MALATTIA DI NEWCASTLE Caratteristiche della patologia E.1 E.1.1 Nome patologia E.1.2 Agente/i eziologico/i E.1.3 Breve descrizione Scheda malattia di Newcastle (APMV-1) Informazioni Malattia Malattia di Newcastle (ND) o Pseudopeste aviare La Malattia di Newcastle (ND) o Pseudopeste aviare è una forma virale dovuta al Paramyxovirus aviare sierotipo 1, capace di provocare ingenti danni economici all’allevamento avicolo, particolarmente del pollo e del tacchino, in epizoozie. La classificazione tassonomonica dei paramyxovirus è stata, di recente, completamente modificata, in base alle ricerche di biologia molecolare. I sierotipi di paramyxovirus aviari noti sono nove e sono stati inclusi nel genere Avulavirus, della famiglia Paramyxoviridae, ordine Mononegavirales. L’agente eziolgico della Malattia di Newcastle (NDV) è il Paramixovirus di tipo I (APMV-1). APMV-1 del piccione ha mantenuto in alcuni ceppi differenze antigeniche rispetto al ceppo classico e sono talvolta chiamati pigeon paramyxovirus type 1 (PPMV1). I ceppi di NDV sono stati divisi nei seguenti cinque gruppi o patotipi, in base ai sintomi prodotti: − Viscerotropi velogeni responsabili d’infezioni acute letali, usualmente con lesioni emorragiche necrotiche all’apparato digerente. − Neurotropi velogeni causano una malattia respiratoria seguita da alta mortalità e sintomi neurologici, usualmente senza lesioni all’intestino. − Mesogeni, agenti di un quadro clinico caratterizzato da sintomi respiratori e nervosi con bassa mortalità. − Lentogeni causano una lieve sintomatologia respiratoria senza mortalità · Asintomatici enterotropi provocano infezioni inapparenti con replicazione virale primariamente nell’intestino. L'OIE definisce la malattia Newcastle come un'infezione causata da un virus altamente virulento APMV-1 cioè un isolato che: 1) ha un indice di patogenicità intracerebrale (IPIC) di almeno 0,7 nei pulcini di un giorno, 2) una sequenza di aminoacidi che assomiglia a quelli altamente virulenti (amminoacidi multipli di base al C-terminale della proteina F2 e la phenylalanine al residuo 117 della proteine F1). Il virus è emoagglutinante. Il quadro clinico e anatomopatologico dipende dal patotipo del virus infettante, nonché dalla specie, razza, età degli animali e da fattori climatici e ambientali. Nelle forme sostenute da ceppi velogeni, i sintomi nel pollo sono rappresentati da grave depressione, cresta cianotica, dispnea, respirazione a becco aperto, tosse, , diarrea verdastra e disturbi nervosi (paralisi degli arti, tic con movimenti ritmici della testa, tremori e torcicollo). Nella gallina si ha calo dell’ovodeposizione per alcune settimane. I soggetti giovani Pag. 1 1 1.1-1.2 1.1.1 1.2.1 1.1.2 1.2.2 1.1.3 1.2.3 1.1.4 1.2.4 1.1.5 1.2.5 1.1.6 1.2.6 1.1.7 1.2.7 1.1.8 1.2.8 1.3 1.3.1 sono maggiormente sensibili. Nelle forme da virus mesogeni si notano sintomi respiratori anche gravi e in una seconda fase manifestazioni nervose con movimenti convulsivi, maneggio, opistotono e torcicollo. Il decorso è in genere lungo e la mortalità bassa. I virus lentogeni possono provocare lievi sintomi respiratori, che spesso si aggravano per l’intervento d’altri virus respiratori o batteri a tropismo respiratorio. Questa patologia è inserita nel Regolamento di Polizia Veterinaria all’articolo 1. ND è inserita anche nel Terrestrial Animal Health Code OIE (2010) e nell’OIE Terrestrial Manual 2009 (Manual of Diagnostic Tests and Vaccines for Terrestrial Animals. Rilevanza della patologia Presenza e frequenza dell’agente eziologico sul