la stagione 2016/2017 - Fondazione Teatro Piemonte Europa

7 produzioni TPE
di cui 5 IN PRIMA ASSOLUTA
34 spettacoli in scena
tra classici, innovazione, danza e circo
120 alzate di sipario
di cui 64 per produzioni TPE
10 ANNI DI STAGIONE TPE!
AL TEATRO ASTRA DA OTTOBRE 2016 A MAGGIO 2017
BEPPE NAVELLO - direttore Fondazione TPE
Sarebbe stato impossibile presentare una stagione qualunque, quest’anno, dopo l’indimenticabile epopea de I Tre Moschettieri, facendo finta di niente e riprendendo il normale ron ron
del teatro di prosa italiano: e anche sciocco perché non vogliamo disperdere il patrimonio di
fidelizzazione della platea di 11.400 spettatori che ci hanno seguito per 56 repliche da febbraio
a maggio. D’altra parte, è anche necessario mantenere sicurezza nei nostri bilanci, dopo lo
sforzo di quell’immenso cantiere, e non si deve protrarre artificialmente la tensione emotiva
suscitata da un evento durato quattro mesi, inventandone un altro ogni anno. Infine è anche il
caso di ricordare che il 26 marzo 2017 TPE compirà dieci anni di vita: eravamo in una sala della
Cavallerizza con appena 200 abbonati; l’anno scorso, all’Astra, ne abbiamo raggiunti 2.482.
Abbiamo pensato allora una stagione che puntasse ancora una volta sulle scommesse vinte:
prima di tutto, ripartendo da un omaggio a I Tre Moschettieri, come è nelle attese del pubblico
che continua a inviarci messaggi di nostalgia rispetto a un rito che aveva raccolto ogni settimana una comunità solidale e interattiva. Il cartellone si apre così con un piccolo spettacolo,
Moschettieri Cabaret che racconta l’avventura conclusa il primo maggio scorso, presentando
materiali di backstage, le canzoni diventate degli evergreen amatissimi ma soprattutto riproponendo dal vivo molti degli attori che hanno portato al successo l’operazione. Con la loro
bravura hanno conquistato il pubblico, rivincita forte sulle ragioni di mercato, sulla concorrenza dei facili nomi da copertina; ormai il pubblico li ama e dobbiamo puntare su di loro. Le
linee guida del nuovo regolamento ministeriale (sostegno ai giovani, lunghe teniture delle
produzioni sul proprio palcoscenico, continuità artistica), le stiamo realizzando senza fatica,
felicemente sul campo. Ecco quindi perché sarà una stagione di produzioni di casa, affidate
a diversi registi legati a noi per vari motivi ma tutte affidate ai nostri giovani (e meno giovani) interpreti: Lady Macbeth, Rumori fuori scena, Leonce e Lena, Una delle ultime sere di
­Carnovale, Clitennestra deve morire, Tre sorelle, occuperanno complessivamente il nostro
Teatro Astra per sessantaquattro giorni! L’antica fisionomia della sala col palcoscenico frontale sarà pronta a mostrarsi, a seconda delle esigenze sceniche, in diversa conformazione,
memore della duttilità conquistata durante I Tre Moschettieri. Ma non diventeremo soltanto
una repubblica autoctona, ospiteremo alcuni degli spettacoli più importanti del panorama
teatrale italiano ed europeo, il Minetti con Eros Pagni, i due Edipo con Glauco Mauri, i nostri vecchi amici Mastrella e Rezza, il circo contemporaneo dei francesi Ieto e dell’italiana
­blucinQue. Oltre a una folta pattuglia di artisti del territorio, quelli che il pubblico ha mostrato
di apprezzare maggiormente. E per il 26 marzo, nel decennale della Fondazione, inviteremo a
un viaggio in Polonia dove si rimetterà in scena lo spettacolo Cinema! che era in prova in quel
lontano marzo del 2007 sul palcoscenico del Teatro Selve di Vigone ed è ancora in repertorio
oggi, con attori polacchi, nel Teatr Śląski di Katowice. Una bella occasione per festeggiarci, nel
segno della nostra vocazione istituzionale.
Come vedete, faremo il possibile per mantenere intorno a noi i molti affezionati spettatori
conquistati: abbiamo sottoscritto con loro un patto di reciproca fedeltà e non dobbiamo deluderli.
Assessore alla cultura e al turismo della Regione Piemonte
Collettore di idee e di progetti, casa di giovani
soggetti che si affacciano sulla scena culturale
contemporanea: in questo consiste il progetto artistico della Fondazione Teatro Piemonte
Europa, testimoniata dall’articolazione del cartellone 2016-2017, giocato su poetiche e generi
estremamente differenziati.
L’azione della Fondazione Teatro Piemonte
Europa, fin dalle sue origini protagonista della
vita culturale cittadina per rilevanza culturale
ed esperienza maturata nel settore dello spettacolo, opera su versanti diversificati e complementari. Da un lato è segnata da una forte
propensione alla partecipazione a progetti
internazionali e a significative collaborazioni
nazionali, dall’altro è interessata a sviluppare
una specifica attenzione alla realtà territoriale,
dando spazio e opportunità all’attività di soggetti produttivi piemontesi.
In tale contesto l’importante lavoro della Fondazione è spesso rivolto allo spettacolo dal vivo,
articolato nei suoi diversi linguaggi espressivi
e rappresentato attraverso il versante della tradizione, ma declinato anche nelle più nuove
tendenze della ricerca e della contaminazione
tra i generi che caratterizzano le diverse forme
della creazione contemporanea.
Dalla drammaturgia alla danza, agli spettacoli
musicali, l’incontro tra le arti si sviluppa all’interno di un percorso che propone un’offerta artistica ampia e articolata, frutto della capacità
di intrecciare fruttuose relazioni con strutture
artistiche di rilievo nazionale. Il radicamento
e l’integrazione territoriale sono invece ben
rappresentate, oltre che dalla programmazione delle numerose realtà piemontesi e torinesi,
dall’intensa attività che ha trasformato, da alcuni anni, il Teatro Astra in un vero e proprio
centro di aggregazione sociale, di discussione,
di confronto, punto di riferimento per la città e
la regione.
La Regione Piemonte rinnova dunque il sostegno alla progettualità e ai programmi artistici
della Fondazione, nell’ambito delle proprie politiche culturali, volte in particolare alla promozione di un sistema teatrale regionale di cui il
Teatro Piemonte Europa, per la qualificata e articolata attività produttiva, formativa e di ospitalità, è componente essenziale.
LA COMPAGNIA DI SAN PAOLO
PER LE REALTÀ D’ECCELLENZA DELLO SPETTACOLO DAL VIVO
La Compagnia di San Paolo nel riconoscere
alla cultura un ruolo fondamentale nello sviluppo sociale ed economico di un territorio,
nella formazione dell’identità del territorio
stesso e della crescita individuale e collettiva,
ha individua­to alcune realtà di eccellenza del
Piemonte e della Liguria, riconoscendo a esse
la funzione di punto di riferimento e di irradia­
zione nel panorama dello spettacolo dal vivo.
Sono realtà di alto livello che possiedono caratteristiche e peculiarità quali la continuità e la
qualità dell’attività artistico-culturale svolta, il
ruolo di preminenza e l’autorevolezza all’interno del sistema culturale di appartenenza, l’in-
tegrazione con strutture e attività del sistema
stesso e il radicamento territoriale.
La Compagnia di San Paolo sostiene l’attività
istituzionale di queste realtà nella crescente
volontà di supportare la creazione di scenari
fertili per lo sviluppo culturale del territorio.
L’obiettivo è quello di sostenere queste istituzio­
ni, da un lato riconoscendo loro il lavoro fatto
fino ad ora, dall’altro stimolandoli a procedere
con una solida progettualità volta a ottenere un
impatto profondo e radicato sul sistema cultu­
rale attraverso una ragionata e attiva programmazione delle attività e quindi con un’auspicata ricaduta favorevole sull’intero territorio.
PIERO FASSINO
Sindaco Città di Torino
La presentazione della nuova stagione
della Fondazione Teatro Piemonte Europa
costituisce una preziosa occasione per ribadire la vivacità del sistema teatrale torinese e per confermare la qualità dell'offerta
culturale della nostra città.
Anche quest'anno il cartellone testimonia
una lungimirante scelta artistica capace
di valorizzare, sia nell'ambito della produzione sia nell'accoglienza degli spettacoli,
quei lavori che hanno il merito di far dialogare diversi linguaggi creativi e di restituire
una fotografia del mondo contemporaneo e
delle sue istanze espressive.
