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venerdì 31 marzo 2017
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venerdì 31 marzo 2017
SCUOLA
SCUOLA
RAFFAELE MIRELLI
ITT “C. Mennella”:
arriva la filosofia
L’insegnamento della prassi filosofica negli Istituti Tecnici è una realtà anche sull’isola d’Ischia.
Grazie a una scuola e a un gruppo di docenti che hanno deciso di puntare su una disciplina che
allena logica, senso critico e comprensione della realtà. “Il Golfo” è entrato in classe e ha ascoltato
studenti e insegnanti impegnati con entusiasmo in questo percorso di crescita e consapevolezza
MICAELA, ANTONIA E MASSIMO
La parola
agli studenti
FORIO. «Questa esperienza
mi ha aperto la mente, mi
rendo conto già adesso che
quando affronterò una situazione o un problema della
mia vita quotidiana, vedrò le
cose in modo diverso, cercando di essere più obiettiva, più
razionale». A dirlo è Micaela
Mendizabal, giovane studentessa della classe IV A dell’
Istituto Tecnico per il Turismo “C. Mennella”. Una
delle decine di ragazzi e
ragazze alle prese con l’insegnamento di una disciplina,
la filosofia, tenuta tradizionalmente fuori dagli Istituti
tecnici. «A certe cose non
avevo mai pensato prima.
Davo per scontato molte cose.
Ascoltare e valutare il punto
di vista di altri coetanei,
anche quando molto diverso
dal mio, mi aiuta a guardare
le cose nella loro complessità,
a scoprire aspetti di cui
prima non mi accorgevo».
Sulla stessa lunghezza d’onda
Antonia Laura Esposito,
classe IV C. «Si pensa erroneamente che l’unica materia
che faccia ragionare uno
studente sia la matematica,
una disciplina che sforza il
cervello attraverso l’impiego
dei numeri. Partecipando a
queste lezioni ho scoperto che
la filosofia lo fa ancora di più,
perché si ragiona con le
parole, con il linguaggio, i
pensieri. Mi ha molto appassionato la questione dei valori
e dei legami, o la discussioni
su temi fondamentali del
nostro tempo, dalla disuguaglianza tra uomo e donna al
rapporto tra cittadini italiani
ed extracomunitari. Sarei
molto favorevole all’insegnamento della filosofia negli
Istituti tecnici, non è una
materia elitaria che va insegnata nei licei e basta. Per me
è come la matematica, l’italiano e le altre materie che si
insegnano in ogni scuola».
Per Massimo Iacono, IV B
«Sono lezioni emozionanti,
molto riflessive perché attraverso l’ascolto e il dialogo si
comprendono molte cose,
anche di se stessi. Credo
anch’io che la filosofia andrebbe insegnata dappertutto. Non mi sento così diverso
da uno studente liceale, sulla
mia carta di identità c’è
scritto studente esattamente
come sulla loro. Nei fatti so di
avere competenze diverse:
loro studiano delle cose, io ne
studio altre. Magari un mio
coetaneo sarà più preparato
in filosofia e io in altre discipline. Tutto qua».
DI
«Una prassi senza età,
nasciamo e siamo già in filosofia»
oggetto di discussione e lavoro,
oltre alle prove di verifica proposte ai giovani allievi, saranno monitorate e documentate nei loro
esiti in maniera tale da dare scientificità alla sperimentazione, le
GIANLUCA CASTAGNA
FORIO. Discutono di libertà,
uguaglianza, valori. Di questioni
cruciali del nostro tempo come il
lavoro, l’identità, la giustizia, i fenomeni migratori. Pongono questioni e cercano risposte, argomentano e magari si scontrano,
perché i punti di vista – per fortuna - non sono mai uguali. Sono
gli studenti delle classi quarte dell’Istituto Tecnico Economico per
il Turismo “Cristofaro Mennella”.
Ragazzi e ragazze entusiasti all’idea di incontrare il pensiero filosofico, di abitare le domande
che gli frullano per la testa, cercando nella riflessione e nello
spunto critico, un orizzonte a cui
guardare.
Al “Mennella”, un istituto tecnico, il sapere filosofico sta diventando di casa, mostrandosi fecondo laboratorio per allievi, che fin
dalla prima classe, sono stati coinvolti in un percorso innovativo e
appassionante, che spezza la falsa dicotomia tra cultura umanista
e cultura tecnica, abbandona l'accademismo ortodosso di cattedra
e dimostra che la verifica o il confronto con i "classici" del pensiero non è appannaggio esclusivo
dell’élite liceale.
Il progetto “La filosofia negli istituti tecnici. Per la libertà del pensiero” nasce dalla volontà di un
gruppo di insegnanti del “Mennella” di offrire ai loro allievi, che
pure si stanno preparando
alle professioni tecniche, una formidabile occasione per ampliare
orizzonti, modi di pensare, impostare le questioni: attraverso, appunto, l’incontro con quella forma di riflessione sulla realtà che è
la filosofia. Riprendendo e connettendo categorie, paradigmi argomentativi, tematiche, legami
all’interno degli itinerari curriculari. L’idea di fondo è la valorizzazione della filosofia come materia capace di allenare logica e
senso critico, quindi disciplina interessante non solo per una maggiore integrazione con materie più
“tecniche (si pensi alla scienza, o
all'epistemologia) ma da estendere a tutti gli individui impegnati
in un processo formativo, anche
in ambiti extraliceali.
