Riv. astronomica e nuova filosofia dell`infinito.

La rivoluzione
astronomica e la nuova
filosofia dell’infinito
PERERA RUKSHAN IV C
LICEO SCIENTIFICO “A. ORIANI”
RAVENNA
A.S. 2005/2006
Universo degli antichi e dei
medioevali
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Unico: pensato come il solo universo esistente,
soprattutto per la teoria dei luoghi naturali
secondo cui ogni materie deve essere concentrato
in un determinato posto
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Chiuso: immaginato come una sfera limitata da
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Finito: essendo chiuso; in quanto l’infinito era
cielo delle stelle fisse, oltre il quale non c’era nulla,
neppure il vuoto
solamente un idea e non una realtà attuale
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Fatto di sfere concentriche: oltre alla sfera
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Diviso qualitativamente: differenziato in
delle stelle fisse c’erano i cieli di Saturno, Giove,
Marte, Mercurio, Venere, Sole, Luna.
mondo Sopralunare e Sublunare.
La testimonianza dei sensi, l’autorità di Aristotele, i
teoremi della metafisica e al parola divina della
Bibbia avevano quindi finito per convergere in una
comune attenzione della validità assoluta del
sistema tolemaico.
Nicolaus Copernicus
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Nasce a Thorn nel 1473
Studia a Cracovia, Bologna, Padova, Ferrara.
Scrive il De Revolutionibus orbium coelestum
Studioso di fisica celeste riteneva la dottrina tolemaica
“antieconomica” e quindi errata poiché troppo complessa.
Cerca continuamente sui libri degli antichi delle soluzioni
alternative al geocentrismo, si imbatte così
nell’eliocentrismo
“ mi sono assunto il compito di rileggere le opere di tutti i
filosofi, che fossi in grado di avere, per cercare se
qualcuno di loro avesse mai pensato che le sfere
dell’universo potessero muoversi secondo moti diversi da
quelliche propongono gli insegnatnti di matematica delle
scuole” (De Revolutionibus orbium coelestum, prefazione)
Scopre che Iceta, pitagorici, Eraclide Pontico ecc. erano
già giunti all’ipotesi eliocentrica
Elabora quindi il sistema copernicano
muore a Frauenburg nel 1543
Sistema copernicano
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Attorno al Sole ruotano i pianeti
La terra prende posto tra questi e ruota su
se stessa, dando origine al moto apparente
del Sole su di essa dei pianeti e delle stelle
La luna ruota attorno alla terra
Lontane dal Sole e dai pianeti stanno fisse le
stelle
MA…
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Non ci si allontana dalla vecchia immagine
di universo
Copernico concepiva l’universo ancora
come unico e chiuso dal cielo delle stelle
fisse
Accettava il principio della perfezione dei
moti circolari uniformi delle sfere cristalline,
pensate come entità reali ed incorruttibili.
Ostacoli all’affermazione delle teorie
copernicane
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Il teologo luterano Andreas Osiander premise al capolavoro di Copernico,
senza il consenso dell’autore una prefazione anonima, in cui si sosteneva la
natura puramente ipotetica e matematica della dottrina. Ciò attutiva l’effetto
dirompente delle sue idee, infatti le sue teorie erano una riproduzione
fedele della struttura reale del cosmo, non uno dei tanti modelli possibili
Il mancato progresso tecnologico, scientifico, la fisica del tempo non era in
grado di argomentare e sostenere tali teorie
Obiezioni anti-copernicane :
se la terra si muove perché non provoca il lancio degli oggetti lontano dalla
superficie terrestre?
Perché non si sollevano le persone e le cose?
Come si spiega la caduta dei gravi da una torre?
Tycho Brahe
• Fu un astronomo
danese(1546-1601)
• Nega l’esistenza di sfere
solide e reali dell’astronomia
antica
• Passaggio da concetto di
orbe a orbita
• Ideatore del sistema ticonico,
riprende Eraclide Pontico
• I pianeti girano attorno al
sole, mentre il sole gira a sua
volta attorno alla terra al
centro del mondo
Johannes Kepler(1571-1630)
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Al centro del mondo c’era Dio Padre, dal quale deriverebbero ogni luce, calore e vita. Il
numero di pianeti e la loro disposizione intorno al sole obbediscono ad una precisa
armonia geometrica.
I sei pianeti costituirebbero un poliedro regolare e si muoverebbero secondo sfere inscritte
o circoscritte al poliedro descritto dalla loro posizione reciproca.