La dedizione e il prezioso lavoro quotidiano
della Fondazione hanno permesso al Teatro Astra, gioiello dell'art déco degli anni
Trenta, di diventare un punto di riferimen-
to nazionale per il teatro sperimentale e di
innovazione e un polo culturale capace di
confrontarsi con le migliori esperienze europee.
Proprio grazie all'eccellenza di istituzioni
come la Fondazione Teatro Piemonte Europa, la nostra città può continuare a perseguire quella vocazione di capitale della
cultura che in questi anni ha prodotto straordinari risultati, e a consolidare così il proprio profilo nel panorama internazionale.
È doveroso dunque un sentito ringraziamento a chi lavora con impegno alla produzione e alla promozione del teatro e della
cultura, rinnovando con passione e orgoglio una sfida strategica per la nostra città.
LA FONDAZIONE CRT PER LA FONDAZIONE TPE:
700.000 EURO PER LA CREATIVITÀ GIOVANILE
Da oltre dieci anni la Fondazione CRT sostiene la Fondazione Teatro Piemonte
Europa, con il duplice scopo di arricchire
l’offerta culturale torinese e di valorizzare
la creatività e la crescita professionale dei
giovani artisti. Complessivamente, la Fondazione CRT ha destinato circa 700.000
euro al Teatro Astra e al Festival Teatro a
Corte, che porta sul palco il meglio dell’innovazione europea.
La Fondazione CRT non ha solo contribuito
alle attività del TPE attraverso le tradizionali modalità erogative, ma ha anche avviato un’importante collaborazione nello
sviluppo di meccanismi di raccolta fondi
- con l’obiettivo negli anni di raddoppia­re le
donazioni - che hanno coinvolto il pubblico
nel sostegno delle giovani compagnie teatrali del territorio.
Tale modalità di cui la Fondazione CRT è
stata pioniera, in linea con le direttive del
MiBACT, ha contribuito al riconoscimento
della Fondazione Teatro Piemonte Europa
come Teatro di Rilevante Interesse Cultu­
rale, collocandolo tra i primi d’Italia.
25>30
DIARIO
DEL FESTIVAL
OTTOBRE
MOSCHETTIERI CABARET
Un omaggio all'evento teatrale del 2016 attraverso canzoni, video e scene indimenticabili con molti dei protagonisti
Di quell’immenso cantiere che dal 2 gennaio scorso (giorno di inizio delle prove)
al 1 maggio diede vita a I Tre Moschettieri,
esistono testimonianze di riprese video,
di materiali costruttivi, di attrezzeria e
di musiche: ci è venuta voglia di metterli
insieme, un po’ alla rinfusa, insieme agli
attori che hanno interpretato i personaggi
più popolari, giocando di nuovo a divertir-
ci con le vicende di D’Artagnan, Costanza,
Aramis, Athos, Milady, Porthos e degli altri protagonisti di quella fluviale narrazione; ripercorreremo attraverso i riassunti
le otto puntate, rivivremo dal vivo alcune
delle scene più memorabili, riascolteremo le canzoni che ci hanno accompagnato per quattro mesi di appuntamenti spettacolari, ci appassioneremo ai duelli, alle
cavalcate, ai baci d’amore. È stato il nostro
pubblico a chiederci a gran voce, attraverso lettere, e-mail e telefonate, di non relegare definitivamente i Moschettieri nella
soffitta dei ricordi: e, nella consapevolezza che gli amarcord sono sempre rischiosi, abbiamo pensato di creare un nuovo,
piccolo spettacolo che non pretenda di
riprodurre pedissequamente quell’altro
46
>
NOVEMBRE
ma che possa rinvigorire lo straordinario
sentimento di partecipazione empatica
conquistato nella scorsa stagione tra chi
lavora in palcoscenico e chi si reca a teatro; un patrimonio prezioso che TPE non
vuole dissipare.
Produzione TPE - prima assoluta.
PARACADUTE /
PARACHUTE
Il ritorno di un italiano che ha avuto successo
in Francia: Nino D'Introna
Il tempo è relativo, lo scriveva già
Einstein in relazione ai suoi studi
scientifici.
Così nella vita viviamo situazioni o avvenimenti che
a seconda del loro impatto ci trasportano in luoghi del tempo che
non riusciamo a definire. Succede
anche a teatro.
Sul palcoscenico
due persone si presentano: fratelli? Sono adulti, ma anche ragazzi e
bambini. Arriveranno e forse partiranno di lì con un paracadute.
Uno di loro, il più grande, ci presenterà la sua storia ma anche
il più piccolo interverrà per dire
la sua. Il più grande nasconde un
segreto che non desidera comunicare all'altro: scopriremo così la
storia dei due e della loro relazione
VERTIGOSUITE#
blucinQue e Cirko Vertigo in un concerto per
archi ed elettronica tra danza, circo e teatro
VertigoSuite# racconta il desiderio di lanciarsi nel vuoto per abitare spazi sconosciuti e sperimentare nuove ricerche e idee. In scena
attori e musicisti portano la propria esperienza di vertigine, costruendo un percorso d’immagini
e suoni, articolato e originale, che
porta ad una riflessione sulla costante condizione di sospensione
e cambiamento in ciascuno di noi.
La vertigine come movimento di
rotazione, giro, vortice, piroetta,
cambiamento, capogiro, smarrimento, perdita di equilibrio, distorsione della percezione sensoriale;
e poi la vertigine come tema di
spiazzamento, come idea di relazione tra stare e non stare, come
distanza tra due punti, come perdita dei sensi e turbamento della
sensibilità, come perdita momentanea dell’equilibrio psichico e
sentimentale. La vertigine, nell’idea di sviluppare un linguaggio
che vada ad approfondire il dialogo tra danza, circo, teatro, musica
dal vivo ed elettronica.
Produzione blucinQue/Qanat Arte
e Spettacolo.
11>13
NOVEMBRE
con il padre, la madre, la scuola,
il collegio, gli amici.
La scoperta
dell'amore e della sua meraviglia.
La perdita del tempo, la confusione dello spazio. Come quel treno
sul bordo del mare, che passava
davanti ai loro occhi di bambini,
quando ripetevano il ritornello:
“dire, fare, baciare, lettera, testamento”. Almeno così è scritto nel
ricordo, mentre nel presente quella ferrovia sul bordo del mare non
c'è più. Era forse un sogno? E come
nei sogni tutto sembra presente e
vivo.
Risvegliarsi non è sempre facile e resta il dubbio d'essere in un
nuovo sogno.
Produzione Cie Nino D’Introna e
Fondazione TRG Onlus.
EDIPO
Edipo Re/Edipo a Colono
Glauco Mauri, Andrea Baracco e Roberto
Sturno in due messinscene di grande teatro
A distanza di vent’anni la Compagnia Mauri Sturno ritorna a
mettere in scena i due capolavori
di Sofocle, per analizzare più compiutamente il mito immortale di
Edipo, affidandone la messinscena a due diversi registi: Glauco
Mauri, per Edipo a Colono, e Andrea Baracco per Edipo Re. Due
registi, due generazioni a confronto, esempio di collaborazione e di
continuità, oltre che condizione
indispensabile per il futuro del teatro. Due capolavori fondamentali
nella storia dell’uomo, per gli interrogativi che pongono alla mente e
per la ricchezza di umanità e di
poesia che ci donano: due opere
scritte in epoche diverse della vita
di Sofocle che accostate esprimono compiutamente e poeticamente la “favola” di Edipo alla ricerca
della verità. Alla fine del suo lungo
cammino comprenderà se stesso,
la luce e le tenebre che sono dentro di lui, ma affermerà anche il diritto alla libera responsabilità del
suo agire. Edipo è pronto ad accettare tutto quello che deve accadere
ed è pronto a essere distrutto purché sia fatta luce: solo nell’interrogarci comincia la dignità di essere
uomini. È questo che Sofocle con
la sua opera immortale dice a tutti
noi.
Produzione Compagnia Mauri
Sturno e Fondazione Teatro della
Toscana.
17>20
NOVEMBRE
LADY MACBETH
Scene da un matrimonio
Michele De Vita Conti e Maria Alberta Navello
incontrano un'insolita Lady Macbeth
Quello tra Lady Macbeth e suo marito è l’unico matrimonio davvero
funzionante in Shakespeare, dice
con ragione molta della critica
ufficiale. Un’unione fatta di amore, ambizione, attrazione e certamente complicità. Fino ad un certo punto, fino a quando lei, come
potrebbe capitare e capita in molti
matrimoni, non vede un lato di lui
che la delude profondamente. La
nostra protagonista spiega e analizza con macabra lucidità questo legame come una ricercatrice
in un laboratorio; come costretta
in una sorta di limbo, forse quello cui sono condannati i suicidi,
dove rivive la sua storia d’amore e
24>4
la scompone per il pubblico. Lo fa
in modo crudo e crudele. Prima di
tutto con se stessa.
