite dall’intestino passano per il
fegato, prima di essere trasferite ad altre cellule
1. MONOSACCARDI: possono essere trasformati in
glucosio, che può essere trattenuto nel tessuto epatico
sotto forma di glicogeno (GLICOGENOSINTETASI)
2. AMMINOACIDI: vengono trasformati in zuccheri,
grassi o precursori dell’ATP
3. ACIDI GRASSI: possono essere demoliti nel fegato per
formare ATP
4. VITAMINE LIPOSOLUBILI (A – D – E - K)
e alcuni MINERALI:
possono essere immagazzinate nel fegato
B) Funzione protettiva del FEGATO
Il FEGATO trasforma numerose sostanze, rendendole
innocue e facilmente eliminabili
Le sostanze vengono demolite attraverso processi
catabolici oppure coniugati con composti che ne
inibiscono l’attività
Le sostanze demolite possono essere:
 ENDOGENE
(ormoni come l’insulina, gli estrogeni e il
progesterone)
 ESOGENE
(farmaci come antibiotici e sulfamidici)
La struttura del
FEGATO
L’assorbimento delle sostanze nutritive avviene
principalmente nella seconda parte dell’intestino
tenue e cioè nel DIGIUNO e nell’ILEO
La parete interna
dell’INTESTINO TENUE
presenta molte piccole
estroflessioni
digitiformi, chiamate
VILLI che aumentano STRATI
MUSCOLARI
la superficie di
PLICHE
assorbimento
CIRCOLARI
Struttura
INTESTINO TENUE
PARETE INTESTINALE
Vasi sanguigni
con sangue diretto
verso il fegato
LUME
Assorbimento delle
sostanze nutritive
VILLI
Le sostanze nutritive passano attraverso l’epitelio
intestinale (per diffusione o trasporto attivo)
e poi attraverso le sottili pareti dei capillari o dei vasi
linfatici e giungono così al FEGATO dove
vengono trasformate e accumulate
VILLI
LUME dell’INTESTINO
Assorbimento
sostanze nutritive
ASSORBIMENTO
sostanze nutritive
nelle cellule epiteliali
MICROVILLI
CELLULE
EPITELIALI
CAPILLARI
SANGUIGNI
Vaso
linfatico
CHILIFERO
Acidi grassi
glicerolo
Amminoacidi
zuccheri
GRASSI
SANGUE
LINFA
CELLULE EPITELIALI
Struttura INTESTINO TENUE
Nell’INTESTINO TENUE vengono
alla fine assorbiti:
 i MONOSCACCARIDI
 gli AMMINOACIDI
 i LIPIDI
 le VITAMINE
 l’ACQUA e gli IONI
II. INTESTINO CRASSO
La funzione principale dell’INTESTINO CRASSO consiste nel
terminare il riassorbimento dell’ACQUA e dei SALI MINERALI
La funzione principale dell’intestino crasso (chiamato anche
COLON) è quella di terminare l’assorbimento dell’acqua e
dei sali minerali
INTESTINO
Le feci rappresentano i prodotti
CRASSO
di scarto della digestione e
(COLON)
vengono immagazzinate nella
porzione terminale dello
SFINTERE
INTESTINO
Ultimo tratto
intestino crasso e cioè il RETTO
TENUE
del tenue
RETTO
ANO
Connessione tra
INTESTINO TENUE e CRASSO
Flusso
sostanze
nutritive
CIECO
APPENDICE
H.
PATOLOGIE APPARATO
DIGERENTE
1) PATOLOGIE GASTRICHE
Una delle patologie più diffuse dello stomaco (e della
prima parte del duodeno) è l’ULCERA
L’ulcera è causata da batteri della specie Helicobacter
pylori che si trovano sugli strati mucosi dello stomaco
ULCERA GASTRODUODENALE:
lesione delle pareti interne dello stomaco
(mucosa gastrica) e del duodeno
BATTERI
Ogni anno vengono colpiti circa un milione di
italiani tra i 30 e i 70 anni.
1) ULCERA DUODENALE: (65% dei casi), si
verifica per la prima volta tra i 30 e i 50 anni
ed è più comune tra gli uomini
2) ULCERA GASTRICA: caratterizza in genere
gli ultrasessantenni e soprattutto le donne
Strati mucosi
dello stomaco
2) PATOLOGIE del FEGATO
Le EPATITI sono processi infiammatori acuti o cronici
del fegato che possono portare alla necrosi
o favorire l’insorgenza del cancro
3) PATOLOGIE PANCREATICHE
La PANCREATITE ACUTA ha varie cause, tra le quali la
presenza di un calcolo nelle vie biliari.
La PANCREATITE CRONICA è un processo infiammatorio
che si protrae nel tempo e che porta alla
progressiva atrofia dell’organo
4) PATOLOGIE dell’INTESTINO
L’APPENDICITE è un’infiammazione acuta dell’appendice
vermiforme (intestino cieco)
Il TUMORE al COLON - RETTO è la forma di cancro che
colpisce più spesso il sistema digerente
4.
