i marcatori tumorali

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I MARCATORI TUMORALI: UTILIZZO
PRATICO DA PARTE DEL MEDICO DI
MEDICINA GENERALE
Savona, 6 dicembre 2008
I MARCATORI TUMORALI DAL PUNTO DI
VISTA DEL MEDICO DI LABORATORIO
Franca Minetti
Biomarcatori Circolanti
Sostanze che, dosabili liquidi biologici,
costituiscono un segnale della presenza e
dello sviluppo della neoplasia
Possibili criteri di classificazione
¾ Caratteristiche biologiche-
biochimiche
¾ Specificità tissutale
¾ Localizzazione cellulare
¾ Scenario di applicazione
¾ Utilità clinica
¾ Modalità di identificazione
Caratteristiche biologiche-biochimiche
Enzimi/ isoenzimi/ inibitori
enz.
Proteine tessuto specifiche
ALP,NSE,LDH,CKBB,PSA…
Molecole di adesione
CEA
Molecole di trasporto
AFP
hTG, Cromogranina A
Ormoni, precursori, subunità hCG, Catecolamine, ACTH
Prodotti di differenziazione
Citocheratine
Poliamine, Acidi sialici,
ferritina, Betamicroglobulina
TPA,TPS,Cyfra 21.1
Proteine leganti il calcio
S 100
Glicoproteine mucino- simili
Fattori di crescita e recettori
CA 15.3, CA 125, CA 19.9, CA
50, CA 72.4, MCA
EGF,PDGF, VEGF
Proteasi ed inibitori
uPA, PAI-1, MMP
Proteine codificate da
oncogeni e geni
oncosoppressori
Autoanticorpi contro
componenti del tumore
Acidi nucleici circolanti
erbB2, p53
Autoanticorpi anti erbB2, anti
p53, anti MUC 1
mRNA, DNA totale, DNA
mutazioni
Classificazione secondo lo scenario di applicazione
¾Biomarcatori di rischio
-Un incremento del rischio di sviluppare una neoplasia può
dipendere da fattori genetici e/o ambientali. Sono stati
identificati markers genetici legati a diverse neoplasie ( RT e
retinoblastoma, ACP e cancro colon retto, BRCA e cancro
mammario ed ovarico, etc).
-Tali indicatori hanno valore predittivo molto alto, ma
riguardano una percentuale bassa di neoplasie che rientrano
nei tumori ereditari. Ci sono problemi organizzativi ed etici
nel loro uso
-Epidemiologicamente più rilevante è la ricerca di parametri
associati ad un > rischio di sviluppare neoplasie ( ricordiamo
studi su steroidi e loro metaboliti, sistema dei fattori di
crescita insulino simili ( IGF e proteine leganti IGF-BP)
Classificazione secondo lo scenario di applicazione
¾ I biomarcatori dell’interazione tumore-ospite
-
Comprendono indicatori di invasione e/o danno metabolico ed
indicatori di risposta immune dell’ospite verso antigeni tumorali
-
Parametri biochimici: VES, proteine della fase acuta, enzimi, proteine
plasmatiche, markers del metab.mo osseo
-
Tra questi l’LDH ha un ruolo riconosciuto nelle neoplasie a piccole
cellule del polmone( è un indicatore prognostico nella fase di
valutazione iniziale della malattia)
-
Più recentemente studiati autoanticorpi contro proteine tumore
specifiche ( anti mucine anti MUC1 e contro proteine codificate da
oncogeni e geni onco soppressori iper espressi o mutati ( anticorpi
anti erbB-2/neu, anticorpi anti p 53
-
Siamo ancora a livello di studio
Classificazione secondo lo scenario di applicazione
¾
-
Biomarcatori di presenza e/o di estensione
Comprendono quasi tutti i markers classici
Non sono qualitativamente ma quantitativamente tumorespecifici in quanto rilasciati anche dai tessuti normali
In presenza di neoplasia ( ma anche di n. benigne) vengono
rilasciate maggiori quantità)
In pazienti con neoplasia correlano con l’estensione di
malattia soprattutto nei pz. con malattia avanzata
Nelle fasi iniziali non sono accurati nel distinguere
variazioni di stadio
Possono, in talune neoplasie essere utilizzati in un
algoritmo diagnostico ( es. PSA, insieme al reperto della
esplorazione rettale ed il grado istologico ottenuto dalla
biopsia)
Classificazione secondo lo scenario di applicazione
¾
-
-
-
Biomarcatori di meccanismo
Molecole legate a numerosi processi biologici
La deregolazione di oncogeni e geni oncosoppressori hanno un
ruolo chiave nella fisipatologia della cellula tumorale
Tra i più studiati, le proteine circolanti codificate da oncogeni e
geni oncosoppressori, biomarcatori associati ai meccanismi di
neoangiogenesi (VEGF,FGF), le proteasi ed i loro inibitori
specifici
È prevedibile che tali marcatori possano assumere un ruolo
importante come fattori predittivi o monitoraggio di terapie
mirate a bersagli biologici ( anticorpi contro proteine
oncogeniche, inibitori dell’angiogenesi..)
