Diapositiva 1 - Ordine dei Chimici di Bologna

BIOECOSMESI:
dalla parte
del formulatore
SICC 20 Luglio 2010
Cenni di Storia Contemporanea
Anni 80
• cosmetici
non indicavano in etichetta i loro componenti.
Da parte del consumatore non vi era una prominente attenzione sulla
componentistica dei cosmetici
•L’industria sfornava nuove materie prima senza preoccuparsi
minimamente di concetti di naturalità o temi ecologici
•L’industria si focalizzava solo su sicurezza, efficienza e gradevolezza dei prodotti
SICC 20 Luglio 2010
Nei primi anni 90 il naturale in cosmetica diviene
protagonista del marketing
Anni 90
Soprattutto le Erboristerie propongono prodotti cosiddetti Naturali, ma la
voglia di cosmetico naturale coinvolge i consumatori e conseguentemente le
aziende sfornano nuovi prodotti con marketing naturalistici
( In pratica le piante sono sempre di più il motivo trainante del prodotto )
Verso la fine degli anni 90 si comincia a fare attenzione al testo INCI e si punta il
dito su i prodotti che si vendono come naturali ma che poi dalla componentistica
risultano essere fatti come la media dei prodotti in commercio come se in realtà
questa naturalità del prodotto non esistesse.
Sempre alla fine degli anni 90 i consumatori iniziano ad informarsi sempre
di più, nascono pubblicazioni specifiche e si delinea un sempre più vasto
pubblico di nicchia che legge gli ingredienti e si informa sulle reali
composizioni.
Nel 1998 la grande bufala su famigerati effetti cancerogeni del sodium laureth
sulfate circolata da prima in un emergente internet e subito dopo su i più importanti
organi di informazione mondiali senza ricevere poi adeguate smentite sempre da
parte degli organi di stampa crea una nuova e imponente attenzione sulla
componentistica degli ingredienti cosmetici.
Nel giro di poco tempo finiscono “sotto accusa “ una serie di ingredienti che per
anni hanno fatto parte della componentistica della stragrande maggioranza dei
prodotti in commercio.
Materie prime come Il Sodium laureth solfate e la Cocamide Dea tra i tensioattivi, il
glicole propilenico tra i solventi e gli umettanti, i parabeni tra i conservanti e così via
per altri prodotti di ampia diffusione, finiscono su “ liste nere “ create in rete o su
stampa “ specializzata “ dove esperti di turno mettono in luce aspetti negativi e
famigerati rischi per l’ambiente e la salute.
Alcune aziende ( Soprattutto del settore erboristico ) capiscono che il naturale spinto
può essere un nuovo settore di interesse
I consumatori divengono più attenti ed informati e cercano prodotti privi di determinati
componenti
… il cosmetico certificato…
Gli enti di certificazione biologica degli alimenti iniziano a in Europa a creare dei
marchi di certificazione volontaria per assicurare il consumatore sull’acquisto di reali
cosmetici naturali.
Gli enti di certificazione dettano alcune linee guida su come deve essere fatto un
cosmetico Naturale .
Oggi ogni grande Paese della U.E possiede almeno un ente di certificazione per la
cosmesi Naturale, anche le grandi aziende stanno progettando cosmetici Naturali, I
produttori di materie prime stanno offrendo sempre più prodotti certificabili o
certificati.
Inoltre le materie prime Naturali vengono osservate anche sui criteri di ecotossicità.
Gli enti di certificazione Europei e le associazioni di categoria anno fatto richiesta alla
U.E di creare un regolamento legislativo comune a tutti gli Stati, in modo che il
cosmetico naturale ed il cosmetico Biologico possano entro il 2011 divenire normati
per legge.
bioagricert
CCPB
Consorzio Controllo Prodotti Biologici
COSA MI ASPETTO DALLA BIOECOCOSMESI
Le regole basilari che ispirano i vari enti di certificazione Europei sono poche ma
estremamente restrittive se si pensa in termini di formulazione convenzionale.
PROTEZIONE DAGLI ECOBIOFURBI
DISCIPLINARI
CHE
CONSIDERANO
POSSIBILITA’ DEI PRODOTTI COSMETICI
LE
DISCIPLINARI CHE SI AGGIORNANO NEL TEMPO
UN ANALISI TECNICA DELLE FORMULE
REALI
COSA MI ASPETTO DALLA BIOECOCOSMESI
Le regole basilari che ispirano i vari enti di certificazione Europei sono poche ma
estremamente restrittive se si pensa in termini di formulazione convenzionale.
COSA MI ASPETTO DALLA BIOECOCOSMESI
Le regole basilari che ispirano i vari enti di certificazione Europei sono poche ma
estremamente restrittive se si pensa in termini di formulazione convenzionale.
DISCIPLINARI
CHE
CONSIDERANO
POSSIBILITA’ DEI PRODOTTI COSMETICI
LE
REALI
I PRODOTTI COSMETICI NON SONO ALIMENTI
PER
CUI
DEVE
ESSERCI
UNA
CHIARA
CONSAPEVOLEZZA DELLE REALI POSSIBILITA’ DI UN
FORMULATORE.
I TENSIOATTIVI E GLI EMULSIONANTI BIOLOGICI
SONO SPESSO DELLE “ CHIMERE “
COSA MI ASPETTO DALLA BIOECOCOSMESI
Le regole basilari che ispirano i vari enti di certificazione Europei sono poche ma
estremamente restrittive se si pensa in termini di formulazione convenzionale.
DISCIPLINARI
CHE
CONSIDERANO
POSSIBILITA’ DEI PRODOTTI COSMETICI
LE
REALI
I PRODOTTI COSMETICI NON SONO ALIMENTI :
LA CONSERVAZIONE DEVE ESSERE CHIARA E
GARANTITA, “ I MAGHI NON ESISTONO, GLI
ILLUSIONISTI ABBONDANO “
COSA MI ASPETTO DALLA BIOECOCOSMESI
Le regole basilari che ispirano i vari enti di certificazione Europei sono poche ma
estremamente restrittive se si pensa in termini di formulazione convenzionale.
UN ANALISI TECNICA DELLE FORMULE
“TUTTE LE REGOLE POSSONE ESSERE ELUSE O
INFRANTE”
Il giudizio di un tecnico cosmetologo arbitro è fondamentale
nell’iter di certificazione
COSA MI ASPETTO DALLA BIOECOCOSMESI
Le regole basilari che ispirano i vari enti di certificazione Europei sono poche ma
estremamente restrittive se si pensa in termini di formulazione convenzionale.
UN ANALISI TECNICA DELLE FORMULE
Le etichette devono essere “ ETICHE “
Non si garantisce l’ovvio, Non si rigirano le parole !!
Lo Shampoo deve lavare, il Condizionatore deve condizionare il
Capello ecc..
E’ buono perché è’ BIO non basta !!!