Lezioni Microeconomia 2013/14 - III

Lezioni Microeconomia 2013/14 - III
L’insieme opportunità del produttore
 Gli isoquanti di produzione
 Il Saggio Marginale Tecnico di Sostituzione
(SMTS) tra i fattori
 L’isocosto
 L’equilibrio del produttore
Particolari funzioni di produzione
 Cobb-Douglas
 Fattori perfetti sostituti
 Fattori perfetti complementi
(Tecnica a coefficienti fissi, oppure
Funzione di Leontief o con proporzioni fisse
Fattori fissi e fattori variabili
- ipotesi teoriche
- riscontri reali
- il fattore tempo
La produttività (o prodotto) di un singolo fattore
 Nozione
 Misura:
- Produttività totale (PT)
- Produttività media (PU)
- Produttività marginale (PM)
PM e SMTS
Rivisitazione dell’equilibrio del produttore
(livellamento delle produttività marginali ponderate)
I rendimenti di scala
 Nozione
 Tipologia
 Grado di omogeneità di una funzione
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La via dell’espansione della produzione
Il costo di produzione
Tipologia dei costi
 rispetto alla quantità prodotta:
- Costo totale (CT)
- Costo medio o unitario (CU)
- Costo marginale (CM)
 rispetto alla modificabilità:
- Costi fissi (CF)
- Costi variabili (CV)
 rispetto alla quantità ed alla modificabilità:
- Costo medio fisso (CUF)
- Costo medio variabile (CUV)
- Costo medio totale (CUT o, semplicemente, CU)
La rappresentazione delle curve di costo
 Relazione tra CT, CU e CM
 La misura dei costi totali in termini di superficie
 Casi particolari
La governabilità dei costi
 nel breve periodo
 nel lungo periodo
La costruzione della curva di inviluppo
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I soggetti produttori (cenni)
 Impresa
- capitalistica
- cooperativa
 Soggetto pubblico
 Organizzazione non-profit
L’obiettivo dell’impresa (capitalistica)
La funzione del ricavo
 Ricavo totale (RT)
 Ricavo medio (RU)
 Ricavo marginale (RM)
Il profitto
 Profitto totale (ПT)
 Profitto medio (ПU)
 Profitto marginale (ПM)
La massimizzazione del profitto
MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO (finestra)
Ipotesi assunte: 1) i costi totali non possono diminuire,
se viene aumentata la quantità prodotta;
2) il ricavo marginale non può aumentare,
se aumenta la quantità venduta.
Nell’ambito di tali ipotesi, il profitto totale è massimo quando
CM = RM,
ad eccezione dei casi in cui:
a) CM ed RM siano entrambi costanti;
b) CM risulti decrescente ed RM risulti costante.
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Le diverse forme di mercato
La concorrenza perfetta
 Condizioni operative:
-
perfetta omogeneità del prodotto;
imprese price-taker (non price-maker);
libertà di entrata e di uscita (assenza di barriere);
perfetta mobilità dei fattori produttivi;
perfetta informazione.
 Implicazione: tempo e spazio irrilevanti.
L’equilibrio di concorrenza perfetta
 Equilibrio di mercato
 Equilibrio della singola impresa (nel breve periodo)
-
La funzione del ricavo
La massimizzazione del profitto
La curva di offerta
Condizione di ingresso nel mercato
Condizione di permanenza nel mercato
(limitatamente al breve periodo)
 Equilibrio di lungo periodo
- La presenza di profitti (nel breve periodo)
stimola l’ingresso di nuove imprese
(nel lungo periodo)
- Lo slittamento verso destra della curva di offerta
di mercato (offerta dell’industria) ed effetti
sul prezzo di equilibrio
- La tendenza all’annullamento del profitto
 (Profitto normale ed Extraprofitto)
- I problemi interpretativi dell’equilibrio di lungo periodo
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Il monopolio (definizione)
Cause: a) monopolio legale
- riserva di legge
- licenze governative
- appalti
b) monopolio di fatto
- monopolio naturale
- controllo esclusivo su un input fondamentale
- brevetti
Il ricavo del monopolista
 Domanda e ricavo (coincidenza con la funzione della spesa
da parte degli acquirenti)
 Il ricavo marginale (il caso della domanda lineare)
 Ricavo marginale ed elasticità della domanda
La massimizzazione del profitto





Confronto fra CT e RT
L’equilibrio: CM = RM (necessariamente η ≥ |l| )
Il monopolista non esprime una curva d’offerta
La posizione di profitto è inattaccabile
L’inefficienza (perdita netta di monopolio)
La discriminazione di prezzo nel monopolio
 Profitto di monopolio e surplus dei consumatori
 I tre tipi (o gradi) di discriminazione
- I: discriminazione perfetta
- II: discriminazione per scaglioni di quantità
- III: discriminazione “personalizzata”
 Il mark-up (margine di profitto) o indice di Lerner
(il ruolo dell’elasticità della domanda)
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La concorrenza monopolistica (o imperfetta)
 Retrospettiva storica
 Differenze rispetto alle altre forme di mercato
- concorrenza perfetta
- monopolio
- oligopolio
L’equilibrio di breve periodo (con profitti)
L’equilibrio di lungo periodo (equilibrio di gruppo)
 Le modalità per il conseguimento dell’equilibrio di gruppo
 L’annullamento del profitto
- Differenza rispetto alla concorrenza perfetta
- L’inefficienza (capacità produttiva in eccesso)
L’oligopolio
 Definizione
 “Indeterminatezza oligopolistica”
 Approcci teorici
Aspetti rilevanti dell’oligopolio:
1) comportamento dei partecipanti:
accordo
a) accettazione reciproca
competizione
b) non accettazione
(competizione finalizzata alla sopraffazione)
2) ruolo dei partecipanti:
a) identico (paritario)
leader
b) differente
follower
3) Variabile strategica
a) prezzo
b) quantità
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Il duopolio di Cournot
 Ipotesi generali del modello
 Il problema di ciascuna impresa
 Le curve di isoprofitto
 Le curve di reazione (curve di offerta)
 L’equilibrio (significato degli aggiustamenti:
simultaneità delle decisioni)
 La stabilità dell’equilibrio
 Il modello a costi nulli
Estensione del modello di Cournot
Il modello di Bertrand (determinazione simultanea del prezzo)
Oligopolio con leadership
 Decisioni sequenziali
 Leadership di quantità (modello di Stackelberg)
- comportamento del (dei) follower
- comportamento del leader
Oligopolio collusivo (cartelli)
 Assimilazione al monopolio
 Il problema del rispetto degli accordi
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Teoria dei giochi
La matrice delle vincite (payoff)
Giochi
- simultanei
- ripetuti
- sequenziali
- cooperativi
- non cooperativi (competitivi)
Strategia
- dominante
- pura
- mista
Equilibrio di Nash
Il dilemma del prigioniero
Rappresentazione ad albero (gioco in forma estesa)
Il mercato dei fattori produttivi
Produttività e domanda di fattore
 Produttività (prodotto) marginale in valore
 La domanda di fattore
L’offerta di fattore (cenni)
 Fattori producibili
 Fattori non producibili
 Il lavoro
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L’equilibrio nel mercato dei fattori
 Concorrenza
- Equilibrio di mercato
- Equilibrio della singola impresa
 Monopsonio
 Costo di acquisizione del fattore
 L’equilibrio
- totale (CTXi)
- medio (CUXi)
- marginale (CMXi)
 Monopolio bilaterale
 Le condizioni di equilibrio
nelle varie configurazioni di mercato
La teoria dell’equilibrio economico generale
 Da Smith a Walras
 Equilibri parziali ed equilibrio generale
 La complessità del compito
Il modello walrasiano
 Caratteristiche
 Le ipotesi di base
- I “fondamentali” dell’economia
- Concorrenza perfetta generalizzata
 Il modello senza accumulazione
-
Le ipotesi assunte
Dalle funzioni individuali a quelle di sistema
I gruppi di equazioni
Il numero delle equazioni e delle incognite
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I problemi del modello walrasiano
 La significatività delle soluzioni
 La determinatezza del modello
- La “legge di Walras”
- La funzione del “numerario”
- Le implicazioni
 Prezzi relativi
La versione grafica del modello semplificato
 Il diagramma a “scatola” di Edgeworth
(ipotesi: economia di puro scambio)
-
“Chiusura” della scatola e dotazione iniziale
L’area del vantaggio reciproco
Vincolo di bilancio ed equilibrio
Criterio paretiano di efficienza (Pareto-efficienza)
Le domande nette reciproche (Legge di Walras)
La “curva dei contratti” (soluzioni efficienti)
 La scatola di Edgeworth nella produzione
L’efficienza del modello walrasiano
- nello scambio
- nell’impiego dei fattori produttivi
- nella combinazione dei prodotti
Primo teorema fondamentale dell’economia del benessere
 Enunciato
 Soluzioni efficienti, ma insoddisfacenti
Secondo teorema fondamentale dell’economia del benessere
 Enunciato
 Implicazioni
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PRIMO TEOREMA FONDAMENTALE
DELL’ECONOMIA DEL BENESSERE (finestra)
L’equilibrio economico generale di tipo walrasiano (concorrenza perfetta)
individua una situazione di ottimo sociale paretiano (Pareto-efficienza).
SECONDO TEOREMA FONDAMENTALE
DELL’ECONOMIA DEL BENESSERE (finestra)
Qualunque configurazione sociale Pareto-efficiente può essere il risultato
di un equilibrio di concorrenza perfetta (di tipo walrasiano), a condizione
che:
a) le preferenze siano convesse;
b) i rendimenti di scala non siano crescenti;
c) le dotazioni iniziali vengano opportunamente ridistribuite.
I “fallimenti” del mercato
(non si consegue l’efficienza)
 Cause:
a) non si realizzano le condizioni richieste
- insufficiente concorrenza
- informazione imperfetta
b) alterazioni forzate dell’equilibrio
(prezzi amministrati; imposte e sussidi allo scambio)
c) limiti intrinseci
- esternalità
- beni pubblici
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Le esternalità
 Nozione e tipologia
 Cause
- costi (benefici) privati e sociali
- il calcolo di convenienza nelle scelte individuali
La corretta impostazione del problema
Le ipotesi di soluzione
1. Divieto assoluto
2. Regolamentazione
3. Internalizzazione delle esternalità
 Imposta sull’esternalità (Pigou)
 Libera contrattazione (Coase)
- I “diritti di proprietà”
- Teorema di Coase
Beni pubblici e beni privati
 Caratteri distintivi
- rivalità nel consumo
- escludibilità dai benefici (indivisibilità dei benefici)
Beni pubblici puri e spuri
 Beni da club (club goods)
 Beni a proprietà comune (commons)
Il problema della gestione dei beni pubblici:
esistono domanda ed offerta, ma non può operare il mercato
La domanda di beni pubblici
 La curva della disponibilità a pagare
 L’aggregazione (verticale) delle domande individuali
 Il problema del free riding
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