LA RETE DELLE DISCIPLINE
e
LA PERSONALIZZAZIONE
EDUCATIVA
Il Piano dell’Offerta Formativa
deve indicare le condizioni che consentano di
“migliorare l’efficacia del processo
di insegnamento e di apprendimento”:
i criteri metodologico – didattici
più aggiornati,
che verranno privilegiati e utilizzati dai docenti
LA MOTIVAZIONE
La motivazione appare come uno dei fondamentali
problemi da prendere in considerazione nel POF e
nella programmazione degli interventi, quale che
siano le strategie didattiche cui i docenti faranno
ricorso.
LA RAPPRESENTAZIONE CONCRETA,
ICONICA E SIMBOLICA
Soprattutto per alcune discipline si pone l’esigenza
che lo studio venga affrontato muovendo da
esperienze concrete, per poi passare alla loro
rappresentazione iconica e, infine, a quella
simbolica :
- Migliore utilizzazione dei laboratori didattici (non
solo informatici)
- Esperienze concrete soprattutto nelle discipline
scientifiche (fisica, chimica, ecc.)
Gli insuccessi negli apprendimenti molto spesso dipendono dal
fatto che ad alcuni alunni mancano i referenti concreti dei
concetti che vengono presi in considerazione:
evidentemente, molti di questi problemi non si porranno, se tra i
diversi ordini di scuola si attuerà un adeguato raccordo sul
piano metodologico-didattico,
in particolare se nell’ordine del Primo Ciclo sarà stata
privilegiata un’impostazione didattica fondata sulla
rappresentazione concreta ed iconica
IL PRINCIPIO DELLA GRADUALITA’
E DELLA CICLICITA’
Gradualità --- dal semplice al complesso
Ciclicità ------ ritorno sugli apprendimenti precedenti
perché siano riveduti, ricostruiti,
ristrutturati, modificati, ampliati,
approfonditi
DOPO -------- le nuove strutture
PERSONALIZZAZIONE EDUCATIVA
Il successo formativo si può perseguire solo se si
rispettano
- i livelli di apprendimento
- i ritmi di apprendimento
- gli stili di apprendimento
dei singoli studenti
e, quindi,
se i percorsi formativi risultano personalizzati
Gli elementi da prendere in considerazione sono:
1) l’adeguamento degli obiettivi formativi alle esigenze
formative dei singoli, ai fini della valorizzazione delle loro identità
personali, sociali, culturali e professionali;
2) l’adeguamento dei percorsi formativi
a) ai livelli di sviluppo
b) ai livelli di apprendimento
c) ai ritmi di apprendimento
d) agli stili di apprendimento
Quindi
Le Unità di Apprendimento
vanno concepite come percorsi formativi
personalizzati, finalizzati al perseguimento degli
stessi obiettivi formativi da parte dei singoli alunni
Si prevedono almeno tre tipologie di percorsi
formativi:
- Percorsi formativi articolati
- Percorsi formativi differenziati
- Percorsi formativi integrativi
Percorsi formativi articolati
prevedono:
Momento iniziale – comune a tutti gli alunni, in cui il docente
promuove la motivazione e procede alla progettazione dei
percorsi apprenditivi
Lezione frontale o attività di ricerca - nel caso delle
attività di ricerca gli studenti sono raggruppati secondo i loro
stili e ritmi di apprendimento
Sintesi magistrale - il docente organizza ed espone la sintesi
dei concetti
Momento del consolidamento – attraverso opportune
esercitazioni
Verifica
Percorsi formativi differenziati
- Attività di recupero - per gli alunni in difficoltà o con
Disturbi specifici di Apprendimento
- Attività compensative o di consolidamento
- Attività di arricchimento o approfondimento – per
gli altri alunni
Percorsi integrativi
Agli obiettivi formativi standard si dovranno aggiungere
obiettivi integrativi e aggiuntivi, in relazione alla
promozione e alla valorizzazione delle identità
personali, sociali, culturali e professionali
I tre percorsi formativi
PFA – PFD – PFI
possono susseguirsi nell’ordine più opportuno e