Dopo aver provato a far rivivere
Orson Welles, Mia Martini e Poe,
Michele De Vita Conti propone
ora un esperimento un po’ differente con un arcinoto personaggio
shakespeariano, trattandolo come
fosse realmente esistito. In fondo,
pensiamo, i personaggi di Shakespeare sono talmente radicati nel
nostro immaginario e nella nostra
cultura che non è troppo azzardato
dire che sono, a tutti gli effetti, parte della nostra storia.
Produzione TPE - prima assoluta.
NOVEMBRE DICEMBRE
2
DICEMBRE
BILAL Nessun
viaggiatore è straniero
Egumteatro e Medici Senza Frontiere:
racconti di emigrazione
Bilal è il racconto delle storie di
uomini e donne che il giornalista
Fabrizio Gatti ha incontrato nel
suo viaggio dentro l'orrore dell'emigrazione clandestina. È la denuncia del mancato rispetto al
diritto di perseguire ambizioni e
progetti. È la denuncia della violenza, del sopruso, della violazione
di ogni legge di diritto internazionale che riguardi la tutela dell'uomo, e di ogni principio morale.
Sono le storie di uomini e donne
in fuga dalla miseria, che con ogni
mezzo cercano di difendere la loro
dignità, i loro corpi torturati, le loro
intelligenze umiliate, le loro ambizioni negate con ferocia. Il progetto nasce dall'incontro tra Annalisa
Bianco, regista e responsabile della compagnia Egumteatro e Luca
Fusi, regista e attore, attualmente
direttore degli studi dell'École de
Théâtre du C.F.R.A.V. (Centre de
Formation e de Recherche en Art
Vivants), con sede a Ouagadougou
in Burkina Faso. L’ispirazione per
la loro importante denuncia parte
dal testo del giornalista Fabrizio
Gatti Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini, premio Tiziano Terzani 2008, documentazione
unica di una gravissima emergenza umanitaria, quella dell’emigrazione clandestina. Presentato in
collaborazione con Medici Senza
Frontiere Italia.
Produzione Egumteatro.
RUMORI
FUORI SCENA
Lo spettacolo delle Feste con
la comicità di Beltramo, Insegno, Iossetti
20>8
DICEMBRE GENNAIO
Quest’anno il tradizionale appuntamento natalizio sarà la commedia
brillante, scritta da Michael Frayn,
più rappresentata del Novecento:
tradotta in 29 lingue, è stata messa in scena in tutto il mondo ed è
anche diventata un film diretto da
Peter Bogdanovich. Una farsa che
ha saputo oltrepassare i confini del
tempo rimanendo di grande attualità e continuando, con la sua verve
dal gusto anglosassone, a divertire
il pubblico come trent’anni prima.
Uno spettacolo nello spettacolo
con protagonista una stravagante
compagnia teatrale alle prese con
una rappresentazione da portare
in scena: se nel primo atto gli spettatori si trovano ad assistere alla
prova generale della pièce che si
regge su un perfetto meccanismo
di equivoci e accenti farseschi, nel
secondo, dopo il felice debutto, la
scena si capovolge. Il pubblico è
invitato a sbirciare dietro le quinte,
dove s'imbatterà nelle ripicche e
nei litigi tra gli attori che si riflettono nel loro comportamento sul
palcoscenico, rendendo lo spettacolo assurdamente esilarante. Un
irresistibile pastiche d’interruzioni,
errori, isterie, conflitti, tensioni e
riappacificazioni cui s'intreccerà
anche qualche intrallazzo amoroso
che sembra compromettere definitivamente le repliche della commedia. Solo nel terzo atto, quando
ormai la messinscena sembra irrimediabilmente compromessa, tutto culmina nel lieto fine.
Produzione TPE - prima assoluta.
LEONCE
E LENA
Cesare Lievi dirige Lorenzo Gleijeses e Maria
Alberta Navello nella favola visionaria di Büchner
13>22
GENNAIO
DEVE TRATTARSI DI
AUTENTICO AMORE
PER LA VITA
Federica Fracassi interpreta il diario di Etty
Hillesum dall'inferno della Shoah
Il 30 novembre 1943 moriva ad Auschwitz Etty Hillesum, una giovane donna ebrea olandese che ha
testimoniato, nelle pagine luminosissime del suo Diario 1941-1943
(edito da Adelphi), come la guerra
e l’odio, non importa con quali forme e uniformi si siano manifestati
nella storia, possano essere vinti
in un solo modo: con l’amore, costruendo la pace dentro se stessi.
Etty Hillesum auspicava che il sacrificio di milioni di ebrei lasciasse almeno in eredità un mondo
migliore, un nuovo senso delle
cose, cosicché chi fosse venuto
dopo non dovesse ricominciare
tutto daccapo. Un testamento rimasto inascoltato a cui dà voce
Federica Fracassi, accompagnata
dalla fisarmonica di Guido Baldoni. Parole che costruiscono con
piccoli mattoni un mondo migliore: incominciando dalle azioni che
ciascuno di noi può compiere di
ogni giorno. “Perché c’è la guerra?”,
si chiede Etty Hillesum. Una testimonianza necessaria nel Giorno
della Memoria.
Produzione Teatro i.
Una commedia. Uno staterello ancora in stile rococò. Uno dei tanti
in cui la Germania del primo Ottocento è divisa. Un re che s'interroga
sulla sostanza del sé e del proprio
compito (regnare), senza venire a
capo di nulla. Un primo ministro
ignorante e impreciso. Un maestro
che non insegna, e ascolta sbadato,
e s'inchina. Una donna che non riesce ad essere amata: i suoi baci si
trasformano in sbadigli sulla bocca
dell'amato. Un popolo agghindato a
festa che non riesce a nascondere
la propria miseria. E il figlio del re:
Leonce. E un suo servitore: Valerio.
La ragione di stato, cui tutti devono
sottomettersi, vuole che Leonce
sposi la principessa Lena del Regno di Pipi. Leonce non vuole. La
sua visione del mondo non glielo
permette. E allora fugge. Nella fuga
s'innamora di una ragazza e decide
di tornare a corte con lei e di sposarla. Al momento delle nozze si
scopre che la ragazza è Lena, fuggita per non sottostare anch'essa
alla ragione di stato. Lieto fine. Ma
è veramente così? Davvero l'amore trionfa? O non è il contrario? Il
mondo banale, noioso e insensato
da cui tentavano scappare li risucchia e fagocita. Dai suoi confini
nessuno riesce a uscire. Nessuno
ne ha la forza. Adeguarsi è la soluzione. O sognare. Ma cosa? Semplice, dice Valerio alla fine, "che Dio ci
conceda maccheroni, meloni e fichi, e ugole musicali, corpi classici
e una comoda religione!".
Produzione TPE - prima assoluta.
27
GENNAIO
CHIMERA
Lucilla Giagnoni e l'oscura vicenda
della strega di Vassalli
L’incontro con il romanzo La
­ himera di Sebastiano Vassalli è
c
stato decisivo nella vita, ma soprattutto nel percorso d’interprete ed autrice di Lucilla Giagnoni
che, dopo una riflessione sui
grandi testi (La Divina Commedia, il Libro della Genesi, l’Apocalisse, Pinocchio) alla scoperta
della bellezza, della sapienza,
della grandezza dell’uomo, ora
affronta la storia tragica della
strega di Zardino raccontata da
Vassalli: subì a Novara un processo e una condanna, "correndo
l'anno del Signore 1610", e insieme a lei rivivono le figure del vescovo Bascapè, del boia Bernardo
Sasso, dei bambini abbandonati
e umiliati nelle case di carità,
dei risaroli schiavi e dei camminanti ribelli, sullo sfondo di un
28>29
GENNAIO
paesaggio storico oppresso dalla
Controriforma e dall'Inquisizione
e di un paesaggio naturale, in cui
si staglia il Monte Rosa, presenza
immane di granito e ghiaccio.
Un "macigno bianco" per Dino
Campana, che lo vide una mattina di settembre da dietro le
sbarre di un carcere novarese:
"un'immagine inafferrabile e
lontana - scrive Vassalli - come
quell'amore che lui allora stava
inseguendo e che non avrebbe
mai raggiunto, perché non esisteva... Una chimera!"
Produzione CTB Teatro Stabile di
Brescia.
