I MARCATORI TUMORALI: UTILIZZO PRATICO DA PARTE DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE Savona, 6 dicembre 2008 I MARCATORI TUMORALI DAL PUNTO DI VISTA DEL MEDICO DI LABORATORIO Franca Minetti Biomarcatori Circolanti Sostanze che, dosabili liquidi biologici, costituiscono un segnale della presenza e dello sviluppo della neoplasia Possibili criteri di classificazione ¾ Caratteristiche biologiche- biochimiche ¾ Specificità tissutale ¾ Localizzazione cellulare ¾ Scenario di applicazione ¾ Utilità clinica ¾ Modalità di identificazione Caratteristiche biologiche-biochimiche Enzimi/ isoenzimi/ inibitori enz. Proteine tessuto specifiche ALP,NSE,LDH,CKBB,PSA… Molecole di adesione CEA Molecole di trasporto AFP hTG, Cromogranina A Ormoni, precursori, subunità hCG, Catecolamine, ACTH Prodotti di differenziazione Citocheratine Poliamine, Acidi sialici, ferritina, Betamicroglobulina TPA,TPS,Cyfra 21.1 Proteine leganti il calcio S 100 Glicoproteine mucino- simili Fattori di crescita e recettori CA 15.3, CA 125, CA 19.9, CA 50, CA 72.4, MCA EGF,PDGF, VEGF Proteasi ed inibitori uPA, PAI-1, MMP Proteine codificate da oncogeni e geni oncosoppressori Autoanticorpi contro componenti del tumore Acidi nucleici circolanti erbB2, p53 Autoanticorpi anti erbB2, anti p53, anti MUC 1 mRNA, DNA totale, DNA mutazioni Classificazione secondo lo scenario di applicazione ¾Biomarcatori di rischio -Un incremento del rischio di sviluppare una neoplasia può dipendere da fattori genetici e/o ambientali. Sono stati identificati markers genetici legati a diverse neoplasie ( RT e retinoblastoma, ACP e cancro colon retto, BRCA e cancro mammario ed ovarico, etc). -Tali indicatori hanno valore predittivo molto alto, ma riguardano una percentuale bassa di neoplasie che rientrano nei tumori ereditari. Ci sono problemi organizzativi ed etici nel loro uso -Epidemiologicamente più rilevante è la ricerca di parametri associati ad un > rischio di sviluppare neoplasie ( ricordiamo studi su steroidi e loro metaboliti, sistema dei fattori di crescita insulino simili ( IGF e proteine leganti IGF-BP) Classificazione secondo lo scenario di applicazione ¾ I biomarcatori dell’interazione tumore-ospite - Comprendono indicatori di invasione e/o danno metabolico ed indicatori di risposta immune dell’ospite verso antigeni tumorali - Parametri biochimici: VES, proteine della fase acuta, enzimi, proteine plasmatiche, markers del metab.mo osseo - Tra questi l’LDH ha un ruolo riconosciuto nelle neoplasie a piccole cellule del polmone( è un indicatore prognostico nella fase di valutazione iniziale della malattia) - Più recentemente studiati autoanticorpi contro proteine tumore specifiche ( anti mucine anti MUC1 e contro proteine codificate da oncogeni e geni onco soppressori iper espressi o mutati ( anticorpi anti erbB-2/neu, anticorpi anti p 53 - Siamo ancora a livello di studio Classificazione secondo lo scenario di applicazione ¾ - Biomarcatori di presenza e/o di estensione Comprendono quasi tutti i markers classici Non sono qualitativamente ma quantitativamente tumorespecifici in quanto rilasciati anche dai tessuti normali In presenza di neoplasia ( ma anche di n. benigne) vengono rilasciate maggiori quantità) In pazienti con neoplasia correlano con l’estensione di malattia soprattutto nei pz. con malattia avanzata Nelle fasi iniziali non sono accurati nel distinguere variazioni di stadio