territorio regionale / extraregionale Presenza e frequenza della La ND non risulta segnalata attualmente nelle specie avicole malattia in Regione Lombardia d’allevamento nella regione Lombardia. Nel 2010 sono stati ritrovati diversi casi di PPMV-1 in piccioni e tortore a conferma dell’endemicità di questi virus. Presenza e frequenza della Dai dati forniti dall’World Animal Health Information malattia in regioni / Stati Database (WAHID), ND è stata segnalata nel 2010 nei confinanti seguenti Paesi: Italia, Francia, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Romania, Spagna, Svezia e Svizzera. Frequenza eventuali epidemie Sporadiche segnalazioni possono essere presenti negli animali selvatici o in specie avicole di allevamenti rurali (specificare aree) Animali / Vettori / Ambiente Gli insetti non sono considerati dei vettori meccanici efficienti per la disseminazione della malattia così come i muridi mentre risultano essere potenzialmente implicati i materiali e le attrezzature di allevamento contaminate Eventuali cicli stagionali / focolai Le stagioni estreme possono favorire la diffusione della influenzati da anomalie climatiche patologia qualora l’animale sia già ammalato con malattie respiratorie (bronchite, mycoplasmi, ecc.). Fattori che favoriscono la presenza La vicinanza con animali selvatici o rurali nonché l’adozione di dell'agente (scarse misure scarse misure igienico-sanitarie e/o piani vaccinali inadeguati igieniche, biosicurezza, può favorire l’insorgenza della patologia in allevamento. management, ecc.) Stabilità nell'ambiente dell'agente Il virus di ND sopravvive per lungo periodo a temperatura eziologico ambiente soprattutto nelle feci. In ambienti contaminati non puliti il virus può sopravvivere da 7 a 30 giorni in base alla temperatura ambientale. Nel suolo a 20°C può sopravvivere per 20 giorni. E’ inattivato a 56°C in 3 ore oppure a 60°C per 30 minuti; è inattivato da pH <2 , è sensibile a etere, formalina, agenti ossidanti, fenoli, clorexidina e ipoclorito di sodio al 6%. Possibilità di eliminare l'agente Adeguate operazioni di pulizia, detersione e disinfezione sono dall'ambiente in grado di eliminare il virus dall’ambiente di allevamento Numero di specie domestiche colpite Numero di specie domestiche La malattia naturale si presenta nel pollo, che è certamente la colpite (indicare anche quali) specie più sensibile insieme al tacchino, seguono faraona, quaglia, piccione, fagiano e struzzo. Scheda malattia di Newcastle (APMV-1) Pag. 2 1.4 Velocità di diffusione La diffusione in allevamento è rapida ed è favorita dalla nell'allevamento concentrazione degli animali e dalla via d’infezione che può essere orale o respiratoria. Rapidità di diffusione tra Per via aerea il virus espettorato non si trasmette per più di allevamenti 100 metri. Possibile la trasmissione tra allevamenti se il personale addetto accudisce allevamenti collegati dallo stesso circuito commerciale. L’ingresso di uccelli selvatici infetti può favorire la diffusione tra allevamenti. Capacità di diffondersi senza Parimenti all’influenza aviare, anche ND può diffondersi senza movimentazione di animali movimentazione di animali. Vettori come reservoir e potenziali fonti di contagio Ciclo della patologia influenzato da I vettori invertebrati (insetti) non sono considerati molto vettori importanti per il mantenimento della patologia se vengono applicate le corrette norme igieniche. Presenza del vettore sul territorio Dermanyssus spp., Musca domestica e Alphitobius diaperinus regionale / nazionale possono