11-07-2006 Contributi scientifici 07_luglio_2006_DEF 16:56 Pagina 312 Frequenze alleliche e genotipiche del gene PrP nelle popolazioni Ovine lucane di razza Comisana, Merinizzata e Sarda G. Santagada C. Laurenza M. Natale I.Z.S. della Puglia e della Basilicata M. Corvonato S. Colussi S. Peletto F. Zuccon M.V. Riina M.G. Maniaci M. Caramelli P.L. Acutis I.Z.S. del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta CEA Centro di Referenza per le Encefalopatie Animali Introduzione La scrapie è una malattia neurodegenerativa ad esito fatale della pecora e della capra, archetipo del gruppo delle Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili (EST). Le EST, o malattie da prioni, includono l’encefalopatia spongiforme bovina (BSE) e la malattia di Creutzfeldt-Jakob (CJD) dell’uomo. Nonostante la scrapie sia una patologia ad eziologia infettiva, la suscettibilità alla malattia nella pecora è fortemente influenzata dal polimorfismo del gene codificante la proteina prionica (PrP), in particolare ai codoni 136, 154 e 171. Queste tre triplette nucleotidiche codificano per sette alleli: A136R154Q171 (ARQ), VRQ, TRQ, ARR, AHQ, ARH e ARK. Gli alleli VRQ, ARQ e ARH sono associati a suscettibilità alla scrapie mentre l’allele ARR conferisce resistenza alla malattia. L’allele AHQ è associato a resistenza o suscettibi- lità, a seconda della razza ovina e dei Paesi considerati: nelle razze italiane risulta conferire suscettibilità. Gli alleli TRQ e ARK sono molto rari e non è noto il loro livello di rischio: in Italia è stato recentemente segnalato un caso di scrapie naturale in un ovino con genotipo ARK/ARH. Sulla base di queste conoscenze, l’Unione Europea ha deciso di controllare le EST ovine attraverso l’applicazione di piani di selezione dei soggetti portatori dei caratteri di resistenza genetica. La legislazione comunitaria ha pertanto introdotto la possibilità di eccezioni all’abbattimento e completa distruzione di tutti gli animali appartenenti ad un focolaio di EST ovina per i montoni da riproduzione di genotipo ARR/ARR e per le pecore eterozigoti ARR, purché non portatrici dell’allele sensibile VRQ. Inoltre, a seguito della Decisione 2003/100/CE, ogni Stato Membro ha introdotto un piano di selezione per la resisten- 7 / 312 07_luglio_2006_DEF 11-07-2006 16:56 Pagina 313 za alle EST ovine con lo scopo di aumentare la frequenza dell’allele ARR e ridurre gli alleli suscettibili. In particolare si devono obbligatoriamente selezionare gli ovini di razza pura iscritti ai libri o appartenenti ad allevamenti di elevato merito genetico al fine di aumentare la frequenza dell’allele ARR, eliminare VRQ e ridurre ARQ. In Italia il piano di selezione nazionale è disciplinato dal D.M. 17 dicembre 2004 e prevede in sintesi le seguenti modalità esecutive: • Genotipizzazione di tutti i maschi riproduttori ed eliminazione dei portatori dell’allele VRQ • Eventuale genotipizzazione delle femmine con eliminazione di quelle portatrici dell’allele VRQ • Impiego mirato dei riproduttori in modo tale da arrivare ad una certificazione delle greggi in base al loro livello di resistenza genetica alle EST. I livelli previsti sono i seguenti: I: greggi con tutti ovini ARR/ARR II: ovini tutti ARR/--- e montoni ARR/ARR III: greggi con progenie discendente da montoni ARR/ARR IV: greggi con progenie discendente da montoni ARR/--V: aderenti al piano I montoni sono raggruppati, in base al genotipo, in classi che indicano agli allevatori quale deve essere la preferenza di impiego degli stessi (tabella 1). Il Ministero della Salute intende infatti sollecitare, ma non forzare, l’uso di arieti con genotipo resistente, in quanto non si vuole creare, con una selezione troppo spinta e che tenga conto solo del gene PrP, ripercussioni negative sui caratteri produttivi. Per lo stesso motivo le razze sono state divise in base alla frequenza dell’allele ARR in due gruppi: 1) razze con ARR>40%; 2) razze con ARR<40%. I due gruppi si differenziano per l’indicazione di una diversa scala di utilizzo decrescente dei montoni e per il fatto che è vietato l’utilizzo degli arieti di classe 3 trascorsi 5 anni dall’adesione al piano per il primo gruppo e 7 anni per il secondo gruppo. Trascorsi 10 anni, per entrambi i gruppi è consentito l’uso solo di arieti di classe 1. Il Decreto demanda ad ogni Regione la predisposizione di un