L’importanza di questi biomarcatori dipenderà dallo sviluppo e
dalla disponibilità di metodiche ad uso dei laboratori di base
USO CORRETTO DEI MARCATORI
TUMORALI CLASSICI
-Non da utilizzarsi nello screening
-Utilizzabili per diagnosi in casi particolari
-Utile il monitoraggio nel tempo
-Aiuto nella stadiazione e per la prognosi
Per tutti, con poche eccezioni,
vale questa regola: solo dopo aver
identificato la neoplasia con idonee tecniche
di immagine chiedere il marcatore
specifico,per confermare e per seguirne
l'evoluzionedurante la terapia
Number of Patients
Patients
Without
Disease
Patients
With
Disease
Result
LA SITUAZIONE REALE
Number of Patients
False Negative
False Positive
Patients
Without
Disease
Patients
With
Disease
Result
SENSIBILITA’
Definisce la capacità di un test di riconoscere la
presenza di malattia in pazienti realmente
ammalati
N° veri positivi ( malati con test + )
Sensibilità =
totale ammalati
( veri positivi + falsi negativi )
SPECIFICITA’
Definisce la capacità di un test di discriminare
tra soggetti sani e soggetti malati
N° veri negativi ( sani con test - )
Specificità =
totale sani
( veri negativi + falsi positivi )
CEA
• E’ a tutt’oggi il marcatore più noto
• Sebbene non sia specifico né di tipo di tumore, né di
organo,viene utilizzato per il follow up di diverse neoplasie.
• Non deve essere mai utilizzato come screening/diagnosi
• Nel caso di fumatori e patologie non neoplastiche si
riscontrano spesso valori tra 0 e 10 ng/ml. Anche
valori di pazienti oncologici possono rientrare in
questo intervallo
• Malattie non neoplastiche :
malattie epatiche, epatopatie alcoliche, cirrosi,
pancreatiti, reazioni infiammatorie del tratto gastrointestinale,
processi infiammatori polmonari
CEA
il marcatore non può essere utilizzato
come test di screening per il carcinoma
colon rettale in fase iniziale.
Gli studi in cui il marcatore è stato valutato
con queste finalità hanno dimostrato che
per ogni caso diagnosticato da aumentati
valori del marcatore esistono almeno 250
casi falsamente positivi.
G.Bonadonna e G.Robustelli della Cuna
Trattato di Medicina Oncologica (6° edizione 1999; ed. Masson),
CEA
Anche considerando popolazioni a più
elevata prevalenza di malattia
(pazienti sintomatici),
la predittività del test non raggiunge livelli
tali da consentirne un utilizzo
con finalità diagnostiche”.
G.Bonadonna e G.Robustelli della Cuna
Trattato di Medicina Oncologica (6° edizione 1999; ed. Masson),
CA 19.9 (follow up Ca pancreas)
- Il 5% della popolazione non esprime tale antigene
- Bassa specificità Possono dare aumenti: ca del pancreas ; ca del
colon-retto ; ca delle vie biliari.
Condizioni patologiche non neoplastiche : ittero,
pat. benigne del tratto gastroenterico, del fegato,
della colecisti, del pancreas, del polmone, nefropatia
diabetica, malattie reumatiche
CA 15.3 (follow up Ca mammella)
Bassa specificità : Possono dare aumenti: ca dell’ovaio, ca del CCR,
ca del polmone.