Possono, in talune neoplasie essere utilizzati in un algoritmo diagnostico ( es. PSA, insieme al reperto della esplorazione rettale ed il grado istologico ottenuto dalla biopsia) Classificazione secondo lo scenario di applicazione ¾ - - - Biomarcatori di meccanismo Molecole legate a numerosi processi biologici La deregolazione di oncogeni e geni oncosoppressori hanno un ruolo chiave nella fisipatologia della cellula tumorale Tra i più studiati, le proteine circolanti codificate da oncogeni e geni oncosoppressori, biomarcatori associati ai meccanismi di neoangiogenesi (VEGF,FGF), le proteasi ed i loro inibitori specifici È prevedibile che tali marcatori possano assumere un ruolo importante come fattori predittivi o monitoraggio di terapie mirate a bersagli biologici ( anticorpi contro proteine oncogeniche, inibitori dell’angiogenesi..) L’importanza di questi biomarcatori dipenderà dallo sviluppo e dalla disponibilità di metodiche ad uso dei laboratori di base USO CORRETTO DEI MARCATORI TUMORALI CLASSICI -Non da utilizzarsi nello screening -Utilizzabili per diagnosi in casi particolari -Utile il monitoraggio nel tempo -Aiuto nella stadiazione e per la prognosi Per tutti, con poche eccezioni, vale questa regola: solo dopo aver identificato la neoplasia con idonee tecniche di immagine chiedere il marcatore specifico,per confermare e per seguirne l'evoluzionedurante la terapia Number of Patients Patients Without Disease Patients With Disease Result LA SITUAZIONE REALE Number of Patients False Negative False Positive Patients Without Disease Patients With Disease Result SENSIBILITA’ Definisce la capacità di un test di riconoscere la presenza di malattia in pazienti realmente ammalati N° veri positivi ( malati con test + ) Sensibilità = totale ammalati ( veri positivi + falsi negativi ) SPECIFICITA’ Definisce la capacità di un test di discriminare tra soggetti sani e soggetti malati N° veri negativi ( sani con test - ) Specificità = totale sani ( veri negativi + falsi positivi ) CEA • E’ a tutt’oggi il marcatore più noto • Sebbene non sia specifico né di tipo di tumore, né di organo,viene utilizzato per il follow up di diverse neoplasie. • Non deve essere mai utilizzato come screening/diagnosi • Nel caso di fumatori e patologie non neoplastiche si riscontrano spesso valori tra 0 e 10 ng/ml. Anche valori di pazienti oncologici possono rientrare in questo intervallo • Malattie non neoplastiche : malattie epatiche, epatopatie alcoliche, cirrosi, pancreatiti, reazioni infiammatorie del tratto gastrointestinale, processi infiammatori polmonari CEA il marcatore non può essere utilizzato come test di screening per il carcinoma colon rettale in fase iniziale. Gli studi in cui il marcatore è stato valutato con queste finalità hanno dimostrato che per ogni caso diagnosticato da aumentati valori del marcatore esistono almeno 250 casi falsamente positivi. G.Bonadonna e G.Robustelli della Cuna Trattato di Medicina Oncologica (6° edizione 1999; ed. Masson), CEA Anche considerando popolazioni a più elevata prevalenza di malattia (pazienti sintomatici), la predittività del test non raggiunge livelli tali da consentirne un utilizzo con finalità diagnostiche”. G.Bonadonna e G.Robustelli della Cuna Trattato di Medicina Oncologica (6° edizione 1999; ed. Masson), CA 19.9 (follow up Ca pancreas) - Il 5% della popolazione non esprime tale antigene - Bassa specificità