•La ricerca sulle cellule staminali rappresenta un passo avanti nelle conoscenze sullo sviluppo degli organismi viventi, da una singola cellula a sistemi complessi. •Mette in atto il tentativo di sostituire con cellule sane quelle danneggiate o patologiche. •Essa investe sulla possibilità di sviluppare terapie sulla base modelli cellulari, una medicina definita rigenerativa o riparativa. •Le cellule staminali sono tra le più affascinanti frontiere della bio-medicina moderna •È ancora più importante, per tale motivo, rispondere ai normali quesiti delle persone comuni, quali: •Che cosa sono le cellule staminali embrionali? • Da dove provengono? •Quali nuove opportunità terapeutiche offrono? Le cellule staminali embrionali (ES CELLS), come suggerisce il nome, sono derivate dall’embrione In particolare, le cellule staminali embrionali sono derivate da un embrione che si può sviluppare da cellule uovo fertilizzate in vitro, in una struttura clinica specializzata, quindi donate a fine di ricerca, previo consenso informato dei donatori Non sono mai utilizzate cellule uovo fertilizzate nel corpo femminile, cioè in utero Gli embrioni dai quali si estraggono le cellule staminali embrionali sono selezionati entro 4-5 giorni dalla fertilizzazione e si presentano come un piccolo gruppo cellulare visibile al microscopio in forma di BLASTOCISTI La blastocisti tre strutture: comprende 1- trofoblasto, strato cellule che circonda blastocisti; di la 2- blastocele, la sua cavità centrale; 3- massa cellulare al centro, composta di circa trenta cellule. 1 2 3 •La crescita delle cellule in laboratorio è nota come coltura cellulare •Le cellule staminali embrionali umane sono state separate grazie all’isolamento della massa cellulare centrale in una piastra colturale di plastica che contiene un brodo nutriente denominato terreno di coltura •Nel corso dei giorni successivi al prelievo, le cellule centrali proliferano ed iniziano a colonizzare la piastra di coltura. •Poi esse vengono delicatamente prelevate e piastrate in numerosi dischi colturali da congelamento. •Il procedimento viene ripetuto molte volte e per molti mesi, si definisce sottocoltura, ma ciascun ciclo colturale è denominato passaggio •Dopo circa sei mesi, dalle originarie trenta cellule staminali embrionali, ne sono state ottenute milioni •Esse sono state fatte proliferare, nel terreno di coltura, ma non si sono differenziate, sono cellule pluripotenti • Tale nuova popolazione cellulare è detta linea di cellule staminali embrionali •Una volta formata la linea cellulare embrionale, parti di essa possono essere congelate e inviate ad altri laboratori per ulteriori colture e sperimentazioni. Fecondazione in vitro Cultura cellule staminali indifferenziate Stadio di BLASTOCISTI sangue Massa cellulare interna muscoli nervi Le cellule staminali hanno due importanti caratteristiche che le distinguono dagli altri tipi di cellule: •sono cellule non-specializzate, che si rinnovano per lunghi periodi di tempo attraverso la divisione cellulare. •in determinate condizioni sperimentali, esse possono essere indotte a specializzarsi in cellule con funzioni più differenti da cellule segnapasso cardiache a quelle insulino-secretrici di origine pancreatica, o molte altre. Gli embrioni sui quali sono state condotte le ricerche sono quelli prodotti finora allo scopo di combattere l’infertilità, attraverso procedure di fertilizzazione in vitro. Dopo 3-5 giorni di vita, le cellule staminali dell’embrione, detto blastocisti, si differenziano in numerosi tessuti, dando origine a molteplici tipologie di cellule specializzate che rivestono le più differenti funzioni, divenendo es: Cellule cardiache Cellule polmonari Cellule cutanee Cellule nervose In alcuni tessuti dell’adulto, come il midollo osseo, il muscolo, il cervello, un certo numero di cellule staminali rimangono in attesa di rigenerare se stesse in caso di lesioni, malattie, ma anche