Condizioni patologiche non neoplastiche : pat.
epatobiliari, infezioni vie urinarie, malattie
autoimmuni, pancreatite acuta
Nelle pat. Benigne l’aumento è minore
Nel monitoraggio è spesso richiesto insieme al CEA
CA 125 ( follow up Ca ovaio)
-utile il dosaggio preop. (elemento di conferma della diagnosi,
informazione sull’estensione della neopl. ,
valore basale per l’interpretazione dei
valori postoperatori)
-utile per valutare il successo dell’intervento chirurgico , per
determinare la data della seconda laparatomia, per valutare la
risposta alla chemioterapia, per valutare precocemente recidive
Problemi di specificità . Aumenta in altre affezioni maligne :
ovaio,colon,mammella,polmone e in
affezioni benigne : tumori e cisti
dell’ovaio, endometriosi, mastopatia
fibrocistica, patologie epatiche (cirrosi
con ascite), pancreatite acuta
Vengono riferiti aumenti anche nella
gravidanza normale o extrauterina
AFP
¾
¾
¾
Proteina sierica sintetizzata dalle cellule
epatiche fetali, dalle cellule del sacco
vitellino, ed, in tracce, dal tratto
gastrointestinale fetale
Aumenta durante il II-III trimestre di
gravidanza per ridursi gradualmente
dopo il parto
Aumenta in corso di necrosi e/o flogosi
epatica
AFP
¾
¾
¾
Sovrapponibilità di valori tra cirrosi ed
HCC
Cut-off > 400 ng/ml → Elevata specificità’
Nei tumori epatici il rialzo correla con
l’aumento di dimensione e con la
riduzione del grado di differenziazione
NECROLOGIO
In conclusione, penso che sia giunto il momento di dare un
affettuoso addio all’alfafetoproteina come test per la diagnosi
ed, in particolare, per la sorveglianza dell'epatocarcinoma.
L'alfafetoproteina potrà ancora stare con noi, ma con un altro
ruolo: come test di conferma nei pazienti nei quali tecniche di
Immagine fanno sospettare un epatocarcinoma
(M. Sherman, J.Hepatol, 2001, 34, 603-5)
Le linee guida (2005)
della Associazione Europea
Per lo Studio delle Malattie
Del Fegato confermano questo
Ruolo con un Cut-off=400
CYFRA 21-1
• Marcatore utile per il follow up del carcinoma polmonare
non a piccole cellule in particolare per il tipo squamoso o
epidermoide
• ha una discreta specificità ma aumenti sono riscontrati
anche in patologie polmonari benigne ( asma, ostruzioni
croniche, infezioni acute,Tbc, altre)
• patologie benigne non polmonari ( epatite, cirrosi,
insufficienza renale cronica)
CALCITONINA
• Consente la diagnosi precoce di carcinoma midollare della
tiroide
( Indicativo per lo screening in caso di familiarità )
* Può aumentare in condizioni patologiche non neoplastiche:
- Iperparatiroidismo
- Insufficienza renale
* e in altre condizioni neoplastiche
- Leucemie
- Patologie mieloproliferative
- Carcinoma polmonare
TIREOGLOBULINA
Unica indicazione : follow up dei pazienti con carcinoma
della tiroide operati o trattati con radioiodio
Altre possibili cause di incremento :
* patologiche :
- tireotossicosi
- tiroiditi
- adenomi tiroidei
* non patologiche
- agobiopsia della tiroide
PSA
• Marcatore organo specifico , ma non tumore specifico
•Ad oggi non c’è evidenza per l’utilizzo del PSA nello
screening in soggetti asintomatici
•Importanza del valore soglia ! ( Un valore basso
aumenta la sensibilità a scapito della specificità )
•Ai fini di evitare valori falsamente elevati , evitare,
prima del prelievo, manipolazioni alla prostata.