contribuire a mantenere l’ambiente di allevamento infetto. Presenza del vettore legata a La mosca ha un ciclo stagionale mentre Dermanyssus e Alphitobius sono generalmente presenti durante tutto l’anno determinate aree / condizioni climatiche con una maggiore frequenza durante le stagioni calde (ciclo biologico facilitato). Capacità del vettore di La possibilità che Alphitobius diaperinus possa fungere da sopravvivere, riprodursi, vettore e trasmettere l’infezione tra un ciclo e l’altro è trasmettere l'infezione, fungere da documentata in letteratura. reservoir Rischio di contagio nelle specie sensibili Probabilità di trasmissione La patologia è contagiosa e la possibilità di trasmissione è elevate. Modalità di trasmissione APMV-1 possono essere trasmessi per inalazione o ingestione. I Galliformi eliminano APMV-1 solo per 1-2 settimane. Particolari condizioni che Densità elevate, malattie respiratorie intercorrenti, favoriscono la trasmissione vaccinazioni inadeguate. Specie selvatiche reservoir e potenziali fonti di contagio Specie colpite In totale ND è segnalata in 241 specie di uccelli facenti capo a 27 ordini diversi. Positività sierologiche sono state evidenziate in Lombardia nelle cornacchie grigie. Interazioni selvatici / domestici / La patologia è segnalata anche nel piccione, passeriformi, uomo uccelli da voliera. Tra i volatili domestici il piccione e gli altri columbiformi sono in genere interessati dalla variante piccione di APMV-1 denominata PPMV-1 (Pigeon Paramixovirus) di cui questa specie è considerata reservoir. Questo ceppo probabilmente è divenuto endemico nelle popolazioni di piccioni domestici e selvatici dopo la prima comparsa negli anni ’80 quando fu la causa di una grave pandemia. Benchè mesogene, le varianti PPMV-1 spesso determinano nel pollo sintomatologia piuttosto lieve che può aggravarsi dopo passaggi seriali nel pollo. Ciò conferma l’importante ruolo epidemiologico del piccione nel mantenimento e nella diffusione della malattia di Newcastle. 1.4.1 Rapidità di diffusione 1.4.2 1.4.3 1.5 1.5.1 1.5.2 1.5.3 1.5.4 1.6 1.6.1 1.6.2 1.6.3 1.7 1.7.1 1.7.2 Scheda malattia di Newcastle (APMV-1) Pag. 3 1.7.3 Eventuali specie in pericolo colpite 1.8 1.8.1 1.8.2 1.8.3 1.9 1.9.1 1.9.2 1.9.3 1.10 1.10.1 1.11 1.11.1 Tra i volatili di particolare pregio naturalistico va segnalato il gipeto (Gypaetus barbatus) che di recente sta nidificando anche nelle alpi lombarde. Potenziale diffusione silente Riconoscibilità della patologia Le specie target di allevamento hanno sintomatologia ben attraverso i segni clinici evidente. Diffusione attraverso soggetti sub- Alcune specie selvatiche eliminano il virus per lungo tempo clinici / asintomatici senza mostrare sintomatologia (gufo fino a 4 mesi, cormorano per un mese). Le specie più resistenti alle manifestazioni cliniche benché sensibili all’infezione sono gli uccelli acquatici ed in particolare le anatre sono considerate serbatoio per patotipi di APMV-1 a bassa virulenza o enterici apatogeni. E’ stato visto però che questi ceppi possono diventare patogeni per mutazioni puntiformi a livello di sitichiave per la virulenza. Periodo d'incubazione Il periodo di incubazione nel pollame varia da 2 a 15 giorni a seconda della virulenza del ceppo e la suscettibilità della specie. Nei polli infetti con ceppo velogeno, l’incubazione non supera mai i 6 giorni. Periodi di incubazione più lunghi (fino a 25 giorni) sono stati segnalati in alcune specie aviarie. Variabilità dell’agente Specie / Tipi conosciuti Gli APMV-1 isolati possono essere