PITECUS
Flavia Mastrella e Antonio Rezza:
ritorno alle origini atto I
1>2
FEBBRAIO
Continuano in Stagione TPE le incursioni di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, quest’anno in scena con
due “storiche” creazioni che hanno
dato il via alla carriera dei due artisti. Il primo spettacolo a essere proposto è Pitecus, del 1995. Per RezzaMastrella “Pitecus racconta storie
di tanti personaggi, un andirivieni
di gente che vive in un microcosmo
disordinato: stracci di realtà si susseguono senza filo conduttore, sublimi cattiverie rendono comici ed
aggressivi anche argomenti delicati. Non esistono rappresentazioni
positive, ognuno si accontenta, tutti si sentono vittime, lavorano per
nascondersi, comprano sentimenti
e dignità, non amano, creano piattume e disservizio. I personaggi
sono brutti somaticamente ed in-
teriormente, sprigionano qualunquismo a pieni pori, sprofondano
nell’anonimato ma, grazie al loro
narcisismo, sono convinti di essere
originali, contemporanei e, nei casi
più sfacciati, avanguardisti. Parlano un dialetto misto, sono molto
colorati, si muovono nervosi e, attraverso la recitazione, assumono
forme mitiche e caricaturali, quasi
fumettistiche.”
Produzione RezzaMastrella - TSI
La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello.
IO
Flavia Mastrella e Antonio Rezza:
ritorno alle origini atto II
Seconda creazione storica di RezzaMastrella, Io è una produzione
del 1998. Per i due artisti, in questo
spettacolo “il radiologo esaurito fa
le lastre sui cappotti dei pazienti
mentre un essere impersonale oltraggia i luoghi della provenienza
ansimando su un campo fatto a
calcio. Io cresce inumando e disumano, inventando lavatrici e strumenti di quieto vivere. Il radiologo
spossato avvolge un neonato con
l’affetto della madre, un individualista piega lenzora a tutto spiano
fino ad unirsi ad esse per lasciare
tracce di seme sul tessuto del lavoro. Tre persone vegliano il sonno a
chi lo sta facendo mentre il piegatore di lenzora, appesantito dal suo
stesso seme, scivola sotto l’acqua
che si fa doccia e dolce zampillare.
Io mangia la vita bevendo acqua
rotta che è portavoce dell’amaro
nascere, il piegatore di lenzora
parte per la galassia rompendo l’idillio con il tessuto amato. Si gioca
all’oca, parte il dado di sottecchio,
Io si affida alla bellezza del profilo
per passare sotto infissi angusti.
Ogni tanto un torneo, un uomo che
cimenta in imprese impossibili
ma rese rare dalla sua enfasi, un
ufo giallo scrutante esseri e parole, un visionario vede vulva nelle
orecchie altrui. E Io, affacciato sul
mondo terzo dove scopre che, tra
piaghe e miseria, serpeggia l’appetito non supportato dalla tavola
imbandita. Infine la catastrofe: Io
si ridimensiona…”
Produzione RezzaMastrella - TSI
La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello.
3>4
FEBBRAIO
L’UOMO CHE
SUSSURRAVA… AIUTO!
Il nuovo spettacolo di
Onda Larsen
L’ultimo, esilarante, capitolo della storia di Mario, l’uomo comune
creato dai ragazzi di Onda Larsen,
alle prese con le disfunzioni di
questo nostro mondo. E stavolta
uscire dai guai per il nostro eroe
non sarà facile: sembra che Mario,
suo malgrado, sia tra i favoriti per
diventare Papa. Tutto ha inizio da
un errore sui social network: dopo
aver rinunciato a diventare presidente della Repubblica, Mario
decide di continuare la sua vita
evitando i riflettori, ma Max, il suo
onnipresente migliore amico, nonché suo agente, tenta di convincerlo a non mollare la carriera mediatica che “da qualche parte porta
sempre!”. E così quando Max scopre che Mario e sua moglie avranno un figlio lo scrive immediata-
mente sulla pagina fan di Mario…
ma dimentica l’accento e la correzione automatica del computer fa
il resto: “Mario diventerà Papa”. La
rettifica arriva tardi, le visualizzazioni sono già salite alle stelle e,
se la logica razionale vorrebbe che
ad una notizia così assurda non
creda nessuno, Max ci ricorda che
“Internet non è razionalità, è fede!”.
E così, a nulla valgono le smentite, in pochissimo tempo la notizia
diventa virale e persino il Vaticano
deve trovare il modo di uscire dal
garbuglio…
Produzione Onda Larsen - prima
assoluta.
10>12
FEBBRAIO
12
FEBBRAIO
MARATONA ONDA LARSEN
Crisi: istruzioni per l’uso /
The Quirinal /
L’uomo che sussurrava…
aiuto!
Una maratona dedicata alle avventure di Mario, l’uomo comune
protagonista delle divertenti avventure immaginate da Onda Larsen. Nel primo capitolo di questa
saga, Mario è in balia della famosa
crisi e si scontra con le fantasiose false soluzioni inventate per
“normalizzare” e “regolamentare”
il difficile momento del paese. Le
sue vicissitudini rappresentano le
varie sfaccettature delle enormi
contraddizioni che viviamo ogni
giorno: dal concetto di libertà ai
più pratici problemi burocraticoeconomici che si risolvono (o per
meglio dire “non si risolvono”) in
labirinti infiniti. E così l’improbabile diventa plausibile e alla frase:
“Questa è una rapina!”, dall’altra
parte dello sportello potrebbero rispondere: “Ah, bene. Per le rapine
ci sono questi moduli da compilare”. The Quirinal è una commedia
divertente e sfrontata sulla politica dell’immagine e sulla cultura
mediatica in Italia. Ancora una
volta Mario, travolto dall’assurdità
quotidiana del nostro mondo, ne è
protagonista: in tempi di campagna elettorale, viene sperimentato
un nuovo sistema di elezione più
comprensibile, più comprensivo,
forse meno democratico ma più…
mediatico. Un talent show! Nell’ingranaggio, Mario viene travolto e
trascinato dagli eventi che corrono più veloci di lui. In The Quirinal
si ride molto, soprattutto di noi
stessi.
MINETTI
L'atteso ritorno di Eros Pagni nel
"ritratto di un artista da vecchio"
14>19
FEBBRAIO
Un Eros Pagni calorosamente applaudito dal pubblico ed elogiato
dalla critica: “Magnifico” (Il Secolo
XIX), “La sua sagoma di quercia robusta e la sua voce solenne e malinconica da baritono, meritavano
di misurarsi con l’atto d’amore e
di veemenza rivolto al teatro che è
Minetti” (la Repubblica). Intitolata
a Bernhard Minetti, considerato il
più grande attore tedesco del dopoguerra, la commedia ha come
sottotitolo “Ritratto di un artista
da vecchio”, un classico del teatro
contemporaneo scritto dall’austriaco Thomas Bernhard e diretto
da Marco Sciaccaluga. Rappresentata la prima volta nel 1976, Minetti
è una commedia costruita intorno
all’interrogativo: quale ruolo ha
l’arte, e in particolare il teatro, nella
società odierna? Come può il palcoscenico essere ancora oggi riflesso
del mondo? Alla ricerca di una risposta, Thomas Bernhard intreccia
il comico e il tragico, la realtà con
la sua trasfigurazione poetica; descrive, con rabbia e con passione,
un mondo grottesco, assediato da
una metaforica tempesta di neve.
Nella notte di San Silvestro il vecchio Minetti attende un direttore
di teatro che vuole riportarlo sulla
scena nel ruolo di Re Lear e nell’attesa parla di sé e della propria arte.
Evoca frammenti della sua vita
(reale o immaginaria?), rivolgendosi al personale dell’hotel, a una
signora e a una ragazza. Minetti è
un grande attore del passato, ma
anche un grande personaggio moderno, testimone vivente dell'attualità tematica e linguistica di un
grande drammaturgo quale fu Thomas Bernhard.
Produzione Teatro Stabile di Genova.
UNA DELLE ULTIME
SERE DI CARNOVALE
Il capolavoro di Goldoni sulla fuga dei giovani
dalla patria diretto da Beppe Navello
Dice Goldoni nella premessa a
questa sua fortunata commedia
di aver voluto raccontare una “metafora” autobiografica: in procinto
di partire per la Francia per sfuggire alle invidie e alle critiche che
la sua riforma teatrale suscitava,
ha pensato la storia di Anzoletto,
disegnatore di stoffe veneziano
deciso a portare in Moscovia la
sua creatività, disgustato dalle
difficoltà di lavorare in patria. Una
delle ultime sere di Carnovale costituisce la terza tappa di un’ideale trilogia civile che, dopo l’Alfieri
de Il divorzio e il Marivaux de Il
Trionfo del Dio Denaro, attraverso
i toni sarcastici e irriverenti della
commedia settecentesca, ha l’ambizione probabilmente ingenua “di
proporre umili pause di riflessio-
ne civile a un paese troppo affannosamente confuso nella propria
contemporaneità”. È il momento
di un’altra perdurante ragione di
ansia collettiva, che dopo tre secoli riappare nel dibattito pubblico italiano: quello dei giovani costretti dall’indifferenza del mondo
dei padri, a portare lontano la loro
voglia di lavorare per il futuro. E
se la retorica mediatica definisce
in modo stereotipato questo fenomeno come “la fuga di cervelli”,
nessuno meglio di una compagnia
di giovani artisti come quella che
abbiamo cresciuto in questi anni a
TPE può ritrovare la forza emotiva
per coinvolgere il pubblico in una
riflessione comune.
