UN MOSAICO DI POPOLI
L’Italia prima di Roma
Tra Frosinone ed Isernia sono state ritrovate
testimonianze risalenti all’Homo erectus di 750 mila
anni fa.
Abbondanti anche le tracce dell’Homo sapiens
V millennio = età del rame portò alla diffusione del
procedimento di fusione che, essendo abbastanza
complicato, era considerato un bene prezioso
I graffiti presenti in Valcamonica raccontano la
vita dei Camuni, popolo di cacciatori e guerrieri
armati di pugnali e alabarde nonché di
agricoltori.
L’Unesco ha dichiarato le
incisioni rupestri di
Valcamonica patrimonio
dell’Umanità.
Dopo l’età del rame, quella del bronzo (lega tra
stagno e rame). Ma, le difficoltà di reperimento del
stagno, portano allo sviluppo di una fitta rete di
commerci marittimi e fluviali
Popolazione aumenta, centri abitati si fanno più
ampi. Si comincia a tesaurizzare la ricchezza.
Questo è il periodo in cui si diffondono anche le
costruzioni a palafitte infisse nell’acqua di fiumi,
laghi e terreni paludosi, utili per il rifornimento
idrico. (soprattutto in Veneto, Emilia, Trentino e
parte della Lombardia)
In Sardegna, a partire dal II millennio, si sviluppa
una cultura particolare, quella dei NURAGHI.
Questi popoli erano composti da pastoriguerrieri che abitavano in villaggi di capanne in
altopiani.
In caso di pericolo si rifugiavano nelle altissime
torri di pietra a tronco di cono, chiamate
nuraghi, che servivano anche per l’avvistamento
e l’osservazione del territorio
L’età del ferro
Nell’Italia centrale intorno al 1000 a. C. le
popolazioni non vivevano più in palafitte ma in
capanne. Conoscevano il ferro e bruciavano i morti e
deponevano le ceneri in piccole urne = questi popoli
si chiamavano Villanoviani (dal villaggio di
Villanova vicino a Bologna dove sono state rinvenute
le prime testimonianze) e si svilupparono in Emilia,
Umbria, Toscana, Lazio e Campania.
L’età del ferro
Sugli Appennini vivevano molte tribù di pastori seminomadi:
•
I Liguri nell’entroterra di Genova
•
In Italia centrale: dall’entroterra adriatico fino all’alto corso
del Tevere c’erano gli Umbri,prima dell’affermazione degli
Etruschi
•
Tra Abruzzo e Basilicata c’erano i Sanniti
•
Fra Abruzzo e Marche vivevano i Piceni, popolo di guerrieri
non indoeuropeo
•
A sud c’erano i Messapi, i Lucani e i Bruzzi
•
Sul Tirreno, in Toscana e nell’alto Lazio, erano insediati gli
Etruschi, mentre a sud del Tevere i Latini.
I nuovi arrivati: celti, fenici e greci
Intorno al X secolo i celti iniziano a spostarsi dal
loro territorio (tra Reno e Danubio)
nella
Francia centrale, in Spagna, in Inghilterra e
Irlanda
Nel 600 a.C. i Celti attraversano le Alpi,
puntando le ricchezze dei centri della valle del
Po che, all’epoca, erano sotto l’influenza etrusca
I Celti o Galli erano organizzati in tribù: i primi
ad arrivare furono gli Insubri che si stabilirono
vicino a Milano, poi i Boi e i Senoni insediatisi in
Lombardia e lungo il Po e stabile. Questi ultimi
arrivarono fino in Umbria.
Tuttavia non formarono mai un regno unitario,
infatti erano divisi in vari nuclei tribali che
parlavano dialetti diversi.
I celti erano guerrieri che presto sfruttarono i
metalli per produrre armi e anche gioielli;
sfruttavano le risorse minerarie, soprattutto il
sale. Per agevolare gli scambi costruirono dei
solidi carri.
I fenici
XII secolo i Fenici cominciarono a spostarsi per cercare
metalli pregiati: oro, argento, rame. Così attraversarono
il Mediterraneo fondando empori commerciali sulle
coste che, col tempo, divennero delle vere e proprie
colonie. I Fenici giunsero a Cipro, Rosi e Creta, da qui le
coste della Spagna e Africa nord dove fondarono
Cartagine. Ebbero buoni contatti anche con gli etruschi.
I greci in Italia meridionale
VIII secolo. = colonizzazione e in breve tempo le coste della Campania,
Calabria e Puglia divennero piene di colonie, organizzate in città-stato.
Quando arrivarono i Greci, l’Italia meridionale era abitata dalle popolazioni
locali. In alcuni casi la convivenza fu pacifica in altri meno. Ci furono
conflitti anche tra le stesse colonie
Nel contempo in Sicilia i greci dovettero scontrarsi con i Cartaginesi. Vi
furono duri scontri: nel 480 Siracusa si allea con Agrigento e sconfigge i
Cartaginesi. Nel 339 vennero definiti i confini tra la zona d’influenza greca e
quella cartaginese.
Gli etruschi
Secondo lo storico greco Erodoto, gli etruschi
sarebbero arrivati in Italia nel II millennio a.C.
dall’Anatolia
Secondo Dionigi di Alicarnasso invece gli
etruschi sono una popolazione autoctona.
Oggi gli storici sostengono l’origine italica degli
etruschi
Gli etruschi
Civiltà etrusca si sviluppò nell’odierna Toscana. Nel suo periodo di massimo
splendore (VI-V secolo a.C.) lo loro sfera d’influenza si estendeva dalla
pianura padana fino alla Campania.
Etruschi = navigatori, commercianti (rapporti soprattutto con Fenici e
Greci)
Raffinati artigiani, città ricche e potenti come si vede dalle grandiose
necropoli e dalle mura circondate da alte mura
In architettura: inventarono l’arco
Ingegneria civile: abili a scavare canali, bonificare terreni e costruire strade
Conoscenze minerarie consentì loro di sfruttare a fondo il territorio ricco di
risorse minerarie.
Gli etruschi
Le città sorgevano su altipiani; erano città stato,
autonome e indipendenti, unite in confederazioni.
Le città erano rette inizialmente da un re (lucumone) e
dodici littori (guardie scelte che portavano sulle spalle un
fascio di verghe legate ad una scure).
Il potere era nelle mani di una classe di nobili proprietari
terrieri che avevano molti schiavi alle loro dipendenze
Gli etruschi
La sepoltura dei defunti: i morti venivano
adagiati con abiti e gioielli su letti di pietra o
chiusi in sarcofagi di terracotta.
Nel VI secolo la civiltà etrusca raggiunse la sua
massima potenza. Numerosi gli scontri con
Roma che conquistò l’ultima città etrusca,
Orvieto, nel 264 a.C.