separati in due classi, chiamati classi I e II, sulla base dell’omologia genetica dei virus. La stragrande maggioranza di APMV-1 appartenenti alla classe II, che è diviso in almeno 9 genotipi (I-IX). I ceppi della classe I sono stati trovati principalmente in uccelli acquatici selvatici, e sono generalmente a bassa patogenicità. Mutazioni La patogenicità dei ceppi di APMV-1 è legata in gran parte alla sequenza amminoacidica della glicoproteina F che permette la fusione dell’envelope virale con la membrana della cellula ospite. Variazioni di questa composizione può dare luogo a mutanti più o meno patogeni. Specie - specificità Malgrado APMV-1 sia limitato ai volatili, questo virus è segnalato in oltre 240 specie di uccelli Conoscenza dell’interazione ospite-patogeno Grado di conoscenza scientifica La patogenesi nelle specie domestiche è conosciuta in sulla patogenesi maniera abbastanza approfondita mentre risulta ancora da chiarire nelle specie selvatiche considerate reservoir. Conoscenza della risposta immunitaria Totale / parziale / nessuna La risposta immunitaria umorale risulta essere ben conosciuta conoscenza dell'immunità umorale nelle specie di allevamento mentre occorrono ulteriori indagini nelle specie selvatiche. Gli anticorpi compaiono in genere entro 6-10 giorni dopo l'infezione non solo nel sangue, ma anche localmente. Il livello dipende in larga misura dal ceppo infettante ma in genere, il picco anticorpale è raggiunto dopo circa 3-4 settimane. Gli anticorpi rilevabili mediante inibizione dell’emoagglutinazione possono rimanere per un anno in uccelli infettati con ceppi mesogeni o dopo una serie di vaccinazioni. Le immunoglobuline IgA secretorie compaiono nella mucosa intestinale e in quella respiratoria. Scheda malattia di Newcastle (APMV-1) Pag. 4 1.11.2 Totale / parziale / nessuna 2 2.1 2.1.1 2.1.2 2.1.3 2.2 2.2.1 2.2.2 2.2.3 2.2.4 La risposta immunitaria cellulo-mediata (CMI) può essere conoscenza dell'immunità cellulo- individuata già a 2-3 giorni dopo l'infezione con ceppi di vaccino vivo ma non è di per sé sufficiente a proteggere mediata contro un challenge di APMV-1 virulento. Impatto socio-economico Impatto della patologia sulle produzioni nella realtà lombarda Perdite produttive (mortalità / La malattia non è segnalata nel territorio nazionale. Qualora scarti) fosse presente un focolaio nelle specie avicole da reddito l’impatto sul singolo allevamento comporta l’eliminazione di tutti i soggetti. L’ultima epidemia è comparsa in Italia nel 2000 dove si sono registrati 254 focolai distribuiti nelle seguenti regioni: Lombardia, Veneto, Friuli V.G., Trentino, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Umbria Lazio e Marche. Riduzione della qualità dei prodotti Gli eventuali prodotti (carne/uova) degli allevamenti infetti sono destinati alla distruzione. Minacce alla sopravvivenza Malgrado l’adozione di misure di stamping-out e di fermo dell'industria dell’allevamento in genere la sopravvivenza del’industria non è totalmente compromessa. Impatto economico del piano di controllo Presenza e obbligatorietà del piano Non esiste un piano di controllo obbligatorio anche se con nota dell’allora Ministero della Salute DGVA VIII 29204/PI.8.d/158 del 08/08/2005 era stato imposto un programma di vaccinazione obbligatoria per tutte le specie sensibili. I gruppi avicoli integrati comunque adottano dei piani di monitoraggio sierologico soprattutto negli animali a ciclo lungo. Costo delle misure di monitoraggio Il costo dei monitoraggi che vengono effettuati dai gruppi in