21>5
Produzione TPE.
FEBBRAIO
MARZO
MISERIA&NOBILTÀ
Michele Sinisi in un classico
del teatro popolare italiano
10>12
La storia di Felice Sciosciammocca, costretto a vivere di espedienti
per rimediare a fatica un tozzo di
pane, dà vita a una fitta tessitura
di trovate dialogiche e di situazioni che rappresentano la summa dell’arte attoriale italiana e
di quanto di meglio la storia del
teatro (in particolare quella napoletana) abbia prodotto per tenere
il pubblico inchiodato alla sedia. È
festa del teatro, quanto di più felice
il pubblico possa incontrare.
Dalle platee Miseria e Nobiltà è poi
approdato al cinema, grazie al film
di Mattioli, e alla TV creando veri
e propri simboli nella memoria
collettiva. Totò (lo Sciosciammoc-
ca più celebre) che mette in tasca
gli spaghetti è divenuto un’icona
storica, un’immagine che ci sembra riassumere secoli di storia
drammaturgica sulla fame e sulla povertà che aguzza l’ingegno.
Si riscopre rito dell’oggi con una
straordinaria squadra di attori che
s’impossessano della scena. Dice
Sciosciammocca nell’ultimissima
battura della storia “Torno nella
miseria, però non mi lamento: mi
basta di sapere che il pubblico è
contento.” Miseria e nobiltà del
mestiere del vivere recitando.
Produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale.
MARZO
LE PRÉNOM
Un testo che dal 2010 riscuote successo tra
teatro e cinema
Quarantenni a confronto tra colpi
di scena, battute comiche, amicizia, rancori e legami profondi. Una
sera come tante altre tra cinque
amici, tutti appartenenti alla media borghesia. Oltre ai padroni di
casa, insegnanti, ci sono il fratello
di lei che fa l'agente immobiliare e
la sua compagna in ritardo a causa di un impegno di lavoro con dei
giapponesi, mentre l'amico single
(sospettato di essere omosessuale) è trombonista in un'orchestra
sinfonica. Quella sera, il fratello
comunica alla compagnia che
diventerà padre: sarà maschio o
femmina, che nome gli metterete?
Il futuro papà non ha dubbi che
sarà maschio; ma lo sconcerto nasce quando egli comunica il nome
che hanno deciso di mettere al fi-
glio. Un nome che evoca imbarazzanti memorie storiche. Il dubbio è
che si tratti di uno scherzo, ma la
discussione degenera ben presto
investendo valori e scelte personali. Tra offese reciproche che non
mancano di ferire tutti (nessuno escluso), nasce così il ritratto
di una generazione allo sbando,
dove tutti hanno qualche segreto
da nascondere o da rinfacciarsi.
Rappresentato a Parigi nel 2010, Le
prénom, ottenne sei nomination
al Prix Molière dell'anno seguente
e fu adattato subito per il grande
schermo dai suoi stessi autori. Tre
anni dopo, Francesca Archibugi
ne fece un nuovo adattamento cinematografico con il titolo Il nome
del figlio.
Produzione Teatro Stabile di Genova.
17>19
MARZO
TRE
SORELLE
A grande richiesta, lo spettacolo inaugurale
della scorsa Stagione TPE
La ripresa di uno spettacolo di
successo, al termine di una tournée che include il Piccolo Teatro di Milano. Emiliano Bronzino
torna a confrontarsi con un testo
di Cechov: in Tre Sorelle, il vero
cuore pulsante della scrittura sta
nelle cose non dette, che sono la
vera anima dei personaggi e che
a distanza di più di un secolo contribuiscono a rendere l’universo
drammaturgico dell’autore russo
vicinissimo alle rimozioni, ai soprassalti di coscienza e all’inquietudine del sentire contemporaneo.
Tre Sorelle è anche un testo dai
molteplici livelli interpretativi
“simbolici” il cui tema centrale è
il tempo. L’atteggiamento contradditorio con cui le tre protagoniste
vivono lo scorrere dei giorni ci vie-
ne presentato da Cechov fin dalla
prima battuta del testo: il tempo
in cui vivono i personaggi è uscito dai suoi binari e invece seguire
in maniera lineare pare bloccato
in un circolo chiuso, in un eterno
ripetersi della stessa situazione.
Un blocco dove il futuro è qualcosa che si può sognare, a volte immaginare, ma che sembra sempre
rimanere lontano e che non si può
mai raggiungere. L’unica via di
fuga sembrerebbe Mosca, un luogo
del ricordo, cristallizzato, e verso
cui tutte e tre le protagoniste vorrebbero poter scappare, ma di cui
a mala pena si ha memoria e che
vive totalmente relegato nel passato.
24>25
Produzione TPE.
MARZO
CLITENNESTRA
DEVE MORIRE
Osvaldo Guerrieri racconta la sua Clitennestra
con Patrizia Milani e la regia di Emiliano Bronzino
Agamennone è morto. Sua moglie l’ha ucciso a colpi d’ascia.
Quando? È trascorso tanto di quel
tempo che gli anni non hanno più
significato. Tuttavia Clitennestra
è ancora lì, sopravvissuta al sangue e al mito. Continua ad abitare
la casa regale con la fedele governante Alcina. Vive, comanda,
amministra, ma resta inchiodata
al proprio gesto omicida. Perché
lo ha compiuto? Senz’altro per gelosia. Hanno visto tutti come Cassandra ha usurpato il suo posto.
Ma non può trattarsi soltanto di
questo. Al processo che avrebbe
dovuto condannarla i giudici si
sono mostrati comprensivi. Inve-
29 2
>
MARZO
ce lei non vuole indulgenza. Mentre aspetta l’arrivo di Oreste, il figlio che ha promesso di vendicare
la morte del padre e sembra ormai
giunto alla porta di casa, Clitennestra va alla radice del problema e
dialogando con le ombre sviluppa
il teorema del delitto quale estrema espressione d’amore. Capisce
che solo uccidendo Agamennone
ha potuto salvare il legame che la
univa a lui. Il suo delitto è stato
una legittima difesa dell’amore
che lotta disperatamente per non
smarrirsi nell’indifferenza.
Produzione TPE - prima assoluta.
APRILE
L’INSTIN CT DU
DÉSÉQUILIBRE
Prodezze acrobatiche e instabili virtuosismi
dei francesi IETO
Circo contemporaneo a firma dei
giovani francesi di IETO, compagnia già più volte ospite di TPE al
Teatro Astra o al Festival Teatro
a Corte e garanzia di qualità per
l’accuratezza e la spettacolarità
delle loro creazioni.
Quattro figure in uno spazio vuoto, senza nessun appiglio. Uno
spazio che può essere utilizzato
per creare una performance stabile, solida ed equilibrata o per
imbarcarsi invece furiosamente
in un percorso instabile, insolito
e ignoto. E poiché secondo IETO
l'immobilità non esiste o è di
scarso interesse, e l'uomo è sbi-
lanciato di sua natura, è obbligatorio che sia quest’ultimo il sentiero da percorrere per i quattro
artisti/acrobati: tra colpi di scena
e acrobazie mozzafiato, scopriremo di essere creature traballanti
e trasandate, spinte dalle ambizioni ma minate dall'instabilità,
alla ricerca di quell’appoggio che
fa immaginare l'improbabile e
tentare l'impossibile.
Produzione Cie IETO.
7>9
APRILE
UNO SCRITTORE
IN FAMIGLIA
Beppe Fenoglio raccontato dalla sorella Marisa
per la Festa della Liberazione
Negli anni ‘30 quando le automobili erano ancora ospiti illustri
delle vie cittadine, Piazza Rossetti, adagiata lungo il fianco destro
della cattedrale di Alba, restava
per buona parte del giorno pigra e
deserta, in compagnia soltanto dei
rumori discreti che venivano dai
negozietti alimentari e artigianali
affacciati ai suoi bordi. Uno di questi apparteneva al padre di Beppe
Fenoglio ed era una macelleria.
