Teatro Cinema Valutazione della Commissione nazionale film: Le tredici rose: complesso, problematico (prev.); Piede di Dio: consigliabile, semplice; Niente velo per Jasira: complesso, problematico (prev.). Summer Bishil in “Niente velo per Jasira”, diretto da Alam Ball. In alto: Carlotta Viscovo (Erodiade) in “La testa del profeta” alla Festa del Teatro di San Miniato. Città nuova • n.17 • 2009 Niente velo per Jasira ■ La regia è del debuttante Alan Ball, già noto per l’Oscar ottenuto con la sceneggiatura di American Beauty. Egli racconta, con forte tensione drammatica, l’aprirsi alle esperienze sessuali di una tredicenne di origine libanese, che vive con il padre negli Stati Uniti La severità e l’eccessiva chiusura del genitore la privano della possibilità di essere seguita e consigliata durante l’età dello sviluppo. Niente velo per Jasira non indulge in riprese maliziose, pur approfondendo, con semplicità e realismo, gli stati d’animo dei momenti delicati e tenendo lo spettatore nello sconcerto e nel timore di qualche violenza. I fatti sono esposti dal punto di vista dell’adolescente. Colpiscono la disponibilità e il candore con cui Jasira affronta ogni nuova occasione. Ella perviene, alla fine, ad una maggiore consapevolezza e alla scoperta di aver subìto una sorta di stupro ad opera di un adulto. Quest’ultimo è dipinto non come un maniaco irrecuperabile, ma 70 come un uomo superficiale, abbastanza comune e non difficile da incontrare. Mentre una vicina di casa, che è incinta, si accorge dei pericoli che incombono sulla ragazza e si prodiga per proteggerla ed illuminarla. Nel finale, che è alquanto movimentato e con la presenza di numerosi personaggi, i problemi della ragazza vengono affrontati da tutti e trovano una qualche sistemazione. La restituzione del gattino ghiacciato e il parto hanno significati simbolici. Il primo indica il congelamento dei sentimenti di Jasira nei confronti dell’adulto; il secondo è associabile alla nascita di un’intesa di lei con la donna partoriente, che potrà continuare a starle vicino in futuro. Il film per la finezza, con cui sono trattati la psicologia degli adolescenti e certi loro atteggiamenti discutibili, può essere apprezzato da genitori ed educatori, come aiuto a riflettere sui condizionamenti ambientali. Regia di Alan Ball; con Summer Bishil, Peter Macdissi, Aaron Eckhart, Tony Colette. Raffaele Demaria La testa del profeta ■ L’eterna lotta tra vero e falso, tra bene e male, trova, nella scrittura di Elena Bono il suo superamento nella dimensione del trascendente. Scrittrice e poetessa cristiana è considerata tra le maggiori autrici del Novecento. Nel corso degli anni ha trovato casa con alcune sue opere nella Festa del Teatro di San Miniato, messe in scena dall’Istituto del Dramma popolare. Quest’anno, per la 63a edizione della rassegna estiva, ecco un suo testo del 1965 mai rappresentato: La testa del profeta. È quella di Giovanni Battista, attorno a cui si agitano torve figure. Motore delle discussioni e delle azioni, il protagonista non appare mai. Lo si intuisce imprigionato nella botola al centro della scena dove spesso convergono con lo sguardo e le parole i vari personaggi, che, per la Bono, esprimono il volto di una politica corrotta dall’interesse privato nel continuo passaggio dalle vendette familiari ai tentativi di colpo di Stato. Dalla sovrana Erodiade, co- stretta dalle circostanze a utilizzare ogni metodo illegale per mantenere il proprio ruolo di sovrana; al machiavellico Cusa, manipolatore di persone e tessitore di trame; al deposto sacerdote del sinedrio Anna, preoccupato dell’avanzare di un nuovo spirito religioso che possa capovolgere l’ordine vigente; al romano Scauro, figlio di una nuova politica mondana e ambiziosa; a Erode, mosso da un sentimento ambivalente di repulsione e attrazione verso il Battista. In questa schermaglia di intelligenze si muove Salomè, all’inizio infantile pedina utilizzata dalla madre e da Cusa per i loro obiettivi, e alla fine macabra vincitrice su tutti, volpe emergente e nuova regina scaltra e immorale. Su questa furbizia del mondo fa capolino la figura di Daniele, il figlio di Cusa. Egli rappresenta lo smarrimento e la crisi di tutti coloro che avevano creduto nel profeta e nella sua capacità di rinnovare il mondo, confondendo gli empi e portando così sulla terra Appuntamenti il regno di Dio. L’ultima scena è tra lui e il vecchio buffone Dima, anch’egli seguace, in segreto, del Battista, la cui morte segna anche la loro personale sconfitta. Pur col cuore lacerato, forse continueranno a cercare la giustizia e la verità. Nella messinscena li seguiremo attraverso una telecamera che li riprende in diretta dall’interno della chiesa della piazza, dove nel frattempo prima l’uno, poi l’altro, si sono spostati dal palcoscenico. Suggestiva l’invenzione di Carmelo Rifici, regista di questo allestimento alquanto difficile da trasporre. Perché, va detto, il testo risente di una certa verbosità. Sicuramente avrebbe giovato operare dei tagli a favore di un maggior ritmo. Se rimane vera la nobile tensione delle pagine di Elena Bono, intense e profonde, che ci costringono alle domande fondamentali sulla libertà dell’uomo, sulle sue responsabilità, sulla sua salvezza, drammaturgicamente non trovano quel dinamismo che possa renderle fluide sulla scena. E non ha giovato neanche la scelta stilistica operata dal regista – costumi da divisa fascista (ma perché solo per alcuni?), l’architettura littorea, musichette anni Trenta in alcuni passaggi –, nel tentativo di rendere più vicino ai nostri tempi l’eterno gioco tra potere e corruzione. Da lodare l’impegnativa dedizione e la resa recitativa dell’Erode di Massimo Foschi e del Legato romano Scauro di Emiliano Masala. OPPENHEIM A SCOLACIUM MOSTRE Artisti allo specchio 1 Lo specchio in tutte le sue declinazioni. Una selezione di opere di artisti che hanno operato “coscientemente” con lo specchio dagli anni Sessanta a oggi. Speculazioni d’artista. Quattro generazioni allo specchio. Roma, Museo Carlo Bilotti, fino al 4/10. Harry Bertoia 2 A 30 anni dalla morte, Pordenone espone la sua celebre sedia Diamond, oggetti totemici della produzione del grande eclettico. Harry Bertoia 1915-78. Pordenone, vari musei, fino al 20/9. Gli sguardi di Galliani 3 L’artista emiliano presenta 50 opere, molte inedite, come alcune grandi tavole, tra cui Nella notte a L’Aquila di due metri per due, corredato da una ventina di disegni preparatori con soggetto l’ulivo. Omar Galliani. Sguardi. Francavilla al Mare (CH), Museo Michetti, dal 12/9 al 25/10. Ferenc Pintér 4 Una esposizione dedicata all’attività di uno dei più importanti e originali illustratori del secolo, incentrata sulla produzione di manifesti di carattere politico, sociale e culturale. Ferenc Pintér. Manifesti e altro. Cantù (CO), Villa Calvi, fino al 4/10. 1 ARTE E SPETTACOLO 2 Arte contemporanea e archeologia con le opere monumentali dell’ultimo decennio dell’artista americano. Venti installazioni dalla forte carica visionaria che sviluppano una nuova percezione dello spazio fisico e psicologico in un viaggio che attraversa scienza e fantascienza. Intersezioni 4. Dennis Oppenheim. Splashbuilding. Scolacium (CZ), Parco archeologico e Museo Marca, fino al 3/11. OpenArt 5 La scultura immersa in un ambiente naturale incontaminato. Opere figurative e astratte convivono con i grandi tronchi secolari e le montagne circostanti. Cinquanta gli artisti presenti quest’anno, tra cui Irma Bucher, Chiara Fiorini, Pascal Murer, Brigitte Noti, Nigel Ritchie. OpenArt. Roveredo (Svizzera, Ct. Grigioni), Località Trii, fino all’11/10. IN SCENA Quartieri dell’Arte Il tema del Festival è Swap/Scambio, dedicato a forme e pratiche transculturali e transdisciplinari, con al loro centro la scrittura teatrale. Tra gli eventi l’anteprima mondiale di Se sapessi cantare mi salverei dello spagnolo Juan Mayorga (nella foto); lo Shangai Theatre Academy; L’uomo più crudele di Gian Maria Cervo; Va3 riazioni sul modello di Kräpelin di Davide Carnevali; Anima di Roberta Nicolai. Quartieri dell’Arte. Swap. A Viterbo, Ronciglione, Caprarola, Tuscania, Civitacastellana, dal 5/9 al 10/10. www.quartieridellarte.org Sagra musicale umbra La 64a edizione si incentra sugli anniversari di Haendel e Haydn, con musiche di Purcell e Scarlatti. Seguono autori del Novecento (Britten) e contemporanei: Sciarrino, Fedele, Part e Marco Momi. Perugia, varie sedi, fino al 25/9, tel. 063614068. Settembre Musica Tra Torino e Milano la terza edizione di un festival che vede grandi interpeti: i direttori Temirkanov, Jurowski, Pappano, Dutoit, Chung e Harding e solisti come Accardo e Perahaia. Milano-Torino, fino al 24/9. www.mitosettembremusica.it 4 a cura di G.D. 5 Giuseppe Distefano 71 Città nuova • n.17 • 2009