Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro Facoltà Scienze M.F.N. ECOLOGIA II Francesco Dondero, PhD LEZIONE IV Metalli Pesanti: Meccanismi di Tossicità e Detossificazione nella Cellula Eucariota Destino di un composto chimico in un sistema biologico Esposizione ambientale Uptake trasporto bioaccumulo metabolismo Reazione con bersaglio (neutralizzazione) (effetto tossico) trasporto escrezione Biotrasformazione • Può determinare il destino di un inquinante in un organismo • Funzioni/effetti – Facilita l’eliminazione – Converte la sostanza in una forma meno tossica (detossificazione) – Converte la sostanza in una forma più tossica (attivazione) Meccanismi generali di biotrasformazione Metalli o Metalloidi Composti organici xenobiotici Fase I Bio-methylation Biomineralizzazione Legame con metallotioneine o altre molecole a funzione sequestrante Eliminazione o sequestramento Fase I di biotrasformazione Fase II Biotrasformazione Eliminazione Metalli pesanti Metalli pesanti (2) • Elevata affinità chimica per S > N > O, elementi cioè nucleofili che hanno a disposizione una coppia di elettroni. • Possibilità di formare legami di coordinazione mettendo a disposizione orbitali complessi di tipo d, e , f • Per questo motivo vengono definiti composti elettrofili Orbitali d / f disponibili Funzioni biologiche dei metalli pesanti Le funzioni biologiche dei metalli pesanti sono dovute alla loro natura chimica. • Coordinazione strutturale. Atomi di metallo pesante possono stabilire interazioni chimiche attraverso legami di coordinazione con gruppi nucleofili di proteine, in particolare il gruppo R sostituito –SH dell’aminoacido CISTEINA, o l’anello imidazolico dell’ISTIDINA dove è presente un atomo di N con a disposizione un doppietto elettronico. Caso dello Zinco (Zn2+). • Possono esistere con stati di ossidazione differenti e permettere il trasporto degli elettroni. Caso del Rame (Cu I/II) Basi Biochimiche della Coordinazione strutturale Doppietto elettronico disponibile per la coordinazione da parte del metallo pesante (Zn) Coordinazione strutturale Enzima Carbonico Anidrasi Coordinazione strutturale L’atomo di zinco è coordinato da 3 atomi di N appartenenti al gruppo imidazolico dell’istidina. Si parla di Coordinazione Struturale quando il metallo pesante è presente per permettere la creazione di un ripiegamento specifico della proteina. Lo Zn non partecipa per se alla catalisi enzimatica Enzima Carbonico anidrasi: dettaglio del sito catalitico Metalli pesanti nel trasporto degli elettroni • Citocromi mitocondriali aa3. Partecipano al trasporto degli elettroni con modalità simili a quelle previste per il Ferro nel citocromo p450. • Hanno una funzione chiave nella catalisi enzimatica. I° Corollario I metalli pesanti: – Elevata affinità chimica per S > N > O – Scala di affinità dei metalli per S, N, O: Hg+ + >Ag+>Cu+>Cd++>Cu++>Zn++ Tossicità dei metalli pesanti • 1) Sostituzione specifica in un sito attivo di un enzima per maggiore affinità chimica (inattivazione). • 2) Interazione aspecifica con gruppi nucleofili (S,N,O) di proteine o altre macromolecole cellulari. Reattività. • 3)Solo nel caso del Rame. Generazioni di radicali liberi dell’ossigeno (ione O2-) mediante redox cycling (vedi schema cyt P450) e reazione di Fenton con perossidi (organici). Tossicità dei metalli pesanti • 1) 3)Solo nel caso del Rame. Generazioni di radicali liberi dell’ossigeno (ione O2-) mediante redox cycling (vedi schema cyt P450) e reazione di Fenton con perossidi (organici). Reazione di Fenton Cu+ + H2O2 → Cu2+ + OH° + OH− Base comune della tossicità dei metalli pesanti • DEREGOLAZIONE DELL’OMEOSTASI DEL CALCIO