Qui, al numero uno della piazza, si
è svolta gran parte della vicenda
umana dello scrittore. Una famiglia impreparata, sorpresa da un’inaspettata vocazione letteraria, un
rapporto difficile ma intenso con
la madre, il passaggio, contrastato,
da figlio della piazza di mercato
a grande della letteratura italiana, il successo postumo, longevo:
uno scrittore quando è grande è
sempre longevo, alcuni sono addirittura immortali… Un’intimità
famigliare sui generis, raccontata
dalla sorella, la sola che ne possa
ancora testimoniare. Un percorso
tematico e cronologico emozionante, in cui si alternano e si intrecciano celebri motivi amati da
Beppe Fenoglio, intensamente legati all’atmosfera dell’epoca.
25
APRILE
56
>
CERCANDO IL GIARDINO
Polvere di Cechov
MAGGIO
Barbara Altissimo con gli attori del Cottolengo
di Torino e i giovani del progetto In Verdis
Nel 2011 Liberamenteunico dà
vita al progetto Invisibili dando
voce a chi non ce l'ha, attraverso
le arti sceniche ed in particolare
col teatro e con la danza.
Prima tappa di questo percorso è
stato il progetto Polvere, condotto dal 2011 al 2015 con gli anziani
ospiti del Cottolengo di Torino e
che ha prodotto una trilogia di
spettacoli: Polvere d'Italia per il
festival E'(c)centrico presso le
Officine Caos di Torino nel giugno
2011; Polvere. La vita che vorrei
che ha debuttato in Stagione TPE
nel novembre 2012; Polvere mundi_Il viaggio ospite presentato
per la stagione del Teatro Stabile
di Torino nell'aprile 2015. Questo
13 14
>
MAGGIO
nuovo lavoro, realizzato attraverso il progetto In Verdis, intende
inaugurare una nuova fase dedicata ai giovani, individuando un
gruppo eterogeneo di ragazzi con
fascia d'età compresa tra i 18 ed
i 25 anni, provenienti da diverse
situazioni di disagio sociale.
Lo spettacolo fonderà diverse
esperienze e bagagli, assimilando nella costruzione dello stesso
i nuovi giovani elementi del progetto In Verdis (in collaborazione
con varie cooperative sociali).
Produzione Liberamenteunico in
collaborazione con Kulturscio'k e
Ousider Onlus.
LA BAMBINA E
IL SOGNATORE
L'ultimo romanzo di Dacia Maraini portato in
scena in esclusiva da Tangram Teatro
Dacia Maraini ha concesso a Ivana
Ferri la possibilità, in esclusiva per
la stagione 16.17, di trasporre il suo
ultimo romanzo per il teatro.
Nasce così uno spettacolo struggente, venato di delicata ironia,
che entra dentro uno dei problemi più inquietanti della nostra
società. Negli ultimi quarant’anni
in Italia sono scomparsi nel nulla
15.117 bambini (fonte del Ministero
dell’Interno), 375 ogni anno. Bambini di cui spesso non si sa più nulla,
svaniti come se non fossero mai
esistiti. La bambina e il sognatore ci parla dell’infanzia, attraversa
due di questi casi in una piccola e
tranquilla città di provincia, percorre il vicolo cieco dell’infanzia ruba-
ta.
A trasformarsi in investigatore
un maestro elementare, ossessionato dalla sparizione nel paese di
una bambina di otto anni. Sono i
suoi sogni e il suo raccontare storie
ai suoi piccoli allievi che lo conducono ad una vera e propria ricerca
che fa emergere alcuni dei fenomeni più inquietanti che riguardano
la tratta e lo sfruttamento sessuale,
e non solo, delle bambine. Ivana
Ferri fa emergere dal racconto la
figura di un padre tormentato ma
non sconfitto e Dacia Maraini per
la prima volta con un’intensa voce
maschile ci parla della paternità.
Produzione Tangram Teatro con il
sostegno di MIBACT e Sistema Teatro Torino.
PALCOSCENICO DANZA 2017
PAOLO MOHOVICH - direttore artistico Palcoscenico Danza
Come tutti gli anni Palcoscenico Danza si conferma una delle rassegne cittadine più seguite e amate dal pubblico: una rassegna che dialoga con il territorio in perfetta sinergia
con gli altri soggetti della danza della nostra città. Come sempre gli spettacoli pongono
al centro l’azione fisica e artistica degli interpreti. In questa edizione presentiamo otto
appuntamenti, di cui sei in prima nazionale, e quattordici repliche nelle tre sedi di spettacolo: il Teatro Astra, la Lavanderia a Vapore di Collegno e la Casa del Teatro Ragazzi
e Giovani. In cartellone compagnie internazionali di grande valore si mescolano agli
spettacoli che sostengono il talento di giovani autori ed interpreti, mettendo in luce il
grande potenziale artistico dei soggetti del nostro territorio. Le compagnie saranno in
scena con i lavori di alcuni grandi autori come Jiří Kylián, Johan Inger, Ohad Naharin,
Mats Ek e con altri il cui prestigio non smette di aumentare: Gustavo Ramìrez Sansano,
Philippe Kratz, Thomas Noone e Aterballetto, la maggiore compagnia nazionale al di
fuori delle Fondazioni lirico-sinfoniche, incaricata di aprire la rassegna. Sarà inoltre
presente il prestigioso Balletto del Teatro Statale di Saarbrücken e la premiatissima
compagnia catalana diretta dall’inglese Thomas Noone il cui spettacolo sarà preceduto
dal lavoro di Francesca Cola, selezionata quest’anno per la consueta collaborazione con
il Festival Interplay. Palcoscenico Danza presenterà anche in prima nazionale il nuovo
lavoro di Stefano Mazzotta per Zerogrammi sull’universo infantile. Uno spazio importante è dedicato come sempre alle giovani compagnie: Agorà Coaching Project diretta
da Michele Merola ed Enrico Morelli, caratterizzata dall’energia esplosiva e coinvol-
gente dei suoi giovani interpreti. Eko Dance International Project (compagnia residente
della rassegna ed ensemble torinese di grande valore diretto da Pompea Santoro) che
comprende uno spettacolo creato per l’occasione, il progetto Made 4 You dedicato ai
coreografi emergenti europei. Altri spettacoli pensati ad hoc per la rassegna saranno
due: il primo è Permutazioni/Fiver ideato dalla compagnia Zerogrammi in collaborazione con Palcoscenico Danza, Piemonte dal Vivo e l’Università degli Studi di Torino, un
appuntamento che proponiamo per il terzo anno consecutivo e che vede la presenza dei
coreografi selezionati dal bando internazionale Permutazioni insieme alle opere premiate al festival spagnolo di video-danza FIVER. Il secondo è Dance Ladies, spettacolo
che ho voluto fortemente e che mostra un aspetto sempre più presente nel panorama attuale della danza: valorizzare interpreti ultraquarantenni che rinnovano e riconfermano
il loro percorso artistico. In questo caso si tratta di tre grandi danzatrici spagnole: Ruth
Maroto, per anni protagonista con Nacho Duato a Madrid, Marta Reig Torres, interprete
di spicco del Balletto Nazionale Olandese e del Ballet Gulbenkian e Jone San Martin,
una delle muse ispiratrici di William Forsythe.
Sicuro che anche questa edizione incontrerà il favore del pubblico, ringrazio tutti coloro
che con grande sforzo e dedizione la renderanno possibile.
L’ECO DELL’ACQUA /
14’20’’ / RAIN DOGS
Tre coreografie della compagnia Aterballetto
inaugurano la nuova Stagione
Torna a Torino, e a Palcoscenico
Danza, Aterballetto, la più importante compagnia di produzione
italiana di danza. Spetta a loro
l’inaugurazione di quest’edizione della rassegna, con un lavoro
che è manifesto dello stile della
compagnia, a cavallo tra innovazione e tradizione. Aterballetto, sotto la direzione artistica di
Cristina Bozzolini, si pone infatti
l’obiettivo di proporre nuovi autori affiancandoli ad alcuni nomi
di fama internazionale, offrendo
un repertorio di danza formalista
e di balletto contemporaneo. Per
Palcoscenico Danza, andranno in
scena in una sola serata il recente
e apprezzatissimo lavoro dal titolo
L’Eco dell’Acqua di Philippe Kratz,
giovane coreografo nato in seno
ad Aterballetto, che si rifà alla terribile vicenda dell’abbattimento
di un aereo civile da parte di un
missile militare nei cieli ucraini;
14’20’’ del grande Jiri Kylian, un
pezzo sull’idea del tempo come invenzione degli esseri umani; Rain
Dogs, uno dei capolavori di Joahn
Inger, recentemente insignito del
Benois de la Danse come miglior
coreografo, il “premio Oscar” della
danza internazionale.
