Decima conferenza nazionale di statistica (Roma - 15 e 16 dicembre 2010) INTERVENTI, PARTECIPAZIONI, SESSIONI PLENARIE E TAVOLE ROTONDE Firenze, 11 gennaio 2011 INTERVENTI • Riccardo Innocenti: Riforma del sistema statistico nazionale • Ciro Annicchiarico, Riccardo Innocenti: La Carta dei servizi del servizio di statistica e toponomastica del Comune di Firenze PARTECIPAZIONI • Monica Parisi: SiGeoS Basilicata La realtà dei giovani • Massimiliano Sifone: Sistema informativo delle classificazioni. Accesso tramite web services La competitività del sistema produttivo italiano: effetto statistico o realtà economica? PARTECIPAZIONI • Ciro Annicchiarico: La Statistica ufficiale incontra... Il mondo del volontariato • Francesca Crescioli: Valutazione delle politiche pubbliche e delle performance delle amministrazioni pubbliche Il federalismo e le fonti amministrative PARTECIPAZIONI • Gianni Dugheri: I Censimenti del 2011 e oltre Qualità della statistica pubblica SESSIONI PLENARIE • • Sessione Plenaria (15 dicembre) Ma la Statistica, oggi, serve davvero? E a chi? Sessione plenaria/Tavola Rotonda (16 dicembre) I nuovi indicatori del benessere Comunicare la statistica e informare la società Riforma del Sistema statistico nazionale: ci sarà un ruolo per i comuni? 15 dicembre 2010 Riccardo Innocenti X Conferenza Nazionale di Statistica Riforma del Sistema statistico nazionale: ci sarà un ruolo per i comuni? 7 Il Sistan: punti di forza •Diffuso •Ogni amministrazione pubblica (e altri soggetti) ha un ufficio di statistica che ne fa parte •Articolato •Non si limita al livello centrale (nazionale) ma è presente a tutti i livelli territoriali •Garantito formalmente •Ci sono norme che ne disciplinano il funzionamento, con speciali garanzie •Autonomia •Dotazioni organizzative e professionali •Relazioni intra sistema 15 dicembre 2010 Riccardo Innocenti X Conferenza Nazionale di Statistica Riforma del Sistema statistico nazionale: ci sarà un ruolo per i comuni? 8 Il Sistan: punti di debolezza •Non uniforme •L’applicazione non è identica nei vari enti •Non garantito sostanzialmente •La mancata osservanza della garanzie non ha sanzione •Privo di finanziamento •Anzi, si riducono costantemente le risorse 15 dicembre 2010 Riccardo Innocenti X Conferenza Nazionale di Statistica Riforma del Sistema statistico nazionale: ci sarà un ruolo per i comuni? 9 La rete in realtà non c’è •I dati non circolano •O, quando circolano, lo fanno con grande difficoltà, magari a pagamento (Modena e il PRA) •La collaborazione è rara •Non sono molti i lavori del PSN con più titolari •L’Istat collabora solo parzialmente, spesso dispone •Prevalgono rapporti gerarchici •L’Istat propone e dispone, le Regioni e le Province comandano, i Comuni eseguono 15 dicembre 2010 Riccardo Innocenti X Conferenza Nazionale di Statistica Riforma del Sistema statistico nazionale: ci sarà un ruolo per i comuni? 10 I comuni sono in grande difficoltà •La contrazione della spesa si ripercuote immediatamente su funzioni giudicate non essenziali, come la statistica •Funzioni che si gioverebbero della statistica non vengono attribuite agli Ucs (qualità, customer satisfaction controllo di gestione, supporto alla programmazione), ma spesso si inventano nuovi uffici, enti, organismi •Progressiva perdita di peso degli assetti direttivi degli Ucs •Siamo rimasti in pochi dirigenti, e anche noi non ci sentiamo troppo bene •Per far risparmiare all’Istat 11.155,44 euro si è pensato bene di ridurre a un terzo (da 3 a 1) la rappresentanza dei comuni in Comstat •Nei progetti di Carta della autonomie scompare la funzione statistica tra quelle fondamentali dei comuni •Il federalismo si farà con i dati dello Stato 15 dicembre 2010 Riccardo Innocenti X Conferenza Nazionale di Statistica Riforma del Sistema statistico nazionale: ci sarà un ruolo per i comuni? 11 Qualche proposta, per i comuni •Rafforzare vincoli normativi •% di spesa da dedicare alla funzione statistica •Obbligatorietà del corredo statistico agli atti fondamentali •Redatto da un ufficio Sistan •Obbligo di associazione a scala territoriale funzionale •La statistica tra le funzioni fondamentali dei comuni •Investire nella qualità •Rilevazioni esterne e interne su qualità e gradimento dei servizi •Benchmarking territoriale •Rendere indispensabile il sistema a partire dai nuovi censimenti •Uffici forti, autorevoli, strutturati •Rilevazioni campionarie annuali •Gestione delle informazioni statistiche comunque prodotte nel sistema •Trattamento statistico integrato degli archivi amministrativi 15 dicembre 2010 Riccardo Innocenti X Conferenza Nazionale di Statistica Riforma del Sistema statistico nazionale: ci sarà un ruolo per i comuni? 