ALFRED, RUSSEL WALLACE 1823 – 1913
a cura di Mario Di Marco
Alfred Russel Wallace, naturalista inglese, nacque a Usk, nel Monmouthshire nel
1823. Visse in condizioni economiche disagiate fin dalla fanciullezza, fu
completamente autodidatta e iniziò la sua carriera professionale come maestro di
scuola. Nel 1842, intraprese, insieme all'entomologo Henry Walter Bates, una
spedizione nel bacino amazzonico, dove poté compiere estese osservazioni sulla
correlazione tra il grado di affinità di specie sistematicamente vicine, la loro
distribuzione geografica, la coincidenza tra le aree di diffusione delle unità
tassonomiche (areali di taxa) degli animali terrestri, ed i limiti fisici posti dal corso
del Rio delle Amazzoni e dei suoi grandi affluenti.Secondo molti fu probabilmente
questo il periodo in cui è stata da lui concepita l'idea dell'evoluzione della specie.
Tuttavia a causa di un incendio nella la nave, diretta in Inghilterra, che trasportava
tutta la documentazione relativa alla suddetta spedizione, andarono perduti gli
importanti risultati di quattro anni di lavoro in Amazzonia. Nel 1854 Wallace diede
il via ad una nuova spedizione (questa volta da solo) nell'arcipelago Indo-Malese.
Qui, nel 1855, scrisse il saggio On the law wich has regulated the introduction of
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New species1, il quale, dopo la sua pubblicazione in Inghilterra, scosse fortemente le
convinzioni anti-evoluzioniste del noto geologo Charles Lyell. Nello scritto lo
studioso espone le proprie idee evoluzioniste, introducendo un nuovo fattore
esplicativo del processo evolutivo, sino allora mai considerato: la selezione naturale.
Wallace stabilisce una stretta analogia tra i fenomeni della distribuzione geografica
degli organismi e quelli della loro distribuzione geologica. Le specie strettamente
affini si trovano associate negli stessi strati, e il passaggio da una specie all'altra
sembra essere stato graduale nel tempo come nello spazio.
Wallace ne formulava la seguente legge:
"Ogni specie ha iniziato la sua esistenza in coincidenza sia spaziale che temporale
con una specie preesistente ad essa strettamente affine".
Scoprire come fosse avvenuta questa sostituzione era "il più difficile e al tempo
stesso il più interessante problema della storia naturale della terra". Con
sorprendente coincidenza, l'esistenza ed il ruolo di questo fattore fu suggerito a
Wallace dal Saggio sul principio di popolazione scritto nel 1798 da Thomas Robert
Malthus, uno stimato economista e demografo inglese; la lettura di questo aveva già
ispirato a Darwin i concetti di selezione naturale, lotta per l'esistenza e
sopravvivenza del più adatto. L'invio, nel 1858, da parte di Wallace, del saggio
intitolato On the Tendency of Varieties to depart Indefinitely from the original type2,
al naturalista Darwin, bastò a convincere quest’ultimo a pubblicare le proprie
osservazioni, che da più di vent'anni raccoglieva a favore dell'evoluzione e dei
meccanismi con cui si attua. Darwin fu molto sorpreso di come, pur senza utilizzare
il termine “selezione naturale”, Wallace esponeva una teoria quasi identica alla
sua3.. Per iniziativa del botanico Joseph Dalton Hooker e di C. Lyell, entrambi
corrispondenti di Darwin, il testo di Wallace, la lettera di Darwin al botanico
1
2
Traduzione in lingua italiana: Sulla legge che ha regolato l'introduzione di nuove specie.
Traduzione in lingua italiana: Sulla tendenza delle varietà ad allontanarsi indefinitamente dal tipo originario.
Nella Lettera a Charles Lyell , del 18 giugno 1858, Darwin scriveva: “Se Wallace avesse potuto disporre del
manoscritto del mio abbozzo redatto nel 1842 non avrebbe potuto farne un riassunto migliore! Persino i
termini che usa ora sono nei titoli dei miei capitoli”.