26
GENNAIO
BACH ÉCLAT
e nuove creazioni
Agorà Coaching Project e le coreografie
di Mohovich, Sansano e Merola
Paolo Mohovich crea per Agorà
Coaching Project una nuova versione di Bach Éclat, lavoro creato
per il Balletto dell’Esperia nel 2012
che vede mettere in scena, attraverso diversi quadri indipendenti
tra loro, le diverse anime di questa
musica barocca, ricca di sfumature e sensazioni. I famosi concerti
di Brandeburgo contengono in sé
maestosità, intimità, divertimento, sensualità. Una musica molto
architettonica come suggerisce
il quadro finale, molto strutturata, ma al contempo viscerale ed
8
MARZO
FEBBRAIO
18>19
DANCE LADIES
Tre assoli affidati a tre grandi protagoniste
del panorama internazionale
Una serata creata appositamente
per Palcoscenico Danza: tre assoli
di tre grandi danzatrici che dopo
una lunga e prestigiosa carriera
con i più grandi coreografi internazionali hanno intrapreso un
percorso come autrici. In questa
occasione coreografe di se stesse,
sono tutte e tre spagnole ma con
un importante background internazionale. Marta Reig ha lavorato
presso il Het Nationale Ballet (Balletto Nazionale Olandese) e presso
il Ballet Gulbenkian. Il suo affascinante e misterioso assolo One ci
parla della forza delle mente. Ruth
Maroto è stata una delle principali
interpreti presso la Compañía Nacional de Danza nell’era di Nacho
Duato. Presenta White Blindness,
emotiva. Questo è lo ”splendore” da cui si trae ispirazione e al
quale si vuol rendere omaggio. La
danza diventa un mero strumento
che cerca umilmente di trasmettere attraverso forme e percorsi
una partitura sublime.
La serata si completa con due
nuove creazioni a cura di Gustavo Ramìrez Sansano e di Michele
Merola.
FEBBRAIO
una coreografia dove il movimento
è frutto di una ricerca formale molto accurata e in cui i sentimenti
sono stati filtrati per rendere nella
forma e nel gesto tutta la loro potenza. Jone San Martin è stata una
delle muse ispiratrici di William
Forsythe. Ohiturak è una creazione che vedremo in prima assoluta
e si basa su un tappeto sonoro creato dai movimenti del corpo aiutato della tecnologia.
Tre grandi artiste che vedremo insieme in questa occasione più unica che rara.
LAVANDERIA A VAPORE
PICCOLI CAPOLAVORI /
MADE 4 YOU
CASA DEL TEATRO RAGAZZI E GIOVANI
Eko Dance International Project
e le coreografie di Mats Ek
Eko Dance International Project
presenta per il 2017 una serie di
piccole coreografie-capolavoro,
inedite a Torino, del grande coreografo svedese Mats Ek, il cui lavoro è alla base della formazione
offerta ai giovani danzatori della
compagnia. All’interno della serata è inserito anche il progetto
Made 4 You, dedicato a presentare un giovane coreografo emergente europeo. Quest’anno la
scelta è ricaduta su Diego Tortelli, italiano già più volte premiato
per il suo lavoro coreografico. La
proposta è completata da un nuovo lavoro di Paolo Mohovich, un
trio maschile con musica composta appositamente dal musi-
cista torinese Cosimo Morleo ed
eseguita dal vivo.
Eko Dance International Project
è una formazione torinese di
giovani danzatori di grande talento provenienti da tutta Italia
e dall’estero e diretti da Pompea
Santoro. Il percorso di questa giovane compagnia attiva da quattro anni è segnato da numerosi
successi e molti dei suoi componenti hanno già continuato la
loro carriera nelle più prestigiose
compagnie internazionali.
2>3
MARZO
HORA
Il Balletto del Teatro Nazionale di Saarbrücken
in una creazione del maestro Ohad Naharin
È un vero onore per Palcoscenico Danza presentare questo lavoro di grande valore creato per
la Batsheva Dance Company nel
2009 dal suo direttore, l’israeliano Ohad Naharin, uno dei più
grandi coreografi viventi.
La parola “hora” è sinonimo di
danza collettiva: la danza vista
come esperienza sensuale per un
gruppo, un esempio chiaro del sistema di movimento Gaga creato
dallo stesso Naharin.
Non una tecnica e molto di più di
22>23
un metodo: è una disciplina fisica
che stimola a prendere consapevolezza del proprio corpo.
Il Balletto del Teatro Nazionale di
Saarbrücken, in scena a Palcoscenico Danza, è la prima compagnia al mondo che ha avuto i
diritti per rappresentare questo
spettacolo.
MARZO
8
FIVER /
PERMUTAZIONI
APRILE
Consueto appuntamento con gli artisti del bando
Permutazioni e i vincitori del Festival FIVER
Giunge alla terza edizione l’appuntamento che vede presentati nella stessa serata i lavori dei
coreografi selezionati dal bando
Permutazioni insieme alle opere di video-danza premiate dal
prestigioso festival spagnolo FIVER. Permutazioni è un bando
internazionale al quale aderiscono ogni anno oltre un centinaio di artisti da tutto il mondo;
le residenze avvengono presso
LUFT Casa Creativa, sede di Cie
Zerogrammi, compagnia ideatrice del progetto, e sono sostenute
da Piemonte dal Vivo e dall’Università degli Studi di Torino. Un
esempio di sinergia del territorio
a favore dei coreografi emergenti. Il festival FIVER di Logrono,
capitale della Regione della Rioja
in Spagna, è invece uno dei più
importanti d’Europa nell’ambito
della video-danza, forma artistica che unisce il linguaggio del cinema con quello della danza.
LAVANDERIA A VAPORE
MEDEA
La premiata coreografia della Thomas Noone
Dance ispirata all'eroina di Euripide
Ispirata alla Medea di Euripide,
una delle storie di tradimento più
drammatiche che siano mai state scritte, la creazione mette in
scena l’amore e il disamore, l’ammirazione e il disprezzo presenti
nel racconto del mito.
I personaggi competono fra loro
in una danza ricca, complessa
e molto fisica che evidenzia un
contrasto tra un forte dinamismo
e una squisita fragilità e intimità.
21>22
Questa creazione di Thomas Noone si è aggiudicata nel 2015 il
Premio de la Critìca di Barcellona
come miglior spettacolo di danza, assegnato dal Mercat de les
Flors.
APRILE
22
APRILE
SOSTERRÒ
LE RAGIONI
DELLA LEGGEREZZA
Una creazione di Francesca Cola presentata in
collaborazione con Interplay/MosaicoDanza
In apertura della seconda serata
di Thomas Noone, nell'ambito dei
progetti realizzati a sostegno delle
realtà virtuose del territorio locale,
si rinnova la collaborazione tra il
festival Interplay/MosaicoDanza e
Palcoscenico Danza.
In scena un bambino e un danzatore.
Inizialmente è il calcio che
li unisce, il gioco che li mette alla
prova, corpi paralleli che si muovono all’unisono ma non s’incontrano.
IL MONDO SALVATO
DAI RAGAZZINI
Poi le dinamiche cambiano e i due
protagonisti prima si sfiorano, poi
si toccano, e infine s’intrecciano.
È a questo punto che lo studio acquista più profondità, quando la
differenza di forze si fa più evidente, quando il grande si relaziona
con il piccolo a passi lievi e mani
leggere, quando lo solleva con la
delicatezza di chi vuole proteggere.
CASA DEL TEATRO RAGAZZI E GIOVANI
La Compagnia Zerogrammi in un lavoro
ispirato all'opera di Elsa Morante
Il mondo salvato dai ragazzini è
una creazione multidisciplinare
(danza, prosa e videoinstallazione) liberamente tratta dall’omonima opera dell’autrice italiana Elsa
Morante. Il progetto costituisce il
capitolo conclusivo di una ricerca
intorno alla figura dell’eroe sostenuta dal MIBACT e sviluppatasi tra
il 2014 e il 2016 attraverso la messa
in scena di tre produzioni di teatro e danza. Il pretesto della figura
eroica, simbolo di affermazione
della bellezza sopra ogni imbruttimento del mondo, ispira, nella
creazione de Il mondo salvato dai
ragazzini, una riflessione quanto
mai attuale sul bisogno sociale
e culturale di esempi virtuosi e
ideali da condividere. Risposta al
dilagante senso di smarrimento
e nichilismo che caratterizza la
società moderna, pressoché incapace di riconoscere, riprodurre e
perseguire il bello in ogni sua forma. La figura del “ragazzino”, poeta
delle cose vere, incarnazione della
semplicità, è espressione, nell’opera della Morante, di un pensiero
che rifiuta l'alienazione prodotta dalla civiltà contemporanea,
smantella il grande carnevale della storia e sublima gli anticonformisti (gli eroi), gli umili, gli artisti.
