Gli Arenavirus Lassa Virus Fabrizio Carletti Laboratorio di Virologia Introduzione 1 Gli arenavirus fanno parte della famiglia degli Arenaviridae i cui membri sono generalmente responsabili di malattie (zoonosi) trasmesse dai roditori all'uomo Ogni virus è associato con una o al più due specie di roditori strettamente connesse, che costituiscono serbatoio naturale del virus Danno infezione persistente ed asintomatica nei roditori e infezioni acute generalizzate gravi, spesso letali nell’uomo. La presenza, nelle immagini al ME, di numerose inclusioni scure (ribosomi) simili ai granuli di sabbia ha suggerito il loro nome, dal latino "arena", che significa "sabbia". Introduzione 2 Sono causa di malattia in regioni tropicali dell’Africa e del Sud America Almeno otto arenavirus causano malattia nell’uomo: Lassa(LASV), Lujo(LUJV), Junin(JUNV), Machupo(MACV), Whitewater Arroyo virus(WWAV), Guanarito(GTOV), Sabia(SABV) e il virus della coriomeningite linfocitaria(LCMV). Struttura tassonomica del Genere Suddivisi in due sierogruppi (complessi) che differiscono sia dal punto di vista genetico che per distribuzione geografica: -complesso LCMV-LASV, o Arenavirus del Vecchio Mondo, - complesso TACV, o Arenavirus del Nuovo Mondo, Morfologia I virioni sono provvisti di pericapside lipidico con forme pleiomorfe frequentemente sferiche, con diametri di 50-300 nm. Le spine, che sono costituite da 2 glicoproteine (G1 e G2), sono irregolari nella forma e nella distribuzione. All’interno si osservano due strutture circolari (nucleocapsidi) di dimensioni diverse e contenenti una singola molecola di RNA. Il genoma Il genoma degli arenavirus é costituito da RNA ed è suddiviso in due segmenti subgenomici designati L (large, circa 7400 nt) e S (small. circa 3440 nt ). Ogni segmento é ambisenso, composto da due ORF, non sovrapposte e di diversa polarità. Microscopia elettronica del virus LCMV che emerge da una cellula infetta. La fase precoce di gemmazione è caratterizzata da un ispessimento delle membrane (1), che poi si rigonfiano verso l'esterno (2), diventando proiezioni sferiche legate alla membrana (3) e, infine, virioni maturi (4). Lassa Fever Virus Scoperto nel 1969, quando due infermiere missionarie morirono nella città di Lassa, nella parte meridionale del lago Ciad, Stato di Borno, Nigeria nord-orientale. Ad oggi è endemico in Guinea, Liberia, Sierra Leone e nella Repubblica Centrafricana. Vi sono prove della presenza del virus nel Mali, Senegal e nel Congo. 100-200.000 casi all'anno con circa 5.000 morti Laura Wine Charlotte Shaw Serbatoio • Multimammate rat (Mastomys natalensis) – Cronicamente infetto, elimina il virus con feci ed urine (infezione persistente tollerante) – ha carattere invasivo, di base è uno spazzino che rovista nei rifiuti, – si riproduce molto rapidamente. Trasmissione • • • • Aerea, attraverso aerosol di escreti e saliva di roditori infetti, Contatto diretto, attraverso mucose o cute dannegiata, con escreti o sangue di roditori infetti, con materiali contaminati da escrementi di roditori infetti, L'ingestione di cibo contaminato da escrementi di roditori infetti, Interumana: contatto diretto con sangue e fluidi corporeii di persona infetta. In genere in ambito familiare/nosocomiale con alto tasso di mortalità . Sintomatologia • • Il periodo di incubazione è di 6-21 giorni La maggior parte delle infezioni decorre in forma lieve o asintomatico, la malattia si manifesta in forma grave nel 5-10% di casi. • L'esordio è graduale caratterizzato da febbre, debolezza, malessere, cefalea, faringite essudativa, dolori muscolari, dolori addominali, nausea, vomito, congiuntivite, diarrea, tosse, e proteinuria • Risoluzione dei segni/sintomi nelle forme meno gravi inizia dopo circa 10 giorni dall’esordio della malattia, ma astenia e malessere generale durano per settimane. • nei casi più gravi: edema del volto, versamento pleurico e pericardico, emorragie (da aumentata permeabilità capillare), insufficienza respiratoria, problemi neurologici (tremori, encefalite, sordità) che porteranno a morte da 10 a 14 giorni dopo l'insorgenza dei primi