7 produzioni TPE di cui 5 IN PRIMA ASSOLUTA 34 spettacoli in scena tra classici, innovazione, danza e circo 120 alzate di sipario di cui 64 per produzioni TPE 10 ANNI DI STAGIONE TPE! AL TEATRO ASTRA DA OTTOBRE 2016 A MAGGIO 2017 BEPPE NAVELLO - direttore Fondazione TPE Sarebbe stato impossibile presentare una stagione qualunque, quest’anno, dopo l’indimenticabile epopea de I Tre Moschettieri, facendo finta di niente e riprendendo il normale ron ron del teatro di prosa italiano: e anche sciocco perché non vogliamo disperdere il patrimonio di fidelizzazione della platea di 11.400 spettatori che ci hanno seguito per 56 repliche da febbraio a maggio. D’altra parte, è anche necessario mantenere sicurezza nei nostri bilanci, dopo lo sforzo di quell’immenso cantiere, e non si deve protrarre artificialmente la tensione emotiva suscitata da un evento durato quattro mesi, inventandone un altro ogni anno. Infine è anche il caso di ricordare che il 26 marzo 2017 TPE compirà dieci anni di vita: eravamo in una sala della Cavallerizza con appena 200 abbonati; l’anno scorso, all’Astra, ne abbiamo raggiunti 2.482. Abbiamo pensato allora una stagione che puntasse ancora una volta sulle scommesse vinte: prima di tutto, ripartendo da un omaggio a I Tre Moschettieri, come è nelle attese del pubblico che continua a inviarci messaggi di nostalgia rispetto a un rito che aveva raccolto ogni settimana una comunità solidale e interattiva. Il cartellone si apre così con un piccolo spettacolo, Moschettieri Cabaret che racconta l’avventura conclusa il primo maggio scorso, presentando materiali di backstage, le canzoni diventate degli evergreen amatissimi ma soprattutto riproponendo dal vivo molti degli attori che hanno portato al successo l’operazione. Con la loro bravura hanno conquistato il pubblico, rivincita forte sulle ragioni di mercato, sulla concorrenza dei facili nomi da copertina; ormai il pubblico li ama e dobbiamo puntare su di loro. Le linee guida del nuovo regolamento ministeriale (sostegno ai giovani, lunghe teniture delle produzioni sul proprio palcoscenico, continuità artistica), le stiamo realizzando senza fatica, felicemente sul campo. Ecco quindi perché sarà una stagione di produzioni di casa, affidate a diversi registi legati a noi per vari motivi ma tutte affidate ai nostri giovani (e meno giovani) interpreti: Lady Macbeth, Rumori fuori scena, Leonce e Lena, Una delle ultime sere di ­Carnovale, Clitennestra deve morire, Tre sorelle, occuperanno complessivamente il nostro Teatro Astra per sessantaquattro giorni! L’antica fisionomia della sala col palcoscenico frontale sarà pronta a mostrarsi, a seconda delle esigenze sceniche, in diversa conformazione, memore della duttilità conquistata durante I Tre Moschettieri. Ma non diventeremo soltanto una repubblica autoctona, ospiteremo alcuni degli spettacoli più importanti del panorama teatrale italiano ed europeo, il Minetti con Eros Pagni, i due Edipo con Glauco Mauri, i nostri vecchi amici Mastrella e Rezza, il circo contemporaneo dei francesi Ieto e dell’italiana ­blucinQue. Oltre a una folta pattuglia di artisti del territorio, quelli che il pubblico ha mostrato di apprezzare maggiormente. E per il 26 marzo, nel decennale della Fondazione, inviteremo a un viaggio in Polonia dove si rimetterà in scena lo spettacolo Cinema! che era in prova in quel lontano marzo del 2007 sul palcoscenico del Teatro Selve di Vigone ed è ancora in repertorio oggi, con attori polacchi, nel Teatr Śląski di Katowice. Una bella occasione per festeggiarci, nel segno della nostra vocazione istituzionale. Come vedete, faremo il possibile per mantenere intorno a noi i molti affezionati spettatori conquistati: abbiamo sottoscritto con loro un patto di reciproca fedeltà e non dobbiamo deluderli. Assessore alla cultura e al turismo della Regione Piemonte Collettore di idee e di progetti, casa di giovani soggetti che si affacciano sulla scena culturale contemporanea: in questo consiste il progetto artistico della Fondazione Teatro Piemonte Europa, testimoniata dall’articolazione del cartellone 2016-2017, giocato su poetiche e generi estremamente differenziati. L’azione della Fondazione Teatro Piemonte Europa, fin dalle sue origini protagonista della vita culturale cittadina per rilevanza culturale ed esperienza maturata nel settore dello spettacolo, opera su versanti diversificati e complementari. Da un lato è segnata da una forte propensione alla partecipazione a progetti internazionali e a significative collaborazioni nazionali, dall’altro è interessata a sviluppare una specifica attenzione alla realtà territoriale, dando spazio e opportunità all’attività di soggetti produttivi piemontesi. In tale contesto l’importante lavoro della Fondazione è spesso rivolto allo spettacolo dal vivo, articolato nei suoi diversi linguaggi espressivi e rappresentato attraverso il versante della tradizione, ma declinato anche nelle più nuove tendenze della ricerca e della contaminazione tra i generi che caratterizzano le diverse forme della creazione contemporanea. Dalla drammaturgia alla danza, agli spettacoli musicali, l’incontro tra le arti si sviluppa all’interno di un percorso che propone un’offerta artistica ampia e articolata, frutto della capacità di intrecciare fruttuose relazioni con strutture artistiche di rilievo nazionale. Il radicamento e l’integrazione territoriale sono invece ben rappresentate, oltre che dalla programmazione delle numerose realtà piemontesi e torinesi, dall’intensa attività che ha trasformato, da alcuni anni, il Teatro Astra in un vero e proprio centro di aggregazione sociale, di discussione, di confronto, punto di riferimento per la città e la regione. La Regione Piemonte rinnova dunque il sostegno alla progettualità e ai programmi artistici della Fondazione, nell’ambito delle proprie politiche culturali, volte in particolare alla promozione di un sistema teatrale regionale di cui il Teatro Piemonte Europa, per la qualificata e articolata attività produttiva, formativa e di ospitalità, è componente essenziale. LA COMPAGNIA DI SAN PAOLO PER LE REALTÀ D’ECCELLENZA DELLO SPETTACOLO DAL VIVO La Compagnia di San Paolo nel riconoscere alla cultura un ruolo fondamentale nello sviluppo sociale ed economico di un territorio, nella formazione dell’identità del territorio stesso e della crescita individuale e collettiva, ha individua­to alcune realtà di eccellenza del Piemonte e della Liguria, riconoscendo a esse la funzione di punto di riferimento e di irradia­ zione nel panorama dello spettacolo dal vivo. Sono realtà di alto livello che possiedono caratteristiche e peculiarità quali la continuità e la qualità dell’attività artistico-culturale svolta, il ruolo di preminenza e l’autorevolezza all’interno del sistema culturale di appartenenza, l’in- tegrazione con strutture e attività del sistema stesso e il radicamento territoriale. La Compagnia di San Paolo sostiene l’attività istituzionale di queste realtà nella crescente volontà di supportare la creazione di scenari fertili per lo sviluppo culturale del territorio. L’obiettivo è quello di sostenere queste istituzio­ ni, da un lato riconoscendo loro il lavoro fatto fino ad ora, dall’altro stimolandoli a procedere con una solida progettualità volta a ottenere un impatto profondo e radicato sul sistema cultu­ rale attraverso una ragionata e attiva programmazione delle attività e quindi con un’auspicata ricaduta favorevole sull’intero territorio. PIERO FASSINO Sindaco Città di Torino La presentazione della nuova stagione della Fondazione Teatro Piemonte Europa costituisce una preziosa occasione per ribadire la