Possono dare aumenti: ca del pancreas ; ca del colon-retto ; ca delle vie biliari. Condizioni patologiche non neoplastiche : ittero, pat. benigne del tratto gastroenterico, del fegato, della colecisti, del pancreas, del polmone, nefropatia diabetica, malattie reumatiche CA 15.3 (follow up Ca mammella) Bassa specificità : Possono dare aumenti: ca dell’ovaio, ca del CCR, ca del polmone. Condizioni patologiche non neoplastiche : pat. epatobiliari, infezioni vie urinarie, malattie autoimmuni, pancreatite acuta Nelle pat. Benigne l’aumento è minore Nel monitoraggio è spesso richiesto insieme al CEA CA 125 ( follow up Ca ovaio) -utile il dosaggio preop. (elemento di conferma della diagnosi, informazione sull’estensione della neopl. , valore basale per l’interpretazione dei valori postoperatori) -utile per valutare il successo dell’intervento chirurgico , per determinare la data della seconda laparatomia, per valutare la risposta alla chemioterapia, per valutare precocemente recidive Problemi di specificità . Aumenta in altre affezioni maligne : ovaio,colon,mammella,polmone e in affezioni benigne : tumori e cisti dell’ovaio, endometriosi, mastopatia fibrocistica, patologie epatiche (cirrosi con ascite), pancreatite acuta Vengono riferiti aumenti anche nella gravidanza normale o extrauterina AFP ¾ ¾ ¾ Proteina sierica sintetizzata dalle cellule epatiche fetali, dalle cellule del sacco vitellino, ed, in tracce, dal tratto gastrointestinale fetale Aumenta durante il II-III trimestre di gravidanza per ridursi gradualmente dopo il parto Aumenta in corso di necrosi e/o flogosi epatica AFP ¾ ¾ ¾ Sovrapponibilità di valori tra cirrosi ed HCC Cut-off > 400 ng/ml → Elevata specificità’ Nei tumori epatici il rialzo correla con l’aumento di dimensione e con la riduzione del grado di differenziazione NECROLOGIO In conclusione, penso che sia giunto il momento di dare un affettuoso addio all’alfafetoproteina come test per la diagnosi ed, in particolare, per la sorveglianza dell'epatocarcinoma. L'alfafetoproteina potrà ancora stare con noi, ma con un altro ruolo: come test di conferma nei pazienti nei quali tecniche di Immagine fanno sospettare un epatocarcinoma (M. Sherman, J.Hepatol, 2001, 34, 603-5) Le linee guida (2005) della Associazione Europea Per lo Studio delle Malattie Del Fegato confermano questo Ruolo con un Cut-off=400 CYFRA 21-1 • Marcatore utile per il follow up del carcinoma polmonare non a piccole cellule in particolare per il tipo squamoso o epidermoide • ha una discreta specificità ma aumenti sono riscontrati anche in patologie polmonari benigne ( asma, ostruzioni croniche, infezioni acute,Tbc, altre) • patologie benigne non polmonari ( epatite, cirrosi, insufficienza renale cronica) CALCITONINA • Consente la diagnosi precoce di carcinoma midollare della tiroide ( Indicativo per lo screening in caso di familiarità ) * Può aumentare in condizioni patologiche non neoplastiche: - Iperparatiroidismo - Insufficienza renale * e in altre condizioni neoplastiche - Leucemie - Patologie mieloproliferative - Carcinoma polmonare TIREOGLOBULINA Unica indicazione : follow up dei pazienti con carcinoma della tiroide operati o trattati con radioiodio Altre possibili cause di incremento : * patologiche : - tireotossicosi - tiroiditi - adenomi tiroidei * non patologiche - agobiopsia della tiroide PSA • Marcatore organo specifico , ma non tumore specifico •Ad oggi