FORMULA DI TAYLOR Umberto Marconi Dipartimento di Matematica – Università degli Studi di Padova Resto in forma integrale. Teorema. Sia I un intervallo di R, c ∈ I e f ∈ C m+1 (I). Per ogni x ∈ I si ha: f ′ (c) f ′′ (c) (x − c) + (x − c)2 + · · · + 1! 2! ∫ x f (m) (c) (x − t)m (m+1) m + (x − c) + f (t) dt m! m! c f (x) = f (c) + (1) Dimostrazione. Poiché f è una primitiva di f ′ , il teorema fondamentale del calcolo assicura che: ∫ x f ′ (t) dt f (x) = f (c) + (⋆) c Si osservi che (⋆) è la versione del teorema per m = 0. Calcoliamo ora per parti l’integrale in (⋆), osservando che −(x−t) è una primitiva del fattore differenziale 1 dt: t=x ∫ x ′ f (x) = f (c) + − (x − t)f (t) + (x − t)f (2) (t) dt t=c da cui: f ′ (c) 1 f (x) = f (c) + (x − c) + 1! 1! c ∫ x (x − t)f (2) (t) dt c Si osservi che quest’ultima formula è la versione del teorema per m = 1. 2 Poiché una primitiva del fattore differenziale (x − t) dt è − (x−t) 2! , e poi ancora una primitiva 2 3 (x−t) di (x−t) 2! dt è − 3! ,. . . si capisce come si può dedurre passo passo la formula del teorema. Per completezza la dimostriamo per induzione supponendola vera per m e dimostrandola per m + 1. Se nella formula f ′′ (c) f ′ (c) (x − c) + (x − c)2 + · · · + 1! 2! ∫ x f (m) (c) (x − t)m (m+1) m + (x − c) + f (t) dt m! m! c f (x) = f (c) + integriamo per parti prendendo −(x−t) come primitiva del fattore differenziale (x−t) m! dt (m+1)! otteniamo: ∫ x (x − t)m+1 t=x ∫ x (x − t)m+1 (x − t)m (m+1) f (t) dt = − f (m+1) (t) + f (m+2) (t) dt = m! (m + 1)! (m + 1)! t=c c c ∫ x f (m+1) (c) (x − t)m+1 (m+2) = (x − c)m+1 + f (t) dt (m + 1)! (m + 1)! c m+1 m da cui si deduce immediatamente la formula del teorema per m + 1. 1 Il polinomio di grado al più m che compare in (1) Tm (x) = f (c) + f ′ (c) f ′′ (c) f (m) (c) (x − c) + (x − c)2 + · · · + (x − c)m 1! 2! m! si chiama polinomio di Taylor di grado m della funzione f (x). Esso è l’unico polinomio che coincide con f in c con tutte le sue derivate fino all’ordine m e, tra i polinomi di grado m, è quello che meglio approssima f (v.[S, pag. 257]). La differenza fra f (x) e il polinomio Tm (x) si chiama resto m-esimo della formula di Taylor e si pone: ∫ x (x − t)m (m+1) Rm (x) = f (x) − Tm (x) = f (t) dt (2) m! c Il resto (2) ci dice qual è la differenza fra il valore della funzione e il valore del polinomio di Taylor e quindi, se riusciamo a maggiorare |Rm (x)|, abbiamo una stima dell’approssimazione fornita dal polinomio Tm (x). A tal fine conviene riportare l’integrale in (2) ad un’espressione con gli estremi fissi. Mediante la sostituzione t = c + s · (x − c) dove s, variando fra 0 e 1, parametrizza il segmento di estremi c e x, si ottiene facilmente: ∫ ( ) (x − c)m+1 1 Rm (x) = (m + 1)(1 − s)m f (m+1) c + s · (x − c) ds (3) (m + 1)! 0 L’integrale che compare in (3) è una funzione continua della variabile x (ci crediamo). Se lo mettiamo in evidenza possiamo porre: ∫ 1 ( ) (m + 1)(1 − s)m f (m+1) c + s · (x − c) ds (4) C(x) = 0 Poiché |f (m+1) | è una funzione continua, essa ammette massimo assoluto su ogni intervallo compatto [c − δ, c + δ] contenuto in I e contenente x. Detto M tale massimo, si ha: ∫ 1 ∫ 1 ∫ 1 s=1 (m + 1)(1 − s)m · M ds = M −(1 − s)m+1 s=0 = M | . . . | ds ≤ ...