12 Voltare pagina? •La diffusa opera di delegittimazione della statistica ufficiale ha già fatto le prime vittime •proprio quegli enti locali che hanno il più diretto rapporto con i cittadini e che maggiormente necessitano di informazioni statistiche accurate, pertinenti, dettagliate, rigorose, diffuse. •Se non si prenderà coscienza di questo progressivo degrado •Se non saranno riprese e valorizzate le ragioni fondative del sistema statistico originale che l’Italia si è data •continueranno i “crolli pompeiani” degli uffici di statistica, •calerà ancora l’attenzione delle responsabilità politiche al rigore scientifico delle informazioni prese a base dell’agire amministrativo, •Tra poco potremo proprio dire che la statistica comunale ha voltato pagina 15 dicembre 2010 Riccardo Innocenti X Conferenza Nazionale di Statistica Riforma del Sistema statistico nazionale: ci sarà un ruolo per i comuni? 13 Carta dei Servizi Servizio Statistica e toponomastica 10^ CONFERENZA NAZIONALE DI STATISTICA Palazzo dei Congressi Roma – 15 e 16 dicembre 2010 Ciro Annicchiarico - Riccardo Innocenti Comune di Firenze – Ufficio comunale di statistica La certificazione del Servizio Il Servizio di Statistica e Toponomastica del Comune di Firenze ha conseguito la certificazione UNI EN ISO 9001:2000 nel 2008 e l’adeguamento alla 9001:2008 nel 2009. La certificazione riguarda la progettazione e la realizzazione di indagini di analisi ed elaborazioni statistiche e attività gestionali nelle seguenti aree: Statistica comunale Toponomastica, numerazione civica, georeferenziazione dati e informazioni statistiche Qualità dei servizi Nella Carta dei Servizi sono descritte: finalità, modalità e criteri con cui il servizio viene prestato modalità e tempi di partecipazione procedure di controllo che l’utente ha a sua disposizione. Principio di trasparenza e impone la: definizione degli standard di qualità rilevanti per l’utente verifica periodica del rispetto degli standard ricerca del miglioramento continuo della qualità La Carta dei Servizi: riferimenti normativi Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri Carlo Azeglio Ciampi e del ministro della funzione pubblica Sabino Cassese (Direttiva Ciampi – Cassese, gennaio 1994). Rappresenta la prima disposizione ufficiale che imponeva di individuare e monitorare gli standard di qualità a chi gestiva servizi pubblici in regime di monopolio Legge 24.12.2007 n° 244 (Finanziaria 2008), impone la definizione di standard di qualità per tutti gli enti pubblici. In particolare definisce che a tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali per garantire la qualità, l'universalità e l'economicità delle relative prestazioni, gli enti locali, in sede di stipula dei contratti di servizio, devono assicurare trasparenza e standard misurabili sulla qualità dei servizi offerti. Legge n.15 del 4 marzo 2009 contiene gli indirizzi fondamentali della riforma della pubblica amministrazione. Nella legge sono contemplati i temi principali della riforma: performance, valutazione, trasparenza, premi e sanzioni disciplinari, dirigenza, contrattazione collettiva e azione collettiva. Le legge 15/2009 è attuata da due decreti legislativi. Delibera del CIVIT n. 89/2010 ha confermato e ribadito la necessità di identificare e misurare indicatori di qualità dell’organizzazione, ovvero indicatori di performance. La Carta dei Servizi: parametri CIVIT I parametri definiti dal CIVIT possono essere così sintetizzati: Accessibilità disponibilità di informazioni che consentono di individuare in modo chiaro il luogo in cui il servizio o la prestazione possono essere richiesti. Tempestività tempo che intercorre dalla richiesta all’erogazione del servizio o della prestazione. Trasparenza disponibilità/diffusione di informazioni che consentono, a chi richiede il servizio o la prestazione, di conoscere chiaramente a chi, come e cosa richiedere, in quanto tempo e con quali spese poterlo ricevere. Efficacia rispondenza del servizio e della prestazione erogata a ciò che il richiedente si aspetta. La Carta dei Servizi: Codice delle statistiche Europee e Codice italiano delle statistiche ufficiali