3
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americano Asa Gray e parte del saggio darwiniano del 1844, vennero comunicati
contemporaneamente, il 1 luglio 1858, alla Linnean Society di Londra, senza
peraltro suscitare alcuna reazione o interesse. Questa soluzione fu approvata da
Wallace, con gran sollievo di Darwin, che non voleva comportarsi scorrettamente
(come si evince in una Lettera a Lyell del 25 giugno 1858). Tra il modesto
raccoglitore Wallace ed il riservato Darwin non insorse mai, del resto, una vera e
propria rincorsa ad una rivendicazione di priorità ed anche se unite da una filosofia
comune, le loro ipotesi trovavano diversi punti di contrasto. L'ipotesi di Wallace,
secondo cui l'andatura eretta è stata acquisita prima dell'aumento delle dimensioni
cerebrali, era in contrasto con quella di Darwin, ritenente che l'utensile era stato al
tempo stesso causa e conseguenza dell'andatura eretta, man mano che gli ominidi
avevano imparato a servirsi delle mani non per camminare ma per lavorare, in
coincidenza con l'ampliamento del cervello. Ma la differenza più significativa si
rileva nel rifiuto di Wallace di accettare la ‘selezione sessuale’, in quanto egli si
manteneva sempre su posizioni iperevoluzioniste, non accettando le conclusioni di
Darwin, attribuenti determinate caratteristiche di maschi e femmine a meccanismi
morfogenetici, relativamente indipendenti da condizioni ecologiche e fattori
evolutivi. Il contrasto si fa ancora più forte nella convinzione wallaceiana secondo
cui un'intelligenza superiore ha predisposto lo sviluppo dell'intelligenza umana.
Infatti, nel 1864, Wallace pubblica sulla "Anthropological Review" l'importante
saggio The origin of human races and the antiquity of man deduced from the theory
of ‘natural selection’4 , dove egli afferma che la selezione naturale cessò, ad un certo
punto, di agire sul corpo dell'uomo: “Da quando l'uomo è diventato uomo, le sue
caratteristiche fisiche hanno perso ogni valore per la sopravvivenza; questa è
garantita da un fattore nuovo e sconvolgente, la mente, che rende l'uomo capace di
esercitare sulla natura quello stesso potere a cui egli si è sottratto”. Partendo da
presupposti comuni, infine,
i due padri delle teorie evoluzionistiche intrapresero
strade diverse a partire dal momento in cui Wallace giunse a concezioni spiritualiste
4
Traduzione in lingua italiana: L'origine delle razze umane e le antichità di uomo dedotta dalla teoria della
‘selezione naturale’.
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sostenendo che l'evoluzione dell'uomo è guidata da intelligenze superiori. Darwin ne
fu sbalordito e costernato tanto da scrivere a Wallace: "Spero che lei non abbia
assassinato del tutto il suo e mio figlio". Tornato in Inghilterra nel 1862, Wallace
dedicò il resto della sua lunga vita all'attività di conferenziere e scrittore che,
nell'ambito della sua esistenza sempre frugale e sempre economicamente incerta, era
quasi la sola fonte di sostentamento, oltre alla pensione governativa che, Darwin e
suoi amici si erano adoperati per assicurargli, ma che non garantiva a Wallace la
possibilità di condurre una vita libera da preoccupazioni finanziarie. In questa ultima
fase della sua esistenza completò la stesura del resoconto del lungo soggiorno
nell'arcipelago malese e mise a punto altri studi soprattutto riguardanti le proprie
idee sulla biogeografia. Risultato di questi ultimi furono The geografical
Distribution of Animals5 (1876), Island Life6 (1880), Darwinism (1889).
Significativo fu anche il suo intervento sul dibattito susseguente alla scoperta di
Giovanni Virginio Schiaparelli dei canali di Marte. In particolare entrò in polemica
con Percival Lowell, un astronomo statunitense, che aveva elaborato in proposito
una fantasiosa teoria. Nel suo libro Is Mars habitable? (Londra, 1907), propone una
spiegazione puramente fisica dei canali di Marte, prodotti da "una contrazione della
parte esterna, riscaldata, della crosta, su un interno freddo che perciò non si
contrae". Questo studio si inserisce nell'ambito della tesi da tempo sviluppata da
Wallace, la quale vede l'uomo come unico esempio esistente nell'universo di
intelligenza superiore in forma corporea7. A Wallace si deve l'elaborazione
dell'esistenza di una linea di discontinuità biologica nel sud est asiatico, poi definita
come ‘Linea di Wallace’, tale per cui si possono individuare distinti gruppi biologici
nella due zone geografiche individuate dalla linea. Wallace notò l'esistenza di una
discontinuità tra le specie ad ovest e ad est di questa linea; ad ovest di essa le specie
sono quelle comuni all'Asia, come elefanti, tigri e lemuri, ad est della stessa si
5
6
7
Traduzione in lingua italiana: La distribuzione geografica degli animali.