nel corso dei normali processi biologici di rinnovamento tissutale Attraverso approfonditi studi sulle cellule staminali esse potrebbero in futuro divenire la base per il trattamento di difficili patologie, quali: Diabete Infarto Fibrosi cistica Autismo Sclerosi multipla Morbo di Parkinson Alcune forme di cancro Osteoporosi Lesioni del midollo spinale Ictus Sclerosi laterale amiotrofica Alzheimer I ricercatori hanno bisogno di acquisire conoscenze ancora più raffinate sulle cellule staminali per comprenderne meglio le proprietà essenziali e le caratteristiche biologiche che le rendono differenti dagli altri tipi di cellule specializzate Le stesse cellule, infatti, potrebbero essere usate per testare nuovi farmaci, tossine e per comprendere le anomalie di sviluppo dell’embrione Tuttavia, è necessario che vengano approfonditi aspetti importanti ed ancora poco chiari, tra cui: 1. determinare come tali cellule possano rimanere indifferenziate e possano rigenerarsi per molti anni; 2. identificare i segnali che spingono le cellule staminali a differenziarsi. BIO-CARATTERISTICHE ESCLUSIVE DELLE CELLULE STAMINALI Le cellule staminali sono indifferenziate Una proprietà unica delle cellule staminali è quella di non avere una specificità tessuto-specifica che le obbliga ad assolvere funzioni specializzate. Infatti, una cellula staminale non potrebbe lavorare come le sue vicine, se messa a pompare sangue attraverso il corpo (come un cardiomiocita); non potrebbe veicolare molecole di ossigeno nel circolo ematico (come un globulo rosso); non potrebbe inviare segnali elettrochimici al fine di far muovere il corpo o parlare (come un neurone). Tuttavia, le cellule staminali possono trasformarsi in cellule specializzate, da quelle cardiache, ai globuli rossi, ai neuroni. BIO-CARATTERISTICHE ESCLUSIVE DELLE CELLULE STAMINALI Le cellule staminali sono in grado di dividersi e rigenerarsi per lunghi periodi di tempo. •A differenza delle cellule muscolari, ematiche, o nervose, che normalmente non sono in grado di replicarsi, le cellule staminali possono replicarsi innumerevoli volte •Si definisce proliferazione un certo numero di replicazioni cellulari •Una popolazione di cellule staminali originarie che si replicano per mesi in laboratorio, danno come risultato milioni di cellule •Se dopo numerose divisioni le cellule continuano ad essere indifferenziate, come le parentali, esse si definiscono auto-rigeneranti a lungo-termine I fattori specifici e le condizioni che permettono alle cellule di rimanere indifferenziate rimangono ancora da identificare ma di grande interesse per i ricercatori. Perciò un’area di ricerca importante è la comprensione dei meccanismi bio-umorali che in un organismo maturo determinano la proliferazione e la fine del blocco differenziativo di cellule necessarie a riparare uno specifico tessuto. Tale elemento è un punto critico per gli scienziati al fine di comprendere come riuscire a generare un gran numero di cellule staminali in laboratorio utili per scopi terapeutici. BIO-CARATTERISTICHE ESCLUSIVE DELLE CELLULE STAMINALI Le cellule staminali possono produrre cellule specializzate Quando cellule indifferenziate si trasformano in cellule specializzate, il processo è detto differenziazione. I ricercatori solo ora iniziano a comprendere la serie di segnali necessari a determinare la catena di eventi che porta alla differenziazione •I segnali endocellulari sono regolati da geni, che sono presenti lungo la catena del DNA e contengono le informazioni necessarie per la codifica e la regolazione di tutte le strutture e le funzioni cellulari •I segnali extracellulari per la differenziazione cellulare comprendono messaggi chimici secreti da altre cellule, contatto con le cellule vicine, talune molecole presenti nel microambiente cellulare TERMINOLOGIA -Cellule “totipotenti”: costituiscono un embrione dalla formazione dello zigote ai 4-5 giorni seguenti; sono