Kali Yuga
tra demoni, sovrani e dee
Patrizia Moschin Calvi, Ascona 2017
Kali
radice sanscrita kal, che
significa “opprimere”
Gandharva, sanscrito, designa nell’induismo
delle divinità collocate nell'atmosfera, custodi
del soma celeste.
Gandharva Kali
bis-bisnipote del Signore Brahma
figlio di Krodha, (rabbia)
e di Himsa (violenza)
nipote di Dambha (vanità)
e di Maya (illusione)
pronipote di Adharma (sconvenienza)
e di sua moglie Mithya (falsità)
La principessa Damayanti
Damayanti sceglie Nala come suo sposo
Il re Nala viene esiliato
nella foresta con la sua
sposa Damayanti.
re Rituparna
Vibhitaka
(terminalia belerica)
Kali:
un essere
enorme, del
colore della
fuliggine, con
una grande
lingua e un
fetore terribile.
Kali: un sudra, un servitore, ma vestito con
gli abiti di un re
Il Dharma è uno dei grandi antagonisti di Kali
Le stelle:
le più belle le vediamo se ci rechiamo
dove il cielo è più scuro!
Sakti = la potenza o energia divina immanente,
manifesta e mutevole, dinamica, principio attivo
opposto a Shiva maschile e trascendente, pura
coscienza immobile.
La dea Kali è anche il simbolo del tempo
eterno, che può concedere e distruggere la
vita e viene raffigurata come una donna
smunta e ripugnante, con quattro braccia e
denti a forma di zanne, che sbrana tutti gli
esseri viventi.
La sua unica veste è lo spazio e
dunque la si descrive anche di
colore nero, il colore nel quale si
dissolve ogni differenziazione.
Si dice che Kali,
la dea guerriera, si sia
manifestata nel mondo per
annientare il potere
demoniaco maschile e per
restaurare la pace e
l’armonia.
Nella sua compassione Kali porta certo anche
la morte, ma quella dell’ego quale illusione, e
dunque la liberazione, dato che noi siamo il
Sé eterno, non il nostro corpo fisico, non il
nostro piccolo io.
E’ l’incarnazione di Madre Natura,
che tramite gli elementi (fuoco, aria,
acqua, ecc.) ripulisce da ogni vecchia
incrostazione e ci ricorda che dopo
ogni tempesta la vita rifiorisce più
bella, e che talvolta le cose vanno
distrutte, per essere ricostruite
migliori.
“Da te nasce questo universo,
da te viene creato questo mondo,
da te, Devi, è protetto.
Da te viene alla fine consumato.
Tu sei eternamente la forma del mondo:
al tempo della creazione
sei la forma della forza creatrice,
al tempo della conservazione
sei la forma del potere che protegge,
e al tempo della dissoluzione del mondo
sei la forma della potenza distruttrice…”.
(Devi Mahatmya (Gloria alla Dea), testo del V-VI secolo)
La Dottrina Segreta afferma che esiste in Natura
una Legge eterna che tende sempre ad armonizzare
i contrari e a produrre l’armonia finale.
Il Kali Yuga è proprio il
momento per dare avvio ad
ogni possibile azione che
realizzi tutto ciò perché, come
ci insegna la dea Kali, magari
si combatte, ma è una battaglia
creativa, che trasforma e
rigenera, che guarisce e dà
nuovo impulso alla vita.
La teosofia dà una visione a più dimensioni di
una realtà che, se interpretata solo sul piano
materiale, non ha un senso compiuto, non può
donare né prospettiva né rispondere alle più
comuni domande dell’essere umano.
E’ in atto una ridefinizione della
geografia dei valori
Tu sei quello
Possa Devi, la Madre, che appare nelle forme
di tutte le cose, apportare benefici
a tutti coloro che cantano le sue lodi.