possono avere lo spazio temporale più adeguato
I METODI
Organizzazione educativa e didattica
per l’apprendimento cooperativo
- Pensare di mantenere la lezione frontale e l’organizzazione
didattica ad essa funzionale è, forse, impraticabile
- Non è possibile assicurare carattere formativo all’attività
educativa se non la si fonda sui processi apprenditivi degli
alunni, quali si realizzano soprattutto nelle attività di
ricerca (problem solving)
- Non è possibile personalizzare gli obiettivi formativi delle
Unità di Apprendimento per valorizzare le identità personali,
sociali, culturali, professionali, deontologiche se l’attività non
è personalizzata facendo ricorso al lavoro di gruppo, anche a
classi aperte o parallele
- Non si può assicurare il successo dei processi apprenditivi
mantenendo l’uniformità dei calendari, degli orari, dei
raggruppamenti di alunni
- Non si può assicurare il miglioramento dei processi di
insegnamento/apprendimento se non si valorizzano le
specifiche competenze dei docenti facendo largo ai criteri
ispiratori della metodologia del team working
Cooperative learning
E’ una modalità di apprendimento in gruppo caratterizzata da una forte
interdipendenza positiva fra i membri.
Questa condizione non si raggiunge né riunendo semplicemente i membri,
né limitandosi a stimolarli alla cooperazione, né richiedendo loro di
produrre insieme un qualche prodotto finale.
Essa, invece, è frutto della capacità di strutturare in
maniera adeguata il compito da assegnare al gruppo, di
allestire i materiali necessari per l’apprendimento e di
predisporre le attività per educare i membri ai
comportamenti sociali richiesti per un’efficace
cooperazione
Dal punto di vista dell’insegnante,
l’apprendimento cooperativo consiste in un insieme
di tecniche di conduzione della classe,
in cui gli studenti lavorano in piccoli gruppi per
attività di apprendimento comuni e ricevono
valutazioni in base ai risultati conseguiti
-
Perché il lavoro di gruppo si qualifichi come CL
devono essere presenti i seguenti elementi:
Positiva interdipendenza
Responsabilità individuale
Interazione faccia a faccia
Uso appropriato delle abilità nella collaborazione
Valutazione del lavoro
Quali vantaggi presenta?
- Migliori risultati degli studenti
- Relazioni più positive tra gli studenti
- Maggiore benessere psicologico
La modalità più diffusa e oggetto del maggior
numero di ricerche sperimentali è il
Learning Together
Si fonda su 5 elementi:
- Interdipendenza positiva
- Interazione diretta costruttiva
- Abilità sociali
- Responsabilità individuale
- Valutazione del lavoro di gruppo
Prende in considerazione tre modi di
strutturare il lavoro di gruppo:
1) La forma cooperativa
2) La forma individualistica
3) La forma competitiva
Mastery learning
“Apprendimento per la maestria o della padronanza”
È un modello di azione didattica
che mira ad un apprendimento efficace per il più alto
numero di studenti
Si procede:
- definizione operativa degli obiettivi
- Frazionamento del contenuto in unità
significative
- Elaborazione di prove di verifica
- Predisposizione dell’unità di lavoro propria del
docente
- Strutturazione delle attività integrative e di
recupero
- Controllo delle acquisizioni
LA VALUTAZIONE
La valutazione va considerata come strumento di
autoregolazione del processo educativo
La sua funzione psico-pedagogica e autovalutativa
d’istituto è quella di verificare quali e quanti obiettivi
siano stati conseguiti, in che modo abbiano
funzionato certe procedure didattiche, quali sono gli
ulteriori interventi educativi adeguati alla situazione
concreta
E’ l’ultimo anello del processo
programmatorio e diventa il punto
di partenza per il successivo
Al fine di assicurare