sintomi . Trattamento Terapia antivirale: • • • • Il trattamento precoce e aggressivo con ribavirina è stato sperimentato nel 1979. Dopo numerosi test, è stato stabilito che la somministrazione precoce (entro 6 giorni) è fondamentale per il successo terapeutico. Inoltre, ribavirina è quasi due volte più efficace se somministrato per via endovenosa, rispetto alla via orale. La ribavirina sembra interferire la replicazione virale inibendo la sintesi RNA virale, anche se l'esatto meccanismo di azione non è ben definito. Il farmaco è relativamente poco costoso, ma è ancora molto elevato per gli stati dell'Africa occidentale. Terapia di supporto: reintegro dei fluidi (mantenimento della volemia e dell’equilibrio degli elettroliti) trasfusioni e somministrazione di fattori della coagulazione e piastrine, per il controllo del sanguinamento. Vaccino Nessun vaccino è attualmente disponibile per l'uso nell'uomo. Lo sviluppo di vaccini è ostacolato da: costo elevato di modelli animali di primati non umani (NHP), necessità di strutture ad elevato biocontenimento (BSL-4), diversità genetica tra i vari ceppi di LASV (più alta all’interno della famiglia Arenaviridae). Vaccino sperimentale Sviluppato dallo USAMDRID (2005) Basato su di un ceppo attenuato del virus della stomatite vescicolare in grado di esprimere la glicoproteina di Lassa. Dopo una singola iniezione intramuscolare, i primati sono sopravvissuti all’infezione senza mostrare sintomi clinici Prevenzione Nelle zone dove la malattia è endemica, la prevenzione dell’infezione consiste essenzialmente nell’adozione di norme igieniche che riducano l’accesso dei roditori nelle case: • conservare le provviste in contenitori sigillati, • tenere i contenitori dei rifiuti lontano dalle abitazioni, • mantenere le case il più pulite possibile. Per quanto riguarda il controllo dell’infezione, familiari e operatori sanitari dovrebbero evitare il più possibile il contatto con il sangue o altri fluidi corporei dei malati oltre a sterilizzare gli strumenti contaminati. In rari casi, i viaggiatori che soggiornano in aree dove la malattia è endemica possono esportarla verso altri Paesi. Anche se altre malattie tropicali sono più frequenti, la febbre di Lassa dovrebbe essere presa in considerazione per la diagnosi quando il paziente torna dall'Africa occidentale, soprattutto se è stato in zone rurali. Diagnosi di laboratorio 1. 2. 3. Ricerca dei virus (durante la fase acuta) Microscopia elettronica Isolamento: colture cellulari (es: Vero – VeroE6) Biologia molecolare Ricerca anticorpi specifici (IgM, dosabili già nella fase acuta, e IgG) mediante IFA e Neutralizzazione. La variabilità tra gli isolati di Lassa virus ha ostacolato la messa a punto di una real-time PCR RT-PCR Arenavirus Method Target gene Reference Classical PCR Nucleoprotein, Lassa and other Old World Arenavirus mainly, except Mopeia Classical PCR Nucleoprotein, Lassa virus Bowen MD et al, Mol Phylogenet Evol.1997 Dec; 8(3):301-16. Bowen MD et al, Virol. 2000 Aug;74(15):6992-7004. Classical PCR Nucleoprotein, New World Arenavirus mainly Classical PCR Gene L, Lassa and other Old World Arenavirus mainly Vieth S et al.Transaction of the Royal Society of Tropical Medicine and Hygiene 2005, in press (provided by VHF/Variola-PCR EU project) Classical PCR Glycoprotein, Lassa virus Demby AH et al. J Clin Microbiol 1994 Dec; 32 (12): 2898-903 Classical PCR Glycoprotein, Lassa and other Old World Arenavirus mainly Gunther S. ,unpublished (provided by VHF/VariolaPCR EU project) Classic PCR Nucleoprotein, Clade-B Arenavirus Vieth S et al. J. Clin. Virol. 2005; 32: 229-235. (provided by VHF/Variola-PCR EU project) Real-time PCR with cyber green probes Nucleoprotein, Guanarito virus Vieth S et al. J. Clin. Virol. 2005; 32: 229-235. (provided by VHF/Variola-PCR EU project) Real-time PCR with cyber green probes Nucleoprotein, Junin virus Vieth S et al. J. Clin. Virol. 2005; 32: 229-235. (provided by VHF/Variola-PCR EU project) Arenaviridae: albero fatto su NP, segmento S. Coevoluzione virus-roditore Neotominae North America Sigmotondinae South America Murinae