La filosofia insegna a problematizzare, a riflettere sulla realtà e
sui saperi, a riconoscere procedimenti logici corretti, a pensare per
modelli diversi: è un peccato che
questo potenziale formativo –
enorme – non solo sia stato sostanzialmente sottovalutato nelle
riforma della scuola, ma sia oggi
confinato in un linguaggio ermetico, tra le quattro mura dei licei.
La prof.ssa Giovanna Tessitore, il
prof. Giuseppe Iacono, la prof.ssa
Assunta Barbieri e il prof. Fran-
cesco Mattera, hanno constatato
nella propria esperienza professionale, spesa soprattutto a insegnare nelle scuole superiori a indirizzo non liceale, che le sfide
che sono chiamati a superare i loro giovani studenti nella vita scolastica in termini di consapevolezza della problematicità del
mondo, di analisi dei fenomeni
che investono la realtà e di riconsiderazione del loro vissuto individuale, trovano nella prassi filosofica una formidabile alleata.
Per queste ragioni hanno progettato un percorso, in collaborazione con Raffaele Mirelli, dottore
di ricerca in Filosofia Morale
presso l’Università di Friburgo e
ideatore del Festival Internazionale di Filosofia di Ischia, per introdurre a livello sperimentale
l’insegnamento del pensiero filosofico negli istituti tecnici. Il progetto, approvato dopo aver vinto
non poche resistenze, è rivolo a
due delle tre classi quarte dell’Istituto Tecnico per il Turismo
“C. Mennella”, le quali incontrano in orario curricolare l’esperto
per due ore settimanali, a settimane alternate. Quattro incontri
al mese, da novembre 2016 a
maggio 2017, nel quale si affrontano in gruppo, con gli strumenti
della filosofia, le questioni del nostro tempo che in fondo, a ben vedere, sono le questioni di ogni uomo in ogni tempo. Gli argomenti
cui conclusioni saranno presentate alla Dirigente Scolastica
prof.ssa Giuseppina Di Guida dagli insegnanti coinvolti e dal dott.
Mirelli al termine del percorso
progettuale.
«Dobbiamo ritornare a una dimensione umanistica del sapere»
sostiene Giovanna Tessitore, docente di Lettere. «Ciò che è scientifico va bene, ma non possiamo
pretendere di oggettivare tutto. I
sentimenti, le aspirazioni personali, il diritto alla felicità e alla
realizzazione di sé vanno riscoperte. Mancano i valori di riferimento, per noi insegnanti è sempre più difficile fare un buon lavoro se intorno alla vita dei nostri
allievi c’è una forte assenza di valori. Bisogna convincerli che il
successo vuol dire sacrificio, im-
pegno, confronto. La filosofia costruisce e rafforza la facoltà di argomentare, giudicare, decidere
delle nostre azioni. Il mio compito è insegnare a questi ragazzi come diventare liberi pensatori, trovare la propria strada per fare delle scelte, guidarli nella ricerca delle loro verità e nella realizzazione
delle loro aspirazioni. C’è bisogno di punti di riferimento che
non prevarichino la loro personalità ma aiutino a farla emergere.
La filosofia è importante per tutti perché tutti viviamo in una realtà che comprime le nostra libertà, e praticare la filosofia significa essere liberi nel pensiero».
Ricordiamoci che il mancato insegnamento della filosofia negli
istituti non liceali rappresenta una
discriminazione che nasconde un
lungo pregiudizio. E’ forse giunto il momento di dare la possibilità a tutti i giovani di avere a che
fare con un sapere critico, profondo e umanizzante come quello filosofico?
«E’ così. Ci stiamo disumanizzando, deleghiamo tutto alla tecnologia – continua la Tessitore mentre penso si debba formare
prima l’uomo. L’essere umano
prima del professionista. Questo
vale per ogni scuola e per ogni
percorso formativo, non solo per
gli studenti dei licei. Anzi, la filosofia andrebbe insegnata in ogni
ordine di scuola, dall’infanzia fino alle superiori. La filosofia è nata con noi, non comprendo né accetto le ragioni di questa separazione che conduce a una ghettizzazione della stessa filosofia in
ambiti ristretti».
Per Assunta Barbieri, docente di
Economia «Il sapere non è disciplinare. E’ qualcosa di più alto,
più ampio, un unicum che non va
diviso in comparti. Non ha dunque più senso la distinzione tra sapere umanista e sapere scientifico. Con questo progetto abbiamo
FORIO. Raffele Mirelli è dottore di ricerca in Filosofia morale
presso l’Università di Friburgo.
Da due anni è diretto del Festival
internazionale di Filosofia che si
tiene a Ischia nel mese di settembre.
Come cambia oggi il linguaggio nell’insegnamento della filosofia?