I valori possono avere un incremento anche di 3-4 volte )
NSE ( enolasi neurone
specifica)
• Marcatore di scelta nel monitoraggio della terapia e del
decorso in carcinoma bronchiale a piccole cellule o nel
neuroblastoma
• Presenta buona correlazione con lo stadio clinico della
malattia ma non con il luogo delle metastasi ( o met. cereb)
•Nel Ca bronchiale a piccole cellule vengono riportate
sensibilità del 93% e valore predittivo positivo del 92%
• Nel neuroblastoma: riportati valori elevati nel 62% dei
bambini, una correlazione significativa tra valori e stadio
della malattia, correlazione inversa con la sopravvivenza
senza malattia
NSE ( enolasi neurone
specifica)
-Aspecificita : Aumenti riportati in altre patologie
tumorali: apudoma (34%), seminoma ( 65%), tumori
cerebrali come gliomi, meningiomi, neurinomi ( aumenti
sporadici), carcinomi renali ( 14%)
- Aspecificità : Patologie benigne : aumenti sono stati
riscontrati in malattie polmonari e cerebrali benigne, più
spesso riscontrati nel liquido cefalo rachidiano ( meningite
cerebrovascolare, ischemia cerebrale, encefalite
disseminata, infarto cerebrale, ematoma, intracerebrale,
emorragia subaracnoidea, etc.)
Cromogranina A
¾
¾
¾
¾
¾
Insieme alle forme B eC appartiene alla famiglia delle
granine, proteine acide osservate nei granuli di secrezione
delle cellule neuroendocrine
Numerosi studi ne suggeriscono il dosaggio in pazienti
affetti da tumori neuroendocrini come il neuroblastoma,il
feocromocitoma,il carcinoide intestinale e nel tumore
bronchiale a piccole cellule
Diametro tumorale, grading avanzato ed alto indice di
proliferazione sembrano in grado di stimolare
l’espressione della proteina
Vengono riportate una sensibilità del 70-90% ed una
specificità del 70-80%
Nei pz. trattati si osserva una consistente caduta dei valori
basali ; la CrA è fortemente condizionata dallo stadio di
malattia e dalla risposta terapeutica
Beta 2 microglobulina
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Piccola molecola presente nel siero, nelle urine,nel liquor
( concentrazione nel plasma molto bassa : 0.1-0.2 mg/dl)
Costituente degli antigeni del sistema HLA, è presente in
alta concentrazione sulla superficie di cellule del sistema
immunitario quali linfociti e macrofagi
Viene utilizzata come marker nel mieloma m.
Viene però riportato com marker anche in neoplasie renali
e neoplasie bronchiali
Aumenti aspecifici si osservano in malattie sistemiche da
autoanticorpi, in malattie infiammatorie croniche, nelle
vasculiti, nella sarcoidosi, nelle epatiti, nella MNI, nell’AIDS
in fase progressiva
È un buon indice di funzionalità renale in quanto indice di
filtrazione glomerulare
Biomarcatori per i quali esistono in letteratura
evidenze sufficienti a raccomandare l’impiego in
fase diagnostica
Marcatore
Neoplasia
Evidenza
AFP
Tumori Germinali
Buona
hCT
T. Midollare tiroide
Buona
hCG
Tumori germinali,
mola v. corioCA
5-IHAA,5HT,5HTP Carcinoide
Buona
NSE
Discreta
PSA ( % F/T)
T. a piccole cellule
polmone
Carcinoma Prostata
Buona
Discreta
M. per i quali esiste in letteratura ev. tale da raccomandarne
l’uso per identificare neoplasie d’origine in pz. con metastasi
a partenza ignota
hCG
Tumori germinali
Buona
PSA tot.