Movimento dei pianeti è dato dall’anima motrice del Sole
Terza legge di Keplero:
Il rapporto tra il quadrato del periodo e il
cubo del semiasse maggiore è costante per
tutti i pianeti
Questa terza legge implica che il periodo dei pianeti aumenta
velocemente all'aumentare del raggio dell'orbita e dunque
con la distanza dal sole: i pianeti piu' distanti ruotano molto
piu' lentamente. Per questo i pianeti piu' distanti hanno degli
"anni" molto piu' lunghi dei pianeti piu' interni
IL SECONDO PASSO DELLA RIVOLUZIONE
ASTRONOMICA: DAL MONDO “CHIUSO” DI
COPERNICO ALL’UNIVERSO “APERTO” DI BRUNO
•
Copernico, a parte l’eliocentrismo, propone una teoria ancora relativa alle ideologie
passate, un universo composto di sfere solide e reali, limitato dalla ultima sphera mundi,
se ipsam et omnia continens, di fatto il suo universo è finito. Di conseguenza la
rivoluzione copernicana avrebbe rischiato di fermarsi a metà senza un ulteriore apertura
del cosmo
•
Con Democrito e Lucrezio(sulla Natura) appare per la prima volta la molteplicità
dei mondi e l’infinità del Tutto
Cusano pur negando che l’universo sia finito e racchiuso dalle sfere celesti,
non ne afferma la positiva infinità
Palingenio afferma che “ è il cielo di Dio, non il suo mondo ad essere infinito”
Digges Thomas afferma come Palingenio che è l’ultima sphera mundi ad essere
di infinita gradezza
Con Giordano Bruno si raggiunge l’esplicita affermazione dell’infinità
dell’universo
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Giordano Bruno
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Giordano Bruno giunge a conclusioni che non derivano da
osservazioni astronomiche o calcoli matematici, bensì
dall’intuizione riguardo all’infinità dell’universo alimentata dal
copernicanesimo.
“Se la terra è un pianeta che gira attorno al sole, le stelle che si
vedono nelle notti serene e che gli antichi immaginarono
attaccate all’ultima parete del mondo, non potrebbero essere
tutte, o almeno in parte, immobili soli circondati da rispettivi
pianeti?”
“Per cui l’universo anziché essere composto da un sistema
unico, il nostro, non potrebbe ospitare in sé un numero
illimitato di stelle- soli, disseminate nei vasti spazi del
firmamento e centri di rispettivi mondi?”
“Non è chi io l’abbia osservato”
“Sono dunque soli innumerabili, sono terre infinte, che
similmente circuiscono quei soli, come veggiamo queste sette
circuire questo sole a noi vicino “
Di conseguenza l’universo è infinto poiché la creazione di Dio
per essere all’altezza del creatore deve essere essa stessa
infinita e straripante di vita
Le tesi cosmologiche
rivoluzionarie
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Abbattimento delle mura esterne dell’universo
Pluralità dei mondi e loro abitabilità: “ così si magnifica l’eccellenza di Dio, si manifesta
la grandezza de l’imperio suo: non si glorifica in uno, ma in soli innumerevoli: non in
una terra, un mondo, ma in duecentomila, dico infiniti”
Unificazione del cosmo
Geometrizzazione dello spazio cosmico: “uno è il loco, uno il spacio immenso che
chiamar possiamo liberamente vacuo”, sostituzione dello spazio
aristotelico(gerarchico), in quello euclideo infinito e omogeneo, in cui non esiste punto
di riferimento assoluto
Infinità dell’universo
•
Bruno pur non essendo uno spirito moderno, ha un intuizione
possente e profetica per il fatto che è raggiunta mediante strumenti
extrascientifici
•
Brahe, Keplero, Galileo lo accolsero freddamente e lo rifiutarono in gran
parte, respingendo la pluralità dei mondi
La nuova cosmologia e religione
• “fermati o sole, su Gabon e tu la Luna sulla valle di Aialon!”
• “Una generazione va e una generazione viene, eppure la terra
rimane sempre al suo posto”
• “ sulle sue basi fondasti la terra, e starà immota negli evi degli evi”
• All’inizio la chiesa non si mosse, forse a causa dei problemi urgenti
derivanti dall’eresia protestante
• La teoria della pluralità dei mondi abitati metteva in discussione il
dogma dei dogmi: l’incarnazione
• Come doveva essere interpretato adesso?