vivacità del sistema teatrale torinese e per confermare la qualità dell'offerta culturale della nostra città. Anche quest'anno il cartellone testimonia una lungimirante scelta artistica capace di valorizzare, sia nell'ambito della produzione sia nell'accoglienza degli spettacoli, quei lavori che hanno il merito di far dialogare diversi linguaggi creativi e di restituire una fotografia del mondo contemporaneo e delle sue istanze espressive. La dedizione e il prezioso lavoro quotidiano della Fondazione hanno permesso al Teatro Astra, gioiello dell'art déco degli anni Trenta, di diventare un punto di riferimen- to nazionale per il teatro sperimentale e di innovazione e un polo culturale capace di confrontarsi con le migliori esperienze europee. Proprio grazie all'eccellenza di istituzioni come la Fondazione Teatro Piemonte Europa, la nostra città può continuare a perseguire quella vocazione di capitale della cultura che in questi anni ha prodotto straordinari risultati, e a consolidare così il proprio profilo nel panorama internazionale. È doveroso dunque un sentito ringraziamento a chi lavora con impegno alla produzione e alla promozione del teatro e della cultura, rinnovando con passione e orgoglio una sfida strategica per la nostra città. LA FONDAZIONE CRT PER LA FONDAZIONE TPE: 700.000 EURO PER LA CREATIVITÀ GIOVANILE Da oltre dieci anni la Fondazione CRT sostiene la Fondazione Teatro Piemonte Europa, con il duplice scopo di arricchire l’offerta culturale torinese e di valorizzare la creatività e la crescita professionale dei giovani artisti. Complessivamente, la Fondazione CRT ha destinato circa 700.000 euro al Teatro Astra e al Festival Teatro a Corte, che porta sul palco il meglio dell’innovazione europea. La Fondazione CRT non ha solo contribuito alle attività del TPE attraverso le tradizionali modalità erogative, ma ha anche avviato un’importante collaborazione nello sviluppo di meccanismi di raccolta fondi - con l’obiettivo negli anni di raddoppia­re le donazioni - che hanno coinvolto il pubblico nel sostegno delle giovani compagnie teatrali del territorio. Tale modalità di cui la Fondazione CRT è stata pioniera, in linea con le direttive del MiBACT, ha contribuito al riconoscimento della Fondazione Teatro Piemonte Europa come Teatro di Rilevante Interesse Cultu­ rale, collocandolo tra i primi d’Italia. 25>30 DIARIO DEL FESTIVAL OTTOBRE MOSCHETTIERI CABARET Un omaggio all'evento teatrale del 2016 attraverso canzoni, video e scene indimenticabili con molti dei protagonisti Di quell’immenso cantiere che dal 2 gennaio scorso (giorno di inizio delle prove) al 1 maggio diede vita a I Tre Moschettieri, esistono testimonianze di riprese video, di materiali costruttivi, di attrezzeria e di musiche: ci è venuta voglia di metterli insieme, un po’ alla rinfusa, insieme agli attori che hanno interpretato i personaggi più popolari, giocando di nuovo a divertir- ci con le vicende di D’Artagnan, Costanza, Aramis, Athos, Milady, Porthos e degli altri protagonisti di quella fluviale narrazione; ripercorreremo attraverso i riassunti le otto puntate, rivivremo dal vivo alcune delle scene più memorabili, riascolteremo le canzoni che ci hanno accompagnato per quattro mesi di appuntamenti spettacolari, ci appassioneremo ai duelli, alle cavalcate, ai baci d’amore. È stato il nostro pubblico a chiederci a gran voce, attraverso lettere, e-mail e telefonate, di non relegare definitivamente i Moschettieri nella soffitta dei ricordi: e, nella consapevolezza che gli amarcord sono sempre rischiosi, abbiamo pensato di creare un nuovo, piccolo spettacolo che non pretenda di riprodurre pedissequamente quell’altro 46 > NOVEMBRE ma che possa rinvigorire lo straordinario sentimento di partecipazione empatica conquistato nella scorsa stagione tra chi lavora in palcoscenico e chi si reca a teatro; un patrimonio prezioso che TPE non vuole dissipare. Produzione TPE - prima assoluta. PARACADUTE / PARACHUTE Il ritorno di un italiano che ha avuto successo in Francia: Nino D'Introna Il tempo è relativo, lo scriveva già Einstein in relazione ai suoi studi scientifici. Così nella vita viviamo situazioni o avvenimenti che a seconda del loro impatto ci trasportano in luoghi del tempo che non riusciamo a definire. Succede anche a teatro. Sul palcoscenico due persone si presentano: fratelli? Sono adulti, ma anche ragazzi e bambini. Arriveranno e forse partiranno di lì con un paracadute. Uno di loro, il più grande, ci presenterà la sua storia ma anche il più piccolo interverrà per dire la sua. Il più grande nasconde un segreto che non desidera comunicare all'altro: scopriremo così la storia dei due e della loro relazione VERTIGOSUITE# blucinQue e Cirko Vertigo in un concerto per archi ed elettronica tra danza, circo e teatro VertigoSuite# racconta il desiderio di lanciarsi nel vuoto per abitare spazi sconosciuti e sperimentare nuove ricerche e idee. In scena attori e musicisti portano la propria esperienza di vertigine, costruendo un percorso d’immagini e suoni, articolato e originale, che porta ad una riflessione sulla costante condizione di sospensione e cambiamento in ciascuno di noi. La vertigine come movimento di rotazione, giro, vortice, piroetta, cambiamento, capogiro, smarrimento, perdita di equilibrio, distorsione della percezione sensoriale; e poi la vertigine come tema di spiazzamento, come idea di relazione tra stare e non stare, come distanza tra due punti, come perdita dei sensi e turbamento della sensibilità, come perdita momentanea dell’equilibrio psichico e sentimentale. La vertigine, nell’idea di sviluppare un linguaggio che vada ad approfondire il dialogo tra danza, circo, teatro, musica dal vivo ed elettronica. Produzione blucinQue/Qanat Arte e Spettacolo. 11>13 NOVEMBRE con il padre, la madre, la scuola, il collegio, gli amici. La scoperta dell'amore e della sua meraviglia. La perdita del tempo, la confusione dello spazio. Come quel treno sul bordo del mare, che passava davanti ai loro occhi di bambini, quando ripetevano il ritornello: “dire, fare, baciare, lettera, testamento”. Almeno così è scritto nel ricordo, mentre nel presente quella ferrovia sul bordo del mare non c'è più. Era forse un sogno? E come nei sogni tutto sembra presente e vivo. Risvegliarsi non è sempre facile e resta il dubbio d'essere in un nuovo sogno. Produzione Cie Nino D’Introna e Fondazione TRG Onlus. EDIPO Edipo Re/Edipo a Colono Glauco Mauri, Andrea Baracco e Roberto Sturno in due messinscene di grande teatro A distanza di vent’anni la Compagnia Mauri Sturno ritorna a mettere in scena i due capolavori di Sofocle, per analizzare più compiutamente il mito immortale di Edipo, affidandone la messinscena a due diversi registi: Glauco Mauri, per Edipo a Colono, e Andrea Baracco per Edipo Re. Due registi, due generazioni a confronto, esempio di collaborazione e di continuità, oltre che condizione indispensabile per il futuro del teatro. Due capolavori fondamentali nella storia dell’uomo, per gli interrogativi che pongono alla mente e per la ricchezza di umanità e di poesia che ci donano: due opere scritte in epoche diverse della vita di Sofocle che accostate esprimono compiutamente e poeticamente la “favola” di Edipo alla ricerca della verità. Alla fine del suo lungo cammino comprenderà se stesso, la luce e le tenebre che sono dentro di lui, ma affermerà anche il diritto alla libera responsabilità del suo agire. Edipo è pronto ad accettare tutto quello che deve accadere ed è pronto a essere distrutto purché sia fatta luce: solo nell’interrogarci comincia la dignità di essere uomini. È questo che Sofocle con la sua opera immortale dice a tutti noi. Produzione Compagnia Mauri Sturno e Fondazione Teatro della Toscana. 