attraverso interazione con gruppi sulfidrilici di proteine • L’importanza del calcio (Ca++) come secondo messaggero nei processi di trasduzione del segnale intracellulare è fondamentale. Modalità di uptake dei metalli pesanti ed effetti sui trasportatori ionici 1. Complessazione: ionofori: Uptake di Me molecole anfipatiche che complessano il me e permeano la membrana per le loro caratteristiche idrofobiche 2. Traporto passivo (canali) 3. Trasporto attivo (pompe ATPasi) Effetto sui sistemi di trasporto attivo (ATPase) e 4. Endocitosi passivo (canali) In ogni caso, gli effetti dei metalli pesanti sono riconducibili ad una interazione (legame) tra residuo di cisteina in un sito catalitico (ATPasi) o in un sito critico del trasportatore (canali ionici) Effetto sul reticolo endoplasmatico • Il reticolo sarcoplasmatico e i calciosomi rappresentano gli organelli subcellulari deputati alla riserva del calcio intracellulare, rispettivamente in cellule muscolari e non muscolari. REL/calciosoma Stesse modalità di effetto della membrana plasmatica, ma a livello del rel. Da notare che effetti negativi sul rel si possono ripercuotere anche a livello di metabolismo di fase I o II (organici xenobiotici) Effetto sul mitocondrio • Il mitocondrio assume un ruolo particolare nell’omeostasi del calcio quando questo raggiunge concentrazioni intracellulari al limite del patologico. I metalli pesanti possono inibire l’uptake del Ca all’interno del mitocondrio. • Inoltre i metalli pesanti possono determinare una diminuzione del rapporto NADH/NAD e un calo del potenziale della membrana interna che esemplifica l’efficienza delle attività mitocondriali legate al trasporto degli elettroni e la respirazione ossidativa mitocondrio Effetto sulla [Ca++]i / trasduzione del segnale Il calcio è un importante 2° messaggero dei processi di trasduzione cellulare. Esempio di tossicità del metallo pesante mediata dal Calcio (Calcium Mediated Cytotoxicity) Una bassa concentrazione di mercurio determina un aumento del [Ca++]i sostenuto nel tempo (traccia a in riquadro A). L’ormone bradikinina trasmette la sua informazione attraverso un transiente di calcio, cioè una rapida modulazione della [Ca++]i (traccia a in riquadro B). L’effetto della bradikinina in presenza di Hg risulterebbe alterato e male interpretato dalla cellula. Interazione aspecifica con N, O – Reazione con gruppi N, basi azotate del DNA -mutazioni, rotture DNA, rotture cromosomiche, effetto sull’espressione dei geni, apoptosi Reazione con gruppi OH, zuccheri, proteine, etc. Inattivazione di macromolecole biologiche Omeostasi dei metalli pesanti • 1) Complessazione con Glutatione • 2) Complessazione con Metallotioneine • 3) Accumulo nel sistema vacuolarelisosomiale / esocitosi • 4) Formazione di precipitati insolubili (granuli inorganici) Glutatione •Prima difesa contro I metalli pesanti e lo stress ossidativo •Tripeptide •2 mM circa nella cellula! Ruolo del GSH • Riduzione di ponti disulfuro sulle proteine • Riduzione dei perossidi cellulari ed esogeni Metabolismo del Glutatione DDB0186120---Glutamatecysteine ligase (GCS heavy chain) DDB0184051 Eukaryotic glutathione synthase DDB01689521 Glutathione reductase. DDB0167363 glutaredoxin- like DDB0168449 thioredoxinlike DDB0187374 ;DDB0186269 DDB0167587; DDB0217453 DDB0168563; DDB0206511 DDB0168319; DDB0187641 DDB0204466; DDB0191799 tetha GSH / metalli pesanti • La presenza di un gruppo tiolico –SH fa da esca per il metallo pesante • I metalli pesanti si attaccano al glutatione attraverso un meccanismo non enzimatico, a differenza delle molecole organiche provenienti dal fase I, che richiedono l’intervento delle GLUTATIONE