atto avicoli nazionali nei propri allevamenti o in quelli di soccida sono prevalentemente mirati a verificare l’efficacia della vaccinazione e sono a totale carico dell’azienda. Presenza di focolai sul territorio Nessun focolaio in corso. Tipologia e costo delle misure di Una volta adottate le pratiche di stamping-out e tutte le controllo in atto. procedure di disinfezioni, è possibile imporre appositi piani di profilassi immunizzante. Il costo delle misure di controllo sono ascrivibili agli interventi vaccinali eseguiti. A titolo esemplificativo si riportano alcuni schemi vaccinali adottati in campo: Polli riproduttori e ovaiole: 2 vivi + 2 spenti prima della deposizione Pollo da carne: 1 vivo + 1 spento o 1vivo + 1 vivo Tacchini riproduttori: 1 vivo + 3 spenti o 2 vivi + 2 spenti prima della deposizione Tacchini da carne: ♀: 1 vivo + 1 spento; ♂ maschi: 1 vivo + 2 spenti Faraone da riproduzione: 3 vivi Faraone da carne: 2 vivi Scheda malattia di Newcastle (APMV-1) Pag. 5 2.3 Potenziale Impatto economico diretto (costi cumulativi inclusi) 2.3.1 Limitazioni e divieti alla produzione La normativa stabilisce lo stamping-out di tutti i volatili e alla movimentazione animale 2.3.2 2.3.3 2.3.4 2.4 2.4.1 2.4.2 2.4.3 2.4.4 2.4.5 2.4.6 dell’allevamento infetto, la distruzione delle carcasse e delle uova, quando la diagnosi è ufficialmente confermata. Intorno all’azienda infetta è prevista una zona di protezione del raggio minimo di 3 km all’interno di una zona di sorveglianza del raggio minimo di 10 km in cui la movimentazione degli animali è sottoposta a vincoli particolari. Potenziale costo economico I costo diretto è ascrivibile agli interventi di stamping-out e di relativa distruzione delle carcasse, pulizia e disinfezione dei capannoni. Possibili mezzi di controllo La profilassi immunizzante è il principale mezzo di controllo (vaccinazione e terapia medica / insieme all’adozione delle norme di biosicurezza. In caso di Test-and-cull / Stamping out) focolaio viene adottato lo stamping-out degli animali infetti o sospetti infetti. Non è possibile nessuna terapia medica. Costi degli eventuali interventi Per quanto riguarda la vaccinazione i costi stimati indicativi richiesti (monitoraggio e controllo) degli interventi sono i seguenti: galline ovaiole e riproduttori: 12,3€/1000 capi più 80€ di manodopera; polli da carne: circa 3€/1000 capi se somministrato vaccino vivo. Tacchini da carne maschi: 10,8€/1000 capi + 80€ di manodopera. In più vanno conteggiati gli interventi di biosicurezza che però funzionano da “barriera” per tutte le malattie infettive. I vaccini utilizzati devono anche essere approvati dall’UE (Regolamento UE n° 955/2010). Potenziale Impatto economico indiretto (sociale, commerciale) Conseguenze sulla distribuzione dei Nei Paesi industrializzati si è riusciti a eradicare AMPV-1 dagli prodotti allevamenti mediante le vaccinazioni e la biosicurezza. Embarghi e le restrizioni commerciali causano notevoli perdite economiche qualora si aprano dei focolai. Negli Stati Uniti, un'epidemia del 2002-2003 ha causato la morte di più di tre milioni di uccelli e ha causato perdite per circa 5 miliardi di dollari all'industria. Gli isolati a bassa patogenicità, che sono comuni nel pollame nel mondo, possono diminuire la produttività, ma non hanno impatto sul commercio internazionale. Riduzione del prezzo di mercato L’apertura del focolaio in genere non compromette il prezzo di mercato se i media non intervengono con campagne allarmistiche (vedi influenza aviare). Divieto di distribuzione a