17>20 NOVEMBRE LADY MACBETH Scene da un matrimonio Michele De Vita Conti e Maria Alberta Navello incontrano un'insolita Lady Macbeth Quello tra Lady Macbeth e suo marito è l’unico matrimonio davvero funzionante in Shakespeare, dice con ragione molta della critica ufficiale. Un’unione fatta di amore, ambizione, attrazione e certamente complicità. Fino ad un certo punto, fino a quando lei, come potrebbe capitare e capita in molti matrimoni, non vede un lato di lui che la delude profondamente. La nostra protagonista spiega e analizza con macabra lucidità questo legame come una ricercatrice in un laboratorio; come costretta in una sorta di limbo, forse quello cui sono condannati i suicidi, dove rivive la sua storia d’amore e 24>4 la scompone per il pubblico. Lo fa in modo crudo e crudele. Prima di tutto con se stessa. Dopo aver provato a far rivivere Orson Welles, Mia Martini e Poe, Michele De Vita Conti propone ora un esperimento un po’ differente con un arcinoto personaggio shakespeariano, trattandolo come fosse realmente esistito. In fondo, pensiamo, i personaggi di Shakespeare sono talmente radicati nel nostro immaginario e nella nostra cultura che non è troppo azzardato dire che sono, a tutti gli effetti, parte della nostra storia. Produzione TPE - prima assoluta. NOVEMBRE DICEMBRE 2 DICEMBRE BILAL Nessun viaggiatore è straniero Egumteatro e Medici Senza Frontiere: racconti di emigrazione Bilal è il racconto delle storie di uomini e donne che il giornalista Fabrizio Gatti ha incontrato nel suo viaggio dentro l'orrore dell'emigrazione clandestina. È la denuncia del mancato rispetto al diritto di perseguire ambizioni e progetti. È la denuncia della violenza, del sopruso, della violazione di ogni legge di diritto internazionale che riguardi la tutela dell'uomo, e di ogni principio morale. Sono le storie di uomini e donne in fuga dalla miseria, che con ogni mezzo cercano di difendere la loro dignità, i loro corpi torturati, le loro intelligenze umiliate, le loro ambizioni negate con ferocia. Il progetto nasce dall'incontro tra Annalisa Bianco, regista e responsabile della compagnia Egumteatro e Luca Fusi, regista e attore, attualmente direttore degli studi dell'École de Théâtre du C.F.R.A.V. (Centre de Formation e de Recherche en Art Vivants), con sede a Ouagadougou in Burkina Faso. L’ispirazione per la loro importante denuncia parte dal testo del giornalista Fabrizio Gatti Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini, premio Tiziano Terzani 2008, documentazione unica di una gravissima emergenza umanitaria, quella dell’emigrazione clandestina. Presentato in collaborazione con Medici Senza Frontiere Italia. Produzione Egumteatro. RUMORI FUORI SCENA Lo spettacolo delle Feste con la comicità di Beltramo, Insegno, Iossetti 20>8 DICEMBRE GENNAIO Quest’anno il tradizionale appuntamento natalizio sarà la commedia brillante, scritta da Michael Frayn, più rappresentata del Novecento: tradotta in 29 lingue, è stata messa in scena in tutto il mondo ed è anche diventata un film diretto da Peter Bogdanovich. Una farsa che ha saputo oltrepassare i confini del tempo rimanendo di grande attualità e continuando, con la sua verve dal gusto anglosassone, a divertire il pubblico come trent’anni prima. Uno spettacolo nello spettacolo con protagonista una stravagante compagnia teatrale alle prese con una rappresentazione da portare in scena: se nel primo atto gli spettatori si trovano ad assistere alla prova generale della pièce che si regge su un perfetto meccanismo di equivoci e accenti farseschi, nel secondo, dopo il felice debutto, la scena si capovolge. Il pubblico è invitato a sbirciare dietro le quinte, dove s'imbatterà nelle ripicche e nei litigi tra gli attori che si riflettono nel loro comportamento sul palcoscenico, rendendo lo spettacolo assurdamente esilarante. Un irresistibile pastiche d’interruzioni, errori, isterie, conflitti, tensioni e riappacificazioni cui s'intreccerà anche qualche intrallazzo amoroso che sembra compromettere definitivamente le repliche della commedia. Solo nel terzo atto, quando ormai la messinscena sembra irrimediabilmente compromessa, tutto culmina nel lieto fine. Produzione TPE - prima assoluta. LEONCE E LENA Cesare Lievi dirige Lorenzo Gleijeses e Maria Alberta Navello nella favola visionaria di Büchner 13>22 GENNAIO DEVE TRATTARSI DI AUTENTICO AMORE PER LA VITA Federica Fracassi interpreta il diario di Etty Hillesum dall'inferno della Shoah Il 30 novembre 1943 moriva ad Auschwitz Etty Hillesum, una giovane donna ebrea olandese che ha testimoniato, nelle pagine luminosissime del suo Diario 1941-1943 (edito da Adelphi), come la guerra e l’odio, non importa con quali forme e uniformi si siano manifestati nella storia, possano essere vinti in un solo modo: con l’amore, costruendo la pace dentro se stessi. Etty Hillesum auspicava che il sacrificio di milioni di ebrei lasciasse almeno in eredità un mondo migliore, un nuovo senso delle cose, cosicché chi fosse venuto dopo non dovesse ricominciare tutto daccapo. Un testamento rimasto inascoltato a cui dà voce Federica Fracassi, accompagnata dalla fisarmonica di Guido Baldoni. Parole che costruiscono con piccoli mattoni un mondo migliore: incominciando dalle azioni che ciascuno di noi può compiere di ogni giorno. “Perché c’è la guerra?”, si chiede Etty Hillesum. Una testimonianza necessaria nel Giorno della Memoria. Produzione Teatro i. Una commedia. Uno staterello ancora in stile rococò. Uno dei tanti in cui la Germania del primo Ottocento è divisa. Un re che s'interroga sulla sostanza del sé e del proprio compito (regnare), senza venire a capo di nulla. Un primo ministro ignorante e impreciso. Un maestro che non insegna, e ascolta sbadato, e s'inchina. Una donna che non riesce ad essere amata: i suoi baci si trasformano in sbadigli sulla bocca dell'amato. Un popolo agghindato a festa che non riesce a nascondere la propria miseria. E il figlio del re: Leonce. E un suo servitore: Valerio. La ragione di stato, cui tutti devono sottomettersi, vuole che Leonce sposi la principessa Lena del Regno di Pipi. Leonce non vuole. La sua visione del mondo non glielo permette. E allora fugge. Nella fuga s'innamora di una ragazza e decide di tornare a corte con lei e di sposarla. Al momento delle nozze si scopre che la ragazza è Lena, fuggita per non sottostare anch'essa alla ragione di stato. Lieto fine. Ma è veramente così? Davvero l'amore trionfa? O non è il contrario? Il mondo banale, noioso e insensato da cui tentavano scappare li risucchia e fagocita. Dai suoi confini nessuno riesce a uscire. Nessuno ne ha la forza. Adeguarsi è la soluzione. O sognare. Ma cosa? Semplice, dice Valerio alla fine, "che Dio ci conceda maccheroni, meloni e fichi, e ugole musicali, corpi classici e una comoda religione!". Produzione TPE - prima assoluta. 