Il contesto istituzionale indipendenza professionale (assicura la credibilità della statistica ufficiale) mandato per la raccolta dei dati (deve essere dichiarato in modo esplicito a chi è invitato a rispondere) adeguatezza delle risorse (sufficienti a soddisfare le necessità della statistica ufficiale) impegno in favore della qualità (conformità ai principi fissati nella dichiarazione sulla qualità del Sistema statistico europeo) riservatezza statistica (la tutela dei dati personali) imparzialità e obiettività (rispetto dell'indipendenza scientifica) I processi statistici solida metodologia (procedure e competenze adeguate) appropriatezza degli strumenti statistici onere non eccessivo sui rispondenti (Il disturbo statistico deve essere proporzionato alle esigenze degli utenti) efficienza rispetto ai costi (Le risorse devono essere utilizzate in maniera efficiente) La produzione statistica pertinenza (rispondenza alle esigenze degli utenti) accuratezza e attendibilità (rispecchiare la realtà) tempestività e puntualità coerenza e comparabilità (coerenti nel tempo e comparabili a livello territoriale) accessibilità e chiarezza (disponibili e accessibili con imparzialità, con i relativi metadati e le necessarie istruzioni) Organizzazione del Servizio Dirigente Staff PO Toponomastica e numerazione civica Statistiche territoriali Toponomastica Numerazione civica Multiteca Statistica Responsabile Qualità PO Statistica Statistiche economiche Statistiche sulle famiglie PO Qualità e gradimento dei servizi Annuario Staff Rilevazioni Customer Satisfaction Statistiche sociali Organizzazione del Servizio Il servizio è organizzato in tre aree tematiche Area Statistica Per indagini PSN dirette presso le famiglie: - n° interviste fatte/n° interviste previste (50%) - n° questionari non validati da Istat (0%) Per la rilevazione dei prezzi al consumo, gli indicatori di qualità sono definiti da Istat Area Qualità - n. indagini di customer/n. indagini commissionate (50%) - n. interviste effettuate (100%) - n. interviste realizzate/n. contatti (53%) - intervallo di tempo fra richiesta indagine e consegna rapporto – in media tre mesi - committenti indagini, soddisfatti/indagini effettuate (95%) Area Toponomastica - rilascio attestazioni entro 30 gg. dalla richiesta rilascio nuovi numeri civici entro 60 gg. dalla richiesta catalogazione nuova pubblicazione entro 3 gg. dall’arrivo consegna materiale richiesto da utente entro 3 gg. Gestione dei reclami Gestione dei reclami La gestione dei reclami è un’azione fondamentale per le organizzazioni e le amministrazioni per più motivi: consente di migliorare il servizio alla luce delle considerazioni dell’utente, predisponendo rimedi e azioni correttive o preventive; permette di migliorare la soddisfazione e il consenso dell’organizzazione e dei servizi erogati, e diffonde l’immagine di un’organizzazione attenta alle esigenze e ai feedback dei suoi utenti/clienti. I reclami prevedono un trattamento e una gestione strutturata attraverso più passaggi consecutivi: definire il reclamo definire gli standard di qualità da garantire informare il cittadino sulle modalità attraverso le quali è possibile presentare un reclamo (indicando i canali e le persone a cui rivolgersi) prevedere la risposta definendone con precisione i termini e tempi curare l'atteggiamento degli operatori nei confronti del reclamo registrare i reclami redigere report e analisi sui reclami e produrre informazioni creare moduli per la presentazione scritta del reclamo/suggerimento realizzare un efficace sistema di risposta in modo da evitare che il cittadino percepisca che il suo contributo è caduto nel vuoto. Le risposte saranno private (telefono o lettera) se il reclamo/suggerimento è di carattere personale e non interessa gli altri cittadini, oppure saranno pubbliche (newsletter o giornali locali) se la questione segnalata è di interesse generale. Stakeholders Organi istituzionali (es. ISTAT, Ministeri, Regione, Provincia, ecc.) Cittadini Aziende Strutture dell’Amministrazione: Polizia Municipale Ufficio del Sindaco – Gestione Canali di Comunicazione Pubblica Istruzione Servizi demografici Direzione generale – servizio quartieri Politiche giovanili Risorse umane Urbanistica Cultura Società della salute Sviluppo economico Ambiente Servizi Sociali e sport Enti e strutture esterne all’Amministrazione: Irpet Università di Firenze (Dispo e Statistica) Comuni