ERBIVORI
e
CARNIVORI
ERBIVORI
CARNIVORI
Il sistema digerente degli ERBIVORI è più lungo e
complesso di quello dei CARNIVORI
A seconda del tipo di alimentazione, negli animali
esistono molte varianti allo schema generale
del sistema digerente umano
I MAMMIFERI ERBIVORI, che non sono in grado di
digerire la cellulosa delle piante di cui si cibano,
hanno un caratteristico tubo digerente molto
lungo, dotato di speciali sacche che ospitano una
grande quantità di batteri e protozoi che
trasformano la cellulosa (enzimi CELLULOSOLITICI) in
zuccheri semplici ed altre sostanze nutritive
Il tubo digerente degli ERBIVORI
è più lungo di quello dei CARNIVORI
COYOTE
COALA
INTESTINO TENUE
INTESTINO TENUE
STOMACO
INTESTINO
CIECO
INTESTINO
CRASSO
(colon)
CARNIVORO
ERBIVORO
MAMMIFERI RUMINANTI:
(bovini, ovini, caprini, cervidi e camelidi)
hanno un sistema elaborato per digerire la cellulosa:
il loro stomaco è dotato di 4 camere dove sono presenti
batteri in grado di demolire la cellulosa
(batteri cellulosolitici)
INTESTINO
3
OMASO
1
RUMINE
ESOFAGO
RUMINE
4
ABOMASO
2
2
RETICOLO
Il sistema digerente di un RUMINANTE
5.
Principi di
DIETOLOGIA
A. Alimentazione bilanciata e salute
L’alimentazione fornisce energia e sostanze per la crescita e
per lo svolgimento di tutte le attività dell’organismo
Un’alimentazione bilanciata fornisce:
 ENERGIA: necessaria per le attività dell’organismo
 SOSTANZE di BASE: per fabbricare le proprie molecole
complesse
 MOLECOLE ESSENZIALI: in quanto gli animali non sono
in grado di produrre
Il GRASSO corporeo e la mania delle diete:
 Nella cultura occidentale il grasso corporeo in
eccesso è considerato antiestetico, mentre altre
culture considerano il grasso in modo diverso
 Le diete dimagranti possono aiutare le persone
a perdere peso ma possono anche essere
rischiose per la loro salute
Una corretta alimentazione deve contenere gli
amminoacidi essenziali, vitamine e minerali
Gli 8-10 AMMINOACIDI ESSENZIALI che l’uomo adulto
non è in grado di fabbricare possono essere ottenuti
dalle proteine animali o da una giusta combinazione di
alimenti di origine vegetale (cereali-legumi)
AMMINOACIDI ESSENZIALI
METIONINA
VALINA
(ISTIDINA)
TREONINA
FENILALANINA
LEUCINA
GRANOTURCO
e ALTRI CEREALI
ISOLEUCINA
TRIPTOFANO
LISINA
FAGIOLI e ALTRI LEGUMI
AMMINOACIDI ESSENZIALI presenti nei CEREALI e nei LEGUMI
B. VITAMINE
Le VITAMINE sono sostanze nutritive organiche
essenziali ma necessarie in quantità molto
inferiore rispetto agli amminoacidi
Sono sostanze OLIGODINAMICHE
Le vitamine indispensabili al nostro organismo
sono circa una dozzina
La maggior parte delle vitamine sono COENZIMI
o parti di coenzimi, hanno funzioni catalitiche
e vengono usate più volte nelle reazioni
metaboliche e questo è il motivo per cui ne
occorrono piccole quantità
VITAMINE necessarie all’organismo umano
C. MINERALI
Il funzionamento dell’organismo umano richiede
anche diverse sostanze inorganiche:
MINERALI
Nel campo della nutrizione vengo detti
MINERALI gli elementi chimici diversi dal
carbonio, dall’idrogeno, dall’ossigeno e
dall’azoto e cioè i 4 componenti principali
dei composti organici
I MINERALI svolgono diverse ed importanti funzioni
partecipando attivamente alle reazioni del
METABOLISMO
Ancora oggi milioni di persone nel mondo
sono denutrite e soffrono la fame
 Circa 200 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni
soffrono di malnutrizione proteico-energetica
 Tra le carenze vitaminiche (ipovitaminosi) più diffuse vi
sono quelle delle vitamine A e D
 Anche un insufficiente apporto minerale può provocare
malattie
Bambino con problemi di malnutrizione
allattato dalla madre
Bambini di un villaggio ugandese
L’ALIMENTAZIONE può influire sul rischio di contrarre
malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro
Un’alimentazione bilanciata può aiutare a ridurre il
rischio di malattie cardiovascolari e cancro
FATTORI di RISCHIO
COMPORTAMENTALI
Tasso di colesterolo
elevato e pressione alta
Invecchiamento
Dieta ricca
di grassi
Storia
familiare
Inattività
fisica
Fumo
FATTORI di RISCHIO
INEVITABILI
Malattia
cardiovascolare
Essere
maschi
Fattori di rischio associati alle malattie CARDIO-VASCOLARI
Linee guida per un’alimentazione che riduce
il rischio di TUMORE:
<< Il nucleo della conoscenza è questo: se la possiedi,
applicala; se non la possiedi, confessa la tua ignoranza >>
Confucio
<< Siamo sempre pronti ad imparare; non sempre a lasciare
che ci insegnino... >>
Winston Churchill
FINE della lezione N.6A
APPARATO DIGERENTE
Grazie per l’attenzione!
E ricordatevi……
…Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
DANTE ALIGHIERI
(Divina Commedia, INFERNO, canto XXVI , 118-120)
Prof. CARMIGNANI FABRIZIO
[email protected]
www.fabriziocarmignani.com