non c’è evidenza per l’utilizzo del PSA nello screening in soggetti asintomatici •Importanza del valore soglia ! ( Un valore basso aumenta la sensibilità a scapito della specificità ) •Ai fini di evitare valori falsamente elevati , evitare, prima del prelievo, manipolazioni alla prostata. I valori possono avere un incremento anche di 3-4 volte ) NSE ( enolasi neurone specifica) • Marcatore di scelta nel monitoraggio della terapia e del decorso in carcinoma bronchiale a piccole cellule o nel neuroblastoma • Presenta buona correlazione con lo stadio clinico della malattia ma non con il luogo delle metastasi ( o met. cereb) •Nel Ca bronchiale a piccole cellule vengono riportate sensibilità del 93% e valore predittivo positivo del 92% • Nel neuroblastoma: riportati valori elevati nel 62% dei bambini, una correlazione significativa tra valori e stadio della malattia, correlazione inversa con la sopravvivenza senza malattia NSE ( enolasi neurone specifica) -Aspecificita : Aumenti riportati in altre patologie tumorali: apudoma (34%), seminoma ( 65%), tumori cerebrali come gliomi, meningiomi, neurinomi ( aumenti sporadici), carcinomi renali ( 14%) - Aspecificità : Patologie benigne : aumenti sono stati riscontrati in malattie polmonari e cerebrali benigne, più spesso riscontrati nel liquido cefalo rachidiano ( meningite cerebrovascolare, ischemia cerebrale, encefalite disseminata, infarto cerebrale, ematoma, intracerebrale, emorragia subaracnoidea, etc.) Cromogranina A ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Insieme alle forme B eC appartiene alla famiglia delle granine, proteine acide osservate nei granuli di secrezione delle cellule neuroendocrine Numerosi studi ne suggeriscono il dosaggio in pazienti affetti da tumori neuroendocrini come il neuroblastoma,il feocromocitoma,il carcinoide intestinale e nel tumore bronchiale a piccole cellule Diametro tumorale, grading avanzato ed alto indice di proliferazione sembrano in grado di stimolare l’espressione della proteina Vengono riportate una sensibilità del 70-90% ed una specificità del 70-80% Nei pz. trattati si osserva una consistente caduta dei valori basali ; la CrA è fortemente condizionata dallo stadio di malattia e dalla risposta terapeutica Beta 2 microglobulina ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Piccola molecola presente nel siero, nelle urine,nel liquor ( concentrazione nel plasma molto bassa : 0.1-0.2 mg/dl) Costituente degli antigeni del sistema HLA, è presente in alta concentrazione sulla superficie di cellule del sistema immunitario quali linfociti e macrofagi Viene utilizzata come marker nel mieloma m. Viene però riportato com marker anche in neoplasie renali e neoplasie bronchiali Aumenti aspecifici si osservano in malattie sistemiche da autoanticorpi, in malattie infiammatorie croniche, nelle vasculiti, nella sarcoidosi, nelle epatiti, nella MNI, nell’AIDS in fase progressiva È un buon indice di funzionalità renale in quanto indice di filtrazione glomerulare Biomarcatori per i quali esistono in letteratura evidenze sufficienti a raccomandare l’impiego in fase diagnostica Marcatore Neoplasia Evidenza AFP Tumori Germinali Buona hCT T. Midollare tiroide Buona hCG Tumori germinali, mola v. corioCA 5-IHAA,5HT,5HTP Carcinoide Buona NSE Discreta PSA ( % F/T) T. a piccole cellule polmone Carcinoma Prostata Buona Discreta M. per i quali esiste in letteratura