«In un contesto già dato, gli approcci cambiano perché ci sono
delle peculiarità che vanno modellate. D’altro canto è l’esigenza stessa di fare filosofia a mutare nel tempo. La responsabilità è
ovviamente del filosofo, che
cambia i mezzi e i modi. Stiamo
passando dalla storia della filosofia alla prassi filosofica. Come
oggi: ognuno diviene parte integrante del discorso, i banchi vengono eliminati, creiamo un cerchio perché, per dialogare, dobbiamo rimuovere gli ostacoli tra
le persone. E’ necessario produrre empatia per ragionare insieme.
Un ragionamento collettivo che
iniziamo con il silenzio, ci riportiamo verso noi stessi, contiamo
il tempo e al tempo stesso creiamo sinergia. Altra prassi: ci teniamo per mano, gli studenti si
sintonizzano coi compagni, si
predispongono all’insieme. Ciò
che faccio come individuo è strettamente collegato con l’altro. E’
la prima vera prassi filosofica:
contemplare le relazioni. Con se
stessi e gli altri. I fili della filosofia».
Com’è la risposta degli studenti? C’è qualcosa che l’ha
sorpresa?
«Partire dal pregiudizio di entrare in una classe, insegnare e basta, diventa tutto riduttivo. Lo stupore avviene quando i ragazzi
ascoltano il silenzio e iniziano a
ragionare. Con meraviglia vedono gli opposti, provano a capre
se c’è un accordo, un terreno condivisibile. I giovani sono più liberi, maggiormente predisposti
alla filosofia, ragionano con me.
Tirano fuori il loro vissuto familiare, le problematiche delle comunità a cui appartengono, il nostro compito è quello di guidarli,
di fornirgli tutti gli strumenti che
consentano loro di ragionare, maturare un senso critico, liberarsi
dai pregiudizi, anche quelli familiari».
I temi della filosofia abitano già
in questi ragazzi.
«Certo. Quello che facciamo, con
l’aiuto del linguaggio, la casa dell’essere, è far capire loro le corrispondenze. Libertà, uguaglianza, legalità: si ragiona per opposti, anche scontrandosi, per far
comprendere cosa si può affermare e cosa no».
A settembre ritorna a Ischia il
Festival Internazionale di Filosofia. Qualche anticipazione?
«L’edizione 2017, dal 23 settembre al 1 ottobre, si occuperà di valori, continuità e cambiamento.
Seguiamo un filo conduttore che
si allaccia alle precedenti edizio-
ni. Le relazioni entrano nelle mediazioni, nella problematicità delle relazioni. Al Festival ci chiederemo: esistono dei valori universali? Riusciremo a convogliate
il dibattito pubblico, grazie alla
collaborazione di 80 esperti provenienti da tutto il mondo, ognuno con il suo personalissimo approccio, a creare delle nuove strade percorribili per intendere i valori come monete per uno scambio equo? Le scuole parteciperanno al festival in maniera ampia e articolata. Da quelle elementari alle superiori, non bisogna precludere la partecipazione
degli studenti in base all’età. La
filosofia non ha età, quando nasciamo siamo già in filosofia. In
più, proprio con riferimento ai
giovani, lanceremo un progetto
“Young thinkers festival become
philosopher”, giovani pensatori
diventano filosofi. Un’iniziativa
pionieristica, verso la quale registriamo già alcune importanti
adesioni. L’obiettivo? Prendere i
ragazzi, di qualsiasi provenienza
scolastica e non solo liceale, e fare esporre loro una tesi. Esattamente come gli adulti».
inteso sperimentare un percorso
che dimostri, anche scientificamente, una maggiore libertà di
pensiero, un senso critico più sviluppato, una padronanza della logica e quindi maggiore sicurezza
di approccio anche verso discipline ritenute più tecniche. Sicuramente gli alunni delle quarte
coinvolti in questa iniziativa si
pongono già in maniera più dina-
mica, critica, consapevole di fronte a temi importanti che sono poi
i temi del nostro tempo, dei nostri giorni».
Un percorso sperimentale ma
continuativo che ha visto gli studenti protagonisti sin dall’ingresso al “Mennella”. «E’ un cammino di crescita che abbiamo proposto loro sin dalla prima classe –
continua la Barbieri - comin-
ciando dalla Magna Grecia, poi
l’arte del mosaico di Pompei,
Dante, il Rinascimento, i manoscritti e la scrittura, la rivoluzione
scientifica del Seicento. Progetti
concreti e gratificanti per gli allievi e per la nostra scuola, che ci
hanno regalato soddisfazioni a
Città della Scienza, permesso di
vincere la Medaglia del Senato in
un progetto sulla toponomastica
femminile. Risultati tangibili, insomma, concreti. In cui la volontà di coinvolgimento da parte degli stessi studenti è cresciuta di
anno in anno. Sentono di aver fatto parte di un’esperienza più completa e stimolante della classica
lezione frontale alla quale rispondere con una verifica. Lo studio della prassi filosofica è un ulteriore tassello, fondamentale, alla maturazione di individui capaci di riflettere e comprendere adeguatamente la realtà, quindi di
progettare il futuro sia nelle scelte di studio che nella partecipazione creativa alla vita sociale».
GIACA