Affidando la scoperta delle verità,
della poesia ai bambini, Elsa Morante istituisce un rapporto antitetico con gli adulti.
5>6
MAGGIO
info & abbonamenti
Info
Abbonamenti
TEATRO ASTRA Via Rosolino Pilo 6, Torino (mart-sab h 16-19)
TEATRO A SCELTA: 4 spettacoli a scelta 46 €
tel. +39 0115634352 (chiusura estiva dal 18 luglio al 15 settembre 2016)
INFOPIEMONTE Piazza Castello 165, Torino (tutti giorni h 9-18)
ON-LINE www.fondazionetpe.it
APERTURA BIGLIETTERIA un’ora prima dell’inizio degli spettacoli
SEDI DI SPETTACOLO
A TEATRO IN 2: 3 spettacoli a scelta per 2 persone 57 €
OVER 60: 5 spettacoli a scelta 42 €
GIOVANI UNDER 26: 4 spettacoli a scelta 28 euro
A TEATRO CON CHI VUOI: 10 ingressi 95 €
Questo abbonamento non è nominale, si può utilizzare da soli o con gli amici, per dieci
spettacoli o per uno soltanto, fino ad esaurimento posti
Sconto del 10% per chi acquista un abbonamento
alla Stagione TPE entro il 20 settembre!
TEATRO ASTRA,
Via Rosolino Pilo 6
CASA DEL TEATRO RAGAZZI E GIOVANI
Corso Galileo Ferraris 266, Torino
LAVANDERIA A VAPORE
Corso Pastrengo 51, Collegno
ORARIO SPETTACOLI - Novità sabato h 19!
(in vendita dal 4 ottobre 2016)
INTERO: 21 €
RIDOTTO: 15 €
over 60, insegnanti, associazioni e Cral convenzionati, pubblico
­Stagione TPE e Teatro a Corte, disabili (accompagnatore ingresso gratuito)
UNDER 26: 10 €
Spettacolo di Capodanno: 55 / 50 €
Maratona Onda Larsen 25 / 20 €
spettacoli, date e orari potrebbero subire variazioni - programma chiuso il 14/06/2016 - photo cover: Pepe fotografia
martedì, giovedì, venerdì h 21
mercoledì, sabato h 19 / domenica h 18
Tickets
Autori, registi, attori, scenografi, costumisti, musicisti...
e tutto il cast della Compagnia TPE
MOSCHETTIERI CABARET con Luca Terracciano, Diego Casalis, Matteo Romoli, Maria Alberta Navello, Daria Pascal Attolini, Gianluigi Pizzetti,
Marcella Favilla, Antonio Sarasso, Sergio Troiano, Alessandro Meringolo, Riccardo Ripani, Fabrizio Martorelli, Lia Tomatis
musiche Germano Mazzocchetti / al piano Alessandro Panatteri / elementi di scena e costumi originali Luigi Perego / video Francesco Ghisi
LADY MACBETH Scene da un matrimonio testo e regia Michele De Vita Conti / con Maria Alberta Navello / voce registrata Lorenzo Gleijeses
costumi Nicole Leonardi / scene Lucia Menegazzo
RUMORI FUORI SCENA di Michael Frayn / regia Claudio Insegno / con Andrea Beltramo, Claudio Insegno, Carlotta Iossetti, Daniela De Pellegrin,
Ettore Lalli, Fabrizio Martorelli, Guido Ruffa, Lia Tomatis, Carlotta Viscovo / scene Francesco Fassone / costumi Barbara Tomada
LEONCE E LENA di Georg Büchner / traduzione e regia Cesare Lievi / con (dramatis personae) Gianluigi Pizzetti, Lorenzo Gleijeses, Maria Alberta
Navello, Paolo Garghentino, Marcella Favilla, Andrea Romero, Matteo Romoli / scene e costumi Marina Luxardo
UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNOVALE di Carlo Goldoni / regia Beppe Navello / con (dramatis personae) Antonio Sarasso, Maria Alberta Navello,
Alberto Onofrietti, Diego Casalis, Daria Pascal Attolini, Andrea Romero, Marcella Favilla, Matteo Romoli, Eleni Molos, Erika Urban, Alessandro
Meringolo, Geneviève Rey-Penchenat, Giuseppe Nitti / scene e costumi Luigi Perego / musiche Germano Mazzocchetti
TRE SORELLE di Anton Cechov / regia Emiliano Bronzino / con (dramatis personae) Alberto Onofrietti, Marcella Favilla, Fiorenza Pieri, Maria Alberta
Navello, Maria Laura Palmeri, Stefano Moretti, Orlando Cinque, Riccardo Ripani, Alessandro Meringolo, Graziano Piazza, Vincenzo Paterna, Riccardo
De Leo, Gisella Bein / scene Francesco Fassone / costumi Chiara Donato / assistente ai costumi Augusta Tibaldeschi / luci Massimo Violato
assistenti alla regia Maria José Revert, Gianluca Ariemma
CLITENNESTRA DEVE MORIRE di Osvaldo Guerrieri
/ regia Emiliano Bronzino / con Patrizia Milani / scene Francesco Fassone
DATA
LUOGO
SPETTACOLO
25 – 30 ottobre 2016
Teatro Astra
MOSCHETTIERI CABARET
4 – 6 novembre 2016
Teatro Astra
PARACADUTE / PARACHUTE
11 – 13 novembre 2016
Teatro Astra
VERTIGOSUITE#
17 – 20 novembre 2016
Teatro Astra
EDIPO Edipo Re / Edipo a Colono
24 novembre – 4 dicembre 2016
Teatro Astra
LADY MACBETH Scene da un matrimonio
2 dicembre 2016
Teatro Astra
BILAL Nessun viaggiatore è straniero
20 dicembre 2016 – 8 gennaio 2017
Teatro Astra
RUMORI FUORI SCENA
13 – 22 gennaio 2017
Teatro Astra
LEONCE E LENA
26 gennaio 2017
Teatro Astra
L’ECO DELL’ACQUA / 14’20’’ / RAIN DOGS
27 gennaio 2017
Teatro Astra
DEVE TRATTARSI DI AUTENTICO AMORE PER LA VITA
28 – 29 gennaio 2017
Teatro Astra
CHIMERA
1 – 2 febbraio 2017
Teatro Astra
PITECUS
3 – 4 febbraio 2017
Teatro Astra
IO
8 febbraio 2017
Teatro Astra
BACH ÉCLAT e nuove creazioni
10 – 12 febbraio 2017
Teatro Astra
L’UOMO CHE SUSSURRAVA… AIUTO!
12 febbraio 2017
Teatro Astra
MARATONA ONDA LARSEN
14 – 19 febbraio 2017
Teatro Astra
MINETTI
18 – 19 febbraio 2017
Lavanderia a Vapore
DANCE LADIES
21 febbraio – 5 marzo 2017
Teatro Astra
UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNOVALE
2 – 3 marzo 2017
Casa del Teatro Ragazzi e Giovani
PICCOLI CAPOLAVORI / MADE 4 YOU
10 – 12 marzo 2017
Teatro Astra
MISERIA&NOBILTÀ
17 – 19 marzo 2017
Teatro Astra
LE PRÉNOM
22 – 23 marzo 2017
Teatro Astra
HORA
24– 25 marzo 2017
Teatro Astra
TRE SORELLE
29 marzo – 2 aprile 2017
Teatro Astra
CLITENNESTRA DEVE MORIRE
7 – 9 aprile 2017
Teatro Astra
L’INSTINCT DU DÉSÉQUILIBRE
8 aprile 2017
Lavanderia a Vapore
FIVER / PERMUTAZIONI
21 – 22 aprile 2017
Teatro Astra
MEDEA
22 aprile 2017
Teatro Astra
SOSTERRÒ LE RAGIONI DELLA LEGGEREZZA
25 aprile 2017
Teatro Astra
UNO SCRITTORE IN FAMIGLIA
5 – 6 maggio 2017
Teatro Astra
CERCANDO IL GIARDINO Polvere di Cechov
5 – 6 maggio 2017
Casa del Teatro Ragazzi e Giovani
IL MONDO SALVATO DAI RAGAZZINI
13 – 14 maggio 2017
Teatro Astra
LA BAMBINA E IL SOGNATORE
fondazionetpe.it
con il sostegno di
Teatro di Rilevante Interesse Culturale