livello La limitazione è prevista solo per l’allevamento/allevamenti nazionale inclusi nel focolaio. Costi dei trattamenti e del controllo Il costo della patologia è irrilevante. della patologia negli esseri umani Riduzioni del turismo e della La diffusione di ceppi ad alta patogenicità che possono biodiversità infettare varie specie di uccelli (anche da zoo) può ridurre la biodiversità. Restrizioni sul sistema produttivo L’apertura del focolaio comporta l’adozione di zona di protezione e sorveglianza di 10 km. Scheda malattia di Newcastle (APMV-1) Pag. 6 3 3.1 3.1.1 3.2 3.2.1 3.2.2 3.2.3 3.2.4 3.2.5 3.2.6 3.3 3.3.1 3.4 3.4.1 3.4.2 3.5 3.5.1 3.5.2 3.5.3 3.5.4 Impatto sulla salute pubblica Presente in normativa Se presente ambito territoriale Non è presente in normativa per quanto riguarda la salute interessato pubblica. Potenziale zoonosico Possibilità di trasmissione agli Ceppi Velogeni di APMV-1 possono causare congiuntivite esseri umani nell'uomo. E’ segnalato un solo caso di mortalità con isolamento di APMV-1 in un soggetto immunocompromesso deceduto per polmonite. Frequenza di trasmissione agli La frequenza è rara e in genere i soggetti a rischio sono le esseri umani persone che sono esposte a grandi quantità di virus come gli operatori che eseguono le vaccinazioni e chi lavora nei laboratori/industrie vaccinogene. Gli allevatori sono raramente infettati da pollame sintomatico. Modalità di trasmissione agli esseri In genere per via aerogena. umani (diretto, indiretto, vettori, alimenti, aerogena) Barriere di specie La barriera di specie è efficace per la trasmissione della malattia. Fattori di patogenicità Tra i fattori di patogenicità , uno dei più importanti a livello molecolare è la sequenza aminoacidica della proteina F in prossimità del legame peptidico tra i residui 116 e 117 dove risiede il sito di clivaggio. In particolar modo i ceppi virulenti di AMPV-1 hanno: - una coppia di amminoacidi basici (arg-arg o lys-arg) in posizione 115 e 116 che raqppresente il terminale carbossilico della sus-unità F2; - almeno un altro amminoacido basico (in genere arg) in posizione 113; - la fenilalanina in posizione 117. Questi fattori di patogenicità influenzano la possibilità del virus di moltiplicarsi nei vari distretti dell’organismo (intestino, apparato respiratorio). Eventuale sottostima dei casi Nessuna. umani Probabilità di contagio Probabilità di contagio Rara e solo per gli operatori del settore. Trasmissibilità tra esseri umani Probabilità di trasmissione tra Inesistente. esseri umani Modalità di trasmissione tra esseri Inesistente. umani (diretta / indiretta) Impatto sulla salute umana Gravità della sintomatologia clinica Lieve e autolimitante. dei soggetti colpiti Durata della sintomatologia e Pochi giorni. dell'eventuale interruzione dell'attività lavorativa Danni permanenti Nessuno. Mortalità Un solo caso segnalato. Scheda malattia di Newcastle (APMV-1) Pag. 7 3.6 3.6.1 Probabilità d'infezione / Impatto sulla sicurezza alimentare L’alimento non è considerato possibile fonte di infezione per l’uomo. tossinfezione / intossicazione attraverso gli alimenti 3.6.2 Dosi necessarie per causare Non disponibile. infezione / tossinfezione / intossicazione 3.6.3 Precauzioni richieste Non disponibile. 3.7 Potenziale bioterroristico 3.7.1 Potenziale dannoso dell'agente Irrilevante. sull'uomo 3.7.2 Reperibilità dell'agente Abbastanza facile. 