27 GENNAIO CHIMERA Lucilla Giagnoni e l'oscura vicenda della strega di Vassalli L’incontro con il romanzo La ­ himera di Sebastiano Vassalli è c stato decisivo nella vita, ma soprattutto nel percorso d’interprete ed autrice di Lucilla Giagnoni che, dopo una riflessione sui grandi testi (La Divina Commedia, il Libro della Genesi, l’Apocalisse, Pinocchio) alla scoperta della bellezza, della sapienza, della grandezza dell’uomo, ora affronta la storia tragica della strega di Zardino raccontata da Vassalli: subì a Novara un processo e una condanna, "correndo l'anno del Signore 1610", e insieme a lei rivivono le figure del vescovo Bascapè, del boia Bernardo Sasso, dei bambini abbandonati e umiliati nelle case di carità, dei risaroli schiavi e dei camminanti ribelli, sullo sfondo di un 28>29 GENNAIO paesaggio storico oppresso dalla Controriforma e dall'Inquisizione e di un paesaggio naturale, in cui si staglia il Monte Rosa, presenza immane di granito e ghiaccio. Un "macigno bianco" per Dino Campana, che lo vide una mattina di settembre da dietro le sbarre di un carcere novarese: "un'immagine inafferrabile e lontana - scrive Vassalli - come quell'amore che lui allora stava inseguendo e che non avrebbe mai raggiunto, perché non esisteva... Una chimera!" Produzione CTB Teatro Stabile di Brescia. PITECUS Flavia Mastrella e Antonio Rezza: ritorno alle origini atto I 1>2 FEBBRAIO Continuano in Stagione TPE le incursioni di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, quest’anno in scena con due “storiche” creazioni che hanno dato il via alla carriera dei due artisti. Il primo spettacolo a essere proposto è Pitecus, del 1995. Per RezzaMastrella “Pitecus racconta storie di tanti personaggi, un andirivieni di gente che vive in un microcosmo disordinato: stracci di realtà si susseguono senza filo conduttore, sublimi cattiverie rendono comici ed aggressivi anche argomenti delicati. Non esistono rappresentazioni positive, ognuno si accontenta, tutti si sentono vittime, lavorano per nascondersi, comprano sentimenti e dignità, non amano, creano piattume e disservizio. I personaggi sono brutti somaticamente ed in- teriormente, sprigionano qualunquismo a pieni pori, sprofondano nell’anonimato ma, grazie al loro narcisismo, sono convinti di essere originali, contemporanei e, nei casi più sfacciati, avanguardisti. Parlano un dialetto misto, sono molto colorati, si muovono nervosi e, attraverso la recitazione, assumono forme mitiche e caricaturali, quasi fumettistiche.” Produzione RezzaMastrella - TSI La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello. IO Flavia Mastrella e Antonio Rezza: ritorno alle origini atto II Seconda creazione storica di RezzaMastrella, Io è una produzione del 1998. Per i due artisti, in questo spettacolo “il radiologo esaurito fa le lastre sui cappotti dei pazienti mentre un essere impersonale oltraggia i luoghi della provenienza ansimando su un campo fatto a calcio. Io cresce inumando e disumano, inventando lavatrici e strumenti di quieto vivere. Il radiologo spossato avvolge un neonato con l’affetto della madre, un individualista piega lenzora a tutto spiano fino ad unirsi ad esse per lasciare tracce di seme sul tessuto del lavoro. Tre persone vegliano il sonno a chi lo sta facendo mentre il piegatore di lenzora, appesantito dal suo stesso seme, scivola sotto l’acqua che si fa doccia e dolce zampillare. Io mangia la vita bevendo acqua rotta che è portavoce dell’amaro nascere, il piegatore di lenzora parte per la galassia rompendo l’idillio con il tessuto amato. Si gioca all’oca, parte il dado di sottecchio, Io si affida alla bellezza del profilo per passare sotto infissi angusti. Ogni tanto un torneo, un uomo che cimenta in imprese impossibili ma rese rare dalla sua enfasi, un ufo giallo scrutante esseri e parole, un visionario vede vulva nelle orecchie altrui. E Io, affacciato sul mondo terzo dove scopre che, tra piaghe e miseria, serpeggia l’appetito non supportato dalla tavola imbandita. Infine la catastrofe: Io si ridimensiona…” Produzione RezzaMastrella - TSI La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello. 3>4 FEBBRAIO L’UOMO CHE SUSSURRAVA… AIUTO! Il nuovo spettacolo di Onda Larsen L’ultimo, esilarante, capitolo della storia di Mario, l’uomo comune creato dai ragazzi di Onda Larsen, alle prese con le disfunzioni di questo nostro mondo. E stavolta uscire dai guai per il nostro eroe non sarà facile: sembra che Mario, suo malgrado, sia tra i favoriti per diventare Papa. Tutto ha inizio da un errore sui social network: dopo aver rinunciato a diventare presidente della Repubblica, Mario decide di continuare la sua vita evitando i riflettori, ma Max, il suo onnipresente migliore amico, nonché suo agente, tenta di convincerlo a non mollare la carriera mediatica che “da qualche parte porta sempre!”. E così quando Max scopre che Mario e sua moglie avranno un figlio lo scrive immediata- mente sulla pagina fan di Mario… ma dimentica l’accento e la correzione automatica del computer fa il resto: “Mario diventerà Papa”. La rettifica arriva tardi, le visualizzazioni sono già salite alle stelle e, se la logica razionale vorrebbe che ad una notizia così assurda non creda nessuno, Max ci ricorda che “Internet non è razionalità, è fede!”. E così, a nulla valgono le smentite, in pochissimo tempo la notizia diventa virale e persino il Vaticano deve trovare il modo di uscire dal garbuglio… Produzione Onda Larsen - prima assoluta. 10>12 FEBBRAIO 12 FEBBRAIO MARATONA ONDA LARSEN Crisi: istruzioni per l’uso / The Quirinal / L’uomo che sussurrava… aiuto! Una maratona dedicata alle avventure di Mario, l’uomo comune protagonista delle divertenti avventure immaginate da Onda Larsen. Nel primo capitolo di questa saga, Mario è in balia della famosa crisi e si scontra con le fantasiose false soluzioni inventate per “normalizzare” e “regolamentare” il difficile momento del paese. Le sue vicissitudini rappresentano le varie sfaccettature delle enormi contraddizioni che viviamo ogni giorno: dal concetto di libertà ai più pratici problemi burocraticoeconomici che si risolvono (o per meglio dire “non si risolvono”) in labirinti infiniti. E così l’improbabile diventa plausibile e alla frase: “Questa è una rapina!”, dall’altra parte dello sportello potrebbero rispondere: “Ah, bene. Per le rapine ci sono questi moduli da compilare”. The Quirinal è una commedia divertente e sfrontata sulla politica dell’immagine e sulla cultura mediatica in Italia. Ancora una volta Mario, travolto dall’assurdità quotidiana del nostro mondo, ne è protagonista: in tempi di campagna elettorale, viene sperimentato un nuovo sistema di elezione più comprensibile, più comprensivo, forse meno democratico ma più… mediatico. Un talent show! Nell’ingranaggio, Mario viene travolto e trascinato dagli eventi che corrono più veloci di lui. In The Quirinal si ride molto, soprattutto di noi stessi. MINETTI L'atteso ritorno di Eros Pagni nel "ritratto di un artista da vecchio" 14>19 FEBBRAIO Un Eros Pagni calorosamente applaudito dal pubblico ed elogiato dalla critica: “Magnifico” (Il Secolo XIX), “La sua sagoma di quercia robusta e la sua voce solenne e malinconica da baritono, meritavano di misurarsi con l’atto d’amore e di veemenza rivolto al teatro che è Minetti” (la Repubblica). Intitolata a Bernhard Minetti, considerato il più grande attore tedesco del dopoguerra, la commedia ha come sottotitolo “Ritratto di un artista da vecchio”, un classico del teatro contemporaneo scritto dall’austriaco Thomas Bernhard e diretto da Marco Sciaccaluga. Rappresentata la prima volta nel 1976, Minetti è una commedia costruita intorno all’interrogativo: quale ruolo ha l’arte, e in particolare il teatro, nella società odierna? Come può il palcoscenico essere ancora oggi riflesso del mondo? Alla ricerca di una risposta, Thomas Bernhard intreccia il comico e il tragico, la realtà con la sua trasfigurazione poetica; descrive, con rabbia e con passione, un mondo grottesco, assediato da una metaforica tempesta di neve. Nella notte di San Silvestro il vecchio Minetti attende un direttore di teatro che vuole riportarlo sulla scena nel ruolo di Re Lear e nell’attesa parla di sé e della propria arte. Evoca frammenti della sua vita (reale o immaginaria?), rivolgendosi al personale dell’hotel, a una signora e a una ragazza. Minetti