ev. tale da raccomandarne l’uso per identificare neoplasie d’origine in pz. con metastasi a partenza ignota hCG Tumori germinali Buona PSA tot. Ca della prostata Buona hTG Ca differenziato Tiroide Buona CromograninaA Carcinoide Buona 5 HIAA,5HT,5HTP Carcinoide Buona hCT T. Midollare tiroide Buona NSE T. a piccole cellule polm. Discreta Effetto di malattie non oncologiche ¾ Molte patologie determinano un incremento aspecifico dei marcatori tumorali, che, in taluni casi può essere anche elevato ¾ In caso di ittero si possono avere incrementi notevoli del CA 19.9 , compatibili con una neoplasia in stadio avanzato ¾ Condizioni come la pancretatite, la peritonite o la psoriasi possono causare aumenti notevoli del CA 19.9, del CA 125 ¾ CEA,TPA,Cyfra 21.1, CA 19.9,CA 15.3,CA 125, MCA CA 19.9, CA 125, CA 15.3 CA 19.9 ¾ Epatopatia ¾ Epatite acuta ¾ ¾ Colelitiasi ¾ ¾ Ittero ¾ CEA, TPA, Ferritina, CA 15.3,CA 19.9, Cyfra 21.1, altri marcatori mucinici ¾ Pancreatite acuta ¾ CA 19.9, CA 125 ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ CA 19.9 TG ¾ PSA ¾ PSA ¾ CEA,CA 125, TPA, TG, NSE, Cromogranina A ¾ Ca 125 Ca 125 CEA, TPA, Cyfra 21.1 Pancreatite cronica Malattie benigne della tiroide Ipertrofia prostatica b. – Prostatite Ritenzione urinaria acuta Insufficienza renale cronica ¾ Polmonite Sierositi Malattie respiratorie croniche ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Ca 19.9 Cromogranina A ¾ Ca 125 ¾ Ca 19.9 ed altri marcatori mucinici ¾ NSE Diabete Ipertensione essenziale Insufficienza cardiaca congenita Malattie reumatiche autoimmuni ¾ Infarto Cerebrale Effetto di eventi fisiologici e abitudini voluttuarie Condizione Biomarcatore Alcool CEA,TPA,Ferritina Incremento Gravidanza AFP,hGC,MCA,C A 125,TPA,TG Ciclo mestruale CA 125 Attività PSA sessuale Fumo CEA,TPA,TG,SCC Attività fisica PSA pesante/ uso della bicicletta Effetto Incremento Incremento Variabile Incremento Incremento Diapositiva 38 s1 sia; 26/11/2008 Effetto di manovre diagnostiche o interventi terapeutici Esplorazione rettale PSA Incremento Cateterismo vescicale PSA Incremento Agobiopsia prostatica PSA Incremento Agobiopsia tiroidea TG Incremento Traumatismo chirurgico TPA Incremento Traumatismo ch. peritoneo CA 125 Incremento Ospedalizzazione PSA Riduzione G-CSF CA 15.3 Incremento Finasteride PSA Riduzione Inibitori pompa protonica Cromogranina A Incremento Mark. per i quali esistono in letteratura evidenze sufficienti a raccomandarne l’impiego in fase di valutazione di monitoraggio della terapia per la malattia metastatica Marcatore Neoplasia hCG Tumori germinali Mola vescicolare Coriocarcinoma Tumori germinali AFP hCT 5 IHAA,5HT,%HTP Tumore midollare della tiroide Carcinoide Liv.o Evidenza Buono Buono Buono Buono Buono Buono Marcatore Neoplasia Liv.o evidenza PSA tot. Ca prostata Buono CA 125 Ca ovaio Buono Ca 15.3 Ca mammella Buono hTG Ca diff.to tiroide Buono NSE Tum. a piccole Buono cellule polmone Ca colon retto Discreto CEA Cosa ci dicono le Linee Guida………………. . Il costo dei falsi positivi 21 dicembre 2004 Gli screening per il cancro producono spesso risultati falsi positivi. I costi umani ed economici posso essere rilevanti. Una ricerca ha osservato che il 43 per cento dei partecipanti a screening per cancro alla prostata, ai polmoni, al colonretto e alle ovaie ha avuto un risultato positivo smentito dalle analisi successive. Dati gli alti costi sociali, concludono gli autori della ricerca, è necessario che i medici informino bene i pazienti della possibilità che il test dia un risultato non veritiero e chiariscano che per alcuni tumori (come polmone, prostata, colo retto) non ci sono prove certe che giungere alla diagnosi precoce attraverso lo screening dia vantaggi in termini di qualità e quantità di vita. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2004; 13: 2126 I MARCATORI TUMORALI: UTILIZZO PRATICO DA PARTE DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE ¾Li stiamo usando bene? ¾Sappiamo interpretarli bene? ¾Ci sono cose da sapere circa i dosaggi effettuati dal laboratorio? ALFAFETOPROTEINA anno 2007 (Range di riferimento: < 8) 620 16% 3245 84% RISULTATI nella NORMA (<= 8) RISULTATI PATOLOGICI (> 8) TOTALE ALFAFETOPROTEINA N° 3865 INTERNI N° 781 ESTERNI N° 2398 DH N° 709 CA125 anno 2007 (Range di riferimento: < 35) 537 13% 3485 87% RISULTATI nella NORMA (<= 35) RISULTATI PATOLOGICI (> 35) TOTALE CA 125 N° 4022 INTERNI N° 1102 ESTERNI N° 2536 DH N° 414 CA 15.3 anno 2007 (Range di riferimento:< 30) 580 11% 4464 89% RISULTATI nella NORMA (<= 30) RISULTATI PATOLOGICI (> 30) TOTALE CA 15.3 N° 5044 INTERNI N° 545 ESTERNI N° 3817 DH N° 699 CA 19.9 anno 2007 (Range di rifetimento: < 37) 651 9% 572 8% 6027 83% RISULTATI nella NORMA (<= 37) RISULTATI PATOLOGICI (> 37 e <= 100) RISULTATI FORTEMENTE PATOLOGICI (> 100) TOTALE CA 19.9 N° 7250 INTERNI N° 1475 ESTERNI N° 4392 DH N° 1419 CEA anno 2007 (Range di riferimento non fumatori: <7) 2674 18% 12235 82% RISULTATI nella NORMA (<= 7) RISULTATI PATOLOGICI (> 7) TOTALE CEA N° 14909 INTERNI N° 2042 ESTERNI N° 10098 DH N° 2828 CEA anno 2007 (Range di riferimento fumatori: <10) 1729 12% 13180 88% RISULTATI nella NORM A (< 10) RISULTATI PATOLOGICI (> 10) TOTALE CEA N° 14909 INTERNI N° 2042 ESTERNI N° 10098 DH N° 2828 CYFRA 21-1 anno 2007 (Range di riferimento: <3.3) 246; 31% 555; 69% RISULTATI nella NORMA (<= 3.3) RISULTATI PATOLOGICI (> 3.3) TOTALE CYFRA 21.1 N° 801 INTERNI N° 317 ESTERNI N° 322 DH N° 169 NSE anno 2007 (Range di riferimento: <= 16.3) 169; 17% 839; 83% RISULTATI nella NORMA (<= 16.3) RISULTATI PATOLOGICI (> 16.3) TOTALE NSE N° 1008 INTERNI N° 565 ESTERNI N° 314 DH N° 143 PSA anno 2007 (Range di rife rim ento: > 1 e < 4) 4759 13% 13549 38% 17174 49% PRESUMIBILI FOLLOW UP (< 1) RISULTATI nella NORMA (>1 e <= 4) RISULTATI PATOLOGICI (> 4) TOTALE PSA N° 30723 INTERNI N° 2334 ESTERNI N° 27557 DH N° 930 GIVRAIN (Gruppo Interdisciplinare Veneto per la Richiesta Appropriata degli Indicatori di Neoplasia) Propone di tradurre le conoscenze e l’esperienza di Medicare nella realtà sanitaria veneta e nazionale ¾ La legge che regolamenta il programma Medicare prevede che gli IBN non possano essere rimborsati se non sono “ ragionevolmente necessari” per la diagnosi o per la terapia di una malattia ( come altri esami) ¾ Principi fondamentali per quanto riguarda gli IBN : ¾ Questi esami ( con pochissime eccezioni) non sono in grado di fare diagnosi di neoplasia ¾ Non possono ( con pochissime eccezioni) essere usati per questo scopo ¾ Usati correttamente possono dare informazioni circa gli effetti di una terapia o sulla malattia residua dopo un trattamento ¾ In generale un singolo IBN è sufficiente per il monitoraggio ******************************** Dopo una capillare attività di informazione presso i reparti, il gruppo decide che per una serie di