Ca della prostata
Buona
hTG
Ca differenziato Tiroide
Buona
CromograninaA
Carcinoide
Buona
5 HIAA,5HT,5HTP
Carcinoide
Buona
hCT
T. Midollare tiroide
Buona
NSE
T. a piccole cellule polm.
Discreta
Effetto di malattie non oncologiche
¾ Molte patologie determinano un incremento
aspecifico dei marcatori tumorali, che, in
taluni casi può essere anche elevato
¾ In caso di ittero si possono avere incrementi
notevoli del CA 19.9 , compatibili con una
neoplasia in stadio avanzato
¾ Condizioni come la pancretatite, la
peritonite o la psoriasi possono causare
aumenti notevoli del
CA 19.9, del CA 125
¾
CEA,TPA,Cyfra 21.1, CA
19.9,CA 15.3,CA 125,
MCA
CA 19.9, CA 125, CA
15.3
CA 19.9
¾
Epatopatia
¾
Epatite acuta
¾
¾
Colelitiasi
¾
¾
Ittero
¾
CEA, TPA, Ferritina, CA
15.3,CA 19.9, Cyfra 21.1,
altri marcatori mucinici
¾
Pancreatite acuta
¾
CA 19.9, CA 125
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
CA 19.9
TG
¾
PSA
¾
PSA
¾
CEA,CA 125, TPA, TG, NSE,
Cromogranina A
¾
Ca 125
Ca 125
CEA, TPA, Cyfra 21.1
Pancreatite cronica
Malattie benigne della
tiroide
Ipertrofia prostatica b. –
Prostatite
Ritenzione urinaria
acuta
Insufficienza renale
cronica
¾
Polmonite
Sierositi
Malattie respiratorie
croniche
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Ca 19.9
Cromogranina A
¾
Ca 125
¾
Ca 19.9 ed altri
marcatori mucinici
¾
NSE
Diabete
Ipertensione
essenziale
Insufficienza cardiaca
congenita
Malattie reumatiche
autoimmuni
¾
Infarto Cerebrale
Effetto di eventi fisiologici e abitudini voluttuarie
Condizione
Biomarcatore
Alcool
CEA,TPA,Ferritina Incremento
Gravidanza
AFP,hGC,MCA,C
A 125,TPA,TG
Ciclo mestruale CA 125
Attività
PSA
sessuale
Fumo
CEA,TPA,TG,SCC
Attività fisica
PSA
pesante/ uso
della bicicletta
Effetto
Incremento
Incremento
Variabile
Incremento
Incremento
Diapositiva 38
s1
sia; 26/11/2008
Effetto di manovre diagnostiche o interventi terapeutici
Esplorazione rettale
PSA
Incremento
Cateterismo vescicale
PSA
Incremento
Agobiopsia prostatica
PSA
Incremento
Agobiopsia tiroidea
TG
Incremento
Traumatismo chirurgico
TPA
Incremento
Traumatismo ch. peritoneo
CA 125
Incremento
Ospedalizzazione
PSA
Riduzione
G-CSF
CA 15.3
Incremento
Finasteride
PSA
Riduzione
Inibitori pompa protonica
Cromogranina A
Incremento
Mark. per i quali esistono in letteratura evidenze sufficienti a
raccomandarne l’impiego in fase di valutazione di
monitoraggio della terapia per la malattia metastatica
Marcatore
Neoplasia
hCG
Tumori germinali
Mola vescicolare
Coriocarcinoma
Tumori germinali
AFP
hCT
5 IHAA,5HT,%HTP
Tumore midollare
della tiroide
Carcinoide
Liv.o
Evidenza
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Buono
Marcatore
Neoplasia
Liv.o evidenza
PSA tot.
Ca prostata
Buono
CA 125
Ca ovaio
Buono
Ca 15.3
Ca mammella
Buono
hTG
Ca diff.to tiroide Buono
NSE
Tum. a piccole
Buono
cellule polmone
Ca colon retto
Discreto
CEA
Cosa ci dicono le Linee Guida……………….
.
Il costo dei falsi positivi
21 dicembre 2004 Gli screening per il cancro producono spesso risultati falsi
positivi. I costi umani ed economici posso essere rilevanti. Una ricerca ha
osservato che il 43 per cento dei partecipanti a screening per cancro alla
prostata, ai polmoni, al colonretto e alle ovaie ha avuto un risultato positivo
smentito dalle analisi successive.
Dati gli alti costi sociali, concludono gli autori della ricerca, è necessario che
i medici informino bene i pazienti della possibilità che il test dia un risultato
non veritiero e chiariscano che per alcuni tumori (come polmone, prostata,
colo retto) non ci sono prove certe che giungere alla diagnosi precoce
attraverso lo screening dia vantaggi in termini di qualità e quantità di vita.
Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2004; 13: 2126
I MARCATORI TUMORALI: UTILIZZO
PRATICO DA PARTE DEL MEDICO DI
MEDICINA GENERALE
¾Li stiamo usando bene?
¾Sappiamo interpretarli
bene?
¾Ci sono cose da sapere
circa i dosaggi effettuati
dal laboratorio?
ALFAFETOPROTEINA anno 2007
(Range di riferimento: < 8)
620
16%
3245
84%
RISULTATI nella NORMA (<= 8)
RISULTATI PATOLOGICI (> 8)
TOTALE ALFAFETOPROTEINA
N° 3865
INTERNI
N° 781
ESTERNI
N° 2398
DH
N° 709
CA125 anno 2007
(Range di riferimento: < 35)
537
13%
3485
87%
RISULTATI nella NORMA (<= 35)
RISULTATI PATOLOGICI (> 35)
TOTALE CA 125
N° 4022
INTERNI
N° 1102
ESTERNI
N° 2536
DH
N° 414
CA 15.3 anno 2007
(Range di riferimento:< 30)
580
11%
4464
89%
RISULTATI nella NORMA (<= 30)
RISULTATI PATOLOGICI (> 30)
TOTALE CA 15.3
N° 5044
INTERNI
N° 545
ESTERNI
N° 3817
DH
N° 699
CA 19.9 anno 2007
(Range di rifetimento: < 37)
651
9%
572
8%
6027
83%
RISULTATI nella NORMA (<= 37)
RISULTATI PATOLOGICI (> 37 e <= 100)
RISULTATI FORTEMENTE PATOLOGICI (> 100)
TOTALE CA 19.9
N° 7250
INTERNI
N° 1475
ESTERNI
N° 4392
DH
N° 1419
CEA anno 2007
(Range di riferimento non fumatori: <7)
2674
18%
12235
82%
RISULTATI nella NORMA (<= 7)
RISULTATI PATOLOGICI (> 7)
TOTALE CEA
N° 14909
INTERNI
N° 2042
ESTERNI
N° 10098
DH
N° 2828
CEA anno 2007
(Range di riferimento fumatori: <10)
1729
12%
13180
88%
RISULTATI nella NORM A (< 10)
RISULTATI PATOLOGICI (> 10)
TOTALE CEA
N° 14909
INTERNI
N° 2042
ESTERNI
N° 10098
DH
N° 2828
CYFRA 21-1 anno 2007
(Range di riferimento: <3.3)
246; 31%
555; 69%
RISULTATI nella NORMA (<= 3.3) RISULTATI PATOLOGICI (> 3.3)
TOTALE CYFRA 21.1
N°
801
INTERNI
N°
317
ESTERNI
N°
322
DH
N°
169
NSE anno 2007
(Range di riferimento: <= 16.3)
169; 17%
839; 83%
RISULTATI nella NORMA (<= 16.3) RISULTATI PATOLOGICI (> 16.3)
TOTALE NSE
N° 1008
INTERNI
N°
565
ESTERNI
N°
314
DH
N°
143
PSA anno 2007
(Range di rife rim ento: > 1 e < 4)
4759
13%
13549
38%
17174
49%
PRESUMIBILI FOLLOW UP (< 1)
RISULTATI nella NORMA (>1 e <= 4)
RISULTATI PATOLOGICI (> 4)
TOTALE PSA
N° 30723
INTERNI
N° 2334
ESTERNI
N° 27557
DH
N°
930
GIVRAIN (Gruppo Interdisciplinare Veneto per la
Richiesta Appropriata degli Indicatori di Neoplasia)
Propone di tradurre le conoscenze e l’esperienza di Medicare nella realtà
sanitaria veneta e nazionale
¾ La legge che regolamenta il programma Medicare prevede che gli IBN non
possano essere rimborsati se non sono “ ragionevolmente necessari” per la
diagnosi o per la terapia di una malattia ( come altri esami)
¾ Principi fondamentali per quanto riguarda gli IBN :
¾ Questi esami ( con pochissime eccezioni) non sono in grado di fare diagnosi di
neoplasia
¾ Non possono ( con pochissime eccezioni) essere usati per questo scopo
¾ Usati correttamente possono dare informazioni circa gli effetti di una terapia o
sulla malattia residua dopo un trattamento
¾ In generale un singolo IBN è sufficiente per il monitoraggio
********************************
Dopo una capillare attività di informazione presso i reparti, il gruppo decide che
per una serie di marcatori, la richiesta dovrà essere accompagnata dalla
diagnosi del paziente ( Diagnosi, non sospetto diagnostico!)