è un grande attore del passato, ma anche un grande personaggio moderno, testimone vivente dell'attualità tematica e linguistica di un grande drammaturgo quale fu Thomas Bernhard. Produzione Teatro Stabile di Genova. UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNOVALE Il capolavoro di Goldoni sulla fuga dei giovani dalla patria diretto da Beppe Navello Dice Goldoni nella premessa a questa sua fortunata commedia di aver voluto raccontare una “metafora” autobiografica: in procinto di partire per la Francia per sfuggire alle invidie e alle critiche che la sua riforma teatrale suscitava, ha pensato la storia di Anzoletto, disegnatore di stoffe veneziano deciso a portare in Moscovia la sua creatività, disgustato dalle difficoltà di lavorare in patria. Una delle ultime sere di Carnovale costituisce la terza tappa di un’ideale trilogia civile che, dopo l’Alfieri de Il divorzio e il Marivaux de Il Trionfo del Dio Denaro, attraverso i toni sarcastici e irriverenti della commedia settecentesca, ha l’ambizione probabilmente ingenua “di proporre umili pause di riflessio- ne civile a un paese troppo affannosamente confuso nella propria contemporaneità”. È il momento di un’altra perdurante ragione di ansia collettiva, che dopo tre secoli riappare nel dibattito pubblico italiano: quello dei giovani costretti dall’indifferenza del mondo dei padri, a portare lontano la loro voglia di lavorare per il futuro. E se la retorica mediatica definisce in modo stereotipato questo fenomeno come “la fuga di cervelli”, nessuno meglio di una compagnia di giovani artisti come quella che abbiamo cresciuto in questi anni a TPE può ritrovare la forza emotiva per coinvolgere il pubblico in una riflessione comune. 21>5 Produzione TPE. FEBBRAIO MARZO MISERIA&NOBILTÀ Michele Sinisi in un classico del teatro popolare italiano 10>12 La storia di Felice Sciosciammocca, costretto a vivere di espedienti per rimediare a fatica un tozzo di pane, dà vita a una fitta tessitura di trovate dialogiche e di situazioni che rappresentano la summa dell’arte attoriale italiana e di quanto di meglio la storia del teatro (in particolare quella napoletana) abbia prodotto per tenere il pubblico inchiodato alla sedia. È festa del teatro, quanto di più felice il pubblico possa incontrare. Dalle platee Miseria e Nobiltà è poi approdato al cinema, grazie al film di Mattioli, e alla TV creando veri e propri simboli nella memoria collettiva. Totò (lo Sciosciammoc- ca più celebre) che mette in tasca gli spaghetti è divenuto un’icona storica, un’immagine che ci sembra riassumere secoli di storia drammaturgica sulla fame e sulla povertà che aguzza l’ingegno. Si riscopre rito dell’oggi con una straordinaria squadra di attori che s’impossessano della scena. Dice Sciosciammocca nell’ultimissima battura della storia “Torno nella miseria, però non mi lamento: mi basta di sapere che il pubblico è contento.” Miseria e nobiltà del mestiere del vivere recitando. Produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale. MARZO LE PRÉNOM Un testo che dal 2010 riscuote successo tra teatro e cinema Quarantenni a confronto tra colpi di scena, battute comiche, amicizia, rancori e legami profondi. Una sera come tante altre tra cinque amici, tutti appartenenti alla media borghesia. Oltre ai padroni di casa, insegnanti, ci sono il fratello di lei che fa l'agente immobiliare e la sua compagna in ritardo a causa di un impegno di lavoro con dei giapponesi, mentre l'amico single (sospettato di essere omosessuale) è trombonista in un'orchestra sinfonica. Quella sera, il fratello comunica alla compagnia che diventerà padre: sarà maschio o femmina, che nome gli metterete? Il futuro papà non ha dubbi che sarà maschio; ma lo sconcerto nasce quando egli comunica il nome che hanno deciso di mettere al fi- glio. Un nome che evoca imbarazzanti memorie storiche. Il dubbio è che si tratti di uno scherzo, ma la discussione degenera ben presto investendo valori e scelte personali. Tra offese reciproche che non mancano di ferire tutti (nessuno escluso), nasce così il ritratto di una generazione allo sbando, dove tutti hanno qualche segreto da nascondere o da rinfacciarsi. Rappresentato a Parigi nel 2010, Le prénom, ottenne sei nomination al Prix Molière dell'anno seguente e fu adattato subito per il grande schermo dai suoi stessi autori. Tre anni dopo, Francesca Archibugi ne fece un nuovo adattamento cinematografico con il titolo Il nome del figlio. Produzione Teatro Stabile di Genova. 17>19 MARZO TRE SORELLE A grande richiesta, lo spettacolo inaugurale della scorsa Stagione TPE La ripresa di uno spettacolo di successo, al termine di una tournée che include il Piccolo Teatro di Milano. Emiliano Bronzino torna a confrontarsi con un testo di Cechov: in Tre Sorelle, il vero cuore pulsante della scrittura sta nelle cose non dette, che sono la vera anima dei personaggi e che a distanza di più di un secolo contribuiscono a rendere l’universo drammaturgico dell’autore russo vicinissimo alle rimozioni, ai soprassalti di coscienza e all’inquietudine del sentire contemporaneo. Tre Sorelle è anche un testo dai molteplici livelli interpretativi “simbolici” il cui tema centrale è il tempo. L’atteggiamento contradditorio con cui le tre protagoniste vivono lo scorrere dei giorni ci vie- ne presentato da Cechov fin dalla prima battuta del testo: il tempo in cui vivono i personaggi è uscito dai suoi binari e invece seguire in maniera lineare pare bloccato in un circolo chiuso, in un eterno ripetersi della stessa situazione. Un blocco dove il futuro è qualcosa che si può sognare, a volte immaginare, ma che sembra sempre rimanere lontano e che non si può mai raggiungere. L’unica via di fuga sembrerebbe Mosca, un luogo del ricordo, cristallizzato, e verso cui tutte e tre le protagoniste vorrebbero poter scappare, ma di cui a mala pena si ha memoria e che vive totalmente relegato nel passato. 24>25 Produzione TPE. MARZO CLITENNESTRA DEVE MORIRE Osvaldo Guerrieri racconta la sua Clitennestra con Patrizia Milani e la regia di Emiliano Bronzino Agamennone è morto. Sua moglie l’ha ucciso a colpi d’ascia. Quando? È trascorso tanto di quel tempo che gli anni non hanno più significato. Tuttavia Clitennestra è ancora lì, sopravvissuta al sangue e al mito. Continua ad abitare la casa regale con la fedele governante Alcina. Vive, comanda, amministra, ma resta inchiodata al proprio gesto omicida. Perché lo ha compiuto? Senz’altro per gelosia. Hanno visto tutti come Cassandra ha usurpato il suo posto. Ma non può trattarsi soltanto di questo. Al processo che avrebbe dovuto condannarla i giudici si sono mostrati comprensivi. Inve- 29 2 > MARZO ce lei non vuole indulgenza. Mentre aspetta l’arrivo di Oreste, il figlio che ha promesso di vendicare la morte del padre e sembra ormai giunto alla porta di casa, Clitennestra va alla radice del problema e dialogando con le ombre sviluppa il teorema del delitto quale estrema espressione d’amore. Capisce che solo uccidendo Agamennone ha potuto salvare il legame che la univa a lui. Il suo delitto è stato una legittima difesa dell’amore che lotta disperatamente per non smarrirsi nell’indifferenza. Produzione TPE - prima assoluta. APRILE L’INSTIN CT DU DÉSÉQUILIBRE Prodezze acrobatiche e instabili virtuosismi dei francesi IETO Circo contemporaneo a firma dei giovani francesi di IETO, compagnia già più volte ospite di TPE al Teatro Astra o al Festival Teatro a Corte e garanzia di qualità per l’accuratezza e la spettacolarità delle loro creazioni. Quattro figure in uno spazio vuoto, senza nessun appiglio. Uno spazio che può essere utilizzato per creare una