3.7.3 Facilità d’impiego e conservazione Nei laboratori specializzati. dell'agente (laboratori / personale specializzato / singoli individui) Impatto sugli scambi commerciali 4 4.1 Impatto scambi regionali legato alle normative vigenti 4.1.1 Blocco / limitazione al commercio Il blocco riguarda l’allevamento/allevamenti infetti con (singolo animale, mandria, area limitazione nelle zone di protezione e di sorveglianza. delimitata, totale) 4.1.2 Lista di prodotti vietati Quelli prodotti dall’azienda/aziende in cui è presente il focolaio. 4.1.3 Perdita di indennità La perdita di indennità riguardano solo la zona in cui ricade il focolaio. 4.1.4 Difficoltà e tempistica del recupero Le misure applicate nella zona di protezione restano in vigore per almeno 21 giorni e nella zona di sorveglianza per almeno di eventuali indennità perse 30 giorni, dopo la pulizia e la disinfezione dell’azienda. 4.2 Impatto scambi nazionali / comunitari legato alle normative vigenti 4.2.1 Blocco / limitazione al commercio Il blocco riguarda l’allevamento/allevamenti infetti con (singolo animale, mandria, area limitazione nelle zone di protezione e di sorveglianza. delimitata, totale) 4.2.2 Lista di prodotti vietati Quelli prodotti dall’azienda/aziende in cui è presente il focolaio. 4.2.3 Perdita di indennità La perdita di indennità riguardano la zona in cui ricade il focolaio. Esistono normative comunitaria che regolano gli scambi comunitari (Direttiva 92/66/CEE e successive modifiche). 4.3 Impatto scambi internazionali legato alle normative vigenti 4.3.1 Blocco / limitazione al commercio Limitazione al commercio dalle zone/aree in cui è segnalato il commercio. (singolo animale, mandria, area delimitata, totale) 4.3.2 Lista di prodotti vietati Quelli prodotti dalle zone/aree in cui è presente il focolaio. 4.3.3 Perdita di indennità Secondo quanto riporta il Terrestrial Animal Health Code (OIE, 2010) un Paese o zona risulta indenne dopo 12 mesi dall’ultimo caso segnalato. Se avviene un caso in un Paese considerato indenne, questo riacquista l’indennità dopo 3 mesi dall’avvenuto stamping-out e disinfezione degli allevamenti infetti. Per altri 3 mesi deve anche adottare tutte le misure di monitoraggio previste dal manuale stesso (artt. 0.13.22-26). Scheda malattia di Newcastle (APMV-1) Pag. 8 4.3.5 Paesi con legislazioni particolarmente restrittive 4.4 4.4.1 5 5.1 5.1.1 5.2 5.2.1 5.3 5.3.1 5.3.2 5.4 5.4.1 6 6.1 6.1.1 6.1.2 6.1.3 6.1.4 6.1.5 6.2 6.2.1 USA. Possibilità di creare aree di controllo Estensione dell'area In genere è limitata ai 10 km ma nel delimitare queste zone si deve tenere conto dei fattori d'ordine geografico, amministrativo, ecologico ed epizooziologico connessi alla malattia di Newcastle, nonché delle strutture di controllo. Benessere animale Impatto sul benessere animale (durata) Presenza e durata dei danni al La mortalità è prossima alla morbilità, in alcuni casi si è benessere animale raggiunto il 100%. Frequenza di animali sofferenti/feriti/stressati a causa della patologia Se presenti indicare la percentuale Fino al 100%. Severità / reversibilità della malattia Gravità clinica / reversibilità della La malattia, se confermata con analisi di laboratorio secondo malattia le norme UE, comporta lo stamping-out. Interventi terapeutici e loro Non è previsto nessun intervento terapeutico. efficacia Impatto sulle Libertà Animali Libertà animali impedite Tutte. Strumenti di controllo Adeguatezza degli strumenti per la diagnosi Kit validati disponibili in Italia Gli strumenti per la diagnosi sono precisi e conformi a quanto riportato dal Terrestrial Manual OIE 2009. Normative che regolano la La normativa comunitaria codifica, secondo quanto riportato