identiche tra loro e non specializzate. Da queste cellule si possono ottenere tutte le linee cellulari necessarie a formare l’embrione, e ognuna può generarne uno. -Cellule “pluripotenti” : isolate dalla massa cellulare interna allo stadio di blastocisti; hanno la potenzialità di differenziarsi in qualsiasi cellula di un animale adulto, ma non possono dare origine ad un embrione. -Cellule “multipotenti” : hanno la capacità di rinnovarsi illimitatamente, e sono state identificate nei feti e anche nell’uomo adulto, ma in numero limitato. Le cellule staminali adulte possono essere ottenute da: •midollo osseo, •placenta, •sangue del cordone ombelicale, •endotelio, •sistema nervoso •muscolo. L’utilizzo delle cellule staminali derivate dai tessuti negli individui adulti ha due limiti: 1. la difficoltà di isolamento, seguente espansione e mantenimento in laboratorio nello stato indifferenziato 2. una volta isolate, la difficoltà di indurne la differenziazione in molti tessuti diversi da quello dal quale sono state estratte. Per chiarire la fonte delle cellule staminali ci si trova di fronte inevitabilmente al termine “clonazione” ; lo stesso Comitato Nazionale di Bioetica riprende in modo chiaro questo concetto, nell’ambito delle raccomandazioni sull’impiego terapeutico delle cellule staminali. L'obiettivo della ricerca sulla clonazione umana non è mai stato quello di clonare persone o creare bambini di riserva. La ricerca ha come obiettivo quello di ottenere cellule staminali per la cura di alcune malattie. Esistono due tipi di Clonazione •Clonazione per scissione •Clonazione per trapianto nucleare CLONAZIONE PER SCISSIONE Con questa tecnica vengono prodotti embrioni con la separazione delle cellule nei primi stadi di divisione. Questa tecnica è stata effettuata con successo su embrioni umani per aumentare l’efficacia dei metodi di fecondazione in vitro e della diagnosi preimpiantatoria. Il procedimento per produrre cellule staminali embrionali ad essa correlato, comprende 1- la coltura di un embrione fino a uno stadio di blastocisti; 2- dalla blastocisti viene isolata la massa di cellule interne, e messa in coltura per formare più colonie di cellule staminali embrionali. 4- le cellule differenziate possono poi essere inserite nei tessuti danneggiati. 3- affinchè avvenga la differenziazione, si aggiungono alla colonia i fattori di differenziazione specifici; CLONAZIONE PER TRAPIANTO NUCLEARE Il materiale di partenza sono degli ovociti, dai quali vengono aspirati con un ago il globulo polare ed i cromosomi (gli ovociti vengono enucleati), così che vi rimanga solo il citoplasma. Dopo di che avviene la sostituzione (trapianto nucleare) con il nucleo di una cellula somatica di un paziente; grazie a lievi scosse elettriche avviene la fusione con il nucleo di queste cellule somatiche che erano in stato di quiescenza (fase G zero). Questa tecnica è stata studiata ed utilizzata per la clonazione della pecora Dolly. La produzione di cellule staminali mediante questa tecnica rende necessaria la formazione di un embrione il cui sviluppo viene arrestato allo stadio di blastocisti; non si tratta quindi dello sviluppo completo di un embrione dal quale poi si preleverebbero tessuti o organi di ricambio. La tecnica del trasferimento nucleare potrebbe essere impiegata in un programma terapeutico al fine di costituire una fonte adeguata di rifornimento cellulare al paziente. L’impiego di questa tecnica delinea la possibilità di avere a disposizione linee cellulari pluripotenti direttamente dalle cellule trapiantate dai pazienti, evitando il passaggio della formazione di un embrione mediante una sorta di “autotrapianto”; al momento però lo stato delle conoscenze non permette l’attuazione di quest’ultima opzione. Il trapianto nucleare somatico appena spiegato viene detto “clonazione terapeutica”, che si differenzia da quella riproduttiva che dà invece origine ad un intero organismo.