performance stabile, solida ed equilibrata o per imbarcarsi invece furiosamente in un percorso instabile, insolito e ignoto. E poiché secondo IETO l'immobilità non esiste o è di scarso interesse, e l'uomo è sbi- lanciato di sua natura, è obbligatorio che sia quest’ultimo il sentiero da percorrere per i quattro artisti/acrobati: tra colpi di scena e acrobazie mozzafiato, scopriremo di essere creature traballanti e trasandate, spinte dalle ambizioni ma minate dall'instabilità, alla ricerca di quell’appoggio che fa immaginare l'improbabile e tentare l'impossibile. Produzione Cie IETO. 7>9 APRILE UNO SCRITTORE IN FAMIGLIA Beppe Fenoglio raccontato dalla sorella Marisa per la Festa della Liberazione Negli anni ‘30 quando le automobili erano ancora ospiti illustri delle vie cittadine, Piazza Rossetti, adagiata lungo il fianco destro della cattedrale di Alba, restava per buona parte del giorno pigra e deserta, in compagnia soltanto dei rumori discreti che venivano dai negozietti alimentari e artigianali affacciati ai suoi bordi. Uno di questi apparteneva al padre di Beppe Fenoglio ed era una macelleria. Qui, al numero uno della piazza, si è svolta gran parte della vicenda umana dello scrittore. Una famiglia impreparata, sorpresa da un’inaspettata vocazione letteraria, un rapporto difficile ma intenso con la madre, il passaggio, contrastato, da figlio della piazza di mercato a grande della letteratura italiana, il successo postumo, longevo: uno scrittore quando è grande è sempre longevo, alcuni sono addirittura immortali… Un’intimità famigliare sui generis, raccontata dalla sorella, la sola che ne possa ancora testimoniare. Un percorso tematico e cronologico emozionante, in cui si alternano e si intrecciano celebri motivi amati da Beppe Fenoglio, intensamente legati all’atmosfera dell’epoca. 25 APRILE 56 > CERCANDO IL GIARDINO Polvere di Cechov MAGGIO Barbara Altissimo con gli attori del Cottolengo di Torino e i giovani del progetto In Verdis Nel 2011 Liberamenteunico dà vita al progetto Invisibili dando voce a chi non ce l'ha, attraverso le arti sceniche ed in particolare col teatro e con la danza. Prima tappa di questo percorso è stato il progetto Polvere, condotto dal 2011 al 2015 con gli anziani ospiti del Cottolengo di Torino e che ha prodotto una trilogia di spettacoli: Polvere d'Italia per il festival E'(c)centrico presso le Officine Caos di Torino nel giugno 2011; Polvere. La vita che vorrei che ha debuttato in Stagione TPE nel novembre 2012; Polvere mundi_Il viaggio ospite presentato per la stagione del Teatro Stabile di Torino nell'aprile 2015. Questo 13 14 > MAGGIO nuovo lavoro, realizzato attraverso il progetto In Verdis, intende inaugurare una nuova fase dedicata ai giovani, individuando un gruppo eterogeneo di ragazzi con fascia d'età compresa tra i 18 ed i 25 anni, provenienti da diverse situazioni di disagio sociale. Lo spettacolo fonderà diverse esperienze e bagagli, assimilando nella costruzione dello stesso i nuovi giovani elementi del progetto In Verdis (in collaborazione con varie cooperative sociali). Produzione Liberamenteunico in collaborazione con Kulturscio'k e Ousider Onlus. LA BAMBINA E IL SOGNATORE L'ultimo romanzo di Dacia Maraini portato in scena in esclusiva da Tangram Teatro Dacia Maraini ha concesso a Ivana Ferri la possibilità, in esclusiva per la stagione 16.17, di trasporre il suo ultimo romanzo per il teatro. Nasce così uno spettacolo struggente, venato di delicata ironia, che entra dentro uno dei problemi più inquietanti della nostra società. Negli ultimi quarant’anni in Italia sono scomparsi nel nulla 15.117 bambini (fonte del Ministero dell’Interno), 375 ogni anno. Bambini di cui spesso non si sa più nulla, svaniti come se non fossero mai esistiti. La bambina e il sognatore ci parla dell’infanzia, attraversa due di questi casi in una piccola e tranquilla città di provincia, percorre il vicolo cieco dell’infanzia ruba- ta. A trasformarsi in investigatore un maestro elementare, ossessionato dalla sparizione nel paese di una bambina di otto anni. Sono i suoi sogni e il suo raccontare storie ai suoi piccoli allievi che lo conducono ad una vera e propria ricerca che fa emergere alcuni dei fenomeni più inquietanti che riguardano la tratta e lo sfruttamento sessuale, e non solo, delle bambine. Ivana Ferri fa emergere dal racconto la figura di un padre tormentato ma non sconfitto e Dacia Maraini per la prima volta con un’intensa voce maschile ci parla della paternità. Produzione Tangram Teatro con il sostegno di MIBACT e Sistema Teatro Torino. PALCOSCENICO DANZA 2017 PAOLO MOHOVICH - direttore artistico Palcoscenico Danza Come tutti gli anni Palcoscenico Danza si conferma una delle rassegne cittadine più seguite e amate dal pubblico: una rassegna che dialoga con il territorio in perfetta sinergia con gli altri soggetti della danza della nostra città. Come sempre gli spettacoli pongono al centro l’azione fisica e artistica degli interpreti. In questa edizione presentiamo otto appuntamenti, di cui sei in prima nazionale, e quattordici repliche nelle tre sedi di spettacolo: il Teatro Astra, la Lavanderia a Vapore di Collegno e la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani. In cartellone compagnie internazionali di grande valore si mescolano agli spettacoli che sostengono il talento di giovani autori ed interpreti, mettendo in luce il grande potenziale artistico dei soggetti del nostro territorio. Le compagnie saranno in scena con i lavori di alcuni grandi autori come Jiří Kylián, Johan Inger, Ohad Naharin, Mats Ek e con altri il cui prestigio non smette di aumentare: Gustavo Ramìrez Sansano, Philippe Kratz, Thomas Noone e Aterballetto, la maggiore compagnia nazionale al di fuori delle Fondazioni lirico-sinfoniche, incaricata di aprire la rassegna. Sarà inoltre presente il prestigioso Balletto del Teatro Statale di Saarbrücken e la premiatissima compagnia catalana diretta dall’inglese Thomas Noone il cui spettacolo sarà preceduto dal lavoro di Francesca Cola, selezionata quest’anno per la consueta collaborazione con il Festival Interplay. Palcoscenico Danza presenterà anche in prima nazionale il nuovo lavoro di Stefano Mazzotta per Zerogrammi sull’universo infantile. Uno spazio importante è dedicato come sempre alle giovani compagnie: Agorà Coaching Project diretta da Michele Merola ed Enrico Morelli, caratterizzata dall’energia esplosiva e coinvol- gente dei suoi giovani interpreti. Eko Dance International Project (compagnia residente della rassegna ed ensemble torinese di grande valore diretto da Pompea Santoro) che comprende uno spettacolo creato per l’occasione, il progetto Made 4 You dedicato ai coreografi emergenti europei. Altri spettacoli pensati ad hoc per la rassegna saranno due: il primo è Permutazioni/Fiver ideato dalla compagnia Zerogrammi in collaborazione con Palcoscenico Danza, Piemonte dal Vivo e l’Università degli Studi di Torino, un appuntamento che proponiamo per il terzo anno consecutivo e che vede la presenza dei coreografi selezionati dal bando internazionale Permutazioni insieme alle opere premiate al festival spagnolo di video-danza FIVER. Il secondo è Dance Ladies, spettacolo che ho voluto fortemente e che mostra un aspetto sempre più presente nel panorama attuale della danza: valorizzare interpreti ultraquarantenni che rinnovano e riconfermano il loro percorso artistico. In questo caso si tratta di tre grandi danzatrici spagnole: Ruth Maroto, per anni protagonista con Nacho Duato a Madrid, Marta Reig Torres, interprete di spicco del Balletto Nazionale Olandese e del Ballet Gulbenkian e Jone San Martin, una delle muse