diagnostica dal Terrestrial Manual OIE 2009, le metodiche ufficiali per: isolamento del virus, identificazione del virus, valutazione dell’indice di patogenicità intracerebrale, altri fattori di patogenicità a livello molecolare. Queste metodiche servono a definire la “Malattia di Newcastle” secondo quanto riportato dalla Direttiva 92/66/EEC Metodologie diagnostiche descritte Gli strumenti per la diagnosi sono riportati dalla Terrestrial da enti internazionali (OIE, UE) manual OIE 2009 e prima dalla Direttiva 92-66 CEE. Possibilità / Obbligo di effettuare Attualmente non è applicabile una tecnica DIVA. test DIVA (vaccini marker) Giudizio complessivo Gli strumenti di controllo sono chiari, adeguati e normati con dell’adeguatezza degli strumenti di precisione. Esiste anche un Manuale Operativo in caso di controllo Malattia di Newcastle a cura del Laboratorio Nazionale di Riferimento per la Malattia di Newcastle. Adeguatezza degli strumenti per la prevenzione Ostacoli / incentivi alla prevenzione Gli ostacoli sono fondamentalmente legati alla somministrazione di vaccine spenti negli animali a lunga carriera con aggravio dei costi di produzione. Gli incentivi sono dati dalla norma stessa che prevede il fermo dell’allevamento con tutte lo successive attività di disinfezione ecc.. Scheda malattia di Newcastle (APMV-1) Pag. 9 6.2.2 Possibili mezzi di prevenzione e loro Il virus ad alta virulenza continua a diffondersi e la minaccia efficacia 6.2.3 6.2.4 6.2.5 6.2.6 6.3 6.3.1 6.3.2 6.3.3 6.4 6.4.1 6.4.2 6.4.3 della Malattia di Newcastle persiste per diversi anni, se non si riesce ad ottemperare anche ad uno solo di questi due punti: Soltanto la vaccinazione a tappeto, con l’abbinamento di vaccino vivo, seguito da vaccino spento, può impedire la persistenza e la disseminazione del virus. Soltanto con l’applicazione rigorosa delle principali norme di biosicurezza si può impedire la circolazione del virus. Disponibilità di vaccini commerciali I vaccini sono disponibili sia vivi (anche con ceppi enterotropi) a livello Europeo / Internazionale da somministrare in acqua da bere o spray, sia spenti. Disponibilità di vaccini marker a Non sono presenti vaccini marker attualmente in commercio livello Europeo / Internazionale a livello europeo. Efficacia della vaccinazione La vaccinazione risulta molto efficace soprattutto se accompagnata dalle norme di biosicurezza. Normative che regolano gli Vedi Regolamento (CE) n. 798/2008 successivamente interventi vaccinali modificato in alcuni articoli dal Regolamento (UE) N. 955/2010. Adeguatezza degli strumenti per il controllo Ostacoli / incentivi al controllo Gli ostacoli sono prevalentemente legati alla possibilità che l’infezione sia portata da animali selvatici o sinantrope (piccioni), difficilmente controllabili mentre le norme di applicazione come da Manuale Operativo sono chiaramente applicabili con oneri non indifferenti. L’allevatore è incentivato a rispettare le norme di controllo per agevolare il ripristino dell’indennità di allevamento Possibili mezzi di controllo e loro Tutte le norme previste dal Manuale Operativo predisposto efficacia dal Centro di Referenza Nazionale. Normative che regolano i mezzi di Vedi Manuale Operativo predisposto dal Centro di Referenza controllo Nazionale. Adeguatezza degli strumenti per la terapia Sistemi terapeutici in uso (cura e Non applicabile. prevenzione) Normative che regolano la terapia Non applicabile. medica Eventuali residui / tempi di Non applicabile. sospensione Scheda malattia di Newcastle (APMV-1) Pag. 10