Traduzione in lingua italiana: Vita dell'isola.
Tali tesi si trovano tradotte in italiano in alcuni scritti compresi nel volume, tradotto da G. Lo Forte, Il posto
dell'uomo nell'universo, Milano-Palermo-Napoli 1906.
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trovano invece quelle comuni alle isole dell'Oceania, come per esempio i marsupiali.
La linea corre lungo l'arcipelago Malay, tra il Borneo e l'isola di Celebes, e nel breve
tratto di mare tra le isole di Bali e Lombok (Stretto di Lombok) nell'arcipelago
indonesiano delle Isole della Sonda. Weber spostò ad oriente la linea proposta da
Wallace sulla base di considerazioni sulla flora e fauna individuata sulle isole;
questa linea è nota come ‘Linea di Wallace-Weber’. La distanza tra Bali e Lombok è
minima, circa 35 kilometri. La distribuzione di molte specie di uccelli rispetta questa
linea, tanto che alcuni di essi rifiutano addirittura di passare questo stretto di mare.
Alcune specie di pipistrelli sono distribuite a cavallo della linea, ma le specie che
non volano di solito si trovano tutte da una parte o dall'altra di questa linea. Alfred
Russell Wallace, è ritenuto da molti, in itinere alla definizione dell’omonima linea, il
fondatore della biogeografia (scienza che studia la distribuzione delle specie viventi
in relazione a spazio, tempo e cause che la determinano). Dopo una lunga vita, morì
a Broadston, nel Dorset nel 1913.
In rosso, nell’immagine a
sinistra, una chiara
rappresentazione grafica
della linea di Wallace, che
separa la regione Asiatica
dallOceania
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Principali Opere di Wallace:
- Palm Trees of the Amazon and a narrative of travels on the Amazon and Rio
Negro, 1853.
- On the law which has regulated the introduction of new species,1855.
- On the tendency of varieties to depart indefinitely from original type,1858.
- On the zoological geography of the Malay Archipelago (2v),1869.
- Contributions to the Theory of Natural Selectio ,1869.
- The geografical Distribution of Animals,1876.
- Island Life ,1880.
- Darwinism ,1889.
Bibliografia
Antonello La Vergata, La storia naturale e le classificazioni, Torino, 1988
Antonello La Vergata, Charles Darwin, Torino, 1988
Charles Darwin, Lettere 1825-1859, Milano 1999
Prefazione di S. J. Gould "Un dramma epistolare" in Charles Darwin, Lettere 18251859, Milano 1999
S. J. Gould, Premessa falsa, scienza vera, Milano 1987
S. J. Gould, Mente e supermente, Milano 1987
S. J. Gould, Geni sul cervello, Milano 1991
Biografia sintetica: Alfred Russel Wallace Pag. 6 di 7
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S. J. Gould, Guerra delle visioni del mondo, Milano 2004
John C. Greene, La morte di Adamo. L'evoluzionismo e la sua influenza sul pensiero
occidentale, Milano 1971.
Sitografia
http://it.wikipedia.org/wiki/Alfred_Russel_Wallace
http://www.liberliber.it/biblioteca/w/wallace/index.htm
Grande enciclopedia de Agostini,1992
http://www.wku.edu/%7Esmithch/index1.htm
http://www.pikaia.eu/EasyNET/Frameset.asp?Code=pikaia&Page=FormDOC&IDD
=3189&CSS=PRINT&IDTOP=1725&NOBOX=TRUE&FROMSTART=TRUE
http://www.metabasis.it/1/conflitto/ricercaCanseco.pdf
Biografia sintetica: Alfred Russel Wallace Pag. 7 di 7
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