contermini (Scandicci, Sesto Fiorentino, Impruneta, Calenzano, Lastra a Signa, Pontassieve, Fiesole) oltre ai Comuni di Signa, Campi Bisenzio, Bagno a Ripoli. Agorà – Sistema Informativo delle classificazioni Relatore: Giovanna D’Angiolini (Istat) • • • • Sistema di classificazione Web service basato sull’IM di Sdmx; Navigazione e download delle classificazioni Classificazione univoca di tutta la modulistica della PA Agorà – Sigeos Relatori: Anna Maria Grippo (Ufficio statistico Regione Basilicata) Antonella Bianchino (Istat) • • • • Piattaforma tecnologica. Esperienza della Regione Basilicata: strumento per l’analisi geografica dei fenomeni economici e sociali.; Integrazione tra sistemi informativi statistici e informazione geografica; Possibilità per l’utente di acquisire e personalizzare l’output grafico; Mappe tematiche. La competitività del SP Italiano Presiede: Marco Fortis (Fondazione Edison) Intervengono: Roberto Monducci (Istat) Fabrizio Guelpa (Banca Intesa San Paolo) Matteo Bugamelli (Banca d’Italia) Paola Annoni (JRC di Ispra) •Competitività, la situazione? •Competitività, quali misure? •PIL o ricchezza netta delle famiglie? •Competitività o produttività? •Perché proprio il PIL? La realtà dei giovani Presiede Patrizia Farina (Università Bicocca di Milano) Introduce Alessandro Rosina (Università Cattolica di Milano) Intervengono Alessandra Ferrara (Istat) Cristina Freguja (Istat) Lidia Gargiulo (Istat) Anna Giraldo (Università di Padova) Adriano Paggiaro (Università di Padova) Marcantonio Caltabiano (Università di Messina) Letizia Mencarini (Università di Torino) Nicola Barban (Università Bocconi di Milano) Cinzia Conti (Istat) •Un set di indicatori statistici per analizzare la disoccupazione giovanile; •Valori/atteggiamenti vs. Intenzioni/atteggiamenti. Ansietà e ritardo nel raggiungimento di tappe importanti della vita. •Famiglia d’origine: quanto è importante? •Ruolo dell’istruzione per ampliare il ventaglio delle possibilità. •Che lavoro cercano, che lavoro trovano. I Censimenti del 2011 e oltre Presiede: Introduce: Intervengono: Viviana Egidi (Università “La Sapienza” di Roma) Andrea Mancini (ISTAT) Alessandro Pansa (Ministero dell’Interno) Claudio Gagliardi (Unioncamere) Antonio Golini (Università “La Sapienza” di Roma) Marzio Barbagli (Università di Bologna) Riccardo Cappelin (Associazione Italiana di Scienze Regionali) Michele Talia (Istituto Nazionale di Urbanistica) I Censimenti del 2011 e oltre Andrea Mancini Obiettivi del censimento della popolazione •determinare per tutti i comuni italiani l’insieme delle persone residenti che costituiscono la popolazione legale; •fornire informazioni per la revisione e l’aggiornamento delle anagrafi comunali della popolazione residente; •fornire informazioni sulle caratteristiche strutturali della popolazione a tutti i livelli territoriali; fornire stime delle variabili socio-economiche stabilite dal regolamento della UE, nonché da esigenze informative nazionali, fino a livelli comunali e subcomunali; •determinare la consistenza numerica delle abitazioni e degli edifici. I Censimenti del 2011 e oltre Principali innovazioni del Censimento della popolazione: 1. la transizione verso un censimento basato in misura importante sull’impiego di registri o liste mediante il ricorso a “Liste anagrafiche comunali” (Lac) di individui, famiglie e convivenze per la distribuzione dei questionari; 2. la spedizione postale dei questionari (mail out) al fine di ridurre il numero di rilevatori sul campo e semplificare l’attività di front office degli Uffici Comunali di Censimento (UCC); 3. il ritiro dei questionari compilati mediante una pluralità di canali e secondo le preferenze del rispondente; 4. il recupero nella popolazione legale delle unità sfuggite; 5. una maggiore coerenza tra dati anagrafici e dati censuari. Le principali innovazioni della stagione censuaria 2010/2011 Il disegno censuario proposto si fonda su un raggruppamento dei comuni in 4 classi di ampiezza demografica, secondo la seguenti tipologie: •A: comuni con popolazione residente di almeno 50.000 abitanti o comuni capoluogo di provincia •B: comuni non capoluogo di provincia con una popolazione residente fra 20.000 ed i 49.999 abitanti; •C1: comuni con popolazione residente tra 5.000 e 19.999 abitanti •C2: comuni con popolazione residente inferiore a 5.000 abitanti Le principali innovazioni della stagione censuaria 2010/2011 •Formazione della “Lista Integrativa da Fonti Ausiliarie centrali di individui, famiglie e convivenze non già incluse in Lac” (Lifa). Questa lista sarà basata su informazioni contenute nell’anagrafe tributaria e conterrà i dati degli individui che risultano domiciliati nel comune, ma non registrati in anagrafe. La formazione della lista Lifa è a cura dell’Istat che vi provvede attraverso l’abbinamento tra l’anagrafe comunale e l’anagrafe tributaria. •Dovranno essere considerate tutte le informazioni acquisite dalle anagrafi su individui e famiglie iscritti e cancellati dopo la data di ‘congelamento’ della Lac per la sua consegna all’Istat. La lista creata, denominata nel seguito Liac (Lista integrativa autonoma comunale), sarà utilizzata insieme alla lista Lifa nell’ambito delle attività di recupero di individui, famiglie e convivenze dimoranti abitualmente sul territorio, ma non registrati in anagrafe alla data di congelamento della Lac. I Censimenti del 2011 e oltre Conseguenze delle innovazioni Le soluzioni proposte consentono di ridurre il numero dei rilevatori comunali. Tuttavia esse presentano alcune criticità di carattere organizzativo per il back office degli UCC: •E’ difficile pianificare il dimensionamento dei diversi canali di restituzione dei questionari. •La pianificazione del numero dei rilevatori da dedicare al recupero delle mancate risposte dipende dal tasso di risposta ottenuto nella fasi operative precedenti. I Censimenti del 2011 e oltre Alessandro Pansa •L’intervento del Prefetto Pansa ha riguardato le conseguenze della nuova organizzazione censuaria sulla revisione delle anagrafi alla luce dei dati censuari. Claudio Gagliardi •Il censimento dell’industria e dei servizi è stato oggetto dell’intervento del rappresentante di Unioncamere: il censimento si baserà sull’incrocio di archivi amministrativi assistiti da una rilevazione campionaria. Antonio Golini – Marzio Barbagli – Riccardo Cappellin – Michele Talia •Gli interventi accademici di Golini, Barbagli, Cappellin e Talia hanno riguardato come le esigenze dei ricercatori (demografi, architetti, economisti) che, volendo raccontare la realtà che cambia, trovano nel censimento come un’indispensabile fonte di dati altrimenti non reperibili. Qualità della statistica pubblica Presiede: Giancarlo Marini (Cogis) Intervengono: Andrea Saltelli (JRC di Ispra) Daniela Cocchi (Università di Bologna) Claudio Filippucci (Università di Bologna) Marina Signore (ISTAT) Nereo Zamaro (ISTAT) Qualità della statistica pubblica Andrea Saltelli – Daniela Cocchi •In questa sessione sono stati posti alcune perplessità su indicatori che vengono utilizzati per giudicare la bontà di un paese, dalla sua amministrazione alla sua competitività, dalla sostenibilità delle sue finanze alle sua cura per l’ ambiente. Spesso queste misure – costruite aggregando linearmente variabili sottostanti - soffrono di una notevole inconsistenza: i pesi assegnati alle variabili dai proponenti dei vari ratings non sono necessariamente coerenti con l’importanza effettiva delle variabili nel rating. Questo getta un’ombra di dubbio sulla qualità di queste misure. Uno dei difetti principali è che queste misure nascono in ambiti non statistici e spesso vengono male utilizzati strumenti di inferenza e di campionamento. Qualità della statistica pubblica Claudio Filippucci •Il problema della qualità della statistica ci si pone anche per lo sfruttamento delle fonti amministrative. Infatti, oltre alla statistica ufficiale, molti altri soggetti raccolgono informazioni in svariati ambiti. Il fenomeno ha una particolare rilevanza per quanto riguarda la PA che raccoglie grandi archivi amministrativi (FA) utilizzati nella statistica pubblica ma anche da un numero sempre maggiore di altri soggetti. L’utilizzo a fini statistici delle FA è questione trattata ormai da molto tempo che ha prodotto un’ampia letteratura e molte applicazioni. Tuttavia, la questione della qualità delle FA che vengono utilizzate a fini statistici, quindi la qualità dei dati che se ne ricavano, presenta ancora diverse lacune. Più complesso è il problema dell’utilizzo delle tante altre fonti di dati che derivano dall’attività gestionale di molte imprese. La conoscenza e l’analisi dei fenomeni sociali ed economici può beneficiare di queste fonti e anche la statistica pubblica può trarne vantaggio. Come per l’utilizzo di FA, anche in questo caso si pongono diversi