marcatori, la richiesta dovrà essere accompagnata dalla diagnosi del paziente ( Diagnosi, non sospetto diagnostico!) ¾ Dosaggio dei biomarcatori: fattori che possono avere impatto clinico ¾ In genere si usano metodi immunometrici, basati sulla elevata affinità della reazione antigeneanticorpo che garantiscono una elevata sensibilità analitica ¾ I metodi vengono classificati in sottocategorie secondo il tracciante utilizzato ( radioattivo, luminescente, enzimatico, fluorescente, etc.) ¾ Oggi tali classificazioni presentano valore molto limitato dal p.v. clinico: i metodi commerciali oggi sul mercato, per i marcatori più comuni, mostrano tutti buone performances Cosa ci importa sapere sui dosaggi di laboratorio ¾I metodi immunometrici sono metodi comparativi ¾ Alcuni vengono rapportati ad uno standard internazionale ( CEA, AFP, hCG, tireoglobulina, calcitonina e PSA) ¾ Per altri vengono utilizzati calibratori dell’industria : i risultati vengono espressi in UA ( unità arbitrarie) e possono non essere comparabili con quelli di altri metodi ¾Nel monitoraggio utilizzare sempre lo stesso laboratorio ¾ il laboratorio deve indicare sul referto il metodo utilizzato ed avvertire se questo cambia ¾Il dosaggio dei marcatori t. dovrebbe essere fatto solo in Laboratori che partecipano a programmi di VEQ Interferenze dovute al campione ¾ Interferenze da anticorpi umani anti immunoglobulina murina ( attenzione a somministrazione di anticorpi monoclonali murini per tecniche diagnostiche o per immunoterapia): la presenza di questi anticorpi può dare risultati aberranti sia falsi positivi che falsi negativi ¾ Interferenza da eccesso di antigene ( effetto gancio): fenomeno paradosso per cui concentrazioni molto alte determinano una saturazione di tutti i siti anticorpali ris. NEG ¾ Interferenza da autoanticorpi anti tireoglobulina questo riguarda esclusivamente il dosaggio della tireoglobulina. Ricordare che in molte patologie tiroidee si possono riscontrare autoanticorpi anti TG Tempo di dimezzamento ( emivita) dei marcatori ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ AFP CA 125 CA 15.3 CA 19.9 CEA hCT hTG 5 g. 5-10 g. ? ? 3-11 g. < 15 m’ ? ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ hGC NSE PSA tot. PSA free SCC Cyfra 21.1 CgA 1-2 g. ? 1-3 g. 1-2 h. < 1 g. ? ? Differenze critiche medie dei marcatori ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ AFP CA 125 CA 15.3 CA 19.9 CEA hCT hTG CgA 40% 80% 20% 70% 40% ? 40% ? ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ hGC NSE PSA tot. PSA free SCC Cyfra 21.1 IgG IgA IgM ? ? 40% ? ? 70% 18% 16% 22% : ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ I marcatori Tumorali oggi a disposizione…. Non sono in grado di fare diagnosi di neoplasia Solo pochi sono utili in fase diagnostica Non possono essere utilizzati per screening L’unico loro utilizzo corretto è per valutare gli effetti della terapia o riconoscere la malattia residua dopo il trattamento Sono un precoce indicatore di metastasi In genere un solo marcatore è sufficiente per monitorare la malattia Utilizzare sempre lo stesso laboratorio nel follow up a M. Gion e R. Franceschini autori del capitolo “ I marcatori Biochimici di Neoplasia” da cui ho tratto dati e le tabelle presentate “ Trattato Italiano Medicina di laboratorio” -Volume VIIInterpretazione degli esami di Laboratorio A TUTTI VOI PER LA VOSTRA GENTILE ATTENZIONE…..