ispiratrici di William Forsythe. Sicuro che anche questa edizione incontrerà il favore del pubblico, ringrazio tutti coloro che con grande sforzo e dedizione la renderanno possibile. L’ECO DELL’ACQUA / 14’20’’ / RAIN DOGS Tre coreografie della compagnia Aterballetto inaugurano la nuova Stagione Torna a Torino, e a Palcoscenico Danza, Aterballetto, la più importante compagnia di produzione italiana di danza. Spetta a loro l’inaugurazione di quest’edizione della rassegna, con un lavoro che è manifesto dello stile della compagnia, a cavallo tra innovazione e tradizione. Aterballetto, sotto la direzione artistica di Cristina Bozzolini, si pone infatti l’obiettivo di proporre nuovi autori affiancandoli ad alcuni nomi di fama internazionale, offrendo un repertorio di danza formalista e di balletto contemporaneo. Per Palcoscenico Danza, andranno in scena in una sola serata il recente e apprezzatissimo lavoro dal titolo L’Eco dell’Acqua di Philippe Kratz, giovane coreografo nato in seno ad Aterballetto, che si rifà alla terribile vicenda dell’abbattimento di un aereo civile da parte di un missile militare nei cieli ucraini; 14’20’’ del grande Jiri Kylian, un pezzo sull’idea del tempo come invenzione degli esseri umani; Rain Dogs, uno dei capolavori di Joahn Inger, recentemente insignito del Benois de la Danse come miglior coreografo, il “premio Oscar” della danza internazionale. 26 GENNAIO BACH ÉCLAT e nuove creazioni Agorà Coaching Project e le coreografie di Mohovich, Sansano e Merola Paolo Mohovich crea per Agorà Coaching Project una nuova versione di Bach Éclat, lavoro creato per il Balletto dell’Esperia nel 2012 che vede mettere in scena, attraverso diversi quadri indipendenti tra loro, le diverse anime di questa musica barocca, ricca di sfumature e sensazioni. I famosi concerti di Brandeburgo contengono in sé maestosità, intimità, divertimento, sensualità. Una musica molto architettonica come suggerisce il quadro finale, molto strutturata, ma al contempo viscerale ed 8 MARZO FEBBRAIO 18>19 DANCE LADIES Tre assoli affidati a tre grandi protagoniste del panorama internazionale Una serata creata appositamente per Palcoscenico Danza: tre assoli di tre grandi danzatrici che dopo una lunga e prestigiosa carriera con i più grandi coreografi internazionali hanno intrapreso un percorso come autrici. In questa occasione coreografe di se stesse, sono tutte e tre spagnole ma con un importante background internazionale. Marta Reig ha lavorato presso il Het Nationale Ballet (Balletto Nazionale Olandese) e presso il Ballet Gulbenkian. Il suo affascinante e misterioso assolo One ci parla della forza delle mente. Ruth Maroto è stata una delle principali interpreti presso la Compañía Nacional de Danza nell’era di Nacho Duato. Presenta White Blindness, emotiva. Questo è lo ”splendore” da cui si trae ispirazione e al quale si vuol rendere omaggio. La danza diventa un mero strumento che cerca umilmente di trasmettere attraverso forme e percorsi una partitura sublime. La serata si completa con due nuove creazioni a cura di Gustavo Ramìrez Sansano e di Michele Merola. FEBBRAIO una coreografia dove il movimento è frutto di una ricerca formale molto accurata e in cui i sentimenti sono stati filtrati per rendere nella forma e nel gesto tutta la loro potenza. Jone San Martin è stata una delle muse ispiratrici di William Forsythe. Ohiturak è una creazione che vedremo in prima assoluta e si basa su un tappeto sonoro creato dai movimenti del corpo aiutato della tecnologia. Tre grandi artiste che vedremo insieme in questa occasione più unica che rara. LAVANDERIA A VAPORE PICCOLI CAPOLAVORI / MADE 4 YOU CASA DEL TEATRO RAGAZZI E GIOVANI Eko Dance International Project e le coreografie di Mats Ek Eko Dance International Project presenta per il 2017 una serie di piccole coreografie-capolavoro, inedite a Torino, del grande coreografo svedese Mats Ek, il cui lavoro è alla base della formazione offerta ai giovani danzatori della compagnia. All’interno della serata è inserito anche il progetto Made 4 You, dedicato a presentare un giovane coreografo emergente europeo. Quest’anno la scelta è ricaduta su Diego Tortelli, italiano già più volte premiato per il suo lavoro coreografico. La proposta è completata da un nuovo lavoro di Paolo Mohovich, un trio maschile con musica composta appositamente dal musi- cista torinese Cosimo Morleo ed eseguita dal vivo. Eko Dance International Project è una formazione torinese di giovani danzatori di grande talento provenienti da tutta Italia e dall’estero e diretti da Pompea Santoro. Il percorso di questa giovane compagnia attiva da quattro anni è segnato da numerosi successi e molti dei suoi componenti hanno già continuato la loro carriera nelle più prestigiose compagnie internazionali. 2>3 MARZO HORA Il Balletto del Teatro Nazionale di Saarbrücken in una creazione del maestro Ohad Naharin È un vero onore per Palcoscenico Danza presentare questo lavoro di grande valore creato per la Batsheva Dance Company nel 2009 dal suo direttore, l’israeliano Ohad Naharin, uno dei più grandi coreografi viventi. La parola “hora” è sinonimo di danza collettiva: la danza vista come esperienza sensuale per un gruppo, un esempio chiaro del sistema di movimento Gaga creato dallo stesso Naharin. Non una tecnica e molto di più di 22>23 un metodo: è una disciplina fisica che stimola a prendere consapevolezza del proprio corpo. Il Balletto del Teatro Nazionale di Saarbrücken, in scena a Palcoscenico Danza, è la prima compagnia al mondo che ha avuto i diritti per rappresentare questo spettacolo. MARZO 8 FIVER / PERMUTAZIONI APRILE Consueto appuntamento con gli artisti del bando Permutazioni e i vincitori del Festival FIVER Giunge alla terza edizione l’appuntamento che vede presentati nella stessa serata i lavori dei coreografi selezionati dal bando Permutazioni insieme alle opere di video-danza premiate dal prestigioso festival spagnolo FIVER. Permutazioni è un bando internazionale al quale aderiscono ogni anno oltre un centinaio di artisti da tutto il mondo; le residenze avvengono presso LUFT Casa Creativa, sede di Cie Zerogrammi, compagnia ideatrice del progetto, e sono sostenute da Piemonte dal Vivo e dall’Università degli Studi di Torino. Un esempio di sinergia del territorio a favore dei coreografi emergenti. Il festival FIVER di Logrono, capitale della Regione della Rioja in Spagna, è invece uno dei più importanti d’Europa nell’ambito della video-danza, forma artistica che unisce il linguaggio del cinema con quello della danza. LAVANDERIA A VAPORE MEDEA La premiata coreografia della Thomas Noone Dance ispirata all'eroina di Euripide Ispirata alla Medea di Euripide, una delle storie di tradimento più drammatiche che siano mai state scritte, la creazione mette in scena l’amore e il disamore, l’ammirazione e il disprezzo presenti nel racconto del mito. I personaggi competono fra loro in una danza ricca, complessa e molto fisica che evidenzia un contrasto tra un forte dinamismo e una squisita fragilità e intimità. 