problemi e occorre interrogarsi se e come sia possibile definire delle strategie per assicurare la qualità di queste informazioni ed un loro corretto utilizzo. Qualità della statistica pubblica Marina Signore – Nereo Zamaro •Il Codice italiano delle statistiche ufficiali, emanato dal Comstat con la direttiva n.10 del 17 marzo 2010, è stato concepito in perfetta coerenza con quello europeo, il Code of practice on european statistics. •Il Codice Italiano è l’esito di un processo condiviso di analisi e di consultazione che ha coinvolto i principali attori, centrali e locali, del Sistan. •Il Codice Italiano ha come obiettivo fondamentale la promozione di una cultura comune della qualità, a sostegno della quale sono indicati principi e parametri di valutazione degli assetti istituzionali, dei processi e dei prodotti della statistica Qualità della statistica pubblica I destinatari del Codice Per la sua attuazione: gli Enti e gli Uffici di statistica del Sistema statistico nazionale per la produzione delle statistiche ufficiali Per la sua conoscenza: gli utenti, allo scopo di attestare l’imparzialità delle autorità statistiche, nonché l’affidabilità, l’obiettività e l’attendibilità delle statistiche da essi prodotte e diffuse i fornitori di dati, al fine di assicurare loro la giusta tutela della riservatezza delle informazioni fornite e un non eccessivo carico statistico Obiettivi del Codice: • Accrescere la fiducia nell’indipendenza, nell’integrità e nella responsabilità dei produttori della statistica ufficiale, nonché rafforzare la credibilità e migliorare la qualità dei prodotti diffusi • Promuovere l’applicazione dei principi, delle pratiche e dei metodi migliori da parte di tutti i produttori di statistiche, al fine di accrescere la qualità del dato prodotto • Fornire un contributo significativo per migliorare il funzionamento del Sistema statistico nazionale, con particolare riguardo al rafforzamento dell’indipendenza scientifica degli Enti e degli Uffici che lo compongono, nonché della qualità dei processi e dei prodotti delle statistiche ufficiali Qualità della statistica pubblica Gli impegni previsti per l’attuazione del Codice • L’Istituto nazionale di statistica promuove la conoscenza e l’applicazione del Codice nell’ambito del Sistema statistico nazionale attraverso specifiche azioni di comunicazione, interventi di formazione, strumenti di premialità e diffusione delle migliori pratiche • Gli Enti ed Uffici del Sistema statistico nazionale adottano le misure necessarie a dare applicazione ai principi del Codice e promuovono presso l’Amministrazione di appartenenza la sua conoscenza e le iniziative necessarie alla sua corretta attuazione • Gli Enti ed Uffici del Sistema statistico nazionale verificano, attraverso l’autovalutazione, il rispetto del Codice nella produzione delle statistiche ufficiali di propria competenza • L’Istituto nazionale di statistica effettua il monitoraggio dello stato di attuazione del presente Codice e riferisce con cadenza annuale al Comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica Qualità della statistica pubblica CONTESTO ISTITUZIONALE •I fattori istituzionali e organizzativi influiscono in modo rilevante sull’efficienza e sulla credibilità della statistica ufficiale. Gli aspetti da considerare sono l’indipendenza professionale, il mandato per la rilevazione di dati, l’adeguatezza delle risorse, l’impegno in favore della qualità, la riservatezza •statistica, l’imparzialità e l’obiettività. 1. INDIPENDENZA PROFESSIONALE •L’indipendenza professionale degli organi statistici dagli organismi politici e normativi e dai settori privati, assicura la credibilità della statistica ufficiale. 2. MANDATO PER LA RACCOLTA DEI DATI •Il mandato giuridico in base al quale vengono raccolte informazioni ai fini dell’elaborazione delle statistiche ufficiali deve essere dichiarato in modo esplicito a chi è invitato a rispondere. 3. ADEGUATEZZA DELLE RISORSE •Le risorse a disposizione dell’Ufficio di statistica devono essere sufficienti a soddisfare le necessità della statistica ufficiale. Qualità della statistica pubblica 4. L’IMPEGNO IN FAVORE DELLA QUALITÀ •Tutti i membri del Sistema statistico nazionale si impegnano a operare e a collaborare conformemente ai principi fissati nella dichiarazione sulla qualità del Sistema statistico europeo. 