MICS CASI COMPLICATI
Dr. S. Santoro
ASL BARI
P. O. Putignano - Gioia Del Colle - Noci
S. C. di Oculistica
Direttore : Dr. Severino Santoro
La migliore fluidica intraoperatoria,
consentita da apparecchiature di
ultima generazione e la maggiore
stabilità della camera anteriore
per le incisioni di 2 mm o meno,
hanno reso più agevole l’approccio
ad alcune procedure chirurgiche
precedentemente di più complessa
esecuzione.
Le più recenti apparecchiature faco per la MICS sono solitamente dotate di
pompa venturi, che consente di mantenere un vuoto pressoché costante durante
le fasi di occlusione e disocclusione.
Durante tali fasi si verifica solo una modesta variazione del flusso.
Si evita pertanto il fenomeno del “surge”che invece si verifica con le pompe
peristaltiche nel momento della disocclusione.
Lo Stellaris è dotato di una
particolare pompa rotante
detta “rotary vane” che
consente, grazie ad un
meccanismo a pale rotanti,
un’isteresi ridottissima:
cioè un rapido adattamento
del vuoto che può essere
anche molto elevato senza
che si verifichi un
proporzionale aumento del
flusso.
Questo e’ reso possibile oltre che
dalla rapidità di risposta della
pompa, anche da un ridotto
diametro interno della punta
faco, da un filtro a pori nei
tubi di aspirazione (stable
chamber), che ne impedisce
l’intasamento, e da un ridotto
diametro del tubo di
aspirazione.
Tutto ciò si traduce in aumento di
stabilità della CA.
Nella facoemulsificazione con microincisione, biassiale o coassiale è necessario,
specie se si utilizza una pompa venturi, aumentare il vuoto e ridurre gli
ultrasuoni fino al 10%, riducendo di conseguenza, a parità di capacità di
emulsificazione, la forza che si oppone all’attrazione delle masse.
Con lo Stellaris l’uso di ultrasuoni a
bassa frequenza (28 Khz) e a
bassa potenza (max 10-20%) e la
distanza fra irrigazione e punta
del faco, facilitano la “follow
ability”.
L’elevato vuoto con flusso pressoché
costante consente la “cattura”
del nucleo per una efficace
tecnica “chop”, aumentando la
“holding ability”.
PARTICOLARI APPLICAZIONI NELLE QUALI
LA MICS PRESENTA NOTEVOLI VANTAGGI
Chirurgia combinata:
• Cataratta e glaucoma (trabeculectomia,
sclerectomia profonda, viscocanalostomia,
canaloplastica, ecc..
• Cataratta e vitrectomia (sia con 20 G che con 2325 G transcongiuntivale)
MICS ed uveiti;
MICS ed IFIS.
Cataratta e glaucoma
La MICS riducendo il tempo di ultrasuoni e
migliorando il controllo chirurgico porta ad una
riduzione del trauma operatorio.
Tutto questo significa riduzione del tasso di
complicanze e del danno endoteliale.
La riduzione della percentuale totale di complicanze
risulta ancora più evidente quando si associa la
MICS a tecniche non perforanti del glaucoma come
la sclerectomia profonda, la viscocanalostomia e la
canaloplastica, nelle quali è minore il rischio di
ipoema, distacco di coroide ed atalamia
postoperatoria.
MICS E VITRECTOMIA
• Possibili candidati sono pazienti affetti da cataratta e pucker maculare,
emorragia vitreale, foro maculare.
• Preferibile l’anestesia locale o peribulbare.
• L’utilizzo della MICS e con i vantaggi di un’apparecchiatura idonea
(notevole stabilita’ della CA, migliore fluidica, minore durata
dell’intervento…) consentono di minimizzare il danno endoteliale e
permettono una buona visualizzazione delle strutture posteriori durante
la vitrectomia.
• L’approccio alla chirurgia della cataratta attraverso un tunnel di 1.8 - 2
mm consente soprattutto la stabilità della camera anteriore in corso di
vitrectomia e riduce il rischio di endoftalmite nel decorso
postoperatorio.
• Con l’accesso alla camera vitrea attraverso i sistemi 23 e 25 G si riduce
notevolmente la flogosi postoperatoria legata alle suture e si accelera il
recupero funzionale.
• La possibilità di risolvere in una sola seduta operatoria ed in day
surgery due distinti interventi consente non solo di ridurre i costi, ma
anche di limitare il disconfort per il paziente.
MICS ED UVEITI
La possibilita’ di aumentare il vuoto mantenendo costante il
flusso consente l’eccezionale stabilità della camera anteriore in
corso di MICS.
La tecnica bimanuale inoltre, permette di portare l’irrigazione al
di sopra del piano irideo e di allontanare l’iride dalle incisioni,
riducendo così il rischio di prolasso irideo.
In tal modo si possono affrontare più agevolmente casi
complicati con pupilla stretta ed iride atrofica, come negli esiti
delle uveiti croniche
MICS ED IFIS
Con la notevole riduzione del deflusso dall’incisione si evita la
fastidiosa IFIS (Sindrome dell’Incarceramento Intraoperatorio
dell’Iride Flaccida).
Questa sindrome si osserva più frequentemente per l’aumento del
numero di pazienti affetti da patologie prostatiche in relazione
all’aumento dell’età media.
Conclusioni
La spinta a ridurre il taglio chirurgico nell’intervento
di cataratta, ricercata per diversi motivi, può
trovare un razionale tecnico – clinico nelle patologie
combinate, dove si vuole minimizzare il trauma
chirurgico corneale per la facoemulsificazione per
meglio approcciare l’altra patologia; molto utile si è
anche dimostrata in quei casi dove la patologia iridea
condiziona notevolmente la gestione dell’intervento.