TRASFERASI Complessazione di Hg++ con GSH • 2 GSH + Hg2+ > GS-Hg-SG Stress ossidativo ad opera di metalli pesanti diversi dal Rame • Il consumo di glutatione ad opera dei metalli pesanti se non è seguito da un rapido ripristino delle riserve porta rapidamente a fenomeni di stress ossidativo (lipoperossidazione lipidica). • Per questo motivo, metalli che non possono andare in contro a redox cycling (Cu), come Cadmio e Mercurio, sono comunque in grado di scatenare stress ossidativo nella cellula. Metallotioneine Proteine: •Ubiquitarie, •Citosoliche, •Mr (6-8 Kda) •30% cisteina (-SH) •Alta affinità per Hg>Cu+>Cd>Cu++>Zn •No strutture secondarie Spesso esistono come come famiglia multigenica, come per cytP450. Cio’ denota una certa importanza dal punto di vista evoluzionistico. Coordinazioni Me-proteina Formazione di legami tetratiolati Metalli – gruppi –SH della Metallotioneina Coordinazioni Me-proteina Formazione di legami tetratiolati Metalli – gruppi –SH della Metallotioneina Meccanismo di azione della metallotioneina • 1) Ruolo fondamentale di un pool fisiologico di zinco-metallotioneine preesistenti, che in presenza di altri metalli più affini (Hg, Cu e Cd), rilasciano zinco per legare gli ioni più tossici Inducibilità di MT 2) I metalli pesanti accumulati in eccesso nella cellula possono stimolare la neo-sintesi di metallotioneina Inducibilità genica Schema di un promotore genico di metallotioneina. I box riportati rappresentano elementi genetici di regolazione in cis, su cui si possono legare fattori di trascrizione che promuoveranno la trascrizione del gene. Il fattore di trascrizione meglio descritto è Metal Transcription Factor 1 (MTF1), il quale si lega alle sequenze MRE. A sottolineare il filo che lega i metalli allo stress ossidativo, MTF1 è attivo in presenza di metalli pesanti e di ossidanti, quali l’acqua ossigenata o perossidi organici Basi molecolari per l’attivazione dei geni di metallotioneina Destino della metallotioneina in cellule di mollusco Geni in Mytilus: MT20 & MT10 ....|....| ....|....| ....|....| ....|....| ....|....| ....|....| ....|....| ....|....| ....|....| 10 20 30 40 50 60 70 80 90 MT20_1a ATGCCTGGAC CTTGTAACTG CATTGAAACA AACGTGTGTA TTTGTGGTAC CGGATGCAGC GGGAAATGTT GTCAATGTGG AGACGCCTGT MT10_2 ATGCCTGCAC CTTGTAACTG TATCGAATCA AATGTGTGTA TCTGTGGCAC TGGGTGTAGC GGTGAAGGTT GTCGCTGTGG TGACGCCTGC Clustal ******* ** ********** ** *** ** ** ******* * ***** ** ** ** *** ** ** *** *** ***** ******** ....|....| ....|....| ....|....| ....|....| ....|....| ....|....| ....|....| ....|....| ....|....| 100 MT20_1a 110 120 130 140 150 160 170 180 AAATGTGCAA GTG---GCTG CGGATGTTCT GGGTGTAAAG TTGTTTGCAG ATGTTCAGGT ACCTGTGCGT GTGGATGTGA CTGCACTGGT MT10_2 AAGTGCTCGG GCGCCGACTG TAAATGTTCC GGTTGTAAAG TAGTTTGCAA GTGTTCAGGT AGCTGTGCGT GTGAAGCAGG GTGTACAGGA Clustal ** ** * * * *** ****** ** ******* * ******* ....|....| ....|....| ....|....| ....|.... 190 200 210 MT20_1a CCGATAAACT GCAAATGTGA ATCTGGATGC TCCTGCAAG MT10_2 CCTTCAACGT GTAGATGTGC ACCTGGTTGC TCCTGCAAA Clustal ** ** * * * ***** * **** *** ******** ********* * ******** *** * * ** ** ** MT10 vs MT20: espressione basale Q-PCR amplification plot Target gene Ct CV E cDNA copies · ng RNA-1 MT10 III MT20 IV MT10 molecules MT20 molecules ~ 104 P<0.01 n=8 MT10 17.25 1.5 91% 1.05 105 MT20 29.65 5 92% 12.3 Actin 17.15 1.5 92% N.D. MT10 vs MT20: effetto dei metalli Q-PCR amplification plot: MT20 IV Q-PCR amplification plot: MT10 rRNA bulk rRNA bulk Cd Cd control control Cu Cd has high effect: ~ 2000 fold up Cu has negligible effect Cu Cd and Cu has similar effects III Effetto del radicale idrossile Cu + H2O2 genera OH° OH° induce il gene MT20 IV