5. RISERVATEZZA STATISTICA •Deve essere assolutamente garantita la tutela dei dati personali dei fornitori di dati (famiglie, imprese, amministrazioni e altri rispondenti), così come la riservatezza delle informazioni da essi fornite e l’impiego di queste a fini •esclusivamente statistici. 6. IMPARZIALITÀ E OBIETTIVITÀ •L’Ufficio di statistica deve produrre e diffondere statistiche ufficiali nel rispetto dell'indipendenza scientifica, nonché in maniera obiettiva, professionale •e trasparente, assicurando pari trattamento a tutti gli utilizzatori. Qualità della statistica pubblica PROCESSI STATISTICI •Gli orientamenti, le buone pratiche e gli standard nazionali e internazionali vanno pienamente rispettati nei processi utilizzati dalle autorità statistiche per organizzare, rilevare, elaborare e diffondere le statistiche ufficiali. •Un’efficiente gestione rafforza la credibilità delle statistiche. Gli aspetti rilevanti sono una solida metodologia, procedure statistiche appropriate, un onere non eccessivo sui rispondenti e l’efficienza rispetto ai costi. 7. SOLIDA METODOLOGIA •Le statistiche di qualità devono fondarsi su una solida metodologia. Ciò richiede strumenti, procedure e competenze adeguate. 8. PROCEDURE STATISTICHE APPROPRIATE •Alla base di statistiche di qualità devono esserci appropriate procedure statistiche, applicate dalla fase di rilevazione dei dati a quella della loro convalida. 9. ONERE NON ECCESSIVO SUI RISPONDENTI •Il disturbo statistico deve essere proporzionato alle esigenze degli utenti e non deve essere eccessivo per i rispondenti. L’Ufficio verifica la gravosità dell’onere per i rispondenti e stabilisce un programma per la sua riduzione nel tempo. Qualità della statistica pubblica 10. EFFICIENZA RISPETTO AI COSTI •Le risorse devono essere utilizzate in maniera efficiente. PRODUZIONE STATISTICA •Le statistiche disponibili devono soddisfare le esigenze degli utenti. Le statistiche rispettano le norme sulla qualità e rispondono ai bisogni delle Istituzioni, delle Amministrazioni pubbliche, degli Istituti di ricerca, delle imprese e del pubblico in generale. Aspetti importanti delle statistiche sono la loro pertinenza, accuratezza e attendibilità; tempestività, coerenza, comparabilità e la loro pronta accessibilità da parte degli utenti. 11. PERTINENZA •Le statistiche ufficiali devono soddisfare le esigenze degli utenti. 12. ACCURATEZZA E ATTENDIBILITÀ •Le statistiche ufficiali devono rispecchiare la realtà in maniera accurata e attendibile. 13. TEMPESTIVITÀ E PUNTUALITÀ •Le statistiche ufficiali devono essere diffuse in maniera tempestiva e con puntualità. Qualità della statistica pubblica 14. COERENZA E CONFRONTABILITÀ •Le statistiche ufficiali devono essere intrinsecamente coerenti nel tempo e comparabili a livello territoriale; dovrebbe essere possibile combinare i dati correlati provenienti da fonti diverse e farne un uso congiunto. 15. ACCESSIBILITÀ E CHIAREZZA •Le statistiche ufficiali devono essere presentate in una forma chiara e comprensibile; essere diffuse in maniera conveniente e opportuna ed essere disponibili e accessibili con imparzialità,con i relativi metadati e le necessarie istruzioni. Sessione Plenaria (15 dicembre) Relatori: Giovannini • La relazione del presidente Giovannini si è concentrata sulle nuove sfide dell’Istat e del Sistema statistico nazionale partendo dall’assunto che le statistiche ufficiali costituiscono un elemento indispensabile nel sistema informativo di una società democratica, poste al servizio delle istituzioni, degli operatori economici e del pubblico ai quali forniscono dati sulla situazione economica, demografica, sociale e ambientale. Per questo, le statistiche ufficiali risultano di utilità generale debbono essere elaborate e rese disponibili, in modo imparziale, dalle istituzioni della statistica ufficiale affinché sia soddisfatto il diritto dei cittadini all’informazione pubblica. • Giovannini analizza il quadro istituzionale alla luce delle novità introdotte dal recente decreto di riordino dell’Istat con lo scopo di rafforzare l’autonomia e l’autorevolezza dell’Istituto e di tutto il Sistema Statistico Nazionale. • La tecnologia ha già prodotto una vera e propria rivoluzione nella produzione dei dati statistici, cioè la sua trasformazione da “prodotto di nicchia” a commoditY, cioè a prodotto di massa, la cui realizzazione segue percorsi analoghi a quelli delle altre commodities, in primo luogo le materie prime. Sessione Plenaria (15 dicembre) Ciò