• In seguito le reazioni della chiesa nei confronti di Bruno furono
estreme, lo dichiararono emblema demoniaco e lo bruciarono vivo
L’uomo e l’universo
•
La teoria della diversità e della molteplicità introdotta da Bruno e Copernico provocano un
trauma e una caduta delle certezze
•
L’inglese Donne(1573-1631) afferma in Anatomia del mondo
“… la nuova filosoifa pone tutto in dubbio
L’elemento del fuoco è affatto spento;
Si sono persi il sole e la terra, né ingegno d’uomo
Può bene indirizzare a dove cercarli
E allorché gli uomini cercano tanti nuovi mondi tra pianeti e nel firmamento
Confessano liberamete che questo mondo è finito;
S’accorgono allora che questo s’è di nuovo polverizzato nei suoi atomi
Tutto è in pezzi, ogni coerenza se n’è andata,
Ogni giusto supporto e ogni relazione”
•
Il geocentrismo conteneva motivi atti a deprimere l’uomo, allo stesso tempo lo esaltava
•
Uomo al centro del mondo, ma il mondo poteva essere definito anche come centro del
peccato
•
Geocentrismo interpretabile come “diabolocentrismo”
•
La terra è “lordura e melma del mondo”(Montaigne)
•
“Toilette del mondo”(Voltaire)
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Analogamente l’eliocentrismo esaltava e deprimeva l’uomo
Le scoperte astronomiche di
Galileo Galilei
Le macchie lunari
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diversamente da ciò che si pensava Galileo mediante l’utilizzo del
cannocchiale scopre che la Luna presenta una superficie rugosa e montuosa
come la terra
In primo luogo diremo dell’emisfero della Luna che è volto verso di noi. Per la
maggior chiarezza divido l’emisfero in due parti, più chiara l’una, più scura l’altra: la
più chiara sembra circondare e riempire tutto l’emisfero, la più scura invece offusca
come nube la faccia stessa e la fa apparire cosparsa di macchie. Queste macchie
alquanto scure e abbastanza ampie, ad ognuno visibili, furono scorte in ogni tempo; e
perciò le chiameremo grandi o antiche, a differenza di altre macchie minori per
ampiezza ma pure così frequenti da coprire l’intera superficie del disco lunare,
soprattutto la parte più luminosa: e queste non furono viste da altri prima che da noi.»
Da osservazioni più volte ripetute di tali macchie fummo tratti alla convinzione che la
superficie della Luna non è levigata, uniforme ed esattamente sferica, come gran
numero di filosofi credette di essa e degli altri corpi celesti, ma ineguale, scabra e con
molte cavità e sporgenze, non diversamente dalla faccia della Terra, variata da
catene di monti e profonde valli.»
I pianeti medicei
•
•
Galileo scopre i 4 satelliti di Giove,
battezzati pianeti medicei, che
compivano attorno ad esso analoghi
movimenti della luna attorno alla
terra
«Il giorno 7 Gennaio, dunque dell’anno
1610, a un’ora della notte, mentre con il
cannocchiale osservavo gli astri mi si
presentò Giove. Poiché mi ero
preparato uno strumento eccellente, vidi
(e ciò prima non mi era mai accaduto
per la debolezza dell’altro) che intorno
gli stavano tre stelle piccole ma
luminosissime; e quantunque le credessi
del numero delle fisse, mi destarono una
certa meraviglia, perché apparivano
disposte esattamente secondo una linea
retta e parallela all’eclittica e più
splendenti di altre di grandezza uguale a
loro...»
Le macchie solari
•
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Dimostrando che il sole era in
continua trasformazione
affermava che la materia celeste
non era perfetta
Le macchie solari sono quelle
chiazze scure facilmente
osservabili sulla superficie del
sole. Si osservano quasi sempre
in gruppi di due o multipli di due.
Sono così scure perché sono le
zone più fredde del sole. In queste
zone, potenti campi magnetici
impediscono al calore di salire in
superficie. La rotazione
differenziata della superficie del
sole (più veloce alle basse
piuttosto che alle alte latitudini) è
un fattore determinante nella
formazione delle macchie solari. I
brillamenti solari (che sono delle
spaventose emissioni esplosive di
energia) avvengono spesso in
gruppi di macchie solari che sono
in rapida crescita e che ruotano
come un uragano. Il numero delle
macchie solari varia secondo un
ciclo undecennale
Le fasi di Venere
• Nell’antichità si pensava
che soltanto la terra fosse
un corpo opaco, illuminato
dal sole e privo di luce
propria
• Invece la scoperta delle fasi
di venere,induce a pensare
che tale astro ricevesse la
luce da sole girandovi
attorno, offriva lo spunto per
ritenere che tale ipotesi
fosse valida per tutti i
pianeti
Le tesi cosmologiche
rivoluzionarie e la scienza
contemporanea
•
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•
Nonostante la mancata certificazione
scientifica della tesi dell’esistenza di
altri esseri viventi e dell’infinità spaziale
dell’universo, e nonostante la dichiarata
insolubilità critica di questa ultima
ipotesi, la visione bruniana dell’universo
fu accettata in blocco
Un colpo decisivo di questo quadro
verrà soltanto nel Novecento, in
particolare con Einstein che utilizzerà
geometrie non euclidee per ipotizzare un
universo finito
La materia in fatti si incurverebbe,
secondo la teoria della relatività, su se
stessa per cui il mondo sarebbe
illimitato ma finito, simile ad una sfera
illimitatamente percorribile