¾
Dosaggio dei biomarcatori: fattori
che possono avere impatto clinico
¾
In genere si usano metodi immunometrici, basati
sulla elevata affinità della reazione antigeneanticorpo che garantiscono una elevata sensibilità
analitica
¾
I metodi vengono classificati in sottocategorie
secondo il tracciante utilizzato ( radioattivo,
luminescente, enzimatico, fluorescente, etc.)
¾
Oggi tali classificazioni presentano valore molto
limitato dal p.v. clinico: i metodi commerciali oggi
sul mercato, per i marcatori più comuni, mostrano
tutti buone performances
Cosa ci importa sapere sui dosaggi di laboratorio
¾I metodi immunometrici sono metodi comparativi
¾ Alcuni vengono rapportati ad uno standard internazionale
( CEA, AFP, hCG, tireoglobulina, calcitonina e PSA)
¾ Per altri vengono utilizzati calibratori dell’industria : i risultati
vengono espressi in UA ( unità arbitrarie) e possono non essere
comparabili con quelli di altri metodi
¾Nel monitoraggio utilizzare sempre lo stesso
laboratorio
¾ il laboratorio deve indicare sul referto il
metodo utilizzato ed avvertire se questo
cambia
¾Il dosaggio dei marcatori t. dovrebbe essere
fatto solo in Laboratori che partecipano a
programmi di VEQ
Interferenze dovute al campione
¾
Interferenze da anticorpi umani anti immunoglobulina
murina ( attenzione a somministrazione di anticorpi
monoclonali murini per tecniche diagnostiche o per
immunoterapia): la presenza di questi anticorpi può dare
risultati aberranti sia falsi positivi che falsi negativi
¾
Interferenza da eccesso di antigene ( effetto gancio):
fenomeno paradosso per cui concentrazioni molto alte
determinano una saturazione di tutti i siti anticorpali
ris. NEG
¾
Interferenza da autoanticorpi anti tireoglobulina
questo riguarda esclusivamente il dosaggio della
tireoglobulina. Ricordare che in molte patologie tiroidee si
possono riscontrare autoanticorpi anti TG
Tempo di dimezzamento ( emivita) dei
marcatori
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
AFP
CA 125
CA 15.3
CA 19.9
CEA
hCT
hTG
5 g.
5-10 g.
?
?
3-11 g.
< 15 m’
?
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
hGC
NSE
PSA tot.
PSA free
SCC
Cyfra 21.1
CgA
1-2 g.
?
1-3 g.
1-2 h.
< 1 g.
?
?
Differenze critiche medie dei marcatori
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
AFP
CA 125
CA 15.3
CA 19.9
CEA
hCT
hTG
CgA
40%
80%
20%
70%
40%
?
40%
?
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
hGC
NSE
PSA tot.
PSA free
SCC
Cyfra 21.1
IgG
IgA
IgM
?
?
40%
?
?
70%
18%
16%
22%
:
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
I marcatori Tumorali
oggi a disposizione….
Non sono in grado di fare diagnosi di neoplasia
Solo pochi sono utili in fase diagnostica
Non possono essere utilizzati per screening
L’unico loro utilizzo corretto è per valutare gli effetti della
terapia o riconoscere la malattia residua dopo il
trattamento
Sono un precoce indicatore di metastasi
In genere un solo marcatore è sufficiente per monitorare la
malattia
Utilizzare sempre lo stesso laboratorio nel follow up
a
M. Gion e R. Franceschini autori del capitolo
“ I marcatori Biochimici di Neoplasia” da cui ho
tratto dati e le tabelle presentate
“ Trattato Italiano Medicina di laboratorio”
-Volume VIIInterpretazione degli esami di Laboratorio
A TUTTI VOI PER LA VOSTRA GENTILE ATTENZIONE…..
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