che mette in campo Istat è: • il nuovo sito web: le informazioni sono organizzate in pagine composte da elementi informativi modulari e offrono due principali tipologie di accesso: una pubblica e una personalizzata per utenti autenticati. Il nuovo data warehouse di diffusione I.Stat destinato a divenire il contenitore unico in cui verranno depositati i macrodati statistici relativi ai diversi fenomeni economici, sociali ed ambientali. I nuovi comunicati stampa: rivisti nel contenuto e nella forma. I nuovi strumenti di visualizzazione grafica: la visualizzazione statica e dinamica dei fenomeni di interesse attraverso grafici e mappe, le quali possono poi essere inserite in altri siti, così da arricchirle con commenti ed altre informazioni (fotografie, documenti, ecc.) realizzate e selezionate a cura dell’utente. Gli altri temi affrontati hanno riguardato la cultura e il capitale umano e la necessità di un forte investimento in capitale umano per renderlo all’altezza delle nuove sfide. In questo senso si inserisce l’introduzione della “Scuola superiore di statistica e di analisi sociali ed economiche” introdotta dal dpr 166/2010. Sessione Plenaria/ Tavola Rotonda (15 dicembre) Ma la Statistica, oggi, serve davvero? E a chi? • Gli interventi dei relatori hanno riguardato l’uso dei dati statistici sia nell’orientamento delle scelte politiche di governo di un paese sia nel fornire l’utile supporto agli imprenditori per le loro scelte aziendali. Mai come oggi esiste una vasta disponibilità di informazioni statistiche, tuttavia questo rende difficile l’interpretazione e la lettura dei dati. Da più parti si segnala il rischio delle statistiche su misura, cioè scegliere tra quelle prodotte solo le più “amiche” per l’utilizzatore di turno. Tutti, in particolare gli esponenti del mondo imprenditoriale, chiedono al mondo della statistica, in particolare quella ufficiale, si chiede maggiore tempestività e disaggregazione delle risposte. Sessione Plenaria/ Tavola Rotonda (16 dicembre) I nuovi indicatori del benessere • La crisi economica in atto e l’emergere con crescente forza delle questioni ambientali hanno incrementato il dibattito su come misurare lo sviluppo di un paese. Fino a oggi praticamente l’unico parametro utilizzato è stata la variazione del PIL, che misura la velocità della crescita economica in un determinato periodo temporale. Le ricerche statistiche in ambito sociale negli ultimi decenni sono fortemente cresciute di numero e di livello fino a rappresentare un settore importante all’interno di Istat. I relatori intervenuti si sono misurati nel chiedere al mondo della statistica ufficiale di accompagnare il dato della crescita del PIL (ritenuto comunque fondamentale da tutti) anche da una serie di indicatori volti a rappresentare anche aspetti sociali e culturali. Un tentativo di sintesi in tale senso è quello effettuato dagli organizzatori della campagna Sbilanciamoci a cui aderiscono numerose associazioni di volontariato, che annualmente pubblica il rapporto “Come si vive in Italia”, una sorta di classifica delle regioni italiane tenendo conto di indicatori realtivi a: Sessione Plenaria/ Tavola Rotonda (16 dicembre) Ambiente Economia e lavoro Diritti e cittadinanza Istruzione e cultura Salute Pari opportunità Partecipazione È stato comunque anche fatto cenno anche a alcune misura che integrano il Pil già adesso calcolate come il Genuine Progress Indicator (GPI), il gross national happiness (GNH,) il Human development index (HDI). Sessione Plenaria/ Tavola Rotonda (16 dicembre) Comunicare la statistica e informare la società I giornalisti che hanno partecipato a questa tavola rotonda si sono interrogati sul ruolo delle statistiche e degli statistici nei programmi televisivi, nei giornali e in tutti i momenti informativi presenti sui media. La relazione introduttiva del prof. Diamanti ha messo il luce il ruolo delle statistiche nell’attuale dibattito dove sono tre i ruoli prevalenti i politici che usano la statistica per il consenso i giornalisti come un elemento della narrazione e di supporto alle percezioni collettive gli esperti che interpretano il dato tra questi ultimi non è mai presente uno statistico. L’invito del prof. Diamanti agli statistici è di uscire di più allo scoperto per valorizzare il ruolo di produttore del dato e quindi anche la persona che, meglio di altre, può fornire adeguate chiavi di lettura della realtà esaminata.