proprio piano di selezione e per questo scopo è importan- te la conoscenza delle frequenze alleliche delle razze presenti sul territorio regionale. La popolazione ovina della Basilicata consta di circa 327.300 capi suddivisi in 2214 allevamenti di soli ovini e 2989 allevamenti misti ovi-caprini. La razze maggiormente rappresentate sono la Sarda, la Comisana e la Merinizzata. Dati sulle frequenze alleliche di queste razze sono riportati in uno studio condotto dall’ASSO.NA.PA. su base nazionale, che ha compreso complessivamente 17 razze ovine, finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Le frequenze dell’allele ARR sono risultate del 42,2% nella Merinizzata, del 41,3% nella Comisana, del 26,9% negli ovini di razza Sarda provenienti dalla penisola e del 42,26% negli ovini di razza Sarda provenienti dalla Sardegna. Sulla base di questi dati la Regione Basilicata ha predisposto un piano che ricalca essenzialmente il piano nazionale. Scopo del presente lavoro è stato determinare le frequenze alleliche del gene PrP negli ovini della Basilicata appartenenti alle tre razze sopra citate, con l’obiettivo di verificare a livello regionale la corrispondenza con le frequenze attese per queste razze e la conseguente idoneità del piano regionale e determinare quale schema di selezione debba essere applicato ad ognuna di esse, tenendo conto della soglia del 40% per l’allele ARR. Materiali e metodi Sono stati analizzati 792 campioni di sangue in EDTA provenienti da ovini di razza Comisana (n = 269, di cui 5 femmine, da 32 allevamenti in provincia di Matera e 5 in provincia di Potenza), Merinizzata (n = 262, di cui 24 femmine, da 24 allevamenti in provincia di Matera e 12 in provincia di Potenza) e Sarda (n = 261, da 13 allevamenti in provincia di Matera e 14 in provincia di Potenza). In totale sono stati campionati 62 allevamenti in provincia di Matera e 31 in provincia di Potenza: in alcuni allevamenti erano presenti più razze. Il DNA genomico è stato estratto con un estrattore di tipo semiautomatico KingFisher 96 (ThermoLabsystems), utilizzando il Kit “NucleoMag 96 Blood” (Macherey-Nagel), secondo le istruzioni del produttore. 7 / 313 Parte della sequenza codificante la PrP ovina è stata amplificata mediante reazione di PCR eseguita in un volume di 50 µl e contenente 0,5-1 µg di DNA genomico, 200 µM dATP, 200 µM dGTP, 200 µM dCTP, 400 µM dUTP, 3 mM MgCl2, 1.5 U Taq DNA polimerasi (Platinum Taq DNA Polymerase, Invitrogen), 1 U enzima UDG e 0,3 µM di ciascun primer, pTaqMan136-F (+) (5’-TGCAGCTGGAGCAGTGG-3’) e pPyroPCR-R-biotinilato (-) (5’-CCTTGGTGGTGGTGGTGA-3’). Questi primers si legano al DNA target del gene PrP ai codoni 119-125 e 198-192, rispettivamente. La reazione di amplificazione è stata eseguita secondo i seguenti parametri: attivazione UDG 2’ a 50°C, attivazione della Taq polimerasi 2’ a 95°C e 40 cicli di 30” a 94°C, 20” a 60°C e 20” a 72°C. I prodotti di amplificazione sono stati analizzati per la determinazione dei polimorfismi del gene PrP ai codoni 136, 154 e 171 mediante Pyrosequencing. Risultati Le frequenze alleliche con relativi intervalli di confidenza 95% e le frequenze genotipiche sono riportate rispettivamente nel grafico 1 e nella tabella 2. Le analisi genetiche hanno mostrato una buona frequenza dell’allele ARR, di poco inferiore al 40% nelle razze Comisana e Sarda (37,4% e 38% rispettivamente) e superiore al 40% (46,2%) nella Merinizzata. Di conseguenza anche il genotipo associato a resistenza ARR/ARR presenta frequenze soddisfacenti (13,7% nella Comisana; 14,9% nella Sarda e 22,1% nella Merinizzata). I genotipi cosiddetti semi-resistenti (ARR/--, escluso ARR/VRQ) rappresentano complessivamente il 43,2% (Comisana), 42,0% (Merinizzata) e il 45,6% (Sarda). Nelle razze studiate è presente anche l’allele VRQ, da sottoporre a selezione negativa (5,6% nella Comisana; 7,8% nella Merinizzata e 0,2% nella Sarda). L’allele wild-type ARQ, che in Italia conferisce elevata sensibilità alla scrapie, è l’allele più frequente nella Comisana (50%) e nella Sarda (58%), mentre nella Merinizzata presenta frequenza (42,8%) inferiore all’allele ARR. In totale i genotipi considerati a rischio rappresentano una percentuale variabile dal 29,8 al 39,1%. L’allele ARH non è stato rile- 07_luglio_2006_DEF 11-07-2006 16:56 Pagina 314 Contributi scientifici vato nella razza Sarda. Nel