un’effettiva valutazione --- dei punti di partenza
dei punti di arrivo
dei processi
delle difficoltà riscontrate
degli interventi compensativi attuati
i docenti, in modo --- sistematico
sintetico
continuativo
raccoglieranno informazioni
relative --- allo sviluppo dei quadri di conoscenze e
abilità
alla disponibilità ad apprendere
ai livelli di maturazione
secondo criteri che assicurino
un positivo confronto
--- dei livelli di sviluppo individuali
dei livelli di apprendimento
dei livelli di maturazione
ed utilizzando strumenti
per la raccolta dei dati --- pertinenti al tipo di attività presa in considerazione
GRIGLIE DI OSSERVAZIONE SISTEMATICA
PROVE TRADIZIONALI --- interrogazioni
produzioni
elaborati
-------------TEST A RISPOSTA MULTIPLA --- prove strutturate
semistrutturate, miste,
a risposte aperte - - - - -
Il complesso delle osservazioni sistematiche costituisce uno
strumento per la continua regolazione della programmazione,
in quanto
consente ad docente --- di modificare o integrare l’iter della
programmazione
di orientare meglio il lavoro di
approfondimento della propria
preparazione culturale, psicologica
e didattica
LE PROVE DI VERIFICA
Le prove di verifica dovrebbero innanzitutto rispondere a tre
requisiti:
Validità
E' riferita agli aspetti qualitativi delle prove. Le prove sono
valide se spaziano su un campione sufficientemente
rappresentativo delle conoscenze e/o abilità che si
intendono indagare. Questo campione deve essere
fortemente ancorato al curricolo effettivamente svolto e
tenere conto: a) degli obiettivi che ci si è dati, b) dei
contenuti che si sono sviluppati, c) del tipo di scuola (la
prova di italiano in un istituto professionale non può essere
uguale a quella in un liceo), d) della metodologia didattica
usata.
Attendibilità
E' riferita alla fedeltà delle misurazioni. Le prove sono
attendibili se utilizzano sistemi di misura stabili ed
omogenei e se hanno determinato preventivamente e senza
ambiguità i criteri di interpretazione dei risultati
Funzionalità
E' riferita agli aspetti pratici dello svolgimento e della
valutazione delle prove. Una prova è funzionale se ciò che
si chiede di fare è enunciato in modo chiaro, se la
valutazione è espressa in modo altrettanto chiaro e
ottenuta in modo pratico e riconoscibile
e a tre classificazioni:
non strutturate, strutturate, semistrutturate
Prove non strutturate (stimolo aperto, risposta aperta): le risposte non
sono univoche e non sono predeterminabili. Sono le prove tradizionali
quali l'interrogazione, il riassunto, il tema, la relazione, l'articolo etc.
Prove strutturate (stimolo chiuso, risposta chiusa): le risposte sono
univoche e predeterminabili. Le prestazioni possono essere misurate
con precisione. Sono anche chiamate prove oggettive di verifica[2].
Sono i quesiti: vero/ falso, corrispondenze, scelta multipla,
completamento.
Prove semistrutturate (stimolo chiuso, risposta aperta): le risposte non
sono univoche ma sono in grande misura predeterminabili grazie ai
vincoli posti negli stimoli. Le tipologie, con alcune eccezioni, sono le
stesse delle prove non strutturate.
L’insieme delle verifiche
permette di valutare
Valutazione diagnostica
Permette di conoscere quali sono i livelli di prestazione che lo
studente possiede
Serve a definire la situazione di partenza dell’alunno
Valutazione formativa
E’ la valutazione sistematicache accompagna le unità, ha lo scopo
di verificare il raggiungimento dei traguardi prefissati
È utile per la eventuale ridefinizione dei percorsi e dei metodi
Valutazione sommativa
L’insieme delle verifiche. Si effettua al termine della
presentazione dei traguardi per accertare il grado di
apprendimento ed il livello di competenza raggiunto
individualmente da ciascun alunno