| ≤ |C(x)| = | 0 0 0 Da (3) si ottiene allora la disuguaglianza riportata in [S, formula 9, pag. 558]: |x − a|m+1 |x − a|m+1 |C(x)| ≤ M (m + 1)! (m + 1)! |Rm (x)| = (5) dove M è il massimo modulo della derivata (m + 1)-esima di f . Pertanto possiamo scrivere la formula di Taylor nel seguente modo: f (x) = f (c) + f (m) (c) (x − c)m+1 f ′ (c) (x − c) + · · · + (x − c)m + C(x) 1! m! (m + 1)! (6) dove C(x) ha le proprietà che abbiamo spiegato. Nel caso c = 0 la formula di Taylor si chiama formula di Maclaurin, che diventa: f (x) = f (0) + f ′ (0) f ′′ (0) 2 f (m) (0) m xm+1 x+ x + ··· + x + C(x) 1! 2! m! (m + 1)! dove ∫ 1 C(x) = (m + 1)(1 − s)m f (m+1) (sx) ds (7) (8) 0 è una funzione continua e maggiorata in modulo dal massimo modulo di f (m+1) . Osservazione. Passando al limite sotto il segno di integrale in (4) si ottiene (questo fatto può essere utile nel calcolo dei limiti mediante gli sviluppi di Taylor): lim C(x) = f (m+1) (c) x→c 2 (9) Scriviamo gli sviluppi di Maclaurin delle funzioni elementari usando la forma (7). Essi dipendono soltanto dal valore in 0 delle derivate successive della funzione e dalla derivata (m + 1)-esima. xm xm+1 x2 + ··· + + C(x) 2! m! (m + 1)! x3 x2m+1 x2m+3 x− + · · · + (−1)m + C(x) 3! (2m + 1)! (2m + 3)! x2 x2m x2m+2 1− + · · · + (−1)m + C(x) 2! (2m)! (2m + 2)! x3 x2m+1 x2m+3 x+ + ··· + + C(x) 3! (2m + 1)! (2m + 3)! x2m x2m+2 x2 + ··· + + C(x) 1+ 2! (2m)! (2m + 2)! x2 x3 xm xm+1 x− + − · · · + (−1)m−1 + C(x) 2 3 m (m + 1)! ( ) α m xm+1 α(α − 1) 2 x + ··· + x + C(x) 1 + αx + 2 m (m + 1)! x2m+1 x2m+3 x3 x5 + − · · · + (−1)m + C(x) x− 3 5 2m + 1 (2m + 3)! x3 2x5 17x7 x9 x+ + + + C(x) 3 15 315 9! ex = 1 + x + sin x = cos x = sinh x = cosh x = log(1 + x) = (1 + x)α = arctan x = tan x = Gli sviluppi asintotici sopra elencati sono utili in varie situazioni: • determinare gli sviluppi di altre funzioni (vedi [S, esempio 10, pag. 564]); • trattare i limiti di rapporti di funzioni come limiti di rapporti di polinomi (v. [S, esempio 9, pag. 563]); • calcolare valori approssimati come spiegato in [S, §7.9]. • nel caso in cui, per tutti gli x di un certo intervallo, si abbia lim Rm (x) = 0, allora m→∞ la funzione coincide con la somma della sua serie di Taylor/Maclaurin (vedi [S, §§7.7, 7.8, 7.9]). Esercizio 1 Cosa diventa lo sviluppo binomiale di (1 + x)α per α = −1? E per α = 21 ? E per α = − 12 ? ( Esercizio 2 Determinare: lim x→0 1 1 1 − sin2 x x2 ) Resto di Peano Riscriviamo il resto m-esimo: Rm (x) = C(x) ( )) (x − c)m+1 (x − c)m+1 ( (m+1) = f (c) + C(x) − f (m+1) (c) = (m + 1)! (m + 1)! = f (m+1) (c) (x − c)m+1 (x − c)m+1 + ε(x) (m + 1)! (m + 1)! ove si è posto ε(x) = C(x) − f (m+1) (c). Si osservi che per (9): lim ε(x) = 0 x→c 3 Il resto nella forma Rm (x) = f (m+1) (c) (x − c)m+1 (x − c)m+1 + ε(x) (m + 1)! (m + 1)! (10) con ε funzione infinitesima per x → c si chiama resto nella forma di Peano. Esercizio 3 Usando gli sviluppi di Taylor/Maclaurin, determinare i seguenti limiti: ) ( ( sin x − x 1 ) 2 lim lim x − x log 1 + x→+∞ x→0 tan x − x x x4x − log3 (1 − x) − x x cos x − sin x lim lim 2 x→0 √ x→0 1 + x2 − ex + sin3 x 1 − cos √ x 2x − x2 − −2 log(1 − x) (ex − 1)3 − log2 (1 + x) lim lim 3 x→0 1 − cos2 x x→0+ x 2 + sin2 x Esercizio 4 Svolgere gli esercizi sugli sviluppi di Taylor che si trovano in: http: // www. math. unipd. it/ ~ umarconi/ did/ esett04. pdf . Per le prime tre funzioni scrivere la formula di Maclaurin con il resto R6 (x) nella forma di Peano. BIBLIOGRAFIA [DM] G. De Marco, Analisi Uno, Decibel-Zanichelli. [S] James Stewart, Calcolo - Funzioni di una variabile, Apogeo (2001). 4