grafico 2 gli arieti sono stati raggruppati in base alle classi di preferenza di impiego previste dal D.M. 17/12/2004. La razza Sarda, possedendo una frequenza pressoché nulla dell’allele VRQ, non presenta arieti di cui sia vietato l’impiego. Per le razze Comisana e Merinizzata le percentuali di arieti di cui è vietato l’utilizzo sono rispettivamente dell’11% e del 17%. Gli arieti di classe seconda costituiscono la percentuale più elevata (dal 42 al 46%) e buona è la percentuale degli arieti di classe prima (14% nella Comisana; 15% nella Sarda e 22% nella Merinizzata). Analizzando i singoli allevamenti, si è osservato che nel 63,4% di essi si trova almeno un ariete di classe prima, nel 90,3% è presente almeno un ariete di classe seconda. Nel 98,9% degli allevamenti sono presenti arieti di classe prima e/o seconda e nessuno presenta solo arieti il cui impiego è vietato. Discussione Le frequenze alleliche ottenute in Basilicata per le tre razze ovine maggiormente rappresentate e analizzate nel presente studio sono sostanzialmente simili a quelle attese, in base agli studi effettuati su scala nazionale. La razza Merinizzata presenta frequenze alleliche sovrapponibili a quelle ot- tenute dall’ASSO.NA.PA.: frequenza dell’allele ARR molto alta, con una presenza non trascurabile dell’allele VRQ. Per la razza Comisana in Basilicata si è rilevata una frequenza dell’allele ARR di poco inferiore (37,4%) a quella riportata dalla ASSO.NA.PA. (41,3%), che si sovrappone ad essa con il limite superiore dell’intervallo di confidenza (41,6%) (grafico 1). Rispetto a quanto segnalato a livello nazionale, in Basilicata anche la Comisana sembra avere una frequenza relativamente alta dell’allele indesiderato VRQ (5,6% contro l’1,2% stabilito dall’ ASSO.NA.PA.). Per quanto riguarda la razza Sarda le frequenza dell’allele ARR in Basilicata (38%) si avvicina a quella riportata per gli ovini della Sardegna (43,07%), molto più alta di quella ottenuta dall’ASSO.NA.PA. sugli ovini di razza Sarda provenienti dal territorio peninsulare (26,9%). Si conferma invece la presenza, seppur molto scarsa (0,2%), dell’allele VRQ, a differenza della popolazione insulare in cui tale allele sembra assente. La razza Merinizzata in Basilicata rientra quindi nel gruppo delle razze con frequenza dell’allele ARR >40%, mentre la Comisana e la Sarda si trovano ai limiti tra i due gruppi, presentando frequenza puntuale dell’allele ARR <40%, ma con i limiti superiori degli intervalli di confidenza al di sopra del 40%. In ogni caso la situazione di tutte e tre le razze sembra molto favorevole ai fini del piano di selezione, date le elevate frequenze dei genotipi cosiddetti resistenti e semi-resistenti e, di conseguenza, la disponibilità di un buon numero di riproduttori maschi di classe 1 e 2 (complessivamente sempre >50% del numero totale degli arieti analizzati). Tali montoni sono inoltre ben distribuiti negli allevamenti: solo il 2,2% degli allevamenti analizzati non possiede alcun ariete di prima e/o seconda classe e dovrebbe forse ricorrere all’introduzione di riproduttori da altri allevamenti. La riscontrata assenza di allevamenti con solo montoni di cui è vietato l’uso mostra inoltre come nessun allevatore si troverebbe, in caso di adesione al piano, nella condizione di dover abbattere tutti i propri riproduttori maschi. Analogamente, nessun allevamento sarebbe eccessivamente penalizzato dall’applicazione di un abbattimento selettivo su base genetica, in caso venisse in esso rilevata la presenza di scrapie. Si può quindi affermare che il piano regionale predisposto risulta idoneo, in quanto le razze ovine più rappresentate in Basilicata non necessitano di particolari cautele nell’applicazione del programma selettivo, che può portare ad un rapido incremento della resistenza genetica alla scrapie senza ripercussioni sui caratteri produttivi. Tabella 1 - Classificazione dei riproduttori in base al livello di rischio del genotipo ai fini del loro impiego per il piano di selezione (D.M. 17/12/2004) 7 / 314 07_luglio_2006_DEF 11-07-2006 16:57 Pagina 315 Grafico 1 - Alleli del gene PrP rilevati nelle razze comprese nello studio e loro frequenze. Tabella 2 - Genotipi del gene PrP rilevati nelle razze comprese nello studio e loro frequenze (%) Grafico 2 - Percentuale di arieti nelle diverse classi di preferenza di impiego 7 / 315