21>22 Questa creazione di Thomas Noone si è aggiudicata nel 2015 il Premio de la Critìca di Barcellona come miglior spettacolo di danza, assegnato dal Mercat de les Flors. APRILE 22 APRILE SOSTERRÒ LE RAGIONI DELLA LEGGEREZZA Una creazione di Francesca Cola presentata in collaborazione con Interplay/MosaicoDanza In apertura della seconda serata di Thomas Noone, nell'ambito dei progetti realizzati a sostegno delle realtà virtuose del territorio locale, si rinnova la collaborazione tra il festival Interplay/MosaicoDanza e Palcoscenico Danza. In scena un bambino e un danzatore. Inizialmente è il calcio che li unisce, il gioco che li mette alla prova, corpi paralleli che si muovono all’unisono ma non s’incontrano. IL MONDO SALVATO DAI RAGAZZINI Poi le dinamiche cambiano e i due protagonisti prima si sfiorano, poi si toccano, e infine s’intrecciano. È a questo punto che lo studio acquista più profondità, quando la differenza di forze si fa più evidente, quando il grande si relaziona con il piccolo a passi lievi e mani leggere, quando lo solleva con la delicatezza di chi vuole proteggere. CASA DEL TEATRO RAGAZZI E GIOVANI La Compagnia Zerogrammi in un lavoro ispirato all'opera di Elsa Morante Il mondo salvato dai ragazzini è una creazione multidisciplinare (danza, prosa e videoinstallazione) liberamente tratta dall’omonima opera dell’autrice italiana Elsa Morante. Il progetto costituisce il capitolo conclusivo di una ricerca intorno alla figura dell’eroe sostenuta dal MIBACT e sviluppatasi tra il 2014 e il 2016 attraverso la messa in scena di tre produzioni di teatro e danza. Il pretesto della figura eroica, simbolo di affermazione della bellezza sopra ogni imbruttimento del mondo, ispira, nella creazione de Il mondo salvato dai ragazzini, una riflessione quanto mai attuale sul bisogno sociale e culturale di esempi virtuosi e ideali da condividere. Risposta al dilagante senso di smarrimento e nichilismo che caratterizza la società moderna, pressoché incapace di riconoscere, riprodurre e perseguire il bello in ogni sua forma. La figura del “ragazzino”, poeta delle cose vere, incarnazione della semplicità, è espressione, nell’opera della Morante, di un pensiero che rifiuta l'alienazione prodotta dalla civiltà contemporanea, smantella il grande carnevale della storia e sublima gli anticonformisti (gli eroi), gli umili, gli artisti. Affidando la scoperta delle verità, della poesia ai bambini, Elsa Morante istituisce un rapporto antitetico con gli adulti. 5>6 MAGGIO info & abbonamenti Info Abbonamenti TEATRO ASTRA Via Rosolino Pilo 6, Torino (mart-sab h 16-19) TEATRO A SCELTA: 4 spettacoli a scelta 46 € tel. +39 0115634352 (chiusura estiva dal 18 luglio al 15 settembre 2016) INFOPIEMONTE Piazza Castello 165, Torino (tutti giorni h 9-18) ON-LINE www.fondazionetpe.it APERTURA BIGLIETTERIA un’ora prima dell’inizio degli spettacoli SEDI DI SPETTACOLO A TEATRO IN 2: 3 spettacoli a scelta per 2 persone 57 € OVER 60: 5 spettacoli a scelta 42 € GIOVANI UNDER 26: 4 spettacoli a scelta 28 euro A TEATRO CON CHI VUOI: 10 ingressi 95 € Questo abbonamento non è nominale, si può utilizzare da soli o con gli amici, per dieci spettacoli o per uno soltanto, fino ad esaurimento posti Sconto del 10% per chi acquista un abbonamento alla Stagione TPE entro il 20 settembre! TEATRO ASTRA, Via Rosolino Pilo 6 CASA DEL TEATRO RAGAZZI E GIOVANI Corso Galileo Ferraris 266, Torino LAVANDERIA A VAPORE Corso Pastrengo 51, Collegno ORARIO SPETTACOLI - Novità sabato h 19! (in vendita dal 4 ottobre 2016) INTERO: 21 € RIDOTTO: 15 € over 60, insegnanti, associazioni e Cral convenzionati, pubblico ­Stagione TPE e Teatro a Corte, disabili (accompagnatore ingresso gratuito) UNDER 26: 10 € Spettacolo di Capodanno: 55 / 50 € Maratona Onda Larsen 25 / 20 € spettacoli, date e orari potrebbero subire variazioni - programma chiuso il 14/06/2016 - photo cover: Pepe fotografia martedì, giovedì, venerdì h 21 mercoledì, sabato h 19 / domenica h 18 Tickets Autori, registi, attori, scenografi, costumisti, musicisti... e tutto il cast della Compagnia TPE MOSCHETTIERI CABARET con Luca Terracciano, Diego Casalis, Matteo Romoli, Maria Alberta Navello, Daria Pascal Attolini, Gianluigi Pizzetti, Marcella Favilla, Antonio Sarasso, Sergio Troiano, Alessandro Meringolo, Riccardo Ripani, Fabrizio Martorelli, Lia Tomatis musiche Germano Mazzocchetti / al piano Alessandro Panatteri / elementi di scena e costumi originali Luigi Perego / video Francesco Ghisi LADY MACBETH Scene da un matrimonio testo e regia Michele De Vita Conti / con Maria Alberta Navello / voce registrata Lorenzo Gleijeses costumi Nicole Leonardi / scene Lucia Menegazzo RUMORI FUORI SCENA di Michael Frayn / regia Claudio Insegno / con Andrea Beltramo, Claudio Insegno, Carlotta Iossetti, Daniela De Pellegrin, Ettore Lalli, Fabrizio Martorelli, Guido Ruffa, Lia Tomatis, Carlotta Viscovo / scene Francesco Fassone / costumi Barbara Tomada LEONCE E LENA di Georg Büchner / traduzione e regia Cesare Lievi / con (dramatis personae) Gianluigi Pizzetti, Lorenzo Gleijeses, Maria Alberta Navello, Paolo Garghentino, Marcella Favilla, Andrea Romero, Matteo Romoli / scene e costumi Marina Luxardo UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNOVALE di Carlo Goldoni / regia Beppe Navello / con (dramatis personae) Antonio Sarasso, Maria Alberta Navello, Alberto Onofrietti, Diego Casalis, Daria Pascal Attolini, Andrea Romero, Marcella Favilla, Matteo Romoli, Eleni Molos, Erika Urban, Alessandro Meringolo, Geneviève Rey-Penchenat, Giuseppe Nitti / scene e costumi Luigi Perego / musiche Germano Mazzocchetti TRE SORELLE di Anton Cechov / regia Emiliano Bronzino / con (dramatis personae) Alberto Onofrietti, Marcella Favilla, Fiorenza Pieri, Maria Alberta Navello, Maria Laura Palmeri, Stefano Moretti, Orlando Cinque, Riccardo Ripani, Alessandro Meringolo, Graziano Piazza, Vincenzo Paterna, Riccardo De Leo, Gisella Bein / scene Francesco Fassone / costumi Chiara Donato / assistente ai costumi Augusta Tibaldeschi / luci Massimo Violato assistenti alla regia Maria José Revert, Gianluca Ariemma CLITENNESTRA DEVE MORIRE di Osvaldo Guerrieri / regia Emiliano Bronzino / con Patrizia Milani / scene Francesco Fassone DATA LUOGO SPETTACOLO 25 – 30 ottobre 2016 Teatro Astra MOSCHETTIERI CABARET 4 – 6 novembre 2016 Teatro Astra PARACADUTE / PARACHUTE 11 – 13 novembre 2016 Teatro Astra VERTIGOSUITE# 17 – 20 novembre 2016 Teatro Astra EDIPO Edipo Re / Edipo a Colono 24 novembre – 4 dicembre 2016 Teatro Astra LADY MACBETH Scene da un matrimonio 2 dicembre 2016 Teatro Astra BILAL Nessun viaggiatore è straniero 20 dicembre 2016 – 8 gennaio 2017 Teatro Astra RUMORI FUORI SCENA 13 – 22 gennaio 2017 Teatro Astra LEONCE E LENA 26 gennaio 2017 Teatro Astra L’ECO DELL’ACQUA / 14’20’’ / RAIN DOGS 27 gennaio 2017 Teatro Astra DEVE TRATTARSI DI AUTENTICO AMORE PER LA VITA 28 – 29 gennaio 2017 Teatro Astra CHIMERA 1 – 2 febbraio 2017 Teatro Astra PITECUS 3 – 4 febbraio 2017 Teatro Astra IO 8 febbraio 2017 Teatro Astra BACH ÉCLAT e nuove creazioni 10 – 12 febbraio 2017 Teatro Astra L’UOMO CHE SUSSURRAVA… AIUTO! 12 febbraio 2017 Teatro Astra MARATONA ONDA LARSEN 14 – 19 febbraio 2017 Teatro Astra MINETTI 18 – 19 febbraio 2017 Lavanderia a Vapore DANCE LADIES 21 febbraio – 5 marzo 2017 Teatro Astra UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNOVALE 2 – 3 marzo 2017 Casa del Teatro Ragazzi e Giovani PICCOLI CAPOLAVORI / MADE 4 YOU 10 – 12 marzo 2017 Teatro Astra MISERIA&NOBILTÀ 17 – 19 marzo 2017 Teatro Astra LE PRÉNOM 22 – 23 marzo 2017 Teatro Astra HORA 24– 25 marzo 2017 Teatro Astra TRE SORELLE 29 marzo – 2 aprile 2017 Teatro Astra CLITENNESTRA DEVE MORIRE 7 – 9 aprile 2017 Teatro Astra L’INSTINCT DU DÉSÉQUILIBRE 8 aprile 2017 Lavanderia a Vapore FIVER / PERMUTAZIONI 21 – 22 aprile 2017 Teatro Astra MEDEA 22 aprile 2017 Teatro Astra SOSTERRÒ LE RAGIONI DELLA LEGGEREZZA 25 aprile 2017 Teatro Astra UNO SCRITTORE IN FAMIGLIA 5 – 6 maggio 2017 Teatro Astra CERCANDO IL GIARDINO Polvere di Cechov 5 – 6 maggio 2017 Casa del Teatro Ragazzi e Giovani IL MONDO SALVATO DAI RAGAZZINI 13 – 14 maggio 2017 Teatro Astra LA BAMBINA E IL SOGNATORE fondazionetpe.it con il sostegno di Teatro di Rilevante Interesse Culturale