Parco Bosco Incoronata

annuncio pubblicitario
Alla
Parco Incoronata
”:
Alla scoperta
scoperta del
del ““Parco
Incoronata”:
…
…
non
non un
un semplice
semplice bosco.
bosco.
Percorso didattico
didattico realizzato
realizzato da
da alunni
alunni delle
delle classi
classi 2^C
2^C ee 2^D
2^D
Percorso
Docenti coordinatrici:
coordinatrici: Prof.sse
Prof.sse Papa
Papa Clelia
Clelia ee Venditti
Venditti Rosalia
Rosalia
Docenti
Scuola secondaria di primo grado
“Dante Alighieri”
Anno scolastico 2006\2007
Perché questo lavoro …
Lo scorso anno scolastico, in occasione
dell’ inaugurazione del “Parco regionale
dell’ Incoronata”, siamo stati invitati a
visitarlo.
La visita è stata preceduta da un incontro con un ricercatore del
Dipartimento di Chimica e Difesa del Suolo della Facoltà di
Scienze Agrarie di Foggia, allo scopo di ampliare le nostre
conoscenze in merito.
L’attività ci ha subito interessati e
coinvolti. Giunto il giorno tanto atteso
abbiamo raggiunto il bosco dove due
guide forestali ci hanno introdotto in
questo meraviglioso centro naturalistico
pieno di piante e fiori. Abbiamo
realizzato un reportage fotografico, un
videoclip e raccolto dei campioni di
vegetali.
Quest’anno, il ricordo di quell’esperienza divertente e costruttiva, ci ha portati a
realizzare il presente lavoro utilizzando i materiali raccolti nel precedente anno
scolastico.
L’ecosistema bosco
I boschi planiziali un tempo
coprivano per intero le maggiori
pianure italiane e medio europee, ma
in passato sono stati distrutti quasi
totalmente a causa del bisogno di
legname e per fare posto alle colture
intensive.
Queste formazioni boschive sono
state
storicamente
quelle
più
soggette a trasformazione agricola,
com’è
noto
infatti
le
aree
pianeggianti sono state oggetto di
notevoli disboscamenti già ad opera
dei Romani.
Per questi motivi oggi sono pochissime le regioni d’Italia che hanno la fortuna
di annoverare nel proprio patrimonio naturalistico un bosco planiziale;la più
importante formazione di questo tipo e' senz’altro costituita dal Bosco della
Mesola in Emilia Romagna.
Anche in provincia di Foggia troviamo delle significative testimonianze di bosco
planiziale dal “Bosco dell’Incoronata” sul torrente Cervaro a quello di
Dragonara sul fiume Fortore. Si tratta di habitat estremamente ricchi di
specie che grazie all’umidita', la fertilita' e alla profondita' dei suoli trovano
un ambiente ideale per il loro sviluppo
Storia del bosco dell’Incoronata
Il bosco dell’Incoronata era chiamato dagli antichi Latini in due modi:
Silva termine con il quale volevano indicare un luogo pericoloso ed ignoto,
e Nemus con cui indicavano il bosco amico, in cui una divinità elargiva
favori agli uomini.
Le sorti del bosco sono alterne nell’antichità: i Romani divisero il terreno
intorno ad Arpi ed Ordona in appezzamenti da coltivare, lasciando intatta
una zona che corrisponde all’attuale Bosco dell’Incoronata .
Dopo la caduta dell’Impero Romano (476 d.C.), il territorio fu invaso da
popolazioni barbariche, tra cui i Longobardi che distrussero Arpi, Troia e
Ordona. Il bosco e le altre zone di pianura vennero abbandonate perché
poco sicure e la gente si rifugiò nei centri abitati del Subappennino.
Il bosco assunse l’aspetto di “silva” rifugio per i predoni. Tale situazione
perdurò fino all’arrivo dei Bizantini (X sec.), quando iniziò lo sfruttamento
del bosco: gli abitanti del luogo ottennero il diritto di usufruire
dell’erbatico, del legnatico, dell’acqua e del pascolo.
La storia del bosco attuale inizia nel 1001; a quel tempo il bosco, ricco di
querce, era frequentato da signorotti che lo utilizzavano per la caccia, e
dai pastori di Abruzzo che durante la transumanza, vi giungevano
percorrendo i lunghi tratturi.
A questo periodo risale il ritrovamento della statua della Madonna Nera
che alcuni storici sostengono sia stata persa dai soldati Bizantini, altri
che sia stata nascosta dai fedeli per sottrarla agli iconoclasti.
Istituzione del Parco dell’Incoronata
Presentazione disegno di legge: il
27/10/2005 l’assessore regionale
all’ecologia Michele Losappio
presenta a Palazzo di città il
disegno di legge di istituzione del
Parco
Istituzione del Parco: legge del 2
Maggio 2006. “L’istituzione del
Parco rappresenta un traguardo
fondamentale per la città di
Foggia” dichiarazione
dell’Assessore Pontone.
Sabato 27 Maggio 2006 1^ Festa del Parco Regionale “Bosco
Incoronata”: la giornata nell’area boscata è iniziata con l’attività di
animazione educativa ed ambientale in area Parco, con gli esperti di
Aforis e del Centro Studi Naturalistici in azione con le scolaresche.
E’ seguito il Convegno “Parco Naturale Regionale del Bosco Incoronata:
nuova storia di sostenibilità ambientale”.
Descrizione ….
Il bosco di Roverelle: questo habitat è
particolarmente interessante e raro,
infatti, la presenza delle querce, in molti
casi di età secolare, rappresenta un
patrimonio genetico unico a testimonianza
dei boschi planiziali originari che si
distribuivano lungo il Tavoliere prima delle
grandi bonifiche.
Il bosco ripariale: questo tipo di
vegetazione cresce esclusivamente lungo
le rive del torrente Cervaro, questo
perché la perenne presenza di acqua nel
terreno condiziona e seleziona solo le
specie che riescono a sopravvivere alla
costante presenza di umidità e acqua. Le
specie tipiche di questo ambiente sono
naturalmente i salici, i pioppi e i frassini.
Le praterie: sono parte inscindibile
dell’area protetta. Questo tipo di
vegetazione è ormai diventata rara e
frammentata tanto da essere ormai
considerato
habitat
prioritario
da
proteggere dalla Comunità Europea. La
causa è sicuramente l’abbandono delle
attività tradizionali come il pascolo ovino.
In questo habitat si insediano specie di
vegetali fragili e poco comuni come le
orchidee selvatiche.
…. della vegetazione
I rimboschimenti: in passato in sostituzione
delle aree in cui il bosco planiziale era
degradato (incendi o tagli abusivi) furono
realizzati dei rimboschimenti artificiali di
Eucalipti (specie australiana, vedi foto),
Robinia (specie nord-america) e Pino
d’Aleppo (specie mediterranea costiera) e
altre specie alloctone.
Le zone umide: durante la stagione piovosa
il parco del Bosco Incoronata raccoglie
l’acqua in eccesso in pozze temporanee.
Questi micro-habitat permangono fino alla
fine della primavera e ciò fa si che molte
specie di anfibi, ormai rarissimi nell’arido
Tavoliere, trovano il sito ideale per
completare il loro ciclo riproduttivo.
Gli agroecosistemi: un elemento ambientale inscindibile dal parco è l’ambiente
agricolo. Nell’agro-ecosistema si possono identificare differenze rispetto a
un sistema naturale: la semplificazione della diversità ambientale, a vantaggio
delle specie coltivate e a scapito di quelle selvatiche, che competono con
esse. Molte sono le specie selvatiche legate ormai indissolubilmente agli
ecosistemi agricoli tradizionali: Quaglia, Allodola, Calandra, Albanelle e Falco
Grillaio.
Aglio selvatico
Allium Oleraceum
Nome comune: Aglio selvatico
Nome scientifico: Allium
Oleraceum
Famiglia: Liliacea
Genere: Alliaceae
Origine: Eurasiatica
Divisione: Spermatofite
Sottodivisione: Angiosperme
Habitat: Incolti aridi
Fioritura: Luglio - settembre
Durata: Perenne
Curiosità: Geofite bulbosa:
pianta il cui organo
perennante è un bulbo da cui,
ogni anno nascono fiori e
frutti
Paparesta Francesca 2^C
ASPARAGO
Asparagus Officinalis
Nome comune: Asparago
Nome scientifico: Asparagus
Officinalis
Famiglia: Liliacee
Habitat: Bosco o
sottobosco
Portamento: Germogli
commestibili col rizoma
sotterraneo
Borrelli Gaetano 2^D
Asfodelo
Asfodelo
Asphodelus
Asphodelus Microcarpus
Microcarpus
Nome comune: Asfodelo
Nome scientifico: Asphodelus
Microcarpus
Famiglia: Liliacee
Habitat: Bacino del Mediterraneo. Cresce
dai 200 sino ai 1200 metri di altitudine
su pascoli degradati ed aridi.
Portamento: Bella e vistosa liliacea allieta
con i suoi fiori le asciutte praterie
mediterranee.
Foglie: Basali, lunghe 25-45 cm e larghe
1-4 cm, appiattite e leggermente
carenate.
Fiori: Bianchi, rosa o gialli; infiorescenza
riccamente ramificata, piramidale,
poggiante su un robusto scapo, con
brattee verde-pallido
Curiosità: Le radici tuberose, fusiformi,
ricche in sostanza amilacee e pectiche, in
periodi di carestia, furono utilizzate come
alimento.
Quirito Antonio 2°
2°D
ATTACCAVESTE
Galium Aparine
Nome comune: Attaccaveste
Nome scientifico: Galium
Aparine
Famiglia: Rubiacee
Habitat: Prati, siepi e boschi
aperti
Portamento: Fusti non
ramificati e glabri; altezza
20-60 cm
Foglie: Con spine rivolte
verso l’alto
Fiori: Bianchi
Frutti: Con spine uncinate con
sommità nere
Bove Luigi 2^C
CASTAGNO
Castanea Sativa
Nome comune : Castagno
Nome scientifico: Castanea
Sativa
Famiglia: Fagacee
Habitat: pianta
submediterranea
Portamento: tronco
possente, chioma espansa e
rotondeggiante e alta fino a
25m
Foglie : lanceolate, di colore
verde scuro
Russo Romana 2^D
DENTE DI LEONE
Taraxacum Officinale
Nome comune: Dente di leone.
Nome scientifico: Taraxacum
Officinale.
Famiglia: Composite.
Habitat: Pianta delle regioni a clima
temperato, ove vivono circa 60
specie diverse.
Portamento: Pianta perenne con
radice a fittone.
Foglie: Gambi corti ed interamente
sotterranei, producono una rosetta
di foglie sulla superficie del suolo.
Le foglie sono lunghe dai 5 ai 25 cm.
Fiori: Fiorisce dalla primavera,
soprattutto in aprile, fino
all’autunno. I capolini di fiori sono
solitari e posti all’estremità dei
gambi senza foglie; ogni capolino di
fiori contiene da 100 a 400 fiori
gialli.
Frutti: I semi sono sovrastati da un
paracadute di setole (pappo) che
favorisce la disseminazione.
Calabrese Ciro 2^ D
EUCALIPTO
Eucalyptus Globalus
Nome comune: Eucalipto
Nome scientifico: Eucalyptus
Globalus
Genere: Eucalyptus
Famiglia: Mirtacee
Portamento: Albero altissimo
che può raggiungere i 150m
Foglie: Forma lanceolata e
molto sottile
Fiori: Biancastri e formati
dal calice e dall’ opercolo
Frutti: Capsula legnosa
racchiusa nel calice
Mucciolo Gennaro 2^D
FERULA
Ferula Communis
Nome comune: Ferula
Nome scientifico: Ferula
Communis
Famiglia: Umbelliferae
Habitat: Stazioni aride e
sassose della macchia
degradata e nelle gariche
Foglie: Molli, pluripennate,
hanno un caratteristico
aroma pungente somigliante
al sedano
Attenzione: La ferula è
velenosa e gli animali che se
ne cibano contraggono la
“FERULOSI” e muoiono in
pochissimo tempo.
Formiglia Federico 2^ D
MENTA
Mentha Piperita
Nome comune: Menta
Nome scientifico: Mentha
Piperita
Famiglia: Labiate
Habitat: Stato selvatico
(boschi,campagne)
Portamento: Erbacea con
radice biancastra, stolonifera
e ricca di rami
Foglia: Oblungo-lanceolate,
brevemente picciolate con
margine dentato
Fiori: Rosso-rosati, riuniti in
spighe
Francavilla Andrea 2^D
PUNGITOPO
Ruscus Aculeatus
Nome comune: Pungitopo
Nome scientifico: Ruscus
Aculeatus
Famiglia: Liliacee
Habitat: Boschi e cespuglietti
ombrosi
Portamento: Sempreverde,
pianta alta tra i 30 e gli 80 cm
Foglie: Foglioline quasi invisibili
verdastre
Fiori: Sbocciano tra febbraio e
aprile sono piccoli e verdastri
Frutti: Bacche di colore rosso
brillante di circa 1 cm di
diametro simili a ciliegie
Curiosità:
Cofano Marzia 2^C
Roverella
Roverella
Quercus Pubescens
Pubescens
Quercus
Nome comune: Roverella
Nome scientifico: Quercus
Pubescens
Famiglia: Fagacee
Habitat: L’areale comprende
l'Europa centromeridionale e
orientale
Foglie:
Foglie Semplici, obovato-lobate
di 5-10 cm, pubescenti
giallastre; quelle femminili
solitarie, a piccoli gruppi
terminali o posti lungo il ramo
dell'ascella delle foglie in modo
sessile o su un piccolissimo
peduncolo; fioritura da aprile a
maggio
Frutti: Ghiande ovali allungate di
2 cm, con cupola che le ricopre
fino a metà
Scalandra Lucia 2^C
QUERCIA
QUERCIA
Quercus Robur
Quercus Robur
Nome comune: Quercia
Nome scientifico: Quercus Robur
Famiglia: Fagacee
Portamento: Le querce hanno dimesioni
molto variabili: alcune sono poco più
alte di un arbusto, altre superano i
30m.
Frutti: Tipico frutto, è costituito da
una ghianda.
Fiori: Sbocciano in primavera, quasi in
concomitanza con la comparsa dei
germogli fogliari.
Habitat: Le specie crescono
nell’Europa centrale e settentrionale
ma predominano nelle regioni
mediterranee.
Foglie: Possono essere caduche,
sempreverdi o semipersistenti; la loro
forma varia da specie a specie e,
talvolta, anche nell’ambito della stessa
specie
Gramazio Fabio 2^D
Fauna… estinta
La fauna
dell’Incoronata
del
Bosco
dell’Incoronata ha subito nel
tempo profonde modifiche a
causa delle opere dell’uomo.
Molte specie come il cervo, il
gallo sultano e la gallina prataiola
sono scomparse.
… mammiferi e rettili
Attualmente
sono presenti
mammiferi come la volpe, la
donnola,
il
riccio
e
il
moscardino; rettili come il
ramarro e una grande varietà di
insetti.
… uccelli
Il
bosco funge da rifugio per
molti uccelli che vi nidificano o vi
passano durante la migrazione:
la cornacchia grigia, la gazza, la
ballerina bianca, l’allodola, la
cinciallegra, la civetta e il
cardellino.
Le nostre proposte
L’ osservazione e lo studio del Parco ci ha portato a considerare che
questo ecosistema va salvaguardato; ciò può essere realizzato solo
attraverso un più attento e rispettoso comportamento di noi tutti,
consapevoli che la protezione della natura è fondamentale per ogni
essere vivente.
Attraverso questa attività costruttiva abbiamo elaborato alcune
proposte personali con lo scopo di migliorare questo neo-parco a noi
molto caro perchè nei pressi della nostra città.
Vorremmo che fosse costruita una serra nella quale preservare alcune
piante tipiche della nostra zona ma sfortunatamente in via di estinzione.
Ci piacerebbe avere a disposizione dei luoghi dove poter approfondire
ciò che la visita guidata del Parco ci permette di conoscere.
Sarebbe bello disporre, all’ interno del Parco, di un museo dove poter
osservare tutte le specie di piante